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Autore: Carrie_Whithouse    26/12/2016    3 recensioni
Una caccia alle streghe che va a finire male e un fratello molto protettivo che farà tutto pur di salvaguardare la sicurezza del suo fratellino.
Cosa farà Dean capendo che Sam ha in realtà molto più bisogno di protezione di quanto ne aveva una volta?
A de-aged Sam Story
Genere: Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione, Contesto generale/vago
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CAPITOLO CINQUE

 

La pioggia incessante si dibatteva sopra il tettuccio dell'Impala, irritando, con il suo forte rumore, Dean.

 

Mentre lui e Sam si stavano allontanando dal parco giochi dove avevano passato la giornata, iniziarono a cadere leggere gocce di pioggia che si trasformarono velocemente in un vero e proprio diluvio universale bagnando entrambi i ragazzi.

Dean cercò il più velocemente possibile di raggiungere la loro auto per non far bagnare Sam che, nel frattempo, era ancora in stato confusionale e catatonico dalla visione arrivatagli solamente pochi minuti prima. Purtroppo, non riuscì nel suo intento e quando riuscì finalmente a far entrare entrambi in auto erano fradici ed infreddoliti.

Nel minor tempo possibile, Dean andò a prendere la pizza che aveva ordinato per cena precedentemente e riportò entrambi a casa, consegnando la cena a Bobby e salendo le scale con il suo tremante fratellino, non volendo altro che farsi una doccia calda e cambiarsi in vestiti più asciutti.

 

“Sammy, alza le braccia” ordinò Dean a suo fratello.

 

Sam annuì e fece subito ciò che gli era stato ordinato, aiutando Dean a svestirlo e poi posarlo nella vasca da bagno dove, dopo, lo raggiunse completamente nudo.

 

“Dean, cosa tai facendo?” chiese sconcertato Sam.

 

“Senti, non possiamo rischiare di prenderci un raffreddore o peggio proprio adesso, quindi, a meno che tu non voglia ritrovarti con il naso pieno di moccio, ora ci facciamo un bagno caldo” sentenziò Dean.

 

“O-okay... Ma pe'chè non lo facciamo sepavatamente?”

 

“Non c'è tempo, Sammy. Non possiamo aspettare che la pizza si raffreddi ed io non voglio prendermi un raffreddore solamente perchè tu hai delle crisi adolescenziali” rispose sarcasticamente.

 

“Tecnicamente non tono un adolscente, Dean” rispose, come il nerd che era, Sam.

 

Sam poteva percepire il ghigno che Dean gli stava dando, nonostante lui non lo vedesse con i suoi occhi; in fondo conosceva troppo bene suo fratello per sapere che ciò che stavano facendo glielo avrebbe rinfacciato per il resto della vita nonostante non fosse stata un'idea sua.

 

Dean e Sam si lavarono a vicenda come quando erano piccoli, scherzando tra di loro e ricordando i momenti della loro infanzia in cui erano ancora felici.

 

SPN

 

Bobby preparò i tranci di pizza nel piatto di ognuno dei suoi ragazzi, a se stesso e poi si sedette aspettando pazientemente che i due fratelli scendessero e si unissero a lui per la cena.

Quando ciò non successe in un breve tempo, preoccupato, salì le scale e andò nella sala da bagno a controllare cosa ci fosse di sbagliato con i suoi ragazzi ma, non trovandoli, si diresse verso la camera che condividevano rimanendo stupito da quello che i suoi occhi stanchi videro.

Dean indossava soltanto i suoi boxer e stava cercando di mettere su i pantaloni a sam mentre, quest'ultimo, si dimenava non volendo aiutare minimamente suo fratello.

 

“Che cosa state facendo, idioti?” chiese come sempre con il suo tono burbero.

 

Come dei bambini sorpresi a rubare, i due ragazzi si girarono di colpo verso Bobby, occhi spalancati e per un attimo anche impauriti prima di sorpresi.

 

“N-niente, Bobby. Stavo solo cercando di vestire Sammy e-ehm, poi tu sei entrato”

 

Bobby sollevò un sopracciglio in risposta e guardò entrambi i suoi ragazzi: Sammy aveva la faccia rossa e sembrava a disagio, mentre Dean sembrava a suo agio e solamente sorpreso.

 

“Bhe, vedete di sbrigarvi. La cena si raffredda”

 

Uscì dalla camera da letto e rimase ancora un po' dietro la porta, cercando di capire che cosa stava succedendo tra di loro.

