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Autore: AliceMiller    06/12/2016    5 recensioni
"Emma canta a squarciagola, ha visto il film almeno dieci volte, la canzone è una delle sue preferite. Regina ascolta tutto, ma non sente niente.[...]Alla fine del film Emma si è alzata di scatto e prendendole la mano, l’ha invitata a ballare. "
Emma e Regina ballano sulle note di Happy Together e per la prima volta si rendono conto di quanto possono essere felici insieme.
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Me and you.
 

IMAGINE ME AND YOU.

La mano di Emma, tesa, afferra la sua.
 
I DO, I THINK ABOUT YOU DAY AND NIGHT, IT’S ONLY RIGHT, TO THINK ABOUT THE GIRL YOU LOVE.

Emma canta a squarciagola, ha visto il film almeno dieci volte, la canzone è una delle sue preferite. Regina ascolta tutto, ma non sente niente. Parole e suoni perdono ogni significato davanti alla sua mano stretta in quella di Emma. Alla fine del film Emma si è alzata di scatto e prendendole la mano, l’ha invitata a ballare. La musica aveva appena iniziato a riempire il salotto.
 
AND HOLD HER TIGHT, SO HAPPY TOGETHER.

Emma avvicina a sé Regina e la stringe. Tra le parole e la musica sentono il battito l’una dell’altra. Accelerato, come se i loro cuori non aspettassero altro che ritrovarsi così. Vicini. Non possono saperlo, ma sul volto hanno lo stesso sorriso.
 
IF I SHOULD CALL YOU UP, INVEST A DIME.

Emma si allontana. Improvvisamente Regina è persa. Emma lo sa, glielo legge negli occhi. Senza staccare lo sguardo dal suo e smettere di cantare, sposta il tavolino dal centro del salotto e lo appoggia al muro.
 
AND YOU SAY YOU BELONG TO ME, AND EASE MY MIND.

Emma indica prima Regina e poi se stessa.
 
IMAGINE HOW THE WORLD COULD BE, SO VERY FINE. SO HAPPY TOGETHER.

Va verso il divano e canta da lì, in piedi. Per Regina. Perché entrambe meritano una felicità di cui non hanno avuto esperienza. Quella dei piccoli gesti. I baci prima di andare al lavoro, i massaggi ai piedi, un piatto di lasagne alla fine di una giornata storta. Meritano il conforto che deriva dagli abbracci caldi nelle notti di inverno. Di poter fare l’amore dopo un litigio. Una felicità che può essere loro, che è già loro mentre stanno ballando.
 
I CAN’T SEE ME LOVIN’ NOBODY BUT YOU, FOR ALL MY LIFE. WHEN YOU’RE WITH ME, BABY THE SKIES ‘LL BE BLUE, FOR ALL MY LIFE.

Emma salta sul divano. Salta e canta a perdifiato. Sottolineando ogni parola. Regina ride, non può farne a meno. In un altro momento, in un altro tempo lontanissimo, forse, l’avrebbe fatta scendere. Ma non ora. Ora che quelle parole sembrano così vere. Come se Emma le avesse rubate per regalarle a lei. “Non riesco a immaginare di amare nessun altro oltre te per tutta la mia vita.” Era quello che provava Regina ogni volta che vedeva Emma, ogni volta che l’esistenza di Hook le chiudeva lo stomaco ricordandole che era impegnata. Ogni volta che provava ad andare avanti, senza riuscirci. Ma Emma è lì, ora, in questo momento sono sole, la canzone impedisce anche al ricordo del mondo fuori di entrare. Emma che la guarda e canta, un po’ stonata forse, ma per Regina è perfetta. Una parola dopo l’altra, la fa innamorare di più.
 
ME AND YOU, AND YOU AND ME.

Emma con un salto raggiunge Regina e ricomincia a farla ballare, avanti e indietro, a ritmo di musica.
 
NO MATTER HOW THEY TOSS THE DICE, IT HAD TO BE.

Questa volta Emma sussurra all’orecchio di Regina invece di cantare. Un brivido scende insieme alle parole, dall’orecchio lungo la colonna vertebrale. E Regina capisce che anche Emma lo sa, che anche Emma lo sente. Dal momento in cui Henry ha portato Emma a casa, a quando sono finite a Camelot e addirittura in un universo parallelo, hanno continuato a salvarsi la vita a vicenda come se dalla vita dell’altra dipendesse la propria. Il loro incontro era inevitabile. I loro universi si erano scontrati per poi fondersi. Regina appoggia le labbra sul collo di Emma, istintivamente, come se non potesse fare altro. Emma di rimando le passa le dita tra i capelli. Un momento infinito che aspettavano da troppo tempo.
 
