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Autore: Sophie Robin Kendrick    30/12/2016    1 recensioni
[La leggenda di Robin Hood - Elena Kedros]
- La vendetta di Robin - Elena Kedros - SPOILER
Un piccolo racconto su quello che ha fatto Robert quando ha iniziato la ricerca di Robin.
Spero di riuscire a trovare qualche appassionato.
Buona lettura
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La scena che si presentava davanti ai suoi occhi lo straziava. Golosa davanti al fiume continuava a guardare la riva immobile, senza neanche emettere un rumore, ferma e zitta. Ormai nella sua mente i peggiori timori si affollavano.
Era stanca l'ultima volta che l'aveva vista. Non sapeva se il veleno aveva preso anche lei, se qualcuno le aveva fatto del male.
Non sapeva neanche perché era andata lì. Non sapeva niente e la cosa lo straziava, si erano sempre detti tutto di tutto. Anche quando uno dei due si allontanava di più (di solito lei) l'altro o chi nelle vicinanze veniva avvisato.
Si sedette ad aspettare che la cavalla prendesse una decisione, ma ancora non voleva sapere di muoversi. Le levò le briglie e la avvicinò l'acqua.
Golosa si bloccò per l'ennesima volta ma una sua azione lo stupì. Robert vide la neretta inginocchiarsi davanti alla sponda del fiume per poi stendersi totalmente. Cercò di invogliarla alzarsi, ma qualcosa nella sua espressione gli gelò il sangue nelle vene. Un timore profondo lo avvolse e dopo molti tentativi riuscì a spostare la cavalla.
A mani nude e con la disperazione che via via andava a mangiargli il cuore comincio a scavare. Spostava la terra morbida e bagnata. Spostò fino a che le sue mani non catturarono qualcosa. Era un lembo di tessuto, sporco di terra e fango. Si avvicinò all'acqua ancora in ginocchio e lo lavò. In realtà quest'ultima azione era solo per convincersi che Robin non era collegata in nessun modo. Ma le sue misere speranze risultarono vane. La macchina della boccetta d'inchiostro che era impressa nel tessuto non poteva essere una coincidenza.

Un paio di giorni prima Robin stava scrivendo una missiva per Braelyn con l'inchiostro blu, Anna stava giocando con Sean lì vicino. Erano venuti a trovarli con Maud e correvano intorno alla radura davanti al Castello. Purtroppo passarono vicino a Robin che aveva sul ceppo di Ewart calamaio e penna. Anna, allargando le braccia, aveva fatto cadere addosso a lei l'inchiostro. La macchia non se ne era andata ed era sbiadita in un verde a contatto con il tessuto Beige della sua casacca.

Robert fu colto da un brivido freddo violento. Cominciò a scavare disperatamente e con gli occhi che stavano cominciando a diventargli umidi. Era sempre stato ottimista di fronte a tutto e solo per lei, ma adesso per quanto si sforzasse non riusciva a trovare la forza per esserlo.
Scavò per molto e, anche se le sue mani cominciavano a fargli male e a sanguinare, non si fermò fino a quando la pozza d'acqua che si stava creando non arrivo al punto di lambirgli i piedi. Solo allora si fermò e si stese sopra l'erba a braccia aperte, gli occhi pieni di lacrime di sollievo e un riso isterico che gli stava sfociando fra le labbra.
Non era morta, non era in quel fosso.

– Avete visto una ragazza con gli occhi verde e i capelli biondi? È bassa qualche pollice in meno di me e ha sempre con se arco e frecce. –
Un'altra persona che negava con la testa, almeno non aveva alzato le spalle e non lo avevano cacciato. Era giorno di mercato in quel paese ma nessuno si degnava di dedicargli un minimo del suo tempo.
Risalì su Golosa e partì, spronandola al trotto veloce. Si allontanò di fretta dalla piazza e imboccò una delle tante stradine. Lasciò Golosa libera di prendere l'andatura che voleva e dopo poco iniziò a rallentare.
Ascoltava ,senza prestare attenzione, il rumore dei suoi zoccoli nel terreno. Quante volte l'aveva sentita al trotto veloce accompagnata da parole di incitamento di Robin?
Non era sicuro che avrebbe potuto sentirle di nuovo. Se solo trovasse una pista, il minimo indizio del suo passaggio. Golosa si fermò e cercò di bere dell'acqua da uno dei barili lì vicino, ma con presa salda sulla briglie, Robert la portò vicino a un pozzo.
Calò il secchio mentre la morella aspettava impaziente e quando finalmente glielo posò davanti, pieno d'acqua, si ci avventò sopra.
– Brava ragazza, vedrai che la troveremo. –
– Hai perso una persona che amavi? I tuoi occhi ne sono la conferma. Non è difficile di questi tempi. –
– Storia lunga. Vuole una mano? – chiese indicando il secchio vuoto che la signora anziana stringeva tra le mani. Lei glielo allungò e guardò con occhi attenti le mani del giovane. - Se credi che sia in una grande città allora ti consiglio di andare nella città di NewCastle. Di recente è morto il vecchio Castaldo e da qualche giorno c'è il mercato annuale che deciderà chi prenderà quell'alto posto. Ci passano tutti, ti consiglio di andarci e chiedere lì. Magari la provi proprio lì.

Beata signora. Non era credente ma pensava che quella donna incontrata qualche giorno fa fosse un angelo. Voleva solo averla incontrata prima e non aver perso tanto tempo. Forse sarebbe arrivato in tempo per aiutarla, per evitare che non si facesse del male. Non si perdonava la sua lentezza e fino a che avesse avuto sotto gli occhi la sua colpevolezza, il senso di colpa se lo sarebbe mangiato vivo.
Ma per fortuna lei gli era venuta incontro e lo aveva salvato a sua volta. E non come quando l'aveva salvato dalla forca, ma come una donna salva un uomo. Aveva ricambiato il suo amore con cinque parole: La mia si chiama Trebor.
Questo gli valeva come la dichiarazione d'amore più sincera che ci potesse essere. E come a surgelare queste parole si erano baciati.
Adesso la vedeva dormire nel suo letto, la luna era ancora alta nel cielo. Un cielo che aveva visto, quella notte, una battaglia a colpi di fuoco. Le frecce infuocate avevano distrutto quel maledetto magazzino, una aveva perforato il braccio di Robin, ma il barbiere gli aveva comunicato che il fuoco si era spento appena in tempo e che sarebbe guarita.
In realtà in quelle parole c'era evidenziata l'incertezza. Avrebbero affrontato molte altre sfide a partire della mattina successiva, dolori e rimpianti, ma da quando l'aveva ritrovata, la speranza era ritornata con lei.



Non so come sia venuto, ma ho deciso di scrivere le emozioni di Robert da quando aveva cominciato la ricerca di Robin. Ovviamente tratto dall'ultimo volume della trilogia che Elena Kedros ha finito di scrivere l'anno scorso: La vendetta di Robin.
Mi scuso per gli errori che ho fatto e spero che a chiunque l'avesse letta sia piaciuta. Per sfortuna non c'è un fandom di questi libri ma sto facendo di tutto per far conoscere questi libri e Efp è uno di questi.
Alla prossima
Sophie Robin Kendrick
 

   
 
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