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Autore: Briseide12    26/12/2016    0 recensioni
Come finisce una storia in chat ? Cosa spinge una ragazza/o ad iscriversi in un sito d'incontri? Ecco la mia storia, tratta dalla mia vita, affrontata con la comicità che ci vuole..
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scesi dalla macchina, dopo aver cercato di non schiacciare la rosa, durante il breve tragitto. Mi guardai intorno e osservai quel parco, così spesso percorso quando ero sola e mi resi conto come uno stesso luogo può apparire sempre diverso. Questa volta con me c’era D e mi sembrava di fare più caso alle piccole cose, il canto degli uccellini, la luce del sole, il vento; mi sembrava di osservare ogni cosa con occhi nuovi, completamente in pace con me stessa.
D camminava affianco a me agitato e notai anche qualche gocciolina di sudore sulla fronte, nonostante fossimo in pieno inverno. Ad un certo punto, durante la marcia si gira mi guarda e mi dà un bacio a stampo, io rimango un po’ sorpresa e m’infastidisce un po’ la cosa.
Nonostante tutto sorrisi incerta e sentii lui dirmi che voleva provare (eh bè giusto, proviamo a fare scontro muso muso ! ), sorrisi di nuovo e cercai di parlare un po’ giusto per sbloccarci.
Tutto quello che mi raccontava, mi portava ad aggiornare il quadro che mi ero fatta di lui. L’avevo dipinto come una persona timida e priva di senso d’orgoglio, ovvero avevo creato un nuovo D che viveva nella mia testa e si sovrapponeva a quello che mi camminava realmente affianco.
In realtà vedevo un’immagine distorta della realtà, ma all’epoca credevo di aver trovato il Graal.
Ci fermammo ad una panchina e ci sedemmo, guardai un po’ il panorama e mi resi conto che era più bello (ero nella fase visione raggiante), lo guardai e non so perché lo baciai.
Questa volta controllai il bacio e scoprii che anche lui era capace di baciare come si deve, quindi dedussi che il primo bacio era stato orribile solo per l’agitazione.
Sono una persona passionale e quindi nonostante avevo un piano per portarlo in giro per la mia città, optai per il mare (si va bene…volevo pomiciare).
 
Ero del tutto invaghita, ci salutammo con calore.
Ormai pensavo sempre a lui.                                                                                     
Il giorno dopo feci l’esame con tranquillità e ricevetti il suo messaggio con un riassunto della nostra giornata del giorno prima (non credetevi chissà cosa, era giorno e dopo tutto ci conoscevamo da poco e sono una tipa all’antica). Quindi trovai carino il riassunto anche se un po’ pretenzioso. Il giorno seguente mi trovavo all’università e mi chiese tramite chat di diventare la sua principessa (lo so, era una cavolata, ma mi sciolsi comunque). Era la festa della donna e decidemmo di vederci per festeggiare il nostro essere insieme, mi portò dei fiori per l’occasione e ci recammo vicino al porto. Ricordo che era una giornata ventosa e i capelli che mi volavano davanti al viso mi impedivano di vedere con chiarezza e di fare delle foto decenti, i miei capelli aggredivano il viso di D e lui fingeva che gli piacesse.
Durante il momento dell’aperitivo, il luogo addobbato per la festa della donna e gli sguardi che s’incontravano senza sosta. Ci guardavamo per ore come piccioncini e nel tentativo di camminare rischiavamo continuamente di cadere , sospesi nell’eccitazione del momento.
Ricordo quel giorno ancora, come uno dei pochi in cui ero totalmente felice senza alcun dubbio.
Ritornai a casa felice come non mai, il tipo di felicità che non si contiene ed emerge come solarità nei tratti del viso.
Il  giorno dopo decisi di andare io da lui, presi il treno e mi recai nella sua città.
Bene, procedeva tutto alla grande e neanche una nuvola compariva nella mia mente ormai infessalita (passatemi il termine ahah!). Mi portò allo stadio, lui faceva il portiere della squadra che doveva giocare, all’ingresso lo fermarono, non l’avevano riconosciuto (figura di m…a); comunque riuscimmo ad entrare lo stesso. Un bambino di circa 7 anni ci guardava da lontano ed io gli sorrisi, ma lui continuava a fissare serio ed imperterrito il mio ragazzo, ci avvicinammo al bambino e D lo salutò. Il bambino si rifiutò di guardarlo e gli rifilò un calcio correndo via…..
Gli chiesi subito, cos’era successo e lui mi disse che era un bambino pazzo e che solitamente il bambino gli dava baci sul collo. Bene queste parole per me erano strane, avevo un dubbio.
Mentre la serata scorreva e il ricordo del bambino si allontanava, comparve un altro fatto strano. Passiamo vicino al cinema della sua città e guarda il poster di un film ad un certo punto felice si gira e mi dice che l’attrice di quel film locale era la sua compagna delle medie. Fin lì nessun problema se non fosse che il film era un genere hard, oltretutto strano. La trama in breve , (dato che lui insisteva per farmi vedere il trailer) consisteva in una ragazza che veniva violentata più volte da uomini diversi e poi decide di diventare lesbica.
Era, in parole molto semplici, un film di m…a, letteralmente. Glielo faccio notare e lui triste mi dice che voleva vederlo con me. Io gli dissi che se proprio ci teneva poteva vederlo con i suoi amici, ma io non volevo averci nulla a che fare.
Dopo questo accaduto durato all’incirca 5 ore, mi dice che scherzava. (uno scherzo divertente….. rido ancora adesso.)
 
 
 
   
 
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