“Smile, Lucy! Smiiile” continuava a cantilenare Mark mentre le tirava le guance.
Lucy era di nuovo triste. Lo diventava spesso da quando lavorava come semplice cameriera nella Guild, e Mark tentava sempre, in tutti i modi possibili e immaginabili, di farla tornare a sorridere. Quello era sicuramente il più stupido che gli potesse venire in mente ed era certo che in quel momento lei lo stesse odiando con tutta se stessa, eppure non lo prese a calci come faceva sempre.
“Smettila, non ho motivo di farlo” disse semplicemente scostando le mani dell’altro dalla sua faccia, sempre e comunque con poca delicatezza.
Ma Mark non demorse e tornò alla carica tirandole gli angoli della bocca coi pollici costringendola, così, a mettere in mostra i denti.
“Ecco! – continuava a parlare con quel tono di voce brioso – Vedi, sei molto più carina quando sorridi, sai?”
Lucy si voltò dandogli le spalle per cercare di nascondergli il rossore sulle guance: non era abituata a ricevere complimenti tanto espliciti.
“Impossibile, finché ho questa roba sui denti–”
“A me piaci lo stesso! – la interruppe Mark mettendole un braccio intorno alle spalle – Dovresti avere più fiducia in te stessa”
Ci fu qualche istante di silenzio in cui lei guardava confuso lui che continuava a sorridere, poi il ragazzo si mise davanti a lei poggiandole entrambe le mani sulle spalle e disse: “Allora, sorridi per me?”