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Autore: addict_with_a_pen    27/12/2016    0 recensioni
Frank è profondamente innamorato di Gerard, così come Gerard è incondizionatamente innamorato del suo Frank, non potrebbe essere altrimenti. Come dice sempre Mikey “siete peggio della colla voi due” e ha ragione, ha assolutamente ragione. Frank non riesce proprio ad immaginarsi una vita senza Gerard, sai che rottura sarebbe?
No, Frank non riesce proprio ad immaginarsi una vita senza quel rimbambito...
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Piccola nota inutile*
Ragazze, mi devo scusare… In genere davo sempre un preavviso quando la storia si stava per concludere, ma stavolta mi sono completamente scordata, quindi ve lo do ora, al penultimo (in pratica ultimo vista la brevità del prossimo) prima della fine.
Scusatemi, davvero.
Detto questo, spero abbiate passato un bel Natale e stiate spendendo bene le vostre vacanze, non come la sottoscritta ahah.
Spero vi piaccia e rispecchi un minimo le “aspettative” che avevate per questo finale, perché secondo me è… carino?
Oooh la pianto!
Vi voglio bene, bacio :* :*
 








“Adesso la smetti di scappare?”
“Prometto Mikey. Non scapperò più.”
“Dio, prova soltanto a pensarci che ti uccido, hai capito?”
“Capito mamma.”
E iniziano a ridere.
Frank è finalmente tornato e, anche se è stato via solo un giorno a dir tanto, Mikey non può evitare di fargli la predica e mettere in chiaro le cose.
“Posso lasciarvi soli senza che combiniate altri casini?” Chiede rivolgendosi sia a Frank che a Gerard, entrambi con un sorriso idiota sulle labbra.
“Faremo i bravi Mikey, promesso.”
“Fate poco gli spiritosi, okay?” dice cercando di essere serio, ma finendo comunque col ridere “Vi odio…” e continua a ridere, per poi salutarli e uscirsene di casa, con il cuore leggero e immensamente più sollevato.
“Bene. Che facciamo ora?”
L’atmosfera in casa è totalmente cambiata, il loro rapporto è totalmente cambiato e la cosa strana è che nessuno dei due sa il perché di questo cambiamento improvviso. Il giorno prima Frank era a letto in lacrime e Gerard stava cercando di avvicinarsi a lui, di consolarlo e farlo sorridere, mentre ora sono l’uno davanti all’altro con un sorrisone enorme sulle labbra, il cuore che batte all’impazzata e una voglia incontenibile di assaggiare nuovamente le labbra dell’altro.
Forse Gerard con la fuga di Frank ha capito quanto triste e vuota sarebbe la sua vita senza lui e forse Frank ha finalmente capito che suo marito si sta ‘risvegliando’ e tornando ad amarlo come in passato.
I ricordi non ci sono più? A Frank non potrebbe importare di meno, poiché finalmente ha capito cosa sta alla base del loro rapporto e cosa è rimasto invariato nonostante quel lungo sonno.
Loro due sono nati per amarsi e questo nulla potrà mai cambiarlo.
“Ti preparo da mangiare, ecco cosa facciamo.”
“Sul serio Gee?” Chiede Frank ridendo come un pazzo e non credendo che sia davvero serio.
“Certo, abbiamo saltato il pranzo, devi pur mangiare qualcosa.” Risponde lui dirigendosi già verso la cucina.
“Hey, dove pensi di andare…?”
Prima ancora di poter raggiungere la porta, sente il suo polso venir bloccato dalla mano di Frank e si ritrova girato e in un abbraccio caldo e avvolgente.
“Puoi stare un pochino con me, o adesso è il tuo turno di scappare?” Chiede Frank stringendo forte il corpo di Gerard e rivolgendogli un sorriso talmente dolce e carico d’amore che fa sciogliere il suo cuore.
“Sto con te Frank, sto con te…”
E gli posa un bacio delicato sulle labbra. Sembra ancora così strano poterlo fare, poter baciare le bellissime e morbide labbra di Frank senza spaventarlo, farlo scappare o non farlo sentire amato come merita di sentirsi.
