Questa storia è stata realizzata da
me e, anche se ha una base storica, è totalmente inventata.
Sottolineo che la principessa Aset è una mia invenzione, esattamente
come Teye, Kauit e Ay (anche se è possibile che sia esistita una principessa
con questo nome, tutto è possibile).
Gli altri personaggi (cioè i nostri beniamini) sono degli aventi
diritto.
Minako
UN VIAGGIO NELL'ANTICO
EGITTO
Cap.
1
UNA STRANA MATTINATA
Quella mattina era stata strana fin dall'inizio per Kaori.
Accorsa a svegliare il socio verso le 8: 00, per un appuntamento importante,
aveva trovato la stanza vuota.
-Che strano- pensò- Ryo non si alza mai prima di mezzogiorno.
L'occhio le cadde sulla sveglia accanto al letto: segnava le 13: 00.
- Com'è possibile- pensò Kaori- che sia già l'1, la mia sveglia ha suonato da
poco, e poi- controllò il suo orologio- il mio orologio segna le 8: 00.
Kaori si era accovacciata per terra e confrontava stupita il suo orologio con
la sveglia di Ryo.
Un rumore proveniente dal poligono di tiro attirò la sua attenzione.
Scese piano, insicura, aveva paura ed era così confusa; mentre era presa dai
suoi pensieri un improvviso capogiro la obbligò in ginocchio per qualche
minuto.
- Ohi- si lamentò- la mia testa.
- Non si agiti principessa, il viaggio sarà lungo e faticoso è meglio che stia
tranquilla se non vuole stare male.
Un ometto vestito in modo bislacco aveva appena rivolto quelle parole a Kaori;
Kaori lo fissò stupita
- Dove sono?- domandò incerta- che posto è questo???- si era appena resa conto
di essere vestita anche lei in modo alquanto bislacco, e poi sedeva su una
sorta di carrozza d'oro e ricca di decorazioni.
- Le avevo detto di non agitarsi principessa, siamo in viaggio per "La
Valle dei Re", dove lei recherà omaggio a tutti i suoi predecessori e
chiederà loro l'aiuto per superare il periodo d'addestramento, nel quale
imparerà a governare, a trattare con il popolo e gli altri regnanti, unificherà
il trono d'Egitto e porterà nuova prosperità alla nostra terra. Che tutto sia fatto
secondo il volere di Maat (*).
- Non capisco di cosa stia parlando- continuava Kaori, era così confusa, fino
ad un attimo prima era a casa sua con il problema degli orologi e adesso si
trovava in Egitto, possibile?
Il suo "sonno" fu interrotto da due forti braccia che la scuotevano
con violenza.
- Kaori svegliati, coraggio!!!
- Ryo- la ragazza lo guardava confusa, ma almeno lo aveva riconosciuto, era già
qualcosa.
- Kaori si può sapere cosa fai qui, dovresti essere a letto, hai la febbre
alta.
Kaori guardò stancamente il suo orologio, segnava le 13: 05, come poteva essere
che fino a poco prima l'orologio avesse segnato le 8: 00?
Si lasciò trasportare dalle forti braccia di Ryo, poi si addormentò, un sonno
senza sogni questa volta.
- Adesso come sta Kaori?- domandò dall'altra parte della cornetta Kozue.
- Si è appena addormentata, ma l'ho trovata svenuta fuori dal poligono qualche
minuto fa.
- Vuoi che venga? Ora abitiamo di fronte e non impiego tanto a venire, e poi
Mick non c'è e mi annoio.
- Va bene, ti ringrazio sei una vera amica.
- Non c'è di che, arrivo.
Cap.2
È STATO TUTTO UN SOGNO?
Verso
le 16: 00 Kaori si era svegliata, era confusa e assonnata, ma riusciva a
distinguere nettamente la voce di Ryo dalle altre che provenivano dalla stanza
accanto.
- Vado a vedere se si è svegliata, poi continueremo la discussione.- disse Ryo.
Avvicinandosi alla camera di Kaori sentì un mugolio, indice che la ragazza si
era appena svegliata.
- È permesso?- chiese entrando.
- Ryo, ciao.- Kaori sembrava così piccola e fragile nell'ombra di quella
piccola stanza- Cos'è successo?
- Niente- rispose lui troppo velocemente- hai preso l'influenza, io ti ho detto
di stare a letto ma tu non mi hai ascoltato e sei svenuta.
- No- disse Kaori- mi riferivo all'omino strano, all'orologio e all'Egitto.
- Kaori si può sapere di che stai parlando?
- Buon giorno- l'interruppe Miki- bella addormentata come stai?
- Bene Miki, grazie.
- Di cosa parlavi prima- riprese Ryo, questa volta deciso a continuare il
discorso.
- Ma niente- rispose Kaori- è che stamattina mi sono svegliata verso le 7:40 e
alle 8:00 sono venuta a chiamare te; ma non eri in camera tua,; ho guardato la
tua sveglia e segnava le 13:00, poi ho sentito dei rumori e sono scesa al
poligono di tiro; ho avuto un capogiro e , quando mi sono svegliata un omino mi
ha parlato di cose strane, dell'Egitto; e poi ti ho visto.
- Sei sicura di non esserti sognata tutto Kaori?- le chiese Ryo con sguardo
indagatore.
- No, te lo giuro.
Intanto anche gli altri si erano raggruppati nella stanza e osservavano stupiti
Kaori, era una storia così strana quella che aveva appena raccontato.
- Posso visitarti Kaori?- le chiese Kozue.
- Non ne vedo il motivo, in ogni modo, se vuoi, fa pure.
- Vi prego di uscire - disse Kozue all'indirizzo di Ryo che sembrava non
volesse schiodarsi.
La visita durò solo pochi minuti, poi le due donne iniziarono a chiacchierare
allegramente e poco prima che Kozue uscisse Kaori le chiese:
- Di cosa stavate parlando prima?
Kozue non sapeva cosa rispondere, Kaori era già abbastanza stressata e malata,
non era il caso di allarmarla e le rispose:
- Di che malata insopportabile e insofferente tu sia- ed uscì ridendo, ma la
situazione era molto più grave di quanto Kaori pensasse.
Intanto, nell'altra stanza…
- Allora Ryo, cosa pensi di fare?- lo interpellò Falco.
- A che proposito?- rispose lui.
