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Autore: nattini1    23/11/2016    6 recensioni
Gabriel, ritornato in vita, rapisce Sam e lo porta in Francia per farsi una chiacchierata e saperne di più riguardo al rapporto tra Dean e Castiel; ne approfitta per approfondire la loro conoscenza. One shot che fa seguito a “Nighthawks” (ma non è indispensabile averla letta prima) a tema sabriel con forti accenni destiel. Ambientata all'inizio della dodicesima stagione.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gabriel, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
- Questa storia fa parte della serie 'Chatting with the angels'
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Questa storia è la seconda parte della serie 'Chatting with the angels'

 

 

 

Sam si guarda attorno completamente spaesato. Un attimo prima era giorno e stava nel reparto frutta del minimarket e ora si trova in una strada sconosciuta, in piedi accanto a uno dei tavolini con due sedie allineati davanti a un bar dall'aria elegante sulla cui porta d'entrata campeggia un'insegna che potrebbe essere scritta in francese. La cosa più inquietante è che nemmeno le luci del bar e i lampioni della strada riescono a eclissare del tutto il pallido chiarore delle stelle sopra la sua testa.

Qualcuno richiama la sua attenzione: «Ciao Pasticcino!».

Sam non potrebbe mai, nemmeno in trecento vite degli uomini, dimenticare la sfumatura strafottente di quella voce e il tono dorato di quegli occhi: «Gabriel? Che ci faccio qui? E come diamine mi hai chiamato?».

«“Pasticcino”, ti si addice per via dei tuoi occhioni verdi tanto dolci. Siamo ad Arles, in Francia e ti ho portato qui perché servono la migliore cioccolata calda con panna di tutto il mondo» risponde Gabriel divertito allungandosi su una sedia del bar. Sul tavolino accanto a loro ci sono due cioccolate.

Sam si passa una mano sul viso e poi porta nervosamente i capelli dietro le orecchie. «Riportami subito negli Stati Uniti!» sputa fuori a denti stretti il cacciatore.

«Quanta fretta, non mi chiedi nemmeno come sto? Non mi dici che ti sono mancato?» chiede Gabriel fintamente corrucciato. Poi aggiunge: «Ti riporterò indietro, non temere. Se vuoi manipolerò il tempo e tornerai l'istante dopo che sei partito. Ma prima facciamoci una bella chiacchierata» e con la mano gli fa cenno di accomodarsi.

Sam, rassegnato, si siede. Dopotutto l'arcangelo alla fine li ha aiutati, si è sacrificato per loro e, anche se in modo assolutamente inappropriato (nemmeno Dean riuscirà mai più a guardare “Casa erotica” dopo la performance di Gabriel), ha rivelato loro come intrappolare Lucifero. Non lo ammetterà mai, ma gli è profondamente grato.

Gabriel assapora la piccola vittoria accompagnandola a un cucchiaino di panna e cioccolata e prosegue: «Come vedi, il mio paparino mi ha riportato in vita e diciamo che mi sono messo in pari con quasi tutti i casini che avete combinato, niente che non mi aspettassi del resto, dopo che il mio adorato fratello Lucifero mi ha piantato una lama angelica nel cuore. C'è ancora una cosa che vorrei approfondire».

«Non potevi chiederla a qualche altra tua conoscenza? Perché proprio a me?» domanda Sam sempre più esasperato.

Gabriel sorride sardonico: «Mi servono informazioni di prima mano che solo tu puoi darmi. Mi sono guardato un po' in giro e ho trovato molte storie sull'argomento che mi interessa in rete; si ispirano ai libri di Chuck, le chiamano… fanfiction».

Sam quasi si soffoca con la sua cioccolata e sbianca perché teme di aver capito dove quel fottutissimo arcangelo sta andando a parare e maledice mentalmente Becky. Non ha il coraggio di proferire parola, così Gabriel prende in mano il proprio cellulare e scorre con un dito sullo schermo: «Ah ecco! Questa è una delle mie preferite, sono sicuro che l'adorerai; riassumendo, tu hai realizzato il tuo sogno di diventare avvocato e io sono il tuo capo. Mi fingo svenuto in piscina per convincerti a soccorrermi e ti bacio a tradimento! Tu mi perdoni lo scherzo e mi dici, cito dal testo: “Sei la persona più fantastica che io conosca! Sei incredibile. Sei divertente, intelligente, premuroso e adoro anche la tua pancetta!”. Sorvolando sul fatto che io non ho la pancetta, tutto il resto è esatto e sono davvero molto divertente, non so se capisci cosa intendo, ma se hai dato uno sguardo al DVD che vi ho lasciato…!».

