Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: fenris    25/12/2016    3 recensioni
Fin da quando Kagome ha attraversato il pozzo lei e i suoi compagni hanno dovuto affrontare ogni genere di pericoli: demoni, guerrieri resuscitati, sacerdotesse malvage e molto altro ancora. Ma in realtà tutto quello che hanno affrontato finora non è che la superficie di un abisso senza fondo e forze ben più terribili di Naraku stanno emergendo e forse solo un'alleanza all'apparenza impossibile potrà salvare questo mondo. Pronti a scoprire quanto è davvero pericoloso questo mondo? Allora entrate pure.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                              Comprensione e distruzione

Kikyo controllò l'energia presente nell'aria, quel maledetto ne aveva fatta un'altra delle sue, poco ma sicuro. Aveva lasciato il villaggio quella mattina quando Inuyasha aveva detto che sarebbe andato a prendere Kagome e aveva lasciato lì Kohaku, che non aveva più bisogno della sua protezione, e aveva detto agli altri che voleva spiare le mosse di Naraku e che da sola sarebbe stato più facile nascondersi, ma in realtà aveva paura di parlare a Inuyasha e Kagome di quello che le stava succedendo, in sostanza aveva fatto una gran vigliaccata. Beh, se tutto fosse andato bene quella notte avrebbe posto fine a tutto, poi avrebbe preso il coraggio a due mani e avrebbe confessato tutto, forse avrebbe anche calmato la situazione tra quei due. Azzerò l'aura e si inoltrò nel bosco e trovò il suo obbiettivo davanti a un laghetto in cui si rifletteva la luce della luna. Naraku stava parlando con Kanna, che in quel momento aveva un'espressione più triste e vuota che mai, Kikyo non riuscì a sentire tutta la conversazione, ma udì chiaramente le parole “ diversivo” e “ Tessaiga” e dopo aver ricevuto i suoi ordini il demone dello specchiò se ne andò, mentre il suo padrone incrociò le braccia soddisfatto.

La miko decise di approfittarne e prese una freccia, che cominciò a caricare di fulmini bianchi assicurandosi che non venissero percepiti dal nemico, peccato che proprio in quel momento un gufo decise di spiccare il volo e il battito delle ali(1) allertò Naraku, che voltandosi d'istinto vide le scintille eletriche. Tirò fuori la spada e con un fendente tagliò l'albero dietro cui si era nascosta Kikyo e vedendola ghignò.

” Guarda chi si rivede.”, la miko incanalò il ki nelle gambe e cercò un posto in cui combattere meglio, arrivando dopo una breve corsa a un crepaccio a poca distanza dagli alberi, non aveva scampo, non poteva far altro che prendere qualche precauzione e fare un po' di spazio. Cominciò a cantilenare alcune preghiere e sul terreno comparvero degli ideogrammi luminosi che sparirono subito, dopodichè aspettò il suo avversario, che non si fece attendere. Naraku arrivò in volo preceduto da una nuvola di veleno che ridusse l'erba in poltiglia nerastra, puntò la spada contro Kikyo e ghignò trionfante.

” L'ultima resistenza, mia adorata?”, la miko in tutta risposta fece apparire a mezz'aria una serie di sfere di luce.

” No, la tua.”. Il mezzodemone si ritrovò intrappolato in uno sbarramento di fuoco intensivo e rispetto all'ultima volta ebbe molte più difficoltà a evitare gli attacchi e venne colpito in più punti fino a quando dovette atterrare, ma posò i piedi proprio dove Kikyo aveva messo le trappole e si ritrovò intrappolato in una serie di esplosioni di fuoco bianco che rase al suolo quasi tutti gli alberi nel raggio di trenta metri. Quando il fumo si diradò però Naraku era ancora in piedi, solo leggermente ferito e con il fiatone.

” Questi trucchi...che tu e quegli altri rompiscatole avete imparato stanno iniziando a seccarmi.”, scrocchiò il collo e pochi secondi dopo Kikyo si ritrovò il suo pugno infilato nello stomaco e sputò sangue. Indietreggiò cercando d'ignorare il dolore allo stomaco e rendendosi conto di una cosa.

” Hai imparato a usare anche tu lo yoki allo stesso modo di Inuyasha, vero? Senza non saresti sopravvissuto alle mie trappole e non avresti potuto superare le mie difese.”.

Naraku si grattò la testa.