- Per l'incarico che ti ha affibbiato Saeko, è ovvio- lo spronò Mick.
- Non lo so. Insomma dovrò infiltrarmi tra i marinai della nave di merce falsa,
seguirli fino al Cairo e prenderli quando faranno lo scambio nella tomba tra
gli oggetti dei ritrovamenti e le loro copie. Non sembra difficile, ma adesso
Kaori è malata, sogna omini strani… però potrei affidarvela e partire da solo…
- Non accettare- Kozue lo interruppe.
- Come sta Kaori?
- Sta meglio, ma non la puoi assolutamente lasciare qui da sola! -rispose Kozue
con un tono che non ammetteva repliche e che Mick conosceva bene.
- Ma perché?- domandò sorpreso dalla freddezza della risposta.
- Non c'è alcun bisogno che tu faccia preoccupare ulteriormente Kaori , sai
come si agita quando sei in missione e lei non è con te, teme sempre ti possa
accadere qualcosa. Per una volta lasciala tranquilla!
Kozue aveva ragione, lui metteva sempre in ansia Kaori e, alle fine di tutto,
la sfotteva. Eppure lei si preoccupava davvero per lui.
- Stasera volete fermarvi tutti da me?- chiese Ryo per cambiare discorso.
- Ovvio- rispose Falco a nome di tutti.
- Io vado a fare compagnia a Kaori- disse Miki- si sentirà trascurata.- sapeva
che Ryo non le avrebbe mai tenuto compagnia pubblicamente.
Cap.3
UNA NUOVA VISIONE
-
Ciao Kaori, pensavo ti sentissi trascurata, così sono venuta a tenerti
compagnia.- esordì Miki entrando.
- Ti ringrazio Miki, sei molto gentile.
- Hai voglia di chiacchierare Kaori?
- Certo Miki. Com'è essere sposate?
A quella domanda Miki arrossì violentemente
- Bhè, ecco,…
- Non so cosa dire. È tutto come sempre, solo che anche la legge riconosce che
io appartengo a Falco e che lui è mio.
- E dici poco!- esclamò Kaori- Anche a me piacerebbe essere sposata…
- E come vorresti essere vestita per Ryo?
A questa domanda a bruciapelo fu il turno di Kaori di arrossire
- Con l'abito bianco, è ovvio.
- Niente di speciale solo per lui?
- Bhè, un abito pieno di veli, in un tempio ricco di decorazioni e dedicato
alla dea Iside (*4) - nella sua mente l'Egitto e il suo sogno d'amore si
fusero. Miki la lasciò continuare nella descrizione che diventava man mano più
dettagliata fino a che non svenne nuovamente, tornando con la mente in Egitto.
- Principessa congratulazioni!
- Siete bellissima principessa!
- Hanno ragione mia cara, oggi puoi fare invidia alla grande dea Hator (*1).
- Non esagerare tesoro.
- Da oggi in poi niente ci separerà mia cara Aset.
- Ti amo Menes (*2). Aiutami ad essere una brava regina e promettimi di
unificare l'Egitto, ti prego.
- Non preoccuparti Aset, saremo degli ottimi regnanti e ci ricorderanno in
eterno.
- Mi fido di te Menes, speriamo che Maat abbia i nostri stessi sogni.
- Ne sono sicuro- e le diede un sensuale bacio dietro l'orecchio.
Miki intanto era uscita dalla stanza di Kaori e aveva detto a tutti che si era
addormentata, tralasciando i discorsi sull'Egitto, ne avrebbe parlato dopo.
Kaori continuava a sognare di essere la principessa Aset.
La cerimonia e i festeggiamenti per il matrimonio erano terminati e i due sposi
novelli si erano recati nella loro stanza del palazzo reale.
- Aset sei pallida non stai bene?
Aset sentiva lo sguardo indagatore del giovane sposo su di se.
- Non ho niente Menes, non preoccuparti.
- Invece mi preoccupo, è meglio che chiami il medico di corte.
Aset aveva iniziato a sentirsi veramente male e si era abbracciata allo sposo
chiedendogli di non lasciarla.
Menes era riuscito a far chiamare il medico di corte, che aveva visitato la
principessa con molta cura.
- Allora cosa può dirmi della salute della mia sposa?- aveva chiesto
preoccupato Menes all'alba, poco dopo l'uscita del medico dalla stanza.
- È molto debilitata, penso sia un incantesimo di magia nera!- lo sguardo del
medico non ebbe il coraggio di incontrarsi con quello di chi sarebbe stato il
nuovo sovrano.
- Magia nera!- esclamò irritato Menes- Ma se è vietata da anni?
- Qualcuno la sta usando per uccidere la principessa Aset, ma chiamerò i
migliori tra maghi e medium che possano salvarla, adesso torni da lei, non la
faccia preoccupare, né agitare.
Detto ciò se ne andò.
Aset si era da poco svegliata e sembrava stare meglio.
Il giovane le si avvicinò e le fece complimenti e lusinghe distraendola dalla
domanda che lei avrebbe voluto porgergli.
Dopo due giorni in tutto l'Egitto (Alto e Basso) si era sparsa la notizia: la
principessa più amata dal popolo era rimasta vittima di un incantesimo.
Kaori condivideva le sensazioni della principessa: il dolore della sera prima,
la felicità di stare accanto all'uomo amato, la sicurezza che quest'ultimo le
infondeva, e il presentimento che tutto questo sarebbe presto finito .
In poco tempo tutti i maghi più bravi erano all'opera per salvare la vita della
principessa.
- Aset, ti prego, bevi questo.
- Ma Menes, sono stufa di quegli intrugli dal pessimo gusto che mi fai bere,
ora sto bene, non vedi? Non ne ho bisogno.
- Ti prego Aset, fallo per farmi stare tranquillo.
- Va bene, ma lo faccio solo per te, sia chiaro.- e bevve l'ennesimo intruglio.
Per convincerla Menes aveva usato un trucco del tutto egiziano: i baci.
Gli egiziani avevano elaborato complessi metodi di persuasione e di guarigione
basati sui baci, dati con una certa frequenza, in certi punti, e con una certa
intensità.
Intanto sul divano di casa Saeba c'era un'accesa discussione sul malessere di
Kaori.
- Ma dai, è impossibile- aveva detto Ryo all'indirizzo di Kozue che aveva
appena parlato di fantasmi del passato.
