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Autore: imunfjxable    09/12/2016    1 recensioni
"E così mi innamoro giusto un po' ogni giorno di una persona nuova"
Una one shot ispirata alla canzone "someone new" di Hozier.
Justin è semplicemente un ragazzo solo che ha fame d'amore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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i fall in love just a little ol' little bit every day with someone new

 

 

Sedeva con le gambe accavallate.
Il laccio destro era sciolto, quello della sinistra malamente infilato nella scarpa sporca, che portava da troppo tempo, così come la maglia che si ostinava a portare da quasi una settimana.
«Porta fortuna»
La giustificava così la sua ossessione per quella semplice maglietta nera, forse però era solo pigrizia.
Un paio di lenti gli coprivano gli occhi, la montatura era leggera e dal vetro sottile si intravedeva perfettamente il colore dei suoi occhi, ma la cosa che colpiva non era tanto quella venatura ambra che sfumava a un tratto nel caramello, a un tratto nel legno più scuro; bensì l'intensità del suo sguardo, l'attenzione con la quale la sua pupilla scrutava ogni cosa le passasse davanti.
Stava lì e guardava le persone. 
E se ne innamorava poco a poco.
Era un comportamento tipico delle persone sole, questo di infatuarsi di sconosciuti.
Anche solo per un giorno. Per un'ora. Per un secondo. Perché le persone sole sentono di non meritare l'amore e sanno che probabilmente non l'avranno mai. E forse non ne hanno nemmeno così tanto bisogno alla fine, perché la gioia della libertà è più grande di quella della compagnia, ma ci sono dei momenti in cui la solitudine prende in sopravvento, e allora in due fa meno paura. 
Vede una ragazza che si siede sulla panchina di fronte a lui. 
La sua pelle è liscia, regolare, morbida, leggermente abbronzata. Ha un colore bello, ambrato, che mette in risalto le sue gote rosate coperte da una lieve spruzzata di lentiggini, gettate li quasi per caso, attorno al naso piccolo, leggermente storto verso destra. La sua curva si insinua perfettamente tra lo spazio degli occhi, marroni.
Il colore dell'iride non è perfettamente uniforme; nella sfumatura matta del legno si scorgono delle pagliuzze più chiare, color miele, che convergono nel nero della sua pupilla. 
Le labbra sono perfettamente disegnate, dipinte con un rosa che sfocia quasi nel rosso, e nascondo di denti dritti- fatta eccezione per quell'incisivo sinistro più spostato in avanti rispetto al destro o a quel camino destro più sporgente- e ingialliti dal fumo. Sta fumando una sigaretta con calma, godendosi ogni tiro a fondo, cacciando fitte nuvolette di fumo.

Quando la bacia le sue labbra sono morbide, sente la sua mano insinuarsi sotto la sua maglietta fino a sfiorargli la pancia, sente la pelle rabbrividire sotto le sue unghie lunghe. I loro nasi si sfiorano leggermente; e Justin sente la sua bocca che si schiude leggermente in un sorriso mentre continuano a baciarsi.
Lei gli infila una mano tra i capelli, passandoseli tra le dita affusolate. 
La sua bocca di fumo. Lei è fumo. Esile, quasi eterea. La accarezza piano, come se stesse per volatilizzarsi.

Fa l'ultimo tiro dalla sigaretta, leccandosi le labbra velocemente, per poi gettare il filtro annerito per terra. Lo spegne sotto la suola dei suoi anfibi perfettamente allacciati, e poi si alza, pulendosi un po' il sedere dall'eventuale sporcizia delle assi della panchina. Nota il ragazzo difronte a lei, lo vede, così come ha visto le centinaia di persone che le sono passate vicino oggi, che le hanno accidentalmente toccato la spalla. 
Non gli dà peso, le persone vanno e vengono, se ne vedendo tante ogni giorno. 
Riprende la sua borsa- che prima aveva posato affianco a lei- e dopo essersela rimessa in spalla va via.

Justin cambia posizione, stanno iniziando a fargli male le gambe. Non sono più accavallate ora; le tiene semplicemente dritte davanti a lui.
Si guarda le dita, piene di pellicine, callose a causa delle corde dure della chitarra (ma non si sarebbe mai abbassato al plettro. La musica era parte di lui e la chitarra era il suo prolungamento naturale, non c'era bisogno di distanziare attraverso quel pezzettino di plastica le corde e le sue dita). I suoi occhi cadono sui suoi polsi, pieni di tatuaggi, così come le sue braccia e il resto del corpo; forse non era stata una buona idea ricoprirsi fino a questo punto.
C'è una ragazza con un'alta coda rossa che corre e si ferma per allacciarsi la scarpa sinistra, nera e rosa, perfettamente abbinata al suo outfit sportivo.

