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Autore: ForeverDream2015    04/01/2017    6 recensioni
Come ha reagito Motoki di fronte alla relazione appena nata tra Usagi e Mamoru?
Una piccola One Shot in attesa dell'inizio di un nuovo racconto....
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Motoki/Moran, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie
- Questa storia fa parte della serie 'What if?'
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Per la prima volta in tutta la sua vita Usagi è in anticipo ad un appuntamento. Seduta sulla panchina di fronte al Crown, impaziente, continua a muovere, su e giù, un piede.
Guarda il cielo. Chiude un attimo gli occhi per lasciarsi scaldare dai raggi del sole. Si stiracchia e sbuffa.
“Ora capisco perché non arrivo mai in anticipo! Mi annoio!”
Si alza. Fa qualche passo. Prima verso destra. Poi verso sinistra. Per poi tornare a sedersi sulla panchina. Si sistema la gonnellina nera che ha scelto per quell’appuntamento con lui.
Lui. Il suo acerrimo nemico. L’ha odiato sin dal primo momento in cui ci si è scontrata. Quel foglio lanciato sui suoi capelli neri corvino l’hanno rovinata.
Si sistema prima un odango, poi l’altro. Ecco come la chiamava. Odango. Come odiava quel nomignolo. Ricorda ancora quando lui l’ha guardata negli occhi chiamandola in quel modo. Quei suoi occhi blu, profondi come l’oceano, hanno fatto cadere tutte le sue certezze.
Sistema il calzino del piede destro che ha deciso di scendere da solo e stringe di più la stringa della scarpa. Già. La scarpa. Ricorda quando, senza volere, aveva centrato Mamoru in testa. E lui l’ha insultata. Dalla sua bocca erano uscite parole davvero poco carine. E quella bocca, carnosa e rosa è stata, per lei, il colpo al cuore definitivo. Tanto bello quanto odioso. L’aveva giurato a sé stessa. Per quanto attraente ed affascinante fosse quel ragazzo, non sarebbe caduta in quella trappola. Mai e poi mai avrebbe perso la testa per lui.
Sorride al ricordo di quei momenti.
Tutte le volte che lui l’ha presa in giro. Tutte le volte che si sono incrociati. Tutte le volte in cui il suo cuore ha perso un battito. Perché è stato così: prima di sapere che lei fosse Serenity e lui Endymion. Non l’avrebbe mai ammesso. Mai e poi mai. Ma già lo amava. Già non poteva fare a meno del suo sguardo. Sistema le maniche della sua magliettina rosa. Guarda per un attimo la vetrina del Crown e incrocia lo sguardo di Motoki che le sorride. Lei risponde al sorriso. Appoggia le mani sulle gambe e resta in attesa.
 
Motoki guarda Usagi ferma sulla panchina di fronte della sala giochi. Le sorride. E lei sorride. E’ molto carina con quella gonnellina nera. Ma l’ha sempre considerata come una sorella. Non è mai riuscito a vederla in “quel” modo. La guarda ancora un attimo prima di tornare a pulire il bancone. Piano e lentamente. A momenti ci si può specchiare. Reika glielo dice sempre: tieni più alla sala giochi che a me. Era quasi vero. Amava quel posto. Ormai conosceva tutti i clienti. Sapeva perfettamente cosa preparare e in quali giorni. Ad esempio, il venerdì sera, era la serata degli universitari. Il sabato mattina delle coppie che uscivano a fare shopping. Il sabato sera? La serata dei ragazzi delle medie. Il pomeriggio dopo le 16.00 la sala giochi si riempiva sempre di ragazzi delle elementari. Dopo le 18.00 arrivano i grandi. E la mattina, dal lunedì al venerdì, era il turno di chi andava a lavorare. Caffè e cappuccini. Viene distratto dai suoi pensieri da una ragazza che chiede un frullato.
“Il solito alla fragola Akimi?”
“Esatto Motoki, grazie!”
Lui le sorride apertamente. E con precisione millimetrica prepara un frullato a regola d’arte.
“Grazie Motoki, sei il migliore!”
Lui sorride. Lo sa che è il migliore. Ama troppo quella sala giochi. Ama troppo quel lavoro.
E sa anche che, un giorno, dovrà lasciarlo. Si rattrista a quel pensiero. Ma non può pensare di continuare a gestire la sala giochi dopo essersi laureato. L’università è sempre stato un suo obiettivo. Ed è proprio lì che ha conosciuto Mamoru. Ah Mamoru. Un ragazzo intelligente che potrebbe, con un solo sorriso, conquistare tutte le donne che vorrebbe. Talmente intelligente da non farlo. In effetti non aveva mai visto Mamoru con una ragazza. Tranne un paio di volte con Rei. Scuote la testa nel pensarci. Rei non fa per lui. No. Troppo…troppo da addomesticare. Con Mamoru ci vuole una che abbia una pazienza infinita. E’ un ragazzo talmente silenzioso e talmente chiuso che per capirlo serve un libro. Sospira. Guarda l’orologio sulla parete. Sono le 15.00. E ogni mercoledì alle 15.00 Mamoru passa a prendere un caffè. Riguarda fuori. Usagi sta ancora aspettando. E se arriverà anche lui ci sarà da divertirsi.
 