Sam non riesce a non controbattere: «Divertente?! Certo, come no, sei stato divertentissimo quando mi hai fatto rivivere per mesi lo stesso identico giorno in cui mio fratello moriva!».

«Di cosa ti lamenti? – risponde Gabriel – Alla fine l'ho riportato in vita, no? Mi sono lasciato convincere dai tuoi “Ti prego, ti prego”; mi piacerebbe che mi pregassi per qualcosa di diverso!».

Il pallore di Sam comincia a lasciare il posto a un rossore sempre più vivo sulle guance: «L'unica cosa per cui ti prego e di smettere di leggermi questa roba!».

«Dai, fammi continuare, si fa interessante: “Sam si chiese come avesse potuto vivere tutto quel tempo senza accorgersi di Gabriel”. Ho l'impressione che le ragazze che scrivono queste storie ne capiscano molto più di te».

Le guance di Sam vanno ormai a fuoco e i sui occhi sono carboni ardenti.

Guardandolo, Gabriel ride e continua: «Ti leggo una frase che mi sembra appropriata a questo momento: “Oh Pasticcino! Mi hai fatto letteralmente impazzire: un ragazzone alto due metri che ancora arrossisce come una tredicenne… sei semplicemente adorabile!”».

«Giuro che, se mi chiami ancora una volta “Pasticcino”, prima vomito e poi ti prendo a calci nel culo!» strilla Sam e prega mentalmente Chuck che Gabriel non abbia scoperto l'esistenza delle fan art.

«Va bene, Tortina alla crema. Senti quest'altra fanfiction, qui siamo investigatori tipo CSI e, durante un'indagine, la faccenda si fa piuttosto interessante: “Sam era attratto da lui; cercò di compensare la sua inesperienza lasciandosi guidare dall’istinto e dall’eccitazione”. Alla fine dici che è stato meraviglioso e che non ti eri mai sentito così completo prima».

Se potesse, Sam scaverebbe un buco sotto terra, ha fatto molta pratica dissotterrando cadaveri per bruciarli, e si nasconderebbe dentro. Peccato che sarebbe difficile tornare in America senza i poteri di Gabriel, quindi domanda sarcastico: «C'è anche scritto da qualche parte che ti dico che sei un idiota?».

«Sì, giusto qualche riga più sotto in effetti, ma me lo dici con sentimento».

Una parte che Sam non credeva esistesse dentro di lui deve fare uno sforzo eroico per trattenere un sorriso, Gabriel ha effettivamente un gran senso dell'umorismo, ma riesce a rispondere: «Il profondo disgusto è un sentimento!».

«Oh, invece nella storia ti è piaciuto e ci tengo a specificare che sono io quello che stava sopra!».

«Ci saranno anche un sacco di storie in cui è il contrario».

«Sei interessato alla cosa?».

«Non succederà mai!».

«Sai che lo dici in quasi tutte le storie? Ma fammi finire, nei capitoli successivi le cose si fanno davvero bollenti: “Gabriel non credeva che Sam avrebbe fatto una cosa del genere o almeno non dopo così poco tempo che stavano insieme. Quella presa di posizione (e che posizione!) fu inaspettata, ma decisamente magnifica”. Vuoi qualche dettaglio in più?».

Sam, augurandosi che nessuno dei clienti seduti ai tavoli vicini capisca l'inglese, scatta in piedi appoggiando le mani al tavolo sovrastando Gabriel: «Sono stato torturato da Lucifero in persona, pensavo che non potesse esserci nulla di peggio, ma sto cominciando a ricredermi! Perché non la pianti e mi dici che cosa vuoi da me?».

L'arcangelo lo fissa allusivo con impudenza per qualche secondo, ma poi non trattiene più le risate e, una volta che è riuscito a smettere di ridere, gli confessa: «Lo so che tra noi non c'è nulla, anche se, con tutta questa passione che hai, comincio a pensare sia un peccato. Voglio sapere cosa c'è di vero nelle altre storie, quelle su Dean e Castiel».