- Invece io le credo- tutti si girarono verso Miki che aveva parlato- Io penso
che siano davvero fantasmi del passato. Kaori descrive tutto con troppa
precisione.
Tutti la fissarono, sapeva qualcosa che loro non sapevano.
- Miki, cosa ti ha detto Kaori mentre eri in camera sua?- le chiese Ryo.
- Le ho chiesto come volesse che fosse il vostro matrimonio e lei ha iniziato a
parlare ed ad un certo punto ha tirato in ballo un tempio dedicato ad Iside e
me lo ha descritto perfettamente, ed io sono pronta a scommettere che esiste o
che è esistito in passato.
Appena Miki ebbe finito di parlare tutti si girarono verso Ryo con sguardo
interrogativo.
Fu Mick a dare voce a tutti:
- Cosa hai intenzione di fare Ryo?
Mentre Ryo si accingeva a rispondere una voce alle
Loro spalle li sorprese:
- Un bel viaggetto in Egitto, è ovvio.
Kaori aveva proferito quelle parole con uno strano tono. Per un attimo rimasero
tutti interdetti, non era la solita Kaori che aveva parlato.
- Dove dobbiamo andare esattamente?- chiese Ryo e, appena parlò, ruppe
l'incantesimo e Kaori scivolò svenuta tra le sue braccia.
Cap. 4
UNANIMITÀ
Ryo
riportò nuovamente Kaori in camera sua, una volta messa a letto le accarezzò la
fronte, era fresca. La febbre era finalmente passata, anche lei era pronta per
il viaggio.
Quando scese, Ryo notò che tutti stavano confabulando e si chiese il perché, ma
non disse nulla.
- Come sta Kaori? Ti ha detto qualcos'altro?- le domande furono fatte
all'unisono e Ryo rispose:
- La febbre le è passata e non mi ha detto niente.
- Ascolta Ryo- esordì Mick, ma fu presto interrotto da Kozue.
- Sappiamo che hai intenzione di andare in Egitto- Kozue parlava con molto
tatto, ma Falco pensò che ci volesse un po' più d'enfasi e così decise che era
il suo turno di parlare.
- Abbiamo deciso all'unanimità di venire con te!
In quel momento entrò Saeko che chiese:
- Dov'è che volete andare voi?
Dopo un veloce resoconto anche il voto di Saeko si aggiunse all'unanimità.
- Ma tu non puoi venire Saeko!!!- esclamò Ryo.
- E perché no?
- Sei una poliziotta e devi restare a Tokyo.
- No, ho deciso di seguire il caso dei reperti egiziani; non voglio che quegli
uomini rovinino la reputazione del Giappone, e mio padre è d'accordo, allora
quando si parte?- la domanda di Saeko, così ovvia, non li aveva neanche
toccati.
- Non lo so- rispose mestamente Ryo.
- Volete dire che eravate tutti pronti a partire senza sapere quando e senza
biglietto?!
Le facce del gruppetto confermarono la sua ipotesi.
- Va bene, ci penso io. Partiremo domani, vi telefono appena so l'orario.
Detto ciò Saeko se ne andò così com'era arrivata, nel nulla.
Cap.5
INCOMPRENSIONI
-
Per stasera basta, è meglio andare tutti a dormire e a preparare le valigie-
disse Ryo- buona notte.
Man mano uscirono tutti e lui salì di corsa in camera di Kaori a vegliarla, e
mentre guardava la sua bella Kaori pensò "Santo cielo, in Egitto ci
andremo in aereo!".
Con questo pensiero si addormentò.
Kaori era felice, per tutto il giorno non aveva dovuto impedire a Ryo di
importunare le ragazze e lui non l'aveva messa in imbarazzo.
Sì, era proprio felice.
- Svegliati Kaori, la colazione è pronta.
- Arrivo!- rispose Kaori e, mentre scendeva in cucina le venne in mente il
fratello e le sue ottime colazioni, peccato che lei fosse sempre in ritardo…
Adesso, però, aveva fatto della puntualità un punto d'onore.
- Insomma, ti vuoi sbrigare?
- Sono qui Ryo, non urlare.- rimase qualche secondo impietrita, Ryo stava
cucinando e indossava il grembiule, una scena ridicola, eppure Kaori non poté
evitare di pensare "Quanto ti amo".
- Cosa fai sulla soglia? Dai che si fredda tutto.- Ryo non l'aveva ancora
guardata negli occhi.
- Mphf!- ormai Kaori non riusciva più a trattenersi ed esplose in una sonora
risata.
Ryo si era offeso "Come" pensò "io la veglio tutta la notte e le
preparo la colazione perché non si stanchi e lei ride di me…"
- È tutto pronto, serviti da sola, io vado di sopra.- le disse Ryo.
Kaori si era resa conto di averlo offeso, ma non sapeva come rimediare.
- Aspetta Ryo, io non volevo offenderti, è solo che …
- È solo che pensavi che fossi un impedito e non sapessi prepararmi da mangiare
da solo! E secondo te come facevo quando non sapevo neanche che tu esistessi!!!
Ryo se ne andò sbattendo la porta, e Kaori rimase immobile a fissare la porta.
Non era mai successo che Ryo si arrabbiasse tanto solo perché lei aveva riso di
lui, anzi, di solito era lui a fare in modo che lei lo trovasse ridicolo.
Il richiamo della fame si fece sentire, non mangiava niente dal giorno prima, e
si avventò sulla colazione che Ryo aveva preparato per lei.
- Non capisco perché se l'è presa tanto. Umh, però, è proprio bravo. D'ora in
poi farò cucinare sempre a lui.
Il telefono aveva appena suonato e Ryo si era precipitato a rispondere.
- Ah, ciao Saeko. Novità?
- Sì, ho trovato i biglietti per tutti, si parte alle 20: 00, quindi ci vediamo
tutti all'aeroporto alle 19: 00. Telefona tu agli altri, devo finire un paio di
pratiche e preparare i documenti per l'espatrio. Ciao ciao.
- Ciao.
- Chi era al telefono?- domandò Kaori, appena entrata in sala.
- Saeko- Ryo era ancora arrabbiato, ma non così sgarbato da non risponderle.
- E cosa voleva? Sai che riesce sempre ad affibbarti gli incarichi più
difficili!
- Saeko mi sta facendo un gran favore, quindi non preoccuparti.