” A dire il vero non posso affermarlo con certezza. Ultimamente quando dormo sento una voce che mi parla di aura, meridiani e quant'altro, così ho sperimentato un po' e ho scoperto di poter fare le stesse cose che fa Inuyasha, ma non so neanch'io il perchè. Comunque bando alle ciance e combatti sul serio.”. Si lanciò nuovamente sull'avversaria deciso a ucciderla definitivamente e Kikyo rimpianse di non essersi fatta da insegnare da Kenichi il suo gioco di gambe, riusciva a schivare quei fendenti per il rotto della cuffia, probabilmente se non avesse trovato gli insegnamenti sul ki sarebbe già diventata un mucchio di carne sanguinolenta, decise di fare sul serio. Si mise a recitare formule un'altra volta e dietro Naraku si materializzò una fiamma bianca, che si divise in piccole sfere che circondarono il mezzodemone e lo colpirono dai lati, ma lui ne fu a malapena rallentato e continuò ad attaccare, anche se con frequenza inferiore. Kikyo quindi rispose con dei fulmini sacri, spedendo indietro l'avversario e poi sradicò un albero con la telecinesi, lanciandoglielo contro, ma lui riuscì a fermarlo a mani nude e a spezzarlo in due, per poi lanciarlo nel burrone.

” Niente male come mossa, ma ci vorrà ben altro.”. Cinque secondi dopo si pentì di aver pronunciato quelle parole, perchè Kikyo riuscì per un attimo a superarlo in velocità e a infilarsi nella sua guardia, colpendolo direttamente nel punto più delicato e sensibile del corpo maschile con una forza micidiale.

Il mezzodemone crollò a terra tenendosi la parte colpita in preda a un'agonia indicibile, e con un filo di voce boccheggiò.

” K- kikyo, sei solo una maledetta t- tsundere.”, la miko per tutta risposta caricò una freccia di energia e gliela puntò in faccia.

” Lieta di esserlo, addio.”. Proprio mentre stava per scoccare la freccia però venne afferrata da degli artigli e la terra le sfuggì da sotto i piedi senza che se ne accorgesse e quando capì cos'era successo era troppo tardi, lei e Naraku erano già stati trascinati in cielo da un itsumade, un mostro con un corpo da rettile, ali da uccello e una faccia umana con un becco e per di più era il più grosso che avesse mai visto, probabilmente non aveva gradito l'interferenza di due intrusi che distruggessero il suo territorio. Tentò di bruciare la zampa che la teneva, ma riuscì a malapena a bruciacchiarla, purtroppo ci avrebbe messo ore per recuperare le energie perse, seccata si rivolse al compagno di sventura:” è TUTTA COLPA TUA!”, ma Naraku aveva ancora il cervello ridotto in pappa dal dolore e stava cercando di riprendersi.

” Lasciami in pace, a meno che tu non abbia un antidolorifico (1).”. Purtroppo la sacerdotessa aveva una concezione tutta sua di antidolorifico e con uno sforzo immane(2) strinse la testa dell'altro in una piccola gabbia di fulmini, con cui finalmente riuscì a svegliarlo.

” Contento? Ora fai qualcosa!”.

Naraku si ripromise di ucciderla senza indugio non appena sarebbe uscito da quella situazione, ma prima le cose importanti...concentrò tutto lo yoki che aveva nei meridiani e spinse per liberarsi, e fu quasi sul punto di riuscirci, ma proprio in quel momento l'itsumade cominciò a scontrarsi con altri due mostri. Uno era un nue, una scimmia con un corpo da tanuki, arti di tigre e la coda di un serpente, mentre l'altro era un enorme yatagarasu, un corvo con tre zampe dagli occhi infuocati. I tre mostri iniziarono a combattere e l'itsumade rinsaldò la presa per evitare di perdere le sue prede, rinchiudendo di nuovo Naraku e Kikyo in una morsa d'acciaio. Quest'ultima urlò nuovamente al nemico.

” Questa- è- tutta- colpa- tua!”, il mezzodemone imprecò.

” Cosa?!”, la sacerdotessa continuò senza pietà.

” Chi è che ha dato inizio a questa situazione?! Se cinquant'anni fa non avresti preso quella dannatissima sfera a quest'ora sarei accanto a Inuyasha, meglio morire di vecchiaia che finire così.”, Naraku si morse il labbro.

” E tu credi che io avrei voluto rimanere in quella stupida grotta senza la possibilità di muovermi fino a quando i kami non avrebbero avuto pietà di me, graziandomi con la morte? Beh, io preferisco di gran lunga questo.”. Kikyo imprecò, fregandosene altamente del suo rango di miko, poi osservò il nue e il corvo gigante che si azzufavano e il suo carceriere che cercava di scappare per trovare un luogo dove papparsi in pace le sue prede e le venne in mente un'idea.

” Naraku, puoi usare la tua spada?”, il mezzodemone si girò verso di lei.

” Già provato, cosa credi?”, Kikyo lo incitò.

” E allora riprovaci..”.

