Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |      
Autore: martyfeshion02    02/01/2017    0 recensioni
Due ragazzi, il fuoco della musica e la voglia di riscattarsi. Perchè a Chicago tutto è possibile.
*Songfic a capitoli di "Sei mia" di Riccardo Marcuzzo, Amici 2k17*
Spero vi incuriosisca :)
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il caos.
Rumore di vetri infranti.
Silenzio.
 
* * *
 
JUSTIN
«Let’s go crazy crazy crazy till we see the sun, I know we onl…»
Spengo la sveglia e mi rigiro dall’altra parte. Avevo impostato questa suoneria per svegliarmi carico, ma ora mi da sui nervi. Mi alzo controvoglia e cercando di far rumore, per evitare di disturbare mio padre. Mi vesto in fretta, raccolgolo zaino ed esco in punta di piedi.
Le strade di Chicago sono affollate come sempre, giorno e notte. Rischio sempre di arrivare in ritardo al lavoro. Cerco di farmi largo tra le vetture con la Vespa, anche se non si potrebbe. Di solito rispetto le regole, ma non me la sentivo di prendermi una sgridata dall’Orrido. Sento alcuni clacson dietro di me, ma non m’importa.
A un certo punto svolto a destra e sono arrivato. Il bar in cui lavoro è piuttosto piccolo ma molto accoglietne. Nelle fredde sere dell’Illinois vi trova riparo un vasto campionario umano: pensionati che giocano a scala, famiglie che ordinano piattoni di patatine fritte, operai stanchi e spossati da un’estenuante giornata di lavoro, giovani già ubriachi prima di cena. Parcheggio il ciclomotore ed entro. La mia targhetta è lì ad attendermi, fedele, e insieme a lei l’Orrido. «Bieber! È l’ultima volta che te lo ripeto. Se arrivi un’altra volta in ritardo, ti sbatto sul marciapiede senza darti lo stipendio di questo mese!» Me lo dice almeno tre volte a settimana, eppure sono ancora qui. Non gli do peso. Il mio capo, l’Orrido, sa essere intimidatorio con quello sguardo azzurro e glaciale, ma non ha il coraggio di agire. Minaccia e basta.
Il mio turno è dalle 5 del pomeriggio all’una di notte. Era l’unica soluzione possibile: posso seguire le lezioni al college di quarta categoria a cui ho strappato un’ammissione, fare un pisolino e poi spaccarmi la schiena al bar.
Nonostante siano solo le 5:15 PM, mi sembra di essere qui da un secolo, e il locale è già affollato. Al bancone, gestisco le ordinazioni e servo bevande alla spina. Per il momento nessuna faccia familiare: solo un mare di sconosciuti di passaggio, o entrati epr sbaglio, che probabilmente non rivedrò mai più nella vita. Tra questi c’è una famiglia che ordina degli hamburger, e, tanto per cambiare, patatine. Aspettano al bancone invece di sedersi. Uno dei figli, arrampicato su un’alta sedia, prende una bottiglia di ketchup e inizia a scrivere hello sulla superficie marmorea con la salsa rossastra mentre nessuno lo guarda. «Billy!» lo rimprovera il padre. «Faccio io!» dico, aspettandomi che si offrissero di pulire il danno con un tovagliolo di carta. Ma la famiglia sorride e si siede a un tavolo più in là. Grazie, eh. penso.
Mentre strofino la spugna sul bancone, colgo un movimento alla porta. Capelli ramati che ondeggiano. Incuriosito, guardo in quella direzione. Scorgo la proprietaria dei capelli. Vengo percorso da una scarica, una sensazione mai provata prima d’ora. È solo un’impressione fulminea, ma è sufficiente. Lei sparisce dietro a un gruppo di impiegati di basso rango, e io, continuando a pulire, la cerco. All’improvviso, un movimento del braccio. Urto un bicchiere che si rovescia e rotola giù dal bancone, infrangendosi al suolo.
Resto immobile, paralizzato. Subito dopo, le gambe non mi reggono più. Precipito. Sento un liquido caldo che mi scorre lungo le gote. Mi rannicchio, e la scena mi scorre davanti agli occhi.
Il caos. Rumore di vetri infranti. Silenzio.


ANGOLO AUTRICE
Ciao! Dopo le recensioni negative delle mie storie precedenti ho deciso di prendermi una pausa da EFP. Ho letto molto quest'anno: ho amato molto i romanzi di John Green, è come se avessero parlato al mio cuore.
​E devo cambiare username e presentazione, sono così da medie!
​Chiedo scusa per la lunghezza del capitolo. So che è pochissimo, ma a me piacciono i capitoli così, che si leggono in un soffio. Probabilmente i prossimi saranno più lunghi, ho così tanto da dire!
​Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto. Ci sono molte cose rimaste irrisolte, ma ehi, è solo il prologo!
Baci,
​Martina
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: martyfeshion02