- Aspetta Ryo- Ryo si stava già avviando su per le scale- mi dispiace per prima
e mi dispiace di aver pensato male di Saeko. Scusami.
- Sei scusata- rispose Ryo, ma ancora non l'aveva guardata in faccia.
Cap.6
DIROTTATORI
Ryo
aveva preparato un valigia di cose sue e della sua socia che, nel frattempo,
era uscita per schiarirsi le idee.
Poco prima di chiudere la valigia, Ryo, vide l'anello di Makimura e decise di
metterlo in valigia, aveva il presentimento che gli sarebbe servito.
Era strano, in caso di pericolo sarebbe servita più una pistola che un anello,
eppure decise di portarlo con se.
- Kaori sei pronta?
- Sì Ryo, ma perché andiamo in Egitto?
- Per impedire a dei ladri di sostituire i reperti egiziani con dei falsi.
Insomma sei pronta?
- Eccomi!- Ryo la guardava inebetito, era bellissima in quel vestito viola
pastello, con una scollatura a v che Kaori aveva acquistato per il suo
compleanno.
Non era niente d'appariscente, ma metteva in risalto il suo bel corpo e le sue
proporzioni.
- Allora, vogliamo andare?- disse Ryo offrendole il braccio.
- Con piacere- e lo prese a braccetto.
Poco dopo, all'aeroporto.
- Miki, sei sicura di poter venire, e con il Cat's Eye come fai?
- Non ti preoccupare Falco, io non ti lascio.
Dopo qualche minuto anche Ryo e Kaori si unirono all'allegro gruppetto.
- Forza- disse Saeko- è ora che prendiamo posto sull'aereo.
- Ryo, sei sicuro di farcela?- gli chiese Kaori preoccupata.
Lui avrebbe voluto risponderle che per lei era pronto a tutto, ma si limitò ad
un glaciale:
- Ce la farò.
Il viaggio era stato noioso, Ryo era ansioso ma aveva resistito.
Purtroppo ci fu uno spiacevole incidente.
Dei dirottatori avevano cercato di far atterrare l'aereo in Iran, ma il gruppo
formato da Ryo, Kaori, Falco, Miki, Mick, Kozue e Saeko li avevano convinti a
desistere.
Inizialmente avevano preso una bambina come ostaggio, ma poi Kaori, cercando d'essere
seducente, era riuscita a scambiare la bambina con se.
Con un rapido movimento era riuscita a disarmare il malfattore, diventando così
l'eroina dell'aereo.
Il resto del viaggio fu privo di complicazioni.
Le prodezze di Kaori si erano diffuse e, al momento dell'arrivo i sei furono
accolti da fotografi e giornalisti, ma Kaori si rifiutò di concedere
interviste.
Aveva cercato con lo sguardo la bambina, ma, dopo il salvataggio, sembrava
scomparsa.
Dopo pochi minuti erano nell'albergo prenotato da Saeko.
- Allora Kaori- le chiese Ryo- ora che siamo in Egitto, dove dobbiamo andare?
- Ma di cosa parli? Non siamo qui per i falsari?- rispose stupita la ragazza.
- Kaori, non hai più avuto visioni?- lo sguardo indagatore di tutti la investì
con veemenza.
- No… Ma, un attimo, mentre eravamo in aereo, quando hanno preso la bambina, mi
è parso di vedere un tomba, nella "Valle dei Re", alle cui porte
c'era una bambina.
- Sapresti dire dov'era?- le domandò Kozue
- No- rispose mestamente Kaori.
- Ryo, posso parlarti?- gli domandò Miki.
- Certo.- e la seguì fuori dalla hall.
- Senti Ryo, se sei d'accordo pensavo di usare le mie doti d'ipnotizzatrice per
ipnotizzare Kaori e ottenere le informazioni che vogliamo.
- Che cosa?!?!?!?!?!
- Su, non preoccuparti, non succederà niente, e poi lo sai che se lei non ci
dice niente noi non possiamo agire.
- Sì, ma ipnotizzarla mi sembra troppo.
- Ascolta Ryo, quella che è in quella stanza non è Kaori, o almeno non è quella
che tu conosci. Se rivuoi la tua Kaori dammi retta.
Ryo sapeva che Miki aveva ragione, la Kaori che era di là era spaurita, timida
e fragile, non era la Kaori che amava più di se stesso.
Con questo pensiero si avviò verso la sua stanza.
Là lo aspettava Kaori da più di un'ora.
Quando finalmente si decise ad entrare trovò Kaori profondamente addormentata,
il viaggio era stato lungo e lei doveva essere esausta.
- Mphf- Kaori aveva appena smesso di sognare normalmente ed era stata
catapultata nel passato.
Cap. 7
MATERNITÀ
-
Principessa, come va la maternità?
Aset si voltò incuriosita verso la voce che le era familiare.
- Ay- esclamò contenta- è molto che non avevo tue notizie. Come stai?
- Sto bene principessa. Ma vedo che tu non sei da meno; la maternità ti ha reso
più radiosa!
- Smettila di prendermi in giro Ay, e chiamami Aset, come una volta.
- Ma quei tempi sono passati. Io non sono più colui che consideravi tuo
fratello, sono solo un servo della principessa.
- Non dire così Ay, anni d'amicizia e fiducia reciproca non si dimenticano in
così poco.
- Forse non si dimenticano , dolcissima Aset, ma il rango incide, e non puoi
negarlo.
- Ay, non parlarmi così… piuttosto, come sono andati i tuoi viaggi?
- Non abbiamo avuto difficoltà di qualche tipo…Ah, quasi dimenticavo, ti ho
portato un regalo, mia principessa.
- Cos'è, cos'è?- chiese Aset con una voce da bambina curiosa.
- Una sciocchezza- disse Ay- un anello di rubini per il tuo bambino. Ne ho due,
a dir la verità, e sarei felice se tu li accettassi tutti; dicono portino
fortuna.
- Se me li regali tu, sono certa che porteranno tantissima fortuna.- rispose
Aset sorridendo.
- Ora va a riposarti mia principessa, io veglierò sul tuo sonno fino all'arrivo
del tuo sposo.
L'ultima cosa che Kaori pensò prima di svegliarsi fu " Ay somiglia molto a
Ryo", ma questo pensiero si perse nell'alba del nuovo giorno.