“Gee posso dirti una cosa…?” Bisbiglia Frank sulle sue labbra, completamente sopraffatto dall’amore.
“Dimmi.”
“In questi giorni sono sicuro che mi scapperà più volte di dirti ti amo, non posso evitarlo, non posso farne a meno, scusami, ma è perché non sono mai stato così felice in vita mia…” arrossisce appena “ma voglio che ti sia chiaro che tu non devi assolutamente sentirti obbligato a dirmelo, voglio che quando me lo dirai, e se mai lo farai, venga dal tuo cuore e n-”
“Frankie” lo blocca con una risata “Frank, tranquillo, va bene? Puoi dirmi ti amo tutte le volte che vuoi, non è un problema, vuoi scherzare? Come può darmi fastidio?”
“Non lo so, n-non voglio darti l’impressione di uno che corre e ti fa pressioni, solo questo…”
Quanto può essere dolce in questo momento?
“Non vale più il discorso del correre o meno, okay?” fa una carezza al suo viso oramai in fiamme “Hey, non imbarazzarti stupido!”
E adesso è il turno di un bacio sulla guancia, non può fermarsi e non vuole farlo. Frank è davvero l’essere più dolce e perfetto del mondo.
“Se stiamo correndo, allora non vedo l’ora di vedere fin dove arriveremo, quanto lontano andremo…”
“Davvero?” Chiede Frank in un sussurro e con un sorriso di pura gioia e beatitudine in volto.
“Davvero…”
Gerard spera di averlo convinto, spera di avergli fatto capire che a lui non rinuncerà né ora né mai e che deve smetterla di imbarazzarsi per ogni singola cosa.
“Grazie Gee…” Dice ancora in un sussurro, per poi non riuscire più a trattenersi e cominciare a baciarlo come se la sua vita dipendesse da quello.
Gerard ama baciare Frank, adora renderlo felice e adora qual batticuore che sente sempre quando le loro labbra si incontrano, ma forse Frank è un po’ troppo ‘sbaciucchioso’ per i suoi gusti… Si sono ricongiunti, se così si può dire, da nemmeno un giorno in fin dei conti, tutti quei baci sono tanto meravigliosi quanto strani, ancora vagamente sbagliati se proprio deve dirla tutta, ma non ha cuore per fermarlo, non può.
“Immagino ti sia mancato molto baciarmi, non è così?”
Si concede solo questo commento alla fine, dopo che Frank ha finito di baciarlo e accarezzargli le labbra con un sorriso beato sulle labbra che scompare subito dopo aver sentito quelle parole.
“S-Scusami… Ho esagerato, mi dispiace. Mi sei mancato troppo.”
Si stacca dal corpo di Gerard con il viso un’altra volta rosso e in fiamme e un’espressione di pura vergogna.
“Smettila di scusarti, okay?” chiede alzandogli il viso e sorridendogli dolcemente “E, per l’amore del cielo, smettila di arrossire perché diventi troppo dannatamente adorabile…” aggiunge con una risata per poi notare che anche Frank sta ridacchiando a sua volta.
“Okay, prometto di non scusarmi più, non inutilmente almeno, va bene?” Chiede roteando gli occhi al cielo e continuando a ridere.
“E anche che non arrossirai più?”
“Anche quello, sì…”
“Perfetto. Vieni, ti preparo da mangiare.”
“Non c’è modo di convincerti de fatto che non ho fame, vero?”
“Assolutamente no! Apparecchia.”
E Frank non può che dargli retta. Finalmente sono tornati, finalmente non c’è più quella tensione insopportabile nell’aria e, soprattutto, finalmente ha riassaggiato le labbra deliziose del suo Gee.
Se questo è un sogno, allora Frank non vuole mai più svegliarsi.

*****

Finalmente le cose si sono aggiustate una volta per tutte e ancora non è passato un singolo giorno in cui abbiano litigato o pianto in silenzio di nascosto. Giornate di risate, abbracci, sorrisi e baci quando Gerard “da il permesso”.
