Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Marina94    26/12/2016    2 recensioni
una serata diversa, nel periodo natalizio, per Finnian, Meyrin, Bard...e Snake, ultimo arrivato nella casa Phantomive, che vive il suo primo Natale in una nuova...famiglia, in una nuova possibilità, dopo la scomparsa dei suoi compagni del Noah's Ark Cyrcus.
Piccola e senza pretese analisi di quello che è diventato il mio personaggio preferito di Kuroshitsuij, del suo essere stato sempre ai margini, sempre escluso e quasi deriso, fino all'incontro con un gruppo di persone che erano strane, ed escluse, quanto lui. Ma, quando quele persone sono sparite dalla sua vita, si è ritrovato nuovamente da solo...ma non per sempre.
Una serata particolare e una nuova prospettiva possono molto...
Dal testo:
"Snake! Avevi mai visto qualcosa del genere?" è la voce di Finnian a riscuoterlo. Volta lo sguardo verso gli altri tre, distaccandolo dal palcoscenico con le tende momentaneamente chiuse.
Visto? ...no.
Non da quella prospettiva.
Le persone sembravano così...piccole, così...assorte, emozionate, interessate e divertite. Da lì, erano loro ad avere potere, a incantarli. Loro, reietti ed esclusi, ognuno con una particolarità, un problema che, nel mondo esterno, in quello stesso mondo che ora li osservava, li aveva portati ad essere al margine, esclusi, dimenticati."
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Snake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it! ★Numero Parole: 2985 ★Prompt/Traccia: Musical

Le tende rosse sono ancora chiuse, ma la musica già inizia a riempire la sala enorme, così grande da metterlo a disagio. Dentro la borsa che ha sempre a tracolla, Emily, Oscar, Keats, Wilde e Wordsworth si muovono silenziosi, captando i suoni che avvertono, e che si ripetono anche nelle sue orecchie, grazie alla connessione che ha sempre avuto con i suoi non più unici amici.
Accanto a sé, avverte Meyrin sporgersi in avanti più che può, con un sorriso entusiasta e incredulo. E anche lui è stranito dal gesto del signorino, che ha deciso di regalare alla sua squadra di servitori una serata diversa, in quel periodo natalizio.
Bard è incredibilmente silenzioso, in attesa, mentre Finnian trattiene rumorosamente il fiato, e quando le tende si aprono si lascia sfuggire un verso entusiasta, frenato da un provvidenziale gesto di Black -Sebastian, è il suo nome, ma lui non riesce a distaccarsi da quel soprannome con cui l'ha conosciuto, quel soprannome che gli avevano dato loro-, seduto come al solito accanto al padroncino.

La folla rumorosa, le urla di aspettativa, tutti quei volti che osservavano il centro del tendone, nello spettacolo che aveva raccolto più pubblico, essendo l'ultimo prima di Natale

Gli attori entrano sul palcoscenico, in sincronia perfetta con la musica, con il paesaggio che hanno dipinto alle proprie spalle, e la prima canzone inizia, un duetto di un uomo e una donna, nelle loro parrucche e nei loro vestiti giganteschi, seppur eleganti.

i loro abiti erano sgargianti, vivi, non troppo grandi -con l'eccezione di Doll, nel suo vestitino bianco e vaporoso-,  in modo da permettergli movimenti fluidi e veloci. Lui, solitamente, recitava a petto nudo. Non amava particolarmente mostrare la propria inusuale pelle, ma in quell'ambiente faceva scalpore, in quell'ambiente non veniva giudicata, andava bene