Cap. 8
L'ARCHEOLOGA E L'ASSISTENTE
Quando
Kaori scese a fare colazione, gli altri avevano quasi finito.
Si sedette accanto a Ryo che, immerso com'era nella lettura del giornale, non
si accorse di lei fino a quando lei non gli rivolse la parola.
- Cosa leggi di così interessante?- gli domandò Kaori
- Niente d'importante, cerco notizie sugli scavi- era una risposta molto
evasiva e Ryo se ne rendeva perfettamente conto, ma voleva evitare di
rivolgerle subito la domanda che aveva sulla punta della lingua, voleva
aspettare che fosse lei a dare inizio al discorso dei sogni.
- Sai, questa notte ho fatto un altro di quei sogni che ti piacciono tanto- e
glielo riassunse.
- Interessante- rispose Ryo senza convinzione
- Trovi?- gli domandò lei delusa dal suo tono di voce.
- Vuoi andare agli scavi?- le domandò Ryo senza dare rilievo alla cosa e
aspettando la sua reazione.
- Dici davvero? Posso?- Kaori non stava più nella pelle.
- Certo, se vuoi… Saeko ha procurato i pass, ora sei l'archeologa Madoka Aso ed
io sono il tuo assistente Riochi Uesugi.
- Come mai fai l'assistente?- gli domandò Kaori con una punta di sarcasmo.
- See, non montarti la testa, ma avevano bisogno di un'archeologa perché la
professoressa Izumi si è recentemente ammalata!
- Poverina- disse Kaori e un velo di tristezza le appannò gli occhi.
- Meglio per noi- disse Ryo con energia. "Come sei sensibile in questi
giorni Kaori" pensò.
- Andiamo?
- Andiamo.
Solo Ryo e Kaori erano stati ammessi nei meandri della nuova tomba rinvenuta.
Il nome sulla soglia era stato cancellato, ma Kaori era attirata da una strana
scritta sfregiata.
Mentre era immersa nella contemplazione della porta le parve di sentire il
gridolino di una bambina.
Si voltò di scatto e riconobbe la bambina dell'aereo.
Non esisteva più il via vai di gente intorno a lei, esistevano solo lei e la
bambina.
La piccola le indicava qualcosa alle sue spalle, nella profondità della tomba
dove nessuno era ancora andato…
Si avviò con passo incerto, ma fu prontamente bloccata da Ryo.
Lui non aveva visto la bambina, ma aveva avvertito lo stupore e la paura della
socia e, di fronte alla sua indecisione, aveva perso in mano la situazione e
aveva deciso di scegliere per lei, bloccandola.
CAP.9
PAURA E STUPORE
Ryo
aveva riportato Kaori in albergo e l'aveva osservata mentre si contorceva sul
letto con gli occhi aperti.
Qualcosa l'aveva sconvolta, ma Ryo non sapeva cosa fosse ed era rimasto ad
attendere che lei si liberasse del suo peso e si confidasse con lui, ma non era
successo.
Kaori era rimasta sveglia tutta la giornata e gli altri, in serata, avevano
deciso di discutere nel salottino esterno alla sua stanza, non volevano
lasciarla sola dopo ciò che aveva riassunto Ryo.
- Allora?- aveva esordito Miki- Vuoi dirci cosa è successo a Kaori o no? Non è
da lei spaventarsi così per un corridoio buio!
- Hai perfettamente ragione Miki, ma non so cosa dirti, io non ho visto
niente.- le rispose mestamente Ryo.
- Eppure qualcosa doveva esserci- affermò Falco.
- Ma Kaori non ti ha detto niente dopo che l'hai riportata in albergo?- domandò
Kozue a Ryo.
- No, ho atteso tutta la giornata che si confidasse con me, ma non è successo.
Forse Kaori non si fida più di me?
- Non dire sciocchezze!- Saeko era appena tornata dagli scavi ed era apparsa
sulla soglia senza fare il minimo rumore.
- Bhe, signorina so tutto io, allora perché Kaori non si è confidata con me?-
la rispose Ryo.
- Forse non vuole confidarsi con te, non hai mai pensato che forse non sei
proprio la persona con cui parlerebbe di tutto?- Ryo la fissò stupito.
- A giudicare dalla tua faccia no, eh?- s'intromise Mick
- Penso che forse Kaori voglia parlare con qualcun altro, con Miki per
esempio.- intervenì Kozue dando il colpo di grazia al povero Ryo.
- Allora ci provo io?- domandò Miki interrogando con lo sguardo Ryo, che nel
frattempo si era seduto sul divano con uno sguardo vacuo. Ryo non ebbe
reazioni.
- Bhe, chi tace acconsente- disse Miki ed entrò nella stanza.
- Kaori? Sei sveglia?
- Sì- era un sì debole e stanco, non era adatto ad una persona allegra ed
energica come Kaori.
- A me lo vuoi dire cosa è successo nella tomba?
- Non posso- disse lei scuotendo il capo- e dì a Ryo che non posso confidarmi
con nessuno, neanche con lui, e che non deve rimanere male per questo.
- Va bene, non ti preoccupare- detto ciò Miki si diresse verso la porta ed
uscì. Poco dopo riferì agli altri cosa le aveva detto Kaori.
Cap.10
BUONA NOTTE
Dopo
che Miki era uscita nessuno aveva più disturbato Kaori; così la ragazza, nel
silenzio complice della stanza aveva iniziato a riflettere.
"Sono davvero una pazza?", si chiedeva, "Vedo cose senza senso,
fantasmi del passato, perché, perché?".
Mentre era immersa nelle sue riflessioni si accorse che la luna ormai
illuminava la città che dormiva e il suo sguardo si perse in quel magnifico
spettacolo.
Intanto nel salottino accanto:
- Per stasera non combiniamo niente, quindi consiglio a tutti di andarvi a fare
una bella dormita, domani andremo tutti agli scavi.- dopo aver dato un veloce
augurio di buona notte a tutti, anche a Kaori, Ryo si avviò verso la sua
stanza; dopo ciò che era accaduto aveva deciso di prendere un'altra camera,
dormire in un altro letto era certo meglio che dormire su una poltrona.
- Vado anche io- disse Kozue che fino a quel momento non aveva partecipato
attivamente al discorso. Poi dando una gelida occhiata a Mick aggiunse- Vieni
anche tu e non infastidire le clienti!!!
- Subito amorino mio!