L' ex- bandito decise di ascoltarla e concentrò tutta la forza che gli rimaneva nel braccio, cercando di formare la spada, ma nel farlo innescò un'altra visione come quella di giorni fa: questa volta era davanti a Kagome, che gli urlava contro.....no, doveva restare concentrato sul presente. Con la mente divisa tra due tempi diversi finalmente Hakai no kiba bucò la zampa del mostro e il suo proprietario riuscì con uno sforzo immane a mozzargli gli artigli, poi fece per andarsene e cercare un posto dove rimettere insieme la sua mente, ma un urlo di Kikyo lo distrasse....in fin dei conti non era degenerato al punto da lasciare una donna negli artigli di un mostro carnivoro, quindi lanciò il suo attacco migliore sulla zampa che imprigionava la donna.

” FUSHOKU- SEI NO ICHIGEKI!”. L' itsumade urlò di dolore mentre il suo arto venne mozzato via e i suoi avversari ne approfittarono per sventrarlo e Naraku approfittò del loro pasteggio per salvare la donna, prendendola tra le braccia a mezz'aria:” Avanti, dillo, sono il tuo eroe.”, la sacerdotessa sbuffò.

” Stà zitto e atterra, poi ammazzami se ti và, tanto non mi resta molto.”. Naraku stava per chiederle cosa intendesse, per poi lasciarla andare lì, ma purtroppo l'adrenalina lo mollò e la visione lo colpì con la forza di una valanga: vide Kagome che gli urlava con tutto il fiato che aveva in gola.

” A CUCCIA!”, e lui ci andò per davvero....da cinquecento metri d'altezza! Quando riprese conoscenza era in una radura e non aveva un singolo osso del corpo totalmente sano, ma per qualche motivo aveva ancora Kikyo tra le braccia, in qualche modo le aveva fatto involontariamente da scudo, ma ora come ora non aveva neanche la forza per spezzarle il collo....e neanche voleva a conti fatti.

“Ehi, svegliati!”, urlò con la dolcezza di un elefante e la donna si svegliò, mettendo la mano libera su una ferita alla fronte.

” Ah, per fortuna sono riuscita a rallentare la caduta con i miei poteri.”, disse per spiegare come mai erano ancora vivi.

Naraku strinse i denti per una fitta di dolore alla schiena e con uno sforzo immane lasciò la sacerdotessa e la fece rotolare accanto a lui, poi tentò di alzarsi, ma senza successo.

” Ridicolo, finalmente ti ho tra le mani e non posso neanche massacrarti. L'unica consolazione è che non sei messa meglio di me.”, la sacerdotessa strinse i denti.

” Credimi, questa situazione è piacevole per me quanto lo è per te, comunque...dov'è la sfera? Mentre stavamo cadendo ce l'avevi ancora tu e ora non l'avverto più.”. Il mezzodemone sbarrò gli occhi e con uno sforzo immane mise la mano in una sorta di tasca nella sua armatura, che si rivelò vuota.

” Merda” Dev'essere caduta quando sono svenuto. Ora come ora potrebbe essere ovunque.” Kikyo sbattè il pugno a terra dalla rabbia, fregandosene altamente del dolore, almeno fino all'alba sarebbe stata costretta a dormire per recuperare il ki perso e avrebbe avuto comunque bisogno di ore per guarire le ferite, mentre a Naraku sarebbe servito molto meno per riprendersi e dopo avrebbe potuto tranquillamente tenerla prigioniera per cercare la sfera, ma sentì qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.

” Tranquilla, non ho intenzione di farti prigioniera se è quello che pensi. Appena le mie ossa si metteranno in sesto me ne vado, cercherò quello schifo per conto mio.”. Kikyo lo guardò scioccata, aveva realmense sentito quello che pensava di aver sentito?

“ Perchè?”, chiese con un sussurro e Naraku ridacchiò.

” Vuoi la verità? Comincio a essere stanco di questa storia, tutte queste morti, tutto questo dolore, e per cosa? Solo per ciò che resta di una sacerdotessa morta cinquecento e passa anni fa e che si dice possa esaudire un desiderio. Ormai sono andato troppo oltre, continuerò a cercarla costi quel che costi... ma a qualcosa vorrei rimediare nel mio piccolo.”.

Kikyo guardò le stelle e sospirò.

” Chi avrebbe mai detto che un giorno noi due avremmo avuto una conversazione civile?”, sentendo questo Naraku scoppiò a ridere.

” Civile?! Ma se da quando siamo stati catturati da quel coso abbiamo litigato come una coppia sposata da ottant'anni!”. La miko cominciò a ridacchiare in risposta.

” Oppure come Kagome e...”, il cuore di Naraku perse un battito:”... Inuyasha.”. Ora sapeva cosa significavano quelle visioni.