 

“Mi dispiace Sammy, ma non abbiamo pantaloni più comodi. Domani ne andremo a comprare altri, così non ne rimarrai più senza, te lo prometto”

 

“'kay, De”

 

Bobby sorrise genuinamente; i suoi ragazzi non gli stavano nascondendo nulla di importante, solo le parole che dovevano rimanere solamente tra fratelli.

 

SPN

 

Dopo aver finito il bagno, Dean prese in braccio Sam e lo pose in una coperta, prese un asciugamano per coprire se stesso e poi si trasferì alla camera e poter preparare entrambi a scendere in cucina per la cena.

Tutto andò per il meglio, anche quando Dean mise Sam in un pannolino, senza nessuna obiezione fino al momento in cui Dean dovette vestire Sam. Dopo avergli messo una canottiera pesante addosso, iniziò a mettergli i jeans che avevano comprato quando sentì Sam irrigidirsi ed iniziare a piagnucolare piano.

 

“Cosa c'è Sammy? Tutto bene?”

 

“Uh-uh... E' solo che-che 'ono troppo stetti” disse imbarazzato e rosso in faccia il piccolo.

 

“Oh, mi dispiace, Sammy. Lasciami andare a controllare se abbiamo un paio più grande” rispose definitivamente Dean allontanandosi da suo fratello.

 

Tornò circa cinque minuti più tardi, triste in volto e con nessun paio di pantaloni in vista.

 

“Mi dispiace, Sammy. Gli altri sono a lavare e quelli sono gli unici puliti che abbiamo. Ci riesci solo per sta sera? Sarà solo qualche ora prima di andare a dormire e poi potrai stare in un pigiama comodo” disse con voce dolce.

 

“M-maa Dee, 'ono tanto stetti. Mi d-danno fa'tidio!” rispose piagnucolando Sam.

 

“Lo so, Sammy. Mi dispiace davvero moltiss-”

 

Il discorso di Dean fu interrotto dall'improvviso arrivo di Bobby.

 

“Che cosa state facendo, idioti?” chiese come sempre con il suo tono burbero. Dean sapeva che non era arrabbiato sul serio, ma questo non gli impediva di avere timore di lui.

 

“N-niente, Bobby. Stavo solo cercando di vestire Sammy e-ehm, poi tu sei entrato” si mosse a rispondere velocemente il fratello maggiore.

 

Sam era imbarazzatissimo e abassò subito lo sguardo, in ogni caso nessuno si aspettava una risposta da lui. Ora erano gli altri a decidere per la sua persona.

 

“Bhe, vedete di sbrigarvi. La cena si raffredda” fu l'ultima cosa che sentì dire dal cacciatore prima di abbamndonare la stanza.

 

Dean fu quello che si riprese prima dalla brusca interruzione rivolgendosi subito al piccolo ed imbarazzato Sammy.

 

“Mi dispiace Sammy, ma non abbiamo pantaloni più comodi. Domani ne andremo a comprare altri, così non ne rimarrai più senza, te lo prometto”

 

“'kay, De” rispose Sam, sembrando più fiducioso che mai nel fratello.

 

- - -

 

La cena non fu per niente tranquilla.

Arrivato in cucina insieme al fratello, scoprì che tra le cose che avevano compratogli al supermercato, c'era anche un seggiolone per permettergli di mangiare in tavola come tutti gli altri. Appena lo vide, Sam, iniziò a scalciare Dean e chiedere di essere messo giù.

 

“Deeeeeean! Mettimi giuuuuuù!” urlò irritato.

 

“Smettila Sam, dai!” rispose Dean evitando una serie di calci destinati alla sua pancia.

 

Non vedendo altra soluzione, Dean mise a terra il bambino, pensando a quale sarebbe stata la sua mossa sucessiva.

Non appena i suoi piedi toccarono terra cercò subito di correre via dai due uomini che lo volevano ridicolizzare trattandolo come se fosse davvero un bambino piccolo, riuscendo però solamente a mettere in ridicolo se stesso da solo.

Quando provò a scappare verso il soggiorno, Sam si inciampò sui suoi stessi piedi a cadde a terra mettendosi quasi subito a piangere, piangere per il fatto che non riusciva a fare più nulla per se stesso, nemmeno scegliere dove andare.

Sentì delle mani che lo tiravano di nuovo in alto e si lasciò trasportare, troppo debole per discutere altro.

 

“Sshhh, va tutto bene Sammy. Tutto bene, calmati” accompagnò le sue parole con leggere carezze alla testa del piccolo.