- Andiamo anche noi?- domandò Miki rivolgendosi a Falco.
- O.k.
- Noi rimaniamo Saeko?- chiese Reika, un po'assonnata.
- Tu vai pure a dormire io resto qui per un po', poi ti raggiungo.
- Va bene, allora a dopo. Buona notte.
- 'notte.
Qualcosa preoccupava Saeko, ma non c'erano problemi, e non riusciva a capire
perché lei si preoccupasse se Ryo era così tranquillo.
Verso mezzanotte, però, anche Saeko era profondamente addormentata.
Cap.11
UN GIRO PER LA CITTÀ CHE DORME
Nonostante
fosse esausta, Kaori non riuscì a resistere alla tentazione d'immergersi in
quel paesaggio stellato ed uscì dall'albergo.
Aveva notato Saeko addormentata sulla poltrona e le aveva sistemato addosso la
coperta che aveva in camera, rischiando così di svegliarla, ma non accadde.
Corse fuori e respirò il profumo del silenzio.
Si riempì gli occhi di luna e di stelle, e corse a per di fiato per le stradine
illuminate solo dalla luna.
Nessun pensiero la sfiorò minimamente.
Era libera, e si tuffava in un cielo immenso.
Un cielo immenso di cui non vedeva i confini perché si confondeva col blu
dell'acqua del Nilo.
Passò tutta la sera così, immersa in un mondo senza pensieri ma con tanta
magia.
Non poteva pensare, impegnata com'era, ma neppure voleva.
Se solo avesse cominciato a pensare la sua testa sarebbe esplosa, talmente era
confusa.
Il bagliore delle stelle l'attirava e la distraeva, e lei voleva essere
attirata e distratta.
Per le strade non c'era nessuno e Kaori era finalmente libera anche da se
stessa e non si preoccupava dei malintenzionati che si potevano nascondere in
ogni via.
Correva felice, come una bambina, e non si curava di altro all'infuori del
cielo, quel cielo stellato che l'aveva attirata.
"Vorrei che ci fosse anche Ryo" si ritrovò a pensare di lì a poco.
In un attimo la magia scomparve e lei rimase da sola con se stessa, con se
stessa e quei pensieri che l'assillavano in continuazione senza darle tregua.
Era così presa da se che non si accorse di essersi persa fino al meraviglioso
spettacolo che le offrì il sole sorgendo.
Al suo sorgere la città si rianimò di migliaia di persone che presero a
muoversi, meccanicamente non appena il globo di luce sorse dalle sacre acque
del Nilo.
Per un attimo anche Kaori fu sul punto di mescolarsi alla gente e restare lì
per sempre, ma il ricordo di Ryo, delle attenzioni che aveva avuto per lei in
quel periodo la convinsero a desistere dal suo sogno impossibile.
"Oh, e adesso come torno in albergo prima che Ryo si accorga che sono
uscita di nascosto? Non ho i soldi per prendere un taxi, e poi qui nessuno
parla giapponese…"
Mentre era assorta nei suoi pensieri, un uomo la fotografò.
Lei si volse di scatto e riconobbe uno degli archeologi che aveva visto il
giorno prima agli scavi.
- Buon giorno professoressa Aso. Lo sa che è molto bella quando è assorta nei
suoi pensieri?- Kaori arrossì violentemente e biascicò un "grazie".
- Ma cosa fa qui a quest'ora?
- Scusi la scortesia, ma, dato che lei sa già il mio nome, potrei sapere il
suo?
- Oh, mi scusi, ha ragione. Bene, mi presento, sono il professor Fabio
Cavalleri.
- Lei non sembra egiziano, da dove viene?
- Dall'Italia, sa è un posto bellissimo. Se passa può venire a trovarmi.
- Mi scusi, le ho fatto il terzo grado- disse Kaori. "Forza
dell'abitudine", pensò.
- Non ha risposto, cosa fa qui?
- Beh, a dir la verità mi sono persa.
- Si è persa?
- Sì. Sono qui da ieri e facendo una passeggiata mi sono persa.
- La capisco, è una città piena di viuzze… vuole che la riaccompagni
professoressa Aso?
- La ringrazio molto professor Cavalleri.
Detto ciò si avviarono ed in pochi minuti Kaori fu in albergo.
Percorse di corsa i corridoi ed entrò nella sua stanza.
Saeko dormiva ancora, forse se l'era cavata, o forse no.
Appena entrata percepì una presenza e una voce familiare, ma arrabbiata, la
chiese:
- Dove sei stata Kaori?
- Ryo, ho fatto solo un giretto…
- E tu esci di notte facendomi preoccupare come un matto solo per farti un
giretto!!!!!!!!
- Ma…
- Potevi perderti o essere assalita!
- Infatti mi sono persa- bisbigliò- ma il professor Cavalleri mi ha
riaccompagnato.
Non si accorse di aver davvero pronunciato quelle parole finché non vide il volto
infuriato di Ryo.
Ormai era tardi per recriminare e aspettò la paternale di Ryo chiudendo gli
occhi per non essere travolta dalla sua ferocia.
Ma non accadde nulla.
Kaori riaprì gli occhi, stupita e si accorse di essere in camera da sola…
Cap.12
TUTTI AGLI SCAVI
Arrabbiata,
delusa e confusa, si era in fine addormentata.
Una volta scesa a far colazione pensava di essere sulla bocca di tutti, ma, con
sua enorme sorpresa, nessuno accennò alla scappatella della sera prima, nessuno
pareva sapere qualcosa.
Andò a sedersi vicino a Ryo, gli doveva delle scuse e delle spiegazioni.
- Ascolta Ryo, io…
- Shh- le disse mettendole un dito sulla bocca.
Kaori lasciò cadere il discorso e parlò con Ryo del più e del meno.
Era stato così bello sentirsi libera da tutto e da tutti, ma era altrettanto
bello sapere che c'era qualcuno che l'aveva sempre nei suoi pensieri e si
preoccupava per lei.
Improvvisamente il viso di Kaori si rabbuiò, "Forse Ryo si preoccupa per
me solo per il debito che ha nei confronti di Maki… Ma no, non è possibile. Ryo
mi copre di quelle piccole attenzioni, di quei piccoli segni d'amore…"
- Kaori, tutto bene?- la voce di Ryo, che la guardava preoccupato, interruppe
il corso dei suoi pensieri.
- Sì, sto bene, grazie.