“G-Gee posso baciarti?”
Dopo il primo giorno e l’imbarazzo di Gerard davanti a tutti i baci ricevuti, Frank si è convinto che debba avere il permesso per poter baciare suo marito senza metterlo a disagio.
“Vieni qui…”
Sì, le cose vanno decisamente meglio.
Gerard l’ha perfino portato fuori a cena, una cena vera, una romantica, con lo Champagne e stavolta anche il dessert, una cena che si era poi conclusa con un sacco di coccole sul divano una volta tornati a casa.
“Se faccio qualcosa che non vuoi dimmelo, va bene…?”
Ma Gerard pare essere d’accordo con tutte le dimostrazioni d’affetto che Frank gli rivolge, dicendo che più lo tratta come faceva prima dell’incidente e più lui comincia a ricordare, ricordare com’è essere amati e amare e com’è avere qualcuno con cui addormentarsi la sera e con cui scambiarsi un “buongiorno” addormentato e baci al sapore di caffè. Gerard non avrà più indietro i suoi ricordi, non ricorderà più di quando al liceo ha baciato per la prima volta Frank, non ricorderà nemmeno del loro primo ti amo e purtroppo non ricorderà nulla del loro matrimonio, ma ricorda cosa vuol dire amare qualcuno talmente tanto da volerci spendere tutta la vita assieme e con cui condividere momenti meravigliosi come quelli trascorsi negli ultimi giorni.
Una sera poi erano stati invitati a cena da Mikey assieme a Ray e Christa, ed avevano dato il ‘peggio’ di loro: avevano riso come due ragazzini alle prese col loro primo amore, tenendosi per mano sotto il tavolo per tutto il tempo e non perdendo il sorriso neanche per un secondo.
“Finalmente!” Aveva detto Ray dopo cena, vedendo i suoi amici così felici e… innamorati.
Gerard ancora non ama Frank, sa che purtroppo è così, ma sicuramente si sta innamorando velocemente alla follia di ogni suo piccolo dettaglio e riscoprendo emozioni e sensazioni che credeva non avrebbe mai più provato in vita sua.
Sa che a breve sarà di nuovo innamorato perso di lui, che amerà suo marito come merita. Marito… sono ancora sposati, giusto? Dopo tutto quello che hanno passato e dopo questo breve periodo di gioia, ancora non è saltato fuori l’argomento e ancora non hanno avuto modo di decidere se il loro matrimonio valga ancora o meno. Frank ha la fede al dito, non l’ha mai tolta e Gerard la vede di continuo, non può fare a meno di notare quel piccolo anellino al suo dito e sentirsi in colpa nel notare invece il suo anulare senza nulla attorno…
Non ha ancora reindossato la sua fede, non ha avuto il coraggio di andarla a prendere dalla scatolina sul comodino di Frank e di infilarsela, poiché se non è giusto? Se non deve più indossarla? Se non sono più sposati…? Il senso del matrimonio è il giurarsi amore eterno ed essere fedeli l’un l’altro e Gerard non crede di aver fallito, almeno non in questo, ma non ha idea di come e cosa debba fare.
“Ti amo Gee, ti amo così tanto…”
Sono questi i casi in cui non sa che fare, come comportarsi e cosa rispondere, così che tutte le volte in cui è successo si è ritrovato a rispondere con un abbraccio e un bacio sulla fronte. Gerard trova i baci sulla fronte tanto teneri e dolci quanto romantici, così che come risposta crede che possa andare, lo spera con tutto se stesso.
“Frank, posso riavere la mia fede…?”
Alla fine si era convinto a fare questa domanda così semplice e allo stesso tempo difficile, sperando di non ricevere un “no” come risposta o peggio ancora delle lacrime.
“Oh Gee… non preoccuparti, okay? Non serve che tu la metta, n-non è necessario.”
“Ma perché no…?”
“Tranquillo, ti amo anche se non siamo sposati.”
E se n’era andato.
Ecco, era esattamente questo ciò che temeva, questa risposta fredda e severa che non ha fatto altro che mettere in chiaro che, purtroppo, non sono più sposati.
