Chi
è nel fango tende a guardare le stelle.
(Oscar Wilde)
Arya
è sporca, emana odore di sudore e di terra. Costretta a dormire nel fango, i
suoi occhi scuri tendono inevitabilmente al cielo stellato in un momento di
veglia.
I
suoi pensieri corrono con forte nostalgia indietro nel tempo, a Grande Inverno,
alla sicurezza di una fortezza che chiamava casa, alla comodità del suo letto,
alle notti silenziose in cui la bambina non voleva prendere sonno e ne
approfittava per sgattaiolare in cima a una delle torri ad ammirare la volta
celeste.
Quante
stelle adornavano il cielo! E com’erano distanti, eppure brillavano di una luce
così vivida che immaginava di poterle toccare, oppure di scoccare una freccia
dall’arco per raggiungerle!
{110
parole, escludendo la mia citazione}
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Note: Ho scelto Arya perché mi ha colpito molto come personaggio nella serie tv, tutto qui. Ho trattato due spaccati della sua vita che possono far intendere le sue luci e le sue ombre, o almeno spero, in 110 parole è veramente una sfida racchiudere certe introspezioni. Mi sento un po’ masochista a partecipare con queste due drabble, ma spero che il risultato sia apprezzabile xD
Rina