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Autore: Cry_Amleto_    03/01/2017    0 recensioni
[One-shots] [Stony!Tony Stark! Steve Rogers!]
Il dolore, la sofferenza, non è semplice mancanza di pace e serenità. No. Il dolore è quel mostro da cui tutti cercano inutilmente di scappare; è quel mostro che quando ti afferra mira dritto al cuore
senza però ucciderti; è quel mostro che assume l'aspetto delle persona che ami, o della tua immagine riflessa nello specchio. E non chiede scusa, il dolore, mai. Non chiede scusa, perché sa che le scuse non servirebbero. Ma avvolte il dolore è l'unica via, l'unica strada per raggiungere la tanto agognata pace, la tanto rincorsa felicità. Quindi stringi i denti, perché quando hai toccato il fondo del baratro puoi soltanto risalire.
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Raccolota di One Shot, dove potete trovare la Stony o i suoi singoli componenti in tutte le salse, AU comprese. Buona lettura, e che possa la buona sorte essere sempre a vostro favore *alza tre dita in segno di solidarietà*
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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{See you soon}

[Stony!PostTheAvengersAgeOfUltron]

C'era troppo chiasso.
Troppe false lacrime, troppe frasi di circostanza, troppa finzione.
Il profumo esagerato artificialmente dei fiori sembrava bruciargli ipolmoni.
Il sole splendeva alto nel cielo, così fuori posto.

"In una giornata così, scommetto che Tony è rinchiuso nel suo laboratorio. Prima o poi riuscirò a convincerlo ad andare al mare."

Un brivido gli congelò il sangue, gli fece girare la testa.

Tony.

Non lo avrebbe più potuto rimproverarlo per la sua mania di voler usciredalla sua 'tana' solo con la pioggia. Non sarebbero più andati alla spiaggia. Non avrebbe più visto il suo sorriso divertito, mentre lui gli rivolgeva scherzose minacce. Non sarebbe più sprofondato nel suosguardo.
Mai più.
Era troppo tardi.

Una morsa dolorosa gli strinse il petto, mentre tra quelle lapidi marmoree il prete di turno tesseva le lodi del defunto, davanti alle telecamere, a tutta quella gente che no, non conosceva davvero il'compianto Anthony Edward Stark'. 
No.
Nessuno di loro lo conosceva davvero.
Tony non aveva tutti quei pregi! Era un autentico disastro, la persona più narcisista ed egocentrica che avesse mai conosciuto. Lui... Era il suo Tony. Il Tony che gli sorrideva con gli occhi, anche quando montava su un'espressione arcigna. Il Tony che, benché lo camuffasse in un'eccessiva sicurezza di sé, non faceva che mettersi alla prova per trovare l'ennesimo modo per salvare l'umanità. Il Tony che era costantemente solo, benché circondato da tanta gente. Il Tony che era stato in grado di sciogliere il suo cuore di ghiaccio. 
Non ascoltò nessuna delle vuote parole profuse dal prete, le condoglianze ancora più prive di significato di chi lo circondava, le pacche sulla spalla, i "era un grande uomo" di coloro che avevano cercato di mettere in cattiva luce l'operato dell'inventore fino ai suoi ultimi istanti.
Il suo volto rimase immobile, mentre la platea si disperdeva per lasciare gli ultimi saluti ai cari, prima di seppellire la salma. 
Immobile, già, come quello di un morto. 
Il proprio sguardo cristallino solitamente animato da quella scintilla che faceva di lui Captain America, Steve Rogers, un essere vivo,era del tutto sparita, senza lasciare tracce, come se non fosse mai esistita. 
Quando rimase da solo nella piana assolta, con movimenti lenti, quasi comese a spingerlo in avanti fosse una forza esterna al suo corpo, si avvicinò alla bara in mogano. 
E Tony era lì, circondato da petali vermigli, il volto rilassato che lo faceva sembrare ancora più giovane, bello come sempre. Sembrava essersi semplicemente assopito un attimo, come faceva a volte tavolo del laboratorio. In quei casi era impossibile per il Capitano riuscire a svegliarlo, e con un sospiro a metà tra il rassegnato e l'intenerito, lo prendeva in braccio stringendoselo al petto, per poi portarlo nel loro letto. A quel punto, Steve rimaneva ad osservare il volto addormentato dell'uomo a cui aveva promesso eterno amore, ripercorrendo i suoi tratti che ormai conosceva a memoria finché il sonno non catturava anche lui nelle sue spire. 
Anche in quel momento il Capitano rimase ad osservarlo, come se quella non fosse che un'altra delle loro notti insieme. 
Ma il sole di Agosto batteva implacabile su di loro, mettendo a nudo laverità dei fatti: il suo Tony non si sarebbe svegliato mai più.
Ed ecco che la prima lacrima riuscì a sfuggire dal proprio controllo egli rotolò lentamente lungo la guancia insipida, non accuratamente sbarbata come al solito. E a questa ne seguì un'altra. Poi un'altra ancora. In pochi attimi si ritrovò a singhiozzare in ginocchio, le spalle scosse da tremiti mentre la sua anima, ancora e ancora, cadeva in pezzi. L'assenza dell'abbraccio di Tony, l'unico che lo riusciva a tenerli insieme, fu accentuata dalle proprie braccia con cui cercava inutilmente di colmare il vuoto.