Guarda l’orologio. Manca un minuto alle 15.00. Si ferma davanti a una vetrina poco prima di girare l’angolo verso il Crown. Studia il suo riflesso. La camicia bianca a manica corta che ha scelto gli dona proprio. Si da una sistemata ai capelli. Sì, è perfetto. Sta proprio bene. Mentre sorride a se stesso, si sente osservato. Si volta e vede una ragazza che lo sta guardando. Lei arrossisce per poi scappare via. Lui sospira e scuote la testa. Le ragazze sono strane. Non che non gli piacciano. Anzi. Le adora. Soprattutto quelle con i capelli lunghi. Ma mai nessuna è riuscito a colpirlo a dovere. Tranne lei. Mamoru chiude per un istante gli occhi. Sorride. Lei. Una ragazzina piagnucolona e sbadata. Lei. Una ragazza dolce e forte come nessun’altra al mondo. Lei. Talmente bella da fargli mancare il fiato. Lei. Talmente piccola, ma talmente grande. Al dì là di Sailor Moon, Serenity, Endymion.
La ama. E l’ha sempre amata. Sin da quel giorno in cui, di fronte a una trenta in inglese, gli ha fatto la linguaccia. Lei ha avuto il coraggio che nessuna donna ha mai avuto: lo ha sfidato, gli ha risposto, non ha perso l’uso della parola.
Ha sempre risposto alle sue provocazioni, ha sempre reagito di fronte alle sue prese in giro. E’ questo che ama più di ogni altra cosa di lei: gli tiene testa. Lo capisce. Lo fa sentire vivo.
Non che non ami anche il resto. Le sue gambe. Lunghe ed esili. Spesso si è perso ad osservarle mentre era Sailor Moon. Quella divisa ha sempre lasciato poco all’immaginazione. La gonnellina cortissima, il corpetto aderente che esalta le forme dei suoi morbidi fianchi,del seno. Gli stivali fino al ginocchio…deve slacciarsi un bottone della camicia. Sta iniziando ad avere troppo caldo.
I suoi capelli biondi. Sono bellissimi. Anche con quella buffa pettinatura. Ma non riesce ad immaginarla senza i suoi codini. I suoi occhi. Azzurri come il cielo, vivaci e pieni di energia. Ricorda ancora lo sguardo che lei gli ha donato quando ha dovuto fargli toccare lo star locket: uno sguardo pieno d’amore che nessuno mai gli aveva riservato. Le sue labbra. Rosa e succose: non vede l’ora di baciarle ancora, di mordicchiarle…Riapre gli occhi. E’ meglio andare. Sicuramente Usagi sarà in ritardo, ma se continua a pensarla senza toccarla impazzirà. La vede. E’ seduta sulla panchina che avevano deciso che sarebbe stato il loro punto di incontro. E’ agitata. La vede. Lui abbassa la testa. La rialza a pochi metri da lei. Sorride. Lei sorride. E nel suo sorriso si scioglie come neve al sole.
 
Motoki deve tenersi al bancone del bar per non svenire. Mamoru Chiba sta baciando Usagi Tsukino???? No non era possibile! Si strofinagli occhi. Si tocca la fronte. Non scotta. Riguarda fuori. Usagi sta dando un pugno al braccio di un sorridente Mamoru. Naaaaaa. Sicuramente si è sbagliato. Non la stava baciando. Forse le stava dicendo qualcosa. Forse quello che ha visto è stato solo frutto della sua fantasia. Stanno per entrare. E’ pronto.
 