Domani sarà il nove dicembre, domani sarà il giorno del loro anniversario, ma non possono festeggiarlo… Gerard aveva pensato a tutto, aveva pensato di portarlo fuori a cena, di dargli tanti baci e di riportarlo poi a casa a vedere un film abbracciati sul divano con coccole illimitate per tutta sera, ma Frank invece non ha deciso così.
Il problema è che ‘non sono più sposati’, il problema è che Frank ha di nuovo bisogno di un marito accanto, un marito a tutti gli effetti, ed è proprio questo ciò che Gerard vuole fare. A questo punto pensa davvero che sia solo questo, che sia solo questione di avere una fede al dito o meno, e crede anche che l’unico modo per mettere in chiaro il fatto che il loro matrimonio è ancora valido sia… chiedere a Frank di risposarlo.
È dunque per questo motivo che oggi, sera dell’otto dicembre, è finalmente arrivato alla soluzione, quella migliore e più adatta per ritornare ad essere sposati e per rendere Frank di nuovo felice.
“Gee è pronta la cena!”
“Arrivo!”
Sorride al pensiero del suo piano.

*****

“Quindi domani non vuoi proprio far nulla?”
“Gee, ne abbiamo parlato. Va bene così, okay?”
No, non andava bene così e no, non ne avevano parlato, ma Gerard non può che accettare la decisione di Frank, non può che fingere di essersi arreso e di aver capito che non sono più due sposi, anche se nella sua testa ha un’idea ben diversa e dei piani nascosti per il loro anniversario che non intende buttar via.
“Va bene Frankie…” risponde piano, sorridendo al suo Frank accanto a lui nel letto “Dormiamo? Sono un po’ stanco.”
“Tutto quello che vuoi…” sussurra sorridendo a sua volta “Buonanotte Gee” e si volta sul fianco.
“Dio, non dirmi che ora ti girerai dall’altra parte e spegnerai la luce, vero?”
Frank, sentita quella frase, lo guarda confuso e comincia a chiedersi cosa mai abbia sbagliato stavolta.
“Ummh… perché non dovrei farlo?”
“Perché…” gli si avvicina e lo stringe a sé “…perché non mi hai dato il bacio della buonanotte, stupido.”
“Oh.”
“Già, oh…” ride piano, accarezzandogli il volto “baciami…” ma piuttosto è Gerard a baciarlo, prendendo piano il suo viso tra le mani e unendo le loro labbra in un bacio lento e dolce.
“Non osare mai più non darmi il mio bacio della buonanotte, okay?”
“I-Io ci devo fare l’abitudine…” arrossisce con un sorrisino sulle labbra “Sembra ancora così strano, è strano averti qui a letto, ed è così strano poterti toccare, accarezzare, baciare…” continua lui, arrossendo sempre più e facendosi piccolo piccolo, cercando di nascondersi meglio che può sotto le coperte.
“Sei arrossito ancora…?” chiede Gerard impedendogli di scomparire sotto il piumone “Sì che sei arrossito! Cosa aveva detto riguardo all’imbarazzarsi?”
In verità Gerard ama le guance rosse di Frank, ama sapere che è lui, che è solo merito suo se ora le sue guance sono arrossate e il suo cuore sta battendo all’impazzata. Lo rende, in un certo senso, orgoglioso di se stesso.
“Ow Gee basta!” ride, una risata imbarazzata e dannatamente adorabile “Se continui a farmi notare che sono rosso come un fottuto pomodoro allora esploderò definitivamente!”
“Okay okay la smetto!” sorride beato “Però ti avevo anche detto che quando arrossisci diventi dannatamente adorabile e questo significa che ora mi devi concedere un altro bacio…”
“Questo si può fare.”
E ritornano perciò a baciarsi.
Gerard ama quel piccolo versetto sorpreso e soddisfatto che Frank si lascia sfuggire ogni volta che le loro lingue si incontrano, così come Frank ama il sapore di Gerard e ama la dolcezza che usa ogni volta che si scambiano un bacio. Ama sentirsi così speciale e amato, anche se purtroppo sa benissimo di non essere affatto amato.