L'atmosfera è senza dubbio molto elegante. Forse troppo per uno come lui. Per tutti loro quattro. È un clima in cui si muovono Smile e Black. Non sono i loro nomi, lo sa, ma sono quelli che associa a loro, perchè con quelli sono entrati nella sua famiglia, nel suo ambiente...che poi gli è stato strappato via improvvisamente, senza che lui avesse neanche il tempo di capire perchè. Ironico che proprio loro gli abbiano regalato un nuovo ambiente, una nuova casa. Una nuova...possibilità, in cui venire accettato, persino insieme ai suoi animali, gli unici che non lo abbiano mai abbandonato.
Il suo sguardo sfiora la borsa in cui i serpenti ora stanno riposando, tranquilli. Non c'è pericolo. La situazione è sotto controllo e possono abbassare le difese, tutti loro. Persino lui.
Le canzoni si susseguono, voci alte e basse, forti, maschili e femminili, che si intrecciano, in quello che il padroncino ha definito "Musical".
Tutti e quattro sono rimasti sconvolti quando ha ordinato loro di cercare abiti da uscita e possibilmente eleganti, perchè lo avrebbero accompagnato ad una rappresentazione teatrale, la sera prima della Vigilia -in cui avrebbe tenuto una tradizionale cena nella villa insieme ai Middleford-, e solo quando era uscito insieme al suo maggiordomo si erano lasciati andare allo stupore più puro, al punto che la sigaretta di Bard gli era caduta dalle labbra e Meyrin aveva infranto il calice che stava pulendo. Finnian gli si era praticamente precipitato addosso, chiedendogli ad occhi sbarrati se avessero sentito anche lui e i serpenti. Eppure...si, era corretto. Tutti gli confermavano quelle parole. A quel punto, l'intera cucina era esplosa nelle urla di gioia dei suoi tre colleghi, e persino lui si era lasciato andare ad un sorriso.
E lo sente nascere anche adesso, sulle labbra pallide, mentre sul palcoscenico c'è l'assolo di quella che dovrebbe essere la protagonista femminile, accompagnata da una musica lenta e drammatica. Canta di dolore, di amore, di incertezza della sua situazione, da cui non vede una via d'uscita.
Quando la voce svanisce e l'accompagnamento va sfumando, i tendoni rossi si chiudono lentamente, mentre un applauso scrosciante del pubblico accompagna la fine del primo atto.

Applausi, urla, esortazioni eccitate del pubblico, mentre Joker fa uno dei suoi numeri e Dagger lancia i suoi pugnali.
Snake guida Emily, Dan e Wilde in un numero esotico, una danza ipnotica in cui i corpi sinuosi dei serpenti si intrecciano al suo collo e alle sue spalle e alle sue mani, e strisciano in maniera elegante verso il pubblico. Qualcuno si ritrae, qualche madre tira a se' il proprio bambino, ma i rettili si limitano a sibilare, avvicinandosi sempre di più e ritraendosi ad un suo semplice gesto. Tornano ad avvolgersi ai suoi piedi, e i bambini prima spaventati lasciano partire un applauso, che contagia tutti.

"Snake! Avevi mai visto qualcosa del genere?" è la voce di Finnian a riscuoterlo. Volta lo sguardo verso gli altri tre, distaccandolo dal palcoscenico con le tende momentaneamente chiuse.
Visto? ...No.
Non da quella prospettiva.

Le persone sembravano così...piccole, così...assorte, emozionate, interessate e divertite. Da lì, erano loro ad avere potere, a incantarli. Loro, reietti ed esclusi, ognuno con una particolarità, un problema che, nel mondo esterno, in quello stesso mondo che ora li osservava, li aveva portati ad essere al margine, odiati, dimenticati, o derisi.
Ma si erano trovati, si erano uniti. Avevano una possibilità insieme. Avevano costruito un loro mondo, in cui brillare, in cui essere al centro. Avere potere, trascinare quelle stesse persone che li avevano esclusi in quel tendone, in quel loro ambiente, ad osservare come persino dei reietti come loro brillassero di luce propria. Lì, nessuno poteva controllarli, umiliarli, escluderli.
Lì, persino lui aveva imparato ad accettare la sua diversità, a esibirsi per propria scelta, non più alla mercè di spettatori che lo deridevano. Adesso, era lui a portarli nel proprio mondo, a incantarli con i propri numeri.