La voce di Steve era fioca, rotta dai singhiozzi, dal tremore che stava scuotendo dalle fondamenta la solida montagna che doveva essere Captain America.

Perché non mi hai portato all'Altro Mondo con te?

Era quest'ultima, quella che non riusciva ad esprimere, l'unica che importava davvero.

Aveva sempre immaginato la propria morte al fianco del proprio compagno,perdere la vita per l'unica persona per il quale valeva davvero la pena vivere.

Invece Tony se ne era andato, salvando con la propria morte 43 dei 48 ostaggi presi dal terrorista di turno.

Captain America aveva sottovalutato il nemico, e a rimetterci la vita era stato Iron Man che con la propria armatura era riuscito a proteggere tutti tranne che se stesso.

Le sue lacrime nel frattempo venivano asciugate dal vento che si era levato. Barcollando, riuscì a rimettersi in piedi. Prese ad accarezzare l'amato volto freddo e privo di vita, lo sguardo arrossato e lucido.

Era questo l'unico compito che mi ero prefissato, proteggerti. Ma non ci sono riuscito... Mi dispiace così tanto, amore mio... Mi dispiace così tanto... Presto ci ricongiungeremo.

Steve Rogers era morto nell'istante in cui il cuore di Tony Stark aveva smesso di battere. Il proprio corpo morto, però, invece di trovarsi in una bara, continuava a muoversi, a respirare, e la sua anima continuava ad essere ancorata a quel mondo sul quale non valeva più la pena di rimanere. Quella sera stessa, sulle note della musica del loro primo ballo, avrebbe detto addio definitivamente a quella Terra che si era scoperto ad odiare, per aver spento la luce negli occhi del suo Meccanico, e finalmente sarebbe tornato tra le sue braccia.
Si chinò sulla salma pallida, poi lasciò un lungo bacio sulle labbra esangui dell'altro.

sussurrò al suo orecchio ormai sordo.

Poi si scostò lentamente. 
Poco dopo, degli uomini arrivarono per posizionare il coperchio sopra la bara. Steve tenne fisso lo sguardo sul volto di Tony anche dopo che fu coperto dal legno di mogano. Rimase ad osservare il medesimo punto anche mentre lentamente la bara veniva calata nel fosso già scavato, e poi con la stessa lentezza ricoperto di terra fino a sparire. Rimase in quella medesima posizione, a guardare quello stesso punto, finché il sole non scivolò oltre l'orizzonte e le prime stelle apparsero a solcare la volta. Solo allora si girò, con un mesto, piccolo sorriso che gli arcuava le labbra.

Sto arrivando, amore mio.

 
   
 
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