Per John

All at once

 

 

Tutto d’un tratto ti colpisce.

È la realizzazione più importante della tua vita. Hai solo quindici anni, ma sai che è così.

Quel ragazzo, quello che strimpella e inventa le parole, cambierà la tua vita. Non sai perché, né come, ma sarà grandioso e sarà per merito suo.

Non conosci neanche il suo nome, eppure sei sicuro che non lo dimenticherai più e che accanto al tuo sarà bello. Probabilmente sarà un nome banale, ma sarà speciale e a furia di chiamarlo diventerà familiare nella tua bocca e prezioso nel tuo cuore.  

Ti spaventa farlo entrare nella tua vita. Non gli hai ancora rivolto la parola, ma soffri già al pensiero che possa uscirne.

Ti spaventa soprattutto quello che stai provando. È potente e importante ed è meraviglioso e terrificante nello stesso momento. E non sai gestirlo.

Ma come puoi, se non sai di cosa si tratta?

*****

Sono passati quattro o cinque anni, o forse una vita intera. Dovresti aver imparato ora ad avere a che fare con John. Dovresti sapere come reagire quando fa qualcosa da John.

Ma lui è ubriaco e tu sei ubriaco, e quel suo bacio è così inaspettato e desiderato. La stanza gira tutto intorno a te e non sai a cosa aggrapparti per non cadere, ma John, come fa sempre, capisce e ti sorregge con le sue braccia. E ti bacia, ancora e ancora.

Non ne può fare a meno e neanche tu.

Mille emozioni scuotono il tuo corpo, e mille domande si scontrano nella tua testa.

Perché? È giusto? È sbagliato? Esiste un giusto e sbagliato? Dovresti respingerlo? Sarebbe appropriato? Oppure questo è quello che vuoi? È quello che hai sempre fottutamente voluto?

E a un tratto capisci che sì, cazzo, sì. È quello che hai sempre voluto. E non importa perché John lo stia facendo, se è per la sbronza, o per quella fottuta Parigi, o per quella straordinaria chimica con lui che non vuoi neanche considerare ora.  

Va tutto bene perché ora sai.

Da quando l’hai incontrato, John è e sarà l’unico amore della tua vita.

*****

“La vita è facile ad occhi chiusi.”

Lo ha detto John, e pensi che sia maledettamente vero. A occhi chiusi non puoi accorgerti di quello che succede intorno a te. E l’oblio è una cazzo di benedizione a volte.

John non è stato l’unico amore. Ce ne sono stati molti altri, e forse alcuni di questi non erano neanche amore.

Ma sicuramente John è quello che ti ha fatto soffrire di più.

È bastato che ti guardassi intorno per un istante, è bastato cedere a qualche, molte tentazioni, e quando hai riaperto gli occhi e il tuo sguardo si è posato di nuovo su John, ecco che tutto ad un tratto lo hai trovato con qualcun altro.

Tra le braccia di qualcun altro, perché le tue non gli bastavano più.

E all’improvviso tutti i tuoi sogni si sono frantumati. Il tuo mondo, tutto ciò in cui credevi è sparito proprio come quel sorriso che era solito accoglierti ogni giorno.

Ora illumina le giornate di qualcun altro, di lei, lei che te lo ha portato via, lasciandoti solo con una manciata di ricordi.

Dovresti aver imparato come ci si sente, a essere colti alla sprovvista, quando si tratta di John. Ma questo non impedisce al tuo cuore di spezzarsi una volta in più.

*****

All’improvviso realizzi.  

All’improvviso il mondo non vortica più su se stesso. Si ferma e riesci a concederti un attimo per pensare e capire.

John non tornerà più. Non è più da nessuna parte in questo pazzo mondo, e la realizzazione ti colpisce e ti schiaffeggia con la sua fredda, dura mano.

Pensavi di averlo capito, di aver incassato il colpo, ma era solo un’illusione.

Questa è la parte peggiore. Quando tutto si è calmato, quando la notizia è scomparsa dalle prime pagine dei giornali, quando gli altri vanno avanti, è ora che realizzi davvero cosa sia accaduto.

E ti ritrovi a pezzi, come una piccola barca distrutta dalla tempesta. Incapace di resistere, galleggi inerme in un mare di solitudine.

Speri che possa tornare, ma sai che non è così. Lo sai perché lo avevi già perso.

Tutto d’un tratto ti rendi conto che lo hai sempre perso, ad ogni ‘Non ora, John’, ogni ‘Non capisci, John’, ogni ‘Non posso, John’.

Ma ora è troppo tardi per rimediare.

E allora continui a vagare, nella tua solitudine, nel tuo dolore. Ti aggrappi a ricordi che sembrano lontani secoli, ricordi che fanno più male di quanto chiunque possa immaginare, di quanto John avesse mai potuto sapere.

Di quanto John potrà mai sapere.

 

Note dell’autrice: hullo. Prima di tutto mi spiace per il ritardo. Sì, dovrebbe essere una os dedicata all’anniversario dei 36 anni senza John, ma purtroppo ho finito di scriverla in ritardo e quindi ho slittato a oggi. E’ ancora valido, sì? Dopotutto in Europa si è saputo il 9 mattina. -_-

Comunque niente, è veramente una sciocchezza. Ho pensato a questa storia tipo un anno fa. Il nostro gruppo stava suonano un nuovo brano, “All at once” di Whitney Houston. Non la conoscevo. Sono andata ad ascoltarla e… ommioddio, è una delle canzoni più angst del mondo, senza considerare una delle più adatte a John e Paul. trasudava mclennon da ogni verso. Alla fine non sono riuscita a scriverla. Sono arrivata pochi giorni fa senza avere niente di pronto per oggi, e visto che neanche l’anno scorso avevo pubblicato per l’8, ho deciso di impegnarmi con questa. Non è assolutamente come l’avevo immaginata. Doveva essere più angst, doveva avere un certo schema, ma è uscita così. Causa: poca ispirazione di questi giorni.

Insomma, questo è quanto.

Grazie ad Anya per la correzione. E grazie a Paola ed Alex per il sostegno. ^_^

Ci sentiamo presto con gli ultimi due capitoli del sequel. Ce la posso fare. :D

kia