“Buonanotte Frankie.”
“Buonanotte…” sente il battito del suo cuore accelerare “…Amore.”
Si sorridono dolcemente un’ultima volta, per poi spegnere le luci per davvero e addormentarsi, o almeno provare a farlo… Gerard non pensa che riuscirà a chiudere occhio, poiché è troppo agitato ed euforico al pensiero di ciò che dovrà fare domani mattina. Se tutto andrà bene, allora lui e Frank torneranno ‘come prima’, saranno di nuovo a posto e non più rotti e a pezzi, ma la paura di fallire e di ricevere un rifiuto lo fanno morire dall’agitazione e dall’ansia.
Se lo immagina, si immagina il momento e si immagina anche l’ennesimo “Gee, non importa…”  che riceverà, poiché è un’idea tanto bella e dolce quanto irrealizzabile. Si sente un tale stupido ad aver pensato che potesse funzionare, così che un’ondata di sconforto e delusione lo travolgono e lo fanno sprofondare in quel letto che ora pare troppo grosso e morbido.
“Ti amo anche se non siamo sposati…” No, non va assolutamente bene.
Sudato, agitato e a disagio si alza di scatto dal letto dopo a dir tanto un’ora e si dirige verso la cucina per calmarsi e bere un po’ d’acqua. Detesta questa parte di sé, detesta essere una persona così insicura e dubbiosa, ma non può evitarlo, non può cambiare sebbene lo desideri con tutto se stesso.
“Cazzo!”
È talmente agitato e su un altro pianeta che nemmeno riesce a tenere il bicchiere in mano, così che lo fa cadere a terra e lo manda in frantumi, facendo un rumore assordante che risuona per tutta la casa.
Non capisce perché è così, non capisce davvero il suo comportamento e questo suo terrore di fallire e far soffrire ancora Frank. L’ha fatto stare troppo male, l’ha fatto piangere, soffrire e sentire inadeguato così tante volte che ora non desidera altro che farlo star bene. Forse è per questo che ha così tanta paura, forse ha solo timore di far soffrire ancora una volta Frank e di non vederlo sorridere più, quel sorriso dolce e da bambino che vorrebbe vedere molto ma molto più spesso illuminare il suo viso
“Gee…? Che succede?”
Un Frank assonnato e ridicolmente tenero fa la sua comparsa sulla porta della cucina, svegliato sicuramente dal rumore del bicchiere.
“Oh non entrare! Ci sono vetri ovunque, aspetta…”
Sentite quelle parole, Frank comincia a stropicciarsi gli occhi come fanno i bambini appena si svegliano al mattino  e si stringe poi le braccia attorno al corpo, infreddolito e con una voglia matta di tornare sotto le coperte o tra le braccia di Gerard per potersi scaldare e trovare un po’ di morbidezza e affetto.
“Che hai fatto?” Chiede un pochino meno assonnato, per poi sbadigliare e guardare Gerard con sguardo confuso.
“Ho rotto un bicchiere, non volevo svegliarti scusami…” dice saltellando tra un vetro e l’altro per raggiungerlo e stringerlo a sé “Vieni qui, stai tremando.”
“Sto tremando perché forse qualcuno non ha voluto accendere il riscaldamento e in casa ci saranno due gradi!” Risponde lui ridacchiando e perdendosi nel profumo di Gerard che l’ha avvolto ovunque assieme alle sue braccia.
“Mmmmh stai zitto…”
Rimangono perciò così, abbracciati e in silenzio per minuti e, sebbene Frank ami gli abbracci di Gee e si sia scaldato per bene, non capisce che cosa c’è che non va… Nessuno abbraccia una persona per cinque minuti consecutivi senza un motivo.
“Gee tutto bene?” Chiede iniziando a sciogliere l’abbraccio e incontrando subito lo sguardo preoccupato di suo marito.
“Umh sì…! Perché?”
“Sei strano…” gli fa una carezza “Sicuro che vada tutto bene?”