 

Dieci minuti e un sacco di rassicurazioni dopo, Sam giaceva nel suo seggiolone, mostrando un broncio ai due uomini nella stanza con lui.

“Non posso 'olo tare in braccio a Dean e non in questo 'upido coso!” provò di nuovo a negoziare il bambino, ottenendo per la quarta volta un no come risposta.

Sam incrociò le braccia e non proferì alcuna parola di rabbia, preferendo stare zitto e mangiare.

Se solo fosse stato così facile...

Dopo che gli posero davanti la sua fetta di pizza provò a prenderla con le mani, ma era semplicemente troppo grande per lui da teneree se la rovesciò adosso.

 

“Oh, Sammy” disse Dean togliendogli la fetta di dosso e cercando poi di pulirlo con un tovagliolo.

 

“Dai, 'mettila, Dean” disse infastidito Sam.

 

Dean smise di pulire sammy ed iniziò a tagliare l'unica altra fetta di pizza che gli era rimasta in pezzi molto piccoli ed adatti come pasto al bambino.

 

Sam ringraziò a bassa voce e, a testa bassa, continuò a mangiare in silenzio riuscendo, questa volta, a non sporcarsi più del dovuto.

 

SPN

 

Erano passate due settimane dal fatidico “incidente” che aveva trasformato Sam in un bambino e in casa Singer si era insinuata una strana routine ripetitiva: i ragazzi si alzavano, litigavano, poi facevano colazione, il piccolo Sammy si incazzava per le facoltà del suo piccolo corpicino (più volte durante la giornata), Dean si prendeva cura di suo fratello facendolo calmare, Sam piangeva, e così ogni fottuta giornata. Bobby era stanco di avere quei due ragazzi -i suoi ragazzi- che gli facevano perdere almeno dieci anni di vita ad ogni litigio, ogni strillo, ogni pianto... pochi giorni e si sarebbe ritrovato nella tomba. Doveva rimediare qualcosa se voleva vivere ancora per qualche anno.

 

“Dean” chiamò il ragazzo allontanandolo da suo fratello che in quel momento stava cercando di mangiare senza creare un disastro nella sua cucina, “So che non sembra il momento adatto, ma forse dovreste prendere entrambi una pausa; non abbiamo trovato niente per far ritornare Sam alla sua età, non lo troveremo certo presto se continuiamo cosi”

 

“Cosa intendi, Bobby?”

 

“Che per una volta non sarebbe male solamente andare a fare una gita o una passeggiata senza alcuna caccia da concludere”

 

“E cosa dovrei fare, Bobby? Portarlo a Disneyland?” chiese ironico il giovane.

 

“Si, è esattamente quello che sto dicendo! Se continuate a stare qui rischio di diventare matto! Ho bisogno che almeno per una giornata mi lasciate in pace” Non voleva gridare, ma accidentalmente lo fece e, sia Dean che Sam, lo stavano entrambi guardando spaventati.

 

“Non volevo-” provò a dire, ma fu subito interrotto da Dean.

 

“Ho capito, davvero. Va bene, ce ne andiamo subito”

 

E detto quello, Dean prese in braccio Sam e andò in camera per iniziare a preparare le valigie.

 

“Cosa devo fare con quei due” si disse sconfitto il cacciatore.

 

- - -

 

“Ho fatto qualcota di bagliato, De?” chiese, non capendo la reazione di Bobby, Sam.

 

“No, niente di sbagliato cucciolo” rispose dandogli un bacio in testa.

 

Dean agrottò la fronte quando sentì quanto caldo fosse Sam, ma pensando che non fosse niente, lo pose sul letto ed iniziò a fare le valigie, non volendo più l'aiuto di Bobby.

 

Nemmeno mezz'ora dopo, i due erano in macchina e si allontanavano dalla sua casa, senza nemmeno una parola d'addio.

Sam si girò e salutò con la mano Bobby, che nel frattempo li guardava allontanarsi dalla veranda di casa sua.

Una lacrima sfuggì mentre diceva debolmente: “Ciao Sammy”

 

 

 

 

Note autrice: Mi dispiace se in questo capitolo non succede molto di interessante, ma era più che altro un capitolo di transito verso ciò che succederà tra poco ai ragazzi.

Commenti sul fatto che i Winchester hanno abbandonato Bobby? Siete felici, tristi, mi volete dar fuoco?

Sam si sta abituando al suo status di bambino o è la maledizione?

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, alla prossima! :D

   
 
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