                                                                                                                         *************
Kagome stava cercando di rimanere in equilibrio perfetto mentre Kanata continuava a bersagliare lei e Miroku di raggi di luce. Il sacerdote di Okinawa per insegnare ai due la magia sacerdotale aveva deciso di sfoderare uno degli esercizi più sadici mai esistiti: le sfere dell'equilibrio, in sostanza i praticanti dovevano creare una palla di luce abbastanza grande e solida da poterci stare in piedi, per poi crearne altre più piccole formate da qualsiasi tipo di elemento nella sua versione “sacra” e farle evitare tutto intorno a sé mentre il maestro colpiva con ogni genere di attacco, mantenere la concentrazione era un autentico incubo.

“ Avanti, voi, io ho imparato a fare quest'esercizio a tredici anni. Dovete riuscire ad equilibrare corpo e mente per manovrare la luce, è questo il segreto della magia sacra.”. Miroku stava per dargli un assaggio della propria magia sparandogli in un colpo solo tutte le sfere d'energia che era riuscito a creare dopo giorni e giorni d'allenamento, ma un urlo atroce lo fermò e fece cadere a terra sia lui che la compagna di squadra, che si girò verso una pianura poco lontana.

” Quell'urlo... era di Inuyasha!”. I tre si diressero verso la direzione dell'urlo e trovarono tutti i loro compagni che stavano attorno a uno spazio, Jinenji lasciò passare Kagome, che vide Inuyasha che si dimenava mentre Maka cercava di tenerlo fermo e Kenichi tentava di premergli i meridiani per calmarlo. Kagome notò con orrore che la lama di Hakai no kiba era uscita dal bracciale.

” Che diavolo è successo?”, Sango le pose una mano sulla spalla.

” Non lo sappiamo, mentre ci allenavamo la spada si è attivata e lui è caduto a terra in piedi alle convulsioni.”, la ragazza del futuro si avvicinò a Maka e le fece cenno di lasciarglielo, ricevendo un'occhiata critica dalla tanuki.

” Sicura?”, Kagome annuì, conosceva Inuyasha da più tempo di chiunque dei presenti.

Con non poca fatica riuscì ad afferrare la testa di Inuyasha e per un momento vide quello che vedeva lui: sangue, massacri di ogni genere, risse da taverna, lezioni di spada e tanto altro, era un miracolo che la testa di Inuyasha non fosse già esplosa. Dopo quelle che sembrarono ore tutto cessò e entrambi riuscirono a rialzarsi, Kagome si rivolse al compagno con un filo di voce.

” Quelle immagini.. sono ciò che penso?”, Inuyasha diede un pugno al terreno e digrignò i denti:” Sì, quello che sogno...è la vita di quel figlio di puttana!”.

                                                                                                                ************

La Shikon no tama cadde dal cielo finendo tra i rami di un albero rinsecchito e nero, un posto troppo in vista per non essere notata da chi di dovere. L'essere informe che abitava in quella zona maledetta ormai da anni quasi scoppiò di gioia, era tanto che attendeva quel momento. Fluttuando risalì il tronco e avviluppò la sfera tra le sue fumose grinfie, per poi cercare di entrarvi , trovando però una certa resistenza.

” E così ci sono già degli inquilini qui? Beh, LEVATEVI DALLE SCATOLE!”. Nel gioiello si aprirono due crepe, da cui fuoriuscirono due getti di vapore, uno nero e l'altro bianco e poi si infiltrò in quelle due crepe, godendosi appieno lo spazio nero in cui era finito, ma prima sentì delle voci, quasi sicuramente l'ultimo messaggio dei precedenti occupanti della sfera. Una delle due voci era femminile ed aggraziata.

” Non importa cosa farai, loro ti fermeranno.”, mentre l'altra era maschile, dura e maligna:” Fà pure ciò che vuoi, un giorno questo mondo sarà mio!”. L'essere che si era infiltrato nella sfera scoppiò a ridere (sempre se un essere privo di forma può ridere).

” Che ci provino pure a fermarmi, io li manderò tutti nell'oblio. E anche se dovessero battermi, dopo di me ne verranno mille altri. Non importa quanti millenni ci vorranno, un giorno questo mondo non esisterà più.”.

                                                                                                                     *****

(1) non chiedetemi come fa a sapere degli antidolorifici, questi ormai fanno quello che vogliono.

(2) provare a usare incantesimi senza poter muovere le mani è quasi sempre una tortura, soprattutto se sei nell'artiglio di un mostro carnivoro a mille metri d'altezza.

                                                                                                                   *****

Bene, scusate per il ritardo, ma ho avuto meno tempo di quanto pensassi e l'ispirazione è venuta a balzi. In fin dei conti avrei potuto anche fare a meno di questo capitolo, visto che non avviene niente di così importante in fin dei conti a parte l'ultima scena e ho dovuto pure eliminare una parte che avrei voluto mettere ora. Beh, cercherò di rifarmi nei prossimi capitoli, auguro a tutti voi buon Natale e felice Capodanno.
  
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