"Non davvero." risponde, mormorando. "Dice Emily." è l'aggiunta di sempre. I serpenti parlano per lui, esprimono i suoi pensieri e la sua personalità, che è sempre stata distaccata, reietta, dimenticata. Ma con i suoi rettili no. loro erano simili a lui, loro incutevano timore a tutti. Con loro, era a casa, e aveva cominciato a raccoglierli, sempre di più, intorno a se', come una famiglia. L'unica. Con il tempo, erano diventati la sua fonte di espressione, la sua mente e il suo braccio. Grazie a loro, riusciva a presentare se' stesso al mondo, sebbene non amasse esporsi. Grazie a loro, aveva sempre un sostegno.
"Io non ero mai stato in un ambiente del genere! In verità...prima che arrivasse il signorino, non ero mai uscito." mormora il piccolo giardiniere.
Già. Da quanto ha capito, in quella casa nessuno ha avuto un passato sereno. Tutti sono stati...salvati, da quel dodicenne a capo di un'impresa che avrebbe dovuto essere più grande di lui ma che sembrava gestire perfettamente.
E, dopotutto...anche a lui è stata data una nuova possibilità. La sua...famiglia, il Noah's Ark, era sparita. Nessuno era tornato, da quella missione notturna. Non era la prima in cui li vedeva sparire, ma era stata l'unica in cui non li aveva visti rientrare. C'erano numerose cose che i suoi compagni non gli avevano detto. Chi fossero, come si fossero trovati, chi fosse il loro "padre". Ma l'avevano salvato e gli avevano dato una nuova possibilità, erano diventati la sua famiglia, anche se avevano origini diverse, su cui avevano taciuto. E lui l'aveva accettato.
E, allo stesso modo, aveva accettato il silenzio di Bard, Meyrin e Finnian, le informazioni lente, frammentarie, ma con cui stava iniziando a costruire un'idea delle persone che lo avevano, di nuovo, accolto in un'ambiente, fatto sentire...apprezzato, e con uno scopo. Certo il ruolo di valletto non era esibirsi davanti a migliaia di persone, sempre libero e all'aria aperta, ma andava...bene. Alla fine era un ruolo tranquillo, riservato, silenzioso. come lui. Gli è congeniale essere un'ombra.
Le sue abilità sono adesso utili a qualcuno, alle persone che lo hanno preso con se', e che non lo escludono, giudicano o deridono. Persino i suoi amici rettili sono stati accolti, e lui farà il possibile per rendersi utile.
Il silenzio che cade intorno a lui, lo informa che lo spettacolo sta ricominciando, così torna a far scivolare gli occhi sul palcoscenico, dove lo scenario è stato modificato, e i protagonisti stanno rientrando in scena con una melodia molto più cupa rispetto al primo atto.
I duetti sono forti, emozionali e veloci, le cantanti femminili mostrano disperazione profonda e quelli maschili determinazione e sicurezza.
Non aveva mai sentito parlare della storia che stavano mettendo in atto, ma era a tutti gli effetti una tragedia romantica.
E, alla fine, non era la vita intera una tragedia? Un palcoscenico in cui tutti loro si muovevano.
Nessun lieto fine, nessuna certezza, nessuna luce.
Non era luce il loro gioco di colori, di rappresentazioni e di musiche, poiché tutti loro erano sempre stati ombre, nella società e nel mondo esterno, ma da quell'ombra erano infine riusciti a ricavare le loro certezze. Ma anche quello era svanito, alla fine.

La folla apprezzava i loro numeri, apprezzava il pericolo che sembravano mostrare ma a cui tutti loro riuscivano a sfuggire. Amava vederli danzare con la morte, tutti loro, e sfuggirle con una giravolta e un inchino ai gentili spettatori.

D'altronde, anche quel suo nuovo gruppo, e quella villa che pareva risplendere da sola nell'oscurità, non era che buia, quella luce nascondeva punti d'ombra che non potevano saltare all'occhio se non ad un osservatore attento, o a qualcuno che era all'interno di quell'ambiente.
Loro stessi erano persone che nascondevano molto di più di quanto mostravano.
Maschere, ombre e luci. In un mondo che, lo avevano imparato tutti molto presto, non era positivo come voleva sembrare. Ma, alla fine, si adattava a tutti loro, nulla di più.

Joker fa un inchino teatrale, mentre Dagger riprende i coltelli con uno svolazzo e saluta il pubblico, Beast riprende la frusta e manda un bacio alla folla, e Doll si congeda con un'ultima elegante danza sul filo. Wendy e Peter si esibiscono in una capriola, insieme, sostenendosi a vicenda e arrivando quasi a toccare la cima del tendone, per poi atterrare aggraziati sulle spalle di Jumbo.
Snake piega il capo in un saluto silenzioso, mentre Emily, Dan e Wilde si ritraggono lentamente, facendo sibilare la lingua.
Un applauso scrosciante risuona dal pubblico, mentre la folla si alza e si dirige verso l'uscita. Quello spettacolo è stato un successo.