- Sicura?
- Non ti preoccupare.
Eh, sì. Ryo non aveva cura di lei solo per fare un favore ad un amico, lo
faceva per lei.
Dopo circa 1 ora erano tutti agli scavi.
- Allora- disse Saeko- ricapitoliamo il piano per l'ultima volta.
- Saeko, l'hai ripetuto dozzine di volte.
- Sì, ma è meglio essere prudenti. Ricordatevi che se vi mettete nei guai io
non posso tirarvi fuori perché qui non ho la minima influenza!!!!!
- Non preoccuparti Saeko, oggi i ladri non verranno.- disse Kaori osservando la
tomba da lontano.
- E tu come fai a saperlo?- le domandò Kozue incuriosita.
- È ovvio, non vedi?- Kaori stava indicando il via vai di gente alle loro
spalle.
- Cosa è ovvio?- chiese Kozue esasperata.
- Non riesci proprio a capirlo?- le chiese Kaori divertita.
- No, non riesco proprio a capirlo!- urlò Kozue, che ormai aveva perso le
staffe.
- Calmati, Kozue, e osserva con attenzione. Vedi per caso il sarcofago della
tomba qui in giro?
- No, ma che c'entra?
- C'entra, c'entra. E vedi il via vai di gente?
- Sì.
- Ci sono molti manovali che dovrebbero aiutare a portare i reperti
all'esterno, ma quando escono non hanno in mano nulla.
- E allora?
- Penso abbiano bisogno dei manovali perché hanno trovato una nuova porta, ma
non riusciranno ad aprirla fino a domani. Quelle porte sono molto pesanti.-
concluse Kaori con un sorrisetto. Gli altri la fissavano stupiti.
- E brava socia, ottimo spirito d'osservazione!- le sussurrò Ryo.
Quel comportamento inatteso la fece arrossire fino alla punta dei capelli.
Si avviarono tutti alla tomba e, nonostante solo Kaori (Madoka Aso) e Ryo
(Riochi Uesugi) avessero il pass, furono tutti reclutati per dare una mano ad
aprire la porta.
Come aveva previsto Kaori, l'impresa fu ardua, e alla sera non avevano ancora
aperto la porta ed erano tutti esausti.
Decisero così di dormire nelle tende, non avevano la forza per andare in
albergo.
Nella notte, complice la vicinanza alla tomba, Kaori sognò.
Cap. 13
LE PRINCIPESSE GEMELLE
- Menes, Menes. La tua sposa sta male!
- Ay? Cos'è successo ad Aset?
- Sta per dare alla luce la tua creatura, ma le levatrici sostengono che sarà
un parto difficile.
- Aset!
- Vai da lei presto!
- Ay, non posso.
- Come non puoi?! Aset rischia di morire e tu la lasci lì da sola.
- Ay, cerca di capire.
- No, Menes, non chiedermi di capire perché non ci riesco!
- Ay, se fossimo ancora i tre giovincelli spensierati di pochi anni fa correrei
da lei, ma ora sono un sovrano! Il mio popolo soffre la fame, devo aiutarlo e
confortarlo.
- Ad Aset non pensi? È di là che t'invoca disperatamente!!!!
- Va da lei Ay, sostienila e non lasciarla andare fino al mio arrivo!
- Ma è te che vuole.
- È un ordine, vai.
A queste parole Ay era corso da Aset: l'aveva assistita, consolata e aiutata in
ogni modo, adesso toccava a lei.
- Forza Aset, non lasciarti abbattere, ancora un piccolo sforzo.
- Principessa, coraggio.
- Uhe! Uhe! Uhe!
- Sono due gemelle, sono bellissime. Aset, hai fatto un ottimo lavoro.
- Fammele vedere Ay.
- Certo- e così dicendo le avvicinò i due frugoletti in lacrime.
- La prima la chiamerò Kauit, e l'altra Teye. Sono bei nomi, che ne pensi?
- Bellissimi e molto adatti.
Lentamente Aset sembrava riprendersi e la gioia invase il palazzo.
Non era mai avvenuto che nascessero due principesse gemelle! Era un evento da
festeggiare! Per tre giorni e tre notti in tutto l'Egitto si festeggiarono la
principessa Aset, e le due principessine gemelle: Kauit e Teye.
Dopo circa una settimana, la principessa Aset succedette alla regina madre,
divenendo a sua volta regina.
L'impegno era enorme, e il tempo che passava con le sue figlie continuava a
diminuire.
Ebbe giusto il tempo di tenere un'ultima volta Kauit tra le sue braccia prima
che morisse. Un'angoscia tremenda l'aggredì, era forse colpa sua? Dedicandosi
di più alle sue figlie l'avrebbe potuta salvare?
Tirò fuori dal cassetto gli anelli di rubini che Ay le aveva regalato, e ne
legò uno al collo di Teye, ed uno al collo di Kauit.
Come se nulla fosse successo Kauit si mise a piangere disperatamente, con somma
gioia d'Aset, che pure iniziò a piangere, presto imitata da Teye.
Nessuna malattia colpì più le bambine.
Tutti pensarono ad un miracolo, e la donna smise di lasciare sole le sue
bellissime figlie.
A sette anni Teye cresceva bella e intelligente, con somma gioia del padre e
della madre, mentre Kauit, che pure era bella ed intelligente, diveniva sempre
più introversa.
Dopo qualche settimana Aset morì misteriosamente, ma prima di morire chiese al
marito di realizzare il loro sogno giovanile.
Menes capì all'istante di cosa si trattasse, e acconsentì.
Si scoprì poi che la regina Aset era stata avvelenata.
Menes scacciò le due figlie, per paura che potessero seguire la sorte della
madre e disse loro:
- Bambine mie, è per amore che vi scaccio, non per odio.
- Ma padre…
- Non interrompermi Teye, luce dei miei occhi. E anche tu Kauit, ascoltami
bene. Andate da Ay e chiedete di visitare la tomba di vostra madre, recatele
omaggio, suonate e ballate per lei, e andate via. Ci rivedremo quando avrete
entrambe 27 anni.
Le due fecero ciò che il padre aveva chiesto loro, ma, mentre stavano per
uscire dalla tomba della madre, Teye fu morsa da uno scorpione e morì accanto
alla madre. Aveva solo sette anni.