“Ciao Motoki!”
“Ciao Usagi! Heilà Mamoru!”
Lui risponde al saluto con la mano.
“Come state?”
“Tutto bene e tu Motoki?”
“Bene. Credo.”
Mamoru controlla che ci sia un tavolo libero.
“Motoki va bene lì in fondo?”
“Certo Mamoru! Che vi porto?”
“A me un caffè, come sempre”
“A me una coppa di gelato alla crema e al cioccolato con una marea di panna montata!”
Motoki si aspetta una battuta cattiva di Mamoru. Del tipo: “se continui a mangiare così ingrasserai e non troverai mai un ragazzo!”. Battuta che non arriva.
“Come fai a mangiare così senza ingrassare?”
“Metabolismo di ferro! Invidioso?”
“Devo ammetterlo. Sì’!”
Che diavolo stava succedendo?!?!?!
“Ve li porto subito o aspettate le ragazze?”
“Adesso. Siamo solo io e lui”
Usagi si avvia verso il posto scelto da Mamoru. Motoki indietreggia per cercare un punto di sostegno.
Solo lui e lei. Guarda fuori. Non sta nevicando. Si da un pizzicotto sul braccio. No, non sta sognando. Si ritocca la fronte. No, non scotta.
Prepara tutto e si avvia al tavolo dei ragazzi. Nel frattempo anche sua sorella è pronta per iniziare il turno. Una mano serve sempre.
“Ecco. Caffè e gelato”
Usagi gli sorride.
“Graaaazie!”
Mamoru la ferma prima che lei possa infilarsi in bocca un mega cucchiaio di gelato.
“Mangia lenta se no ti farà male la testa chiaro?”
“Hai ragione Mamo-chan!”
“Cosa???????”
L’urlo di Motoki fa girare metà delle persone presenti nella sala giochi.Lui si guarda intorno.
“Motoki stai bene?”
“Se sto bene Mamoru? E voi due state bene?”
“Eh?”
Prende una decisione. Prende la mano di Usagi e Mamoru e li trascina con sé nel retro. Si volta verso di loro.
“Mi state prendendo in giro oggi?”
“No Motoki che cosa…”
“Non continuare Usagi! Dove sono finiti i vostri battibecchi e prese in giro? Mamoru?”
Mamoru ride.
“Vorrei che vedessi la tua faccia adesso”
“Smettila Mamoru! E rispondimi!”
Usagi accarezza il braccio di Mamoru.
“Io torno a sedere Mamo-chan. Avete bisogno di parlare”
Mamoru le prende la mano.
“Usako resta”
Motoki li guarda esterrefatto.
“Mamo-chan? Usako? Ragazzi che cosa mi state….”
Si blocca. E, improvvisa come un fulmine, gli appare la risposta. Alza gli occhi al cielo.
“Avanti su. Confessate. Chi ha ceduto per primo?”
“Cosa?”
“Hai capito di cosa parlo Usagi! Lo sapevo. L’ho sempre saputo. Voi due vi siete innamorati l’uno dell’altro appena vi siete visti. Altro che io lo odio e lei è solo una bambina. Avanti su. Confessate. Chi ha ceduto per primo?”
Usagi e Mamoru si guardano per un istante negli occhi.
“Io”
“Tu Mamoru?!?”
Annuisce continuando a guardare la sua Usako.
“Come hai fatto a fargli perdere la testa? Come hai fatto a slegare il pinguino, Usagi?”
Lei sorride.
“Che ci vuoi fare. Nessuno resiste al mio fascino!”
 Mamoru scuote la testa. Motoki scoppia a ridere e abbraccia entrambi.
“Sono davvero felice per voi sapete? Avanti andate a finire la Vostra consumazione. Offro io. Solo se dopo vi fermate e mi spiegate tutto nei minimi particolari chiaro? Chi l’avrebbe mai detto. Il gelido Chiba con la solare Tsukino! Sole e Luna!”
Usagi ci pensa un istante. E annuisce serena. Mamoru le stringe la mano. Ed entrambi lo sanno. Dovranno inventarsi qualcosa da raccontare a Motoki.
E lo faranno.
Insieme.
Sempre.
   
 
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