La musica è sempre più alta, mentre i protagonisti cantano le battute finali, e il pubblico ormai ha il fiato sospeso. Persino lui è, alla fine, curioso di capire cosa stia succedendo, come concluderanno la storia.
È strano fare parte degli osservatori, non sapere cosa stiano per fare gli attori, cosa si metterà in scena, solo guardare, viverlo dall'esterno, lasciarsi trasportare nel loro mondo, essere dall'altra parte, essere quel mondo esterno che, per poche ore, si fa catturare da un'altra dimensione.
Osserva le ultime scene, il compiersi della tragedia che hanno tramato e messo in atto dai primi momenti. Quando la musica cessa, e i tendoni rossi si chiudono di nuovo, sono proprio Finnian, Bard e Meyrin a far partire l'applauso che coinvolge subito tutto il pubblico. Per la prima volta, si trova a partecipare a quel gesto, di ammirazione, apprezzamento, saluto al gruppo di attori che aveva permesso a tutti loro di passare una serata diversa.
Quando gli attori escono tenendosi per mano, l'applauso diventa anche più forte. Si inchinano, prima uno per uno poi tutti insieme, tutti legati, come una catena.
Come una famiglia.

I due trapezisti scendono dalle spalle di Jumbo sempre in sincronia, e lo abbracciano ridendo. Joker fa i complimenti a tutti, scoppiando in una risata serena, e Dagger abbraccia Beast, complimentandosi con la sua 'sorellona' per lo spettacolo. Snake timane quasi ad osservarli, in un silenzio distaccato, ma sorride. E' felice che quello spettacolo natalizio abbia avuto così successo.

Il pubblico si alza, sempre battendo le mani, e inizia a raccogliere le proprie cose. Black aiuta, come al solito, il signorino a rivestirsi, mentre i suoi colleghi riprendono i cappotti, gli occhi ancora fissi al palcoscenico ormai vuoto. Finnian continua a rigraziare il padroncino, e Meyrin non smette un istante di pensare alla storia che ha visto mettere in atto. Bard fa una risata e gli mette un braccio intorno alle spalle, cogliendolo di sorpresa.

Il gruppo sta ancora festeggiando sereno, mentre ripuliscono il tendone dopo lo spettacolo, e quasi non sentono il freddo proveniente dalle porte ancora aperte dall'uscita del pubblico. Sta osservando la scena da un angolo più solitario e silenzioso, quando un sibilo di Emily lo fa voltare appena in tempo per vedere un coltello saettare e conficcarsi precisamente qualche centimetro sulla sua testa. Volta lo sguardo verso il centro del tendone, precisamente verso Dagger che ridacchia senza nemmeno tentare di nascondersi.
"Beh, ci stavi ignorando!" si giustifica con un ghigno.
"Eppure ricordavo che per te fosse meglio, essere ignorato da Emily e gli altri." replica lui con tono leggermente divertito "Dice Dan". Dagger fa un salto indietro, causando le risate dell'intero gruppo. Il lanciatore di coltelli non ha mai sopportato i piccolissimi tiri mancini dei suoi rettili. Eppure...nonostante questo, non lo ha mai respinto. Lo ha accettato, è diventato suo...amico. Come tutti loro. Amici. Non ne aveva mai avuti.

Snake sbarra gli occhi, a quell'abbraccio improvviso. Non è abituato ad essere...insieme agli altri. Apprezzato. Accolto. Silenzioso, Wilde esce dalla grande borsa e gli si arrotola su un braccio, mentre il gruppo si dirige all'uscita.
Appena varcano la soglia, un vento gelido li colpisce, e un fiocco bianco si posa sui suoi capelli albini -altro segno di stranezza, di diversità-

Joker esce all'aria aperta, quasi incurante del freddo che regna, della neve che cade a grandi fiocchi. Quando Doll vede la distesa bianca che si è formata, sgrana gli occhi e si precipita fuori, tuffandosi sulla superficie soffice.
"RAGAAAAAZZI!" li chiama divertita, mentre si alza e tuffa le mani nella neve, a formare una grande palla. Che si infrange sul vestito di Joker, il
quale non tarda a rispondere al colpo con la mano buona. Wendy e Peter si aggiungono alla lotta subito dopo, seguiti dal resto del gruppo. Persino lui, lentamente, viene trascinato nella battaglia.