Si alza e le va vicino sorridendo, lei ricambia e iniziano a correre assieme.
Il respiro diventa affannato, non era un amante dello sport a differenza della rossa accanto a lui.
«Ti manca il respiro eh?» lo canzona rallentando il ritmo per permettergli di riprendere fiato. 
Si passa una mano tra i capelli biondi, bagnati, che gli ricadono sulla fronte coprendola totalmente.
«Solo perché alla tua vista mi si mozza il fiato»
Dopo un instante lei gli salta addosso, stringendo il viso del ragazzo tra le sue mani, baciandolo con passione. La sua gamba destra si alza un po', mentre le mani di justin scendono lungo la sua schiena scoperta, fino a fermarsi sulle fossette prima del suo fondoschiena, fasciato da leggins sportivi neri.
Quando si staccano lui le toglie una ciocca ribelle che si è liberata dalla stretta morsa dell'elastico, e gliela sposta con le dita dietro l'orecchio sinistro. Mentre compie questo gesto, con gentilezza, le accarezza la guancia, ammirando il suo viso fiorire non appena sorride; le compare perfino una fossetta, proprio sotto alle lentiggini che le coprivano tutto il volto, fatta eccezione per la zona sottostante agli occhi verde scuro, di un colore quasi simile al petrolio.

Dopo essersi allacciata la scarpa, si stiracchia un po' e prende l'iPod, impostando chi sa quale canzone - per Justin stava sentendo sicuramente quelle classifiche da strapazzo di MTV- e riparte.

Lo schermo del suo telefono mostra il solito sfondo vuoto, privo di qualsiasi tipo di notifica. 
Rilegge la scritta che illumina la sua schermata: you have a nice heart.
Si, lui aveva un buon cuore ma probabilmente nessuno se ne accorgeva, e forse era meglio così perché altrimenti chi sa quanto avrebbe resistito un cuore così fragile in mano alle persone normali, quelle prive di tatto o di dolcezza. No, quelli non lo meritavano il suo cuore, gliel'avrebbero infranto in poco tempo. O magari era anche lui ad essere geloso del suo cuore, e non voleva darlo a nessuno. 
Però quando vede la coppia che si tiene per mano passargli davanti li osserva con dolcezza, impregnato anche di invidia. 
Chiude gli occhi e immagina che la mano intrecciata a quella della ragazza sia la sua.

Lei lo guarda ipnotizzata, e non può fare altro che continuare a sorridere e stringergli ancora di più la mano. Il loro passo è sincrono, (così come i battiti del loro cuore direbbe se fosse una persona romantica, ma non lo è affatto, e quindi sta zitto)
I capelli biondo scuro le sfiorano il collo; i suoi occhi sono chiari, incastonati in un viso tondeggiante e aggraziato allo stesso tempo. 
Gli passa una bottiglia di birra e la dividono, bevendo lentamente sotto gli occhi dei passanti.
Lui la bacia, e ad ogni contatto con le sue labbra sente il retrogusto amarognolo di quella birra. Le loro lingue si scontrano violentemente, i loro denti stridono, fanno rumore.

Apre gli occhi e i due sono lontani almeno un chilometro e mezzo rispetto a prima, si sono fatti ancora più piccoli e le loro figure ormai sono indefinite ma può giurare di riuscire a vedere ancora la stretta salda delle loro mani.

Lui si alza e va a casa. Ad ogni passo che fa le gambe gli cedono un po', ad ogni persona nuova che vede si innamora un po'.
Con gli sconosciuti è più facile. Non hai bisogno di addossarti la loro storia, con gli sconosciuti sei tu a dare loro una storia. 
Possono essere qualsiasi cosa tu voglia, possono perfino essere innamorati di una persona sola come te.
Perché poi i libri, i film e le canzoni il concetto di amore l'hanno complicato un casino, ma l'amore non è così difficile dopo tutto, e l'anima gemella non è mica una sola. Ognuno di noi ne ha tante, una per farci l'amore, una per le chiacchierate notturne, per l'amicizia, per lo shopping, per il caffè o il tè. È utopistico credere che tutto questo possa essere rinchiuso in una sola persona. 
Basta solo trovarla. (E se non la incontri?)

Intanto lui è solo e cammina tra la gente, e ad ogni estraneo che incontra s'innamora sempre un pò di più.


AYEEE.
È ispirata alla canzone e al video di Hozier di "someone new", se non lo consocerete vedetelo, ne vale la pena.
Non so se a voi capita ma io mi ritrovo sempre a fissare persone per strada e ad immaginarmi con loro (mi sento strana ditemi che non sono l'unica).
Alla fine Justin- io ci vedevo troppo Justin Bieber, probabilmente perché ho la sensazione che la solitudine lo stia divorando vivo durante il tour- ha solo fame d'amore (io c'ho fame e basta ma vabbè)
Spero che si sia capito che alla fine lui immagina sempre tutto, resta sempre solo povero sfigatello - in realtà resta solo per me 💁🏻💫
Era da tanto che volevo scrivere questo racconto breve e finalmente ho trovato la voglia giusta; spero che vi sia piaciuto. Lasciatemi una recensione, buona giornata 💙💙
Ps: 
Comunque se avete voglia passate a leggere la mia nuova storia "coat of armour"
La aggiornerò non appena avrò un po' di tempo durante le vacanze di natale, non vedo l'ora che arrivino.

   
 
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