THE ONLY ONE FOR ME IS YOU, AND YOU FOR ME. SO HAPPY
TOGETHER.

Emma fa girare Regina su se stessa. Una, due, tre volte. Ridono tanto, ma il vino non c’entra.
 
I CAN’T SEE ME LOVIN’ NOBODY BUT YOU FOR ALL MY LIFE. WHEN YOU’RE WITH ME, BABY, THE SKIES ‘LL BE BLUE, FOR ALL MY LIFE.

È Regina questa volta ad indicare Emma. La vede sorridere. Il sorriso timido del loro primo incontro, che diventa enorme e raggiunge gli occhi. Quegli occhi che l’avevano vista morire e tornare, che sapevano tutto di lei senza bisogno di spiegazioni: bugie, verità, paure, forse amore. Gli occhi che cercava tra la folla quando tutti avevano paura di lei per scoprire che non l’avevano persa di vista un secondo. “I invited her. I believe her. Maybe we are. You work too hard to have your happiness destroyed.” Più la musica va avanti, più loro si avvicinano. Regina balla e scuote la testa. Emma, immobile, la osserva. I capelli di nuovo corti, i fianchi che vanno perfettamente a tempo, gli occhi e il sorriso, le mani che non la lasciano mai troppo a lungo. Regina è nata per ballare, ma Emma sa che non ha mai ballato. Non così. Vuole farla ballare, vuole vederla felice. Emma imparerebbe il valzer pur di vederla felice come in questo momento. Cinque anni erano stati necessari per capire che la sua felicità era legata a quella di Regina. Eppure i segnali erano sempre stati lì. Regina era la madre di Henry, la donna grazie a cui Henry conosceva l’amore incondizionato, la cura e l’attenzione. Tutto quello che lei desiderava quando aveva deciso di darlo in adozione. Poi c’era la questione della “tensione”, faceva reagire i loro corpi a contatto, li faceva scattare, urtare e cozzare attraverso scatti d’ira, sempre meno necessari col passare del tempo. La tensione era diventata attenzione: una costante consapevolezza dell’altra, il suo corpo, i suoi sentimenti. Bellezza, paura, terrore di perdersi, meraviglia di fronte a quella sorta di famiglia che con tanto sforzo erano riuscite a creare. La magia. Insieme avevano letteralmente mosso la luna. Si era aggrappata a Hook pensando che non fosse possibile, gli aveva creduto quando le ripeteva che oltre lui per lei non ci sarebbe mai stato nessuno. Ma aveva torto: Regina era sempre stata lì. Da prima che sapesse persino della sua esistenza era già parte della sua vita, non per la maledizione e tutte quelle altre stupidaggini del mondo della fiabe. Regina era diventata parte della sua vita dal momento in cui aveva preso in braccio Henry. Senza saperlo aveva intrecciato le loro vite in maniera indissolubile. E poi aveva dimostrato più e più volte di esserci per Emma. Senza giudicare, interessandosi a lei come Emma, non come Salvatrice. Nel bene e nel male l’aveva convinta a restare. Era riuscita in un’impresa impossibile, aveva reso Storybrooke casa sua. Emma si focalizza sulle labbra di Regina che tentano di cantare una canzone sconosciuta. Non esiste nessun Hook, nessuna maledizione da rompere o cattivo da sconfiggere, sono solo loro due, felici e insieme.

BA-BA-BA-BA però riesce a cantarlo. Lo grida insieme ad Emma a pieni polmoni. Regina afferra Emma per la vita e la fa girare fino a cadere sul divano.

 
SO HAPPY TOGETHER. HOW IS THE WEATHER?

Insieme sono felici, non sanno se fuori sia giorno o notte. Non se lo ricordano, né gli interessa. Forse sono passati due minuti, forse due anni. Non importa.
 
WE’RE HAPPY TOGETHER.

Restano sul divano a prendere fiato. Emma ha perso la voce. Regina non riesce a smettere di ridere.
 
SO HAPPY TOGETHER.

Si respirano addosso, le punte del naso si sfiorano. La musica continua, ma per loro è già finita. Un respiro, poi un altro. L’eco delle risate sempre più lontana. È un sogno? È la realtà?  Un bacio, poi un altro ed è tutto meravigliosamente reale. Si guardano e ridono. Sono insieme.
 
SO HAPPY TOGETHER.
 
 
N.d.A La canzone è Happy Together dei The Turtles. Grazie a Alu e Robs che da lontano sono sempre vicine. Grazie alle Swen, spero che vi sia piaciuta. Un grazie enorme va a Mara (Trixie) che mi ha aiutato a trovare il coraggio per pubblicare (e si è sorbita tutte le mie paranoie), 100 punti a Serepeverde! Alla prossima! 
  
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