Sam ammutolisce, non perfettamente conscio se quello che sta provando sia sollievo per lo scampato pericolo o altro, e si risiede. Resta in silenzio e poi domanda: «A te cosa importa? Perché non li hai spiati per scoprirlo?».

«Sai che ci tengo alla mia famiglia, così come tu tieni alla tua, vorrei sapere che il mio fratellino è felice. E non li ho pedinati perché Castiel percepirebbe la mia presenza. Però ho parlato con tua madre, volevo avere conferma di quello che potevo solo sospettare riguardo al rapporto tra Dean e Castiel. Una madre certe cose le capisce al volo. Non le ho detto chi sono, è stata una chiacchierata innocente in una tavola calda, sai a volte si parla più facilmente con gli sconosciuti – aggiunge subito precipitoso davanti all'espressione di puro terrore e risentimento di Sam – e anche lei sospetta che tra il suo figlioletto e l'angioletto ci sia un po' più di quello che vorrebbero far credere. Cosa mi puoi dire?».

Sam comincia a considerare allettante la prospettiva di attraversare a nuoto l'oceano per tornare negli Stati Uniti. Gli dispiace che sua madre abbia scelto di aprirsi con un perfetto estraneo, ma d'altra parte tutto il loro mondo le è sconosciuto. Scaccia il pensiero e si concentra sulla domanda di Gabriel. Ha passato anni a perfezionare la tecnica di ignorare l'evidenza, ad allenare la sua mente a non ricondurre a una conclusione che già conosce tutti quei mille particolari che non può fare a meno di catalogare.

Ma sa che Gabriel, che lo fissa carico di aspettative, non lo lascerà andare finché non avrà vuotato il sacco. Quindi gli racconta tutto dall'inizio, racconta che Castiel ignorava deliberatamente le sue ripetute suppliche, ma si precipitava a portare il culo il più possibile attaccato a Dean ogni volta che questi lo chiamava, confessando candidamente che era per via del loro legame speciale. Dice che avrebbe preferito non sentire mai quella frase pronunciata da suo fratello all'indirizzo di Castiel: «Cas, con l'ultima persona che mi ha guardato così ci ho fatto sesso». Non sa decidere se per il suo stomaco è peggio quella o il «Buongiorno splendore» di qualche mattina prima a colazione.

Poi parla di tutte le volte che si sono allontanati e traditi, ma anche di tutte quelle in cui si sono cercati e perdonati; di quanto Dean fosse sconvolto senza il suo angelo, dopo che Castiel era sparito nel lago o quando era rimasto in Purgatorio; di ogni abbraccio (a venti Sam ha smesso di contarli); di tutto ciò a cui Castiel ha rinunciato per Dean: un esercito di angeli, la vita stessa. E queste sono solo le cose che di cui è stato testimone oculare. Sa che suo fratello e l'angelo hanno condiviso molti momenti che lui si è sempre imposto di non immaginare.

Infine, ammette che l'angelo è l'unica persona con cui Dean abbia saputo e voluto creare un rapporto profondo e duraturo, talmente forte da spingerlo a voler passare da solo con lui gli ultimi momenti di vita quando sembrava che il sole stesse per morire e con lui tutto il mondo.

«Solo che sembra che quei due non vogliano rendersene conto» conclude Sam.

«Beh, – risponde Gabriel molto soddisfatto – potrei aprire loro gli occhi».

Sam alza gli occhi al cielo: «Ti prego, piuttosto torna a uccidere Dean di nuovo!».

 

 

NdA


Ciao a tutti!

Le citazioni delle fanfiction sono tratte, con il permesso delle autrici che ringrazio tantissimo, da “Le sorprese dell'amore”, “Tu la cosa più importante” di Ciuffettina e “Fix you” di LucyWinchester.

Non avevo mai scritto niente di relativo alla sabriel e ho cercato di farlo restando il più possibile IC; spero sia venuta bene e che vi siate divertiti a leggerla quanto io mi sono divertita a immaginare Gabriel che provoca Sam. Ci sarà una terza chiacchierata, stavolta sfacciatamente destiel.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!

 

 

   
 
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