Kauit si salvò, ma, essendo morta Teye a sette anni e non essendo arrivata
all'età prevista, la magia che avrebbe fatto rincontrare tutta la famiglia non
si avverò.
Kauit iniziò così a viaggiare con Ay, dimenticando presto la madre, la sorella
e la vita principesca che aveva condotto fino a quel momento.
Solo da una cosa non si separò mai, l'anello di rubini.
Il giorno del suo 27° compleanno Ay le consegnò anche l'anello della sorella, e
le raccontò cosa aveva dimenticato.
Quello stesso giorno Menes fu proclamato il primo faraone dei due Regni.
Kauit non si separò mai dai suoi due anelli, e in essi impresse i suoi ricordi
e le sue sensazioni.
Cap. 14
IL VIAGGIO DEI DUE ANELLI
I
due anelli avevano viaggiato sempre insieme da quando, 135 anni dopo, un ricco
mercante li aveva saldati insieme.
Gli anelli, ormai uniti in uno unico, avevano fatto il giro del mondo e alla
fine, nuovamente separati, erano giunti nelle mani di Kaori e di sua sorella
Sayuri.
Però solo Kaori aveva le visioni perché solo lei aveva quei 27 anni che Teye
non era mai riuscita a raggiungere e che tanto desiderava.
- Kaori, è ora di alzarsi se vuoi assistere all'apertura della fantomatica
porta.
- Umh, arrivo Miki. Ma dov'è Ryo?
- È già giù.
Kaori guardò all'esterno della tenda ed esclamò:
- Ma è ancora buio! Tu non sei Miki, chi sei?
- Io sono tua sorella Kauit.
- Non è possibile, mia sorella è Sayuri, tu sei solo frutto della mia
immaginazione, Ryo, diglielo anche tu- infatti Ryo era appena apparso alle
spalle di Kauit.
- Ti confondi ancora, io sono Ay.
Cap.15
SOMIGLIANZE
Kaori
fece mente locale e cercò di unire i personaggi del suo sogno ai suoi amici.
Tutto ciò era impossibile, eppure adesso stava dialogando con due persone
immaginarie!- Vieni Kaori. Non devi avere paura.Le sue gambe cominciarono a
muoversi contro la sua volontà e la portarono all'interno della tomba
dirigendosi sicure verso la porta che avevano cercato
di aprire tutto il giorno; miracolosamente la porta si aprì all'istante e lei
entrò, era titubante ma non riusciva a fermarsi.
Giunta di fronte al sarcofago distinse a malapena la figura di una bimba stesa
per terra e le si avvicinò; appena fu abbastanza vicina la bambina si alzò e,
con enorme sorpresa di Kaori, crebbe in un attimo.
A Kaori sembrava di guardarsi allo specchio.
- Ti prego Kaori- disse la ragazza- lasciami stare nel tuo corpo per un po'.
Cap.16
TUTTO PER UNA MADRE
Kaori
sapeva di non potersi opporre, eppure cercò di guadagnare tempo.
- A che ti serve il mio corpo?- le chiese Kaori.
- Solo a rivedere la mia famiglia.
- Allora è la tomba d'Aset questa?
- Certamente, non ricordi le tue visioni?
- E tu che ne sai?
- Le ho create io per attirarti qui!
- Ma se io in passato sono stata te, Teye, perché sognavo d'essere Aset?
- Perché io non ero ancora nata.
- Cosa?!
- Tu hai visto anche la giovinezza di mia madre: i suoi sorrisi, le sue
amicizie, gli obblighi che le ha causato il potere, la sua sofferenza, il suo
senso di colpa. Tutte cose che io non ho mai visto di lei, esattamente come tu
non le hai viste di tua madre.
- Mia madre, ma se non l'ho neanche mai vista!
- Appunto! Tu non l'hai mai vista ed io non la ricordo! Tu puoi immaginare che
tua madre fosse così.
- Ma tu non puoi farmi vedere mia madre?
- No, non mi è concesso. Allora, posso usare il tuo corpo?
- È anche il tuo, usalo pure.
Detto ciò Kaori si sentì pervadere da uno strano calore in tutto il corpo e
perse i sensi.
Cap.17
SOLO UN ANNO
Kaori era rimasta a terra svenuta per qualche minuto, e non
vide la commovente scenetta di una famiglia che si ritrova dopo millenni.
In compenso sognò, sognò di essere una bambina e di essere al parco, la mamma
la spingeva su e giù sull'altalena, ma ogni volta che cercava di girarsi per
vederla in faccia qualcosa la obbligava a voltarsi.
Si sentiva sempre più triste e sconsolata quando udì per l'ultima volta la voce
di Teye:
- Grazie Kaori. Se vorrai sentire tua madre vicina a te parla con tua sorella.
- Ma dovrò aspettare un anno.
- Cos'è un anno se confrontato con i secoli? Ti dono questa chiave, se vorrai
potrai cambiare il corso della storia.
"Un anno" pensava Kaori "solo un anno e la vedrò, potrò cambiare
il corso della storia e stare sempre con la mamma e Sayuri… Ma se cambiando la
storia non vedessi più Ryo. E poi Miki, e Umi e tutti gli altri. Sono sicura di
voler cambiare la storia…?"
Mentre era assorta in questi pensieri, rinvenne.
Corse fuori dalla tomba e la richiuse per sempre, nessuno avrebbe più dovuto
disturbare la tormentata famiglia.
Evidentemente anche Teye l'aveva pensato e dopo pochi attimi un enorme
catenaccio sbarrava l'ingresso.
Tutti erano stupiti, ma rinunciarono agli scavi solo per istinto.
EPILOGO
L'anno
dopo Kaori e Sayuri fecero un viaggio insieme e Kaori tartassò Sayuri di
domande sulla madre.
Sayuri rispondeva sempre gentilmente e sorridendo (NdM E dimostrando grande
pazienza… ^_^).
Sayuri propose a Kaori di andare a visitare la loro vecchia casa.
Così andarono.
Kaori era eccitatissima.
- Kaori,ti devo avvertire che quella casa non ci appartiene più.
- Eh?
- Sì, è stata venduta a un ricca famiglia.
- Allora non potrò entrare…
- Sono in buoni rapporti con i nuovi padroni, ci faranno entrare.
- EVVIVA!!!!
Un volta lì Sayuri guidò Kaori in salotto. Sopra il camino c'era un quadro che
raffigurava sua madre che teneva in