"È stato bellissimo!" Esplode Finnian, che, probabilmente a causa della sua natura, è poco consapevole del freddo. Che, in realtà, non dà fastidio neanche a lui, quasi i serpenti gli avessero trasmesso la propria resistenza.  O, forse, il calore che sente è dovuto alle risate del giardiniere, alle chiacchiere allegre di Meyrin, a Bard che ora ha esteso l'abbraccio a stringere tutti e tre. Persino Smile, guardandoli, si è lasciato sfuggire un lievissimo sorriso, gli riferisce Wilde.
Nella sua mente, continuano a ripetersi le canzoni di quel "Musical", le espressioni degli attori.
È stato...piacevole. Un cambio di prospettiva. La possibilità di vedere dall'esterno quell'unione, quel mondo magico di cui ha fatto parte ma che ha perso, perche' alla fine non era uno di loro, non lo era mai stato davvero. Non sapeva tutto, era un membro esterno, ma era stato...accolto. Salvato dalla gabbia, dalla vita precedente. Gli avevano mostrato la possibilità di non essere più giudicato o disprezzato, ma accettato. Ammirato. Libero, fuori dalle gabbie. Era riuscito ad esibirsi per propria scelta, non più costretto. E gli era bastato.
"È la Vigilia!" Ricorda Meyrin, con un sorriso, mentre Finnian continua a guardare i fiocchi di neve, in quel mondo esterno a cui fa, probabilmente, ancora fatica ad abituarsi.

"Un momento!" Salta su Doll, osservando Dan strisciare ai suoi piedi, cercando di fare un attacco a sorpresa per conto del suo padrone. "Questa neve...sbaglio oppure c'era anche quando il serpentello entrava nel nostro gruppo?" e gli si lancia praticamente addosso, catapultandolo nella neve e trascinando anche Wendy, Peter e Beast. Dagger e Joker scoppiano in una risata, ma si uniscono a loro.
Snake sente il volto insolitamente caldo. Un calore che non aveva mai provato, prima di loro. Ma che la neve non può mandare via
.

"AUGURI RAGAZZI!" Urla Bard, mentre si accende una sigaretta, come non ha potuto fare nel teatro.
"Natale è domani..." fa notare lui, timidamente. "Dice Wordsworth."
"Però la serata è oggi! Ed è stata bellissima!" ridacchia Finnian, lasciandosi cadere nella neve.
Meyrin sorride ancora entusiata. "A voi è piaciuto, ragazzi? È stata una bella serata! Sono sicura che sia piaciuta anche a te, vero Snake?"
Sussulta. È ancora chiamato in causa. Cercato. Apprezzato. Come un membro del gruppo...no, della famiglia
Sono una famiglia. Strana, goffa, con elementi totalmente diversi gli uno dagli altri, ma...simili, in un certo senso. Persone che si sono trovare, che hanno trovato, insieme, una nuova vita. Persone che lo hanno accettato senza chiedergli da dove venisse. Persone che lo vogliono insieme a loro, con cui essere...sereno, quasi. Una seconda possibilità, una nuova casa.
Sente un lieve sorriso farsi strada sulle labbra chiare.
"È stato molto bello. Smile ci ha dato un'opportunità che non dimenticherò mai. Dice Keats." E, in realtà, non si riferisce solo alla serata che hanno appena passato, al musical che non cancellerà dai propri ricordi. Ma a tutto quello. A quella serenità, al senso di completezza a cui si era disabituato, al calore che pensava non avrebbe mai più sentito, ma che, di nuovo, la neve non riuscirà a spazzare via.
"Buon Natale. Dice Oscar."


ANGOLO AUTRICE:
Ho iniziato e finito Kuroshitsuji in quattro giorni, e, fedele alla mia passione per i personaggi secondari, mi sono legata tantissimo a Snake, alla sua difficoltà nel'inrteragire che lo porta a non parlare mai davvero in prima persona, ma sempre tramite i suoi sepenti,. probabilmente gli unici che gli siano stati sempre vicini. Trovo molto triste che si sia ritrovato solo, senza neanche sapere il destino dei suoi compagni...tuttavia ha avuto una nuova possibilità e una nuova famiglia, con cui sembra sereno. Spero lo rimanga, e, onestamente, che non venga mai a sapere del destino dei suoi amici, o meglio, di CHI li ha uccisi, perchè sono state proprio le persone che ora l'hanno accolto, e sebbene fossero dalla parte della ragione (ma esistono ragione e torto, in Kuroshitsuij?), beh... ;_;
Nula, piccola OS natalizia senza pretese che segna il mio ingresso nel fandom^^
Ringrazio in anticipo chi leggerà e magari recensirà!
Un abbraccio,
Marina94
....dice Keats.

 

  
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