A questo punto Gerard non sa più come uscirne, non sa più come gestire tutta quest’ansia e angoscia che non fanno altro che crescere sempre più.
“Ho solo freddo, forse è meglio se torniamo a letto e-”
“Gerard” lo immobilizza afferrandogli le braccia, in modo che non possa scappare via “Cosa c’è che non va? Dimmelo Amore, ti prego…”
“Amore…” se lo lascia sfuggire, non riesce a trattenersi “…è tutta colpa dell’amore.”
“Okay, ora mi stai spaventando. Che succede?”
Controlla l’orologio attaccato al muro e, vedendo che è quasi l’una di notte e che quindi tecnicamente è già il nove dicembre, decide di smetterla di morire dall’ansia e farlo.
“Balli con me?” Bisbiglia prendendo una mano gelida di Frank nella sua e stringendola piano.
“Adesso? Gee, è notte…”
“Fa niente. Voglio ballare con te.”
“E la musica?” Chiede Frank sempre più confuso e anche un po’ spaventato.
“Non ce n’è bisogno, mi basta solo ballare con te… Mi basti solo tu.”
A questo punto non può che sciogliersi in un sorriso dolce e innamorato, portare le mani dietro al collo di Gerard e cominciare ad ondeggiare piano, attendendo che lui porti a sua volta le mani sulla sua schiena e lo stringa a sé.
Ballano piano, sorridendosi dolcemente e, sebbene Frank sia ancora confuso e stia morendo di freddo, non può che sentirsi la persona più felice del mondo.
“Perché devi sempre trovare il modo per farti amare così tanto…?” Bisbiglia con un sorrisino trasognato in volto.
“Ed è un male?” Scherza Gerard, vagamente meno agitato di poco fa.
“No che non lo è stupido…”
“Vuoi vedere quanto posso farmi amare?”
“Oh, non vedo l’ora.”
È il momento, Gerard non riesce a credere che sia finalmente arrivato questo famoso momento in cui la loro vita si trasformerà in un sogno o in un incubo.
“Sai che giorno è oggi?”
“Mmmmmh l’otto dicembre?”
“Sbagliato!” gli posa un bacio veloce sulla guancia “Oggi è il nove.”
“Oh.”
“Esatto, oh…”
Sorride davanti alle guance già rosa di Frank.
“G-Gee avevo detto di non far nulla, non dev-”
“Ti ricordi di quando ti ho chiesto di sposarmi?”
Non lo ascolta, non ha la ben che minima intenzione di fermarsi.
“Sì, certo che me lo ricordo…” Risponde lui con un sorriso timido e abbassando lo sguardo ripensando a quel giorno.
“Me lo racconti? Ti prego Frankie! Racconta…”
Sospira, ma alla fine si fa coraggio e parla, poiché non esiste al mondo che non accontenti il suo Gee.
“Io…noi… stavamo pattinando, eravamo mano nella mano e tu non riuscivi a fare mezzo metro senza rischiare di cadere” ride “Continuavi a ridere e-e avevo capito che eri troppo euforico, che c’era qualcosa sotto.”
Si ferma per stringere un po’ di più le braccia dietro al collo di Gerard e avvicinare i loro volti, così che entrambi si immobilizzano e smettono di ballare.
“E poi che è successo…?” Bisbiglia Gerard con l’adrenalina che non fa altro che aumentare sempre più.
“E poi mi hai abbracciato…” prende le mani di Gerard e le posiziona meglio sulla sua schiena “…mi hai sorriso…” ride appena al pensiero e al ricordo di quelle immagini “…e hai cominciato a farmi un discorso sull’amore, la vita, l’importanza di avere una persona al proprio fianco, insomma! Cose del genere.”
“Un mucchio d cazzate insomma, no?”
Ridono entrambi.
“Ooooh Gee, cazzate o meno io ancora mi commuovo nel ripensarci, e poi, alla fine sapevo già come si sarebbe concluso il tutto.”
“E come si è concluso?”
“Hai tirato fuori dal tuo giubbotto la scatolina e-e me lo hai chiesto. Ho ancora l’anello di sopra nel comodino, è semplicemente meraviglioso…”
Gli occhi gli si inumidiscono al ricordo e una voglia incontenibile di tornare indietro nel tempo si impossessa di ogni parte del suo corpo.
“Oh, è per caso nel tuo primo cassetto?”
“Sì…? Perché me lo chiedi?”
“Ed è per caso questo?”
Gli occhi di Frank si spalancano non appena vede l’anello nella mano di Gerard e il respiro gli si blocca. È lui, quel semplice ma meraviglioso anello nero con dentro incisa quella piccola ‘G’ perché “così potrai portarmi con te ovunque andrai” come aveva detto Gerard subito dopo averglielo dato.
“G-Gee che cosa stai cercando di dirmi…?”
È il momento.
“Frank, io non so ancora che cosa sei anni fa mi abbia spinto a chiedere la tua mano, non so perché abbia deciso di sposarti, non lo ricordo, ma sai cosa ricordo?”
Vede Frank scuotere energicamente la testa e fissarlo con occhi sgranati.
“Ricordo questo, ricordo il tuo amore, finalmente mi sono ricordato di quanto bello e dolce e-e gratificante sia essere amati da te, perché questo ricordo non c’entra nulla col cervello, non si trova lì, ma qua dentro…”
Si porta una mano sul cuore e sorride dolcemente a un Frank sempre più immobile e con le guance ancora una volta rosse.
“Ricordo il tuo amore Frank, lo ricordo così bene ed è la memoria più bella che potessi conservare…” gli asciuga una lacrima scesa sul volto con il pollice “Non so perché il Gerard Way del liceo si sia innamorato così perdutamente di questo Frank Iero che ora ho davanti a me, ma posso solo ringraziare il cielo di averlo fatto…” asciuga altre due lacrime, stavolta con due bacetti leggeri “Sei anni fa ti ho chiesto di sposarmi perché volevo spendere il resto dei miei giorni con te e oggi, esattamente sei anni dopo quel giorno, ti richiedo di sposarmi perché mi rendi felice, perché sei mio marito e sì, so che è assurdo, ma è la verità” ride “e anche perché non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui anch’io potrò dirti che ti amo e tornare a chiamarti Amore, quindi…” si schiarisce la voce e alza il viso di Frank, oramai in lacrime “Frank, vuoi concedermi questo onore di essere tuo marito e quindi di risposarmi?”
“Dio, s-sì!” scoppia a ridere “Sì, sì che voglio risposarti, sì!”
Lo stringe forte e continua a piangere piano, trovando rifugio e calore fra le braccia di suo marito. Finalmente può considerarlo ancora come tale, finalmente può riabbracciarlo e baciarlo senza timore di star andando troppo in là e finalmente può dirgli ‘ti amo’ senza sentirsi fuori luogo o esagerato.
“Mi ami…?” Chiede Gerard in un sussurro, posando un bacio tra i capelli di un Frank raggiante.
“Ti amo, ooh Gee! Ti amo così tanto…”
“Felice che sia tornato?”
Sentita questa domanda, Frank alza la testa e incolla il suo sguardo a quello di Gerard, felice anche lui e con gli occhi umidi e luccicanti per l’emozione.
“Non te ne sei mai andato da nessuna parte… Sei sempre stato qui, con me.”
“Mi sei mancato Frank…”
Si sorridono dolcemente per qualche istante e, senza nemmeno rendersene conto, ricominciano a ballare piano e a ridere come due idioti, come due pazzi e come due che si amano alla follia.
“Buon quinto anniversario Frankie.” Dice a un certo punto Gerard, interrompendo quel dolce silenzio creatosi e attirando l’attenzione di Frank, appoggiato al suo corpo e perso nel suo mondo di amore, dolcezza e Gerard.
“No.”
Sentita quella riposta, si irrigidisce all’istante. E adesso cos’ha sbagliato…?
“N-No…?”
“Buon secondo primo anniversario…”
E allora lo bacia, non smettendo di ballare e sognare neanche per un secondo.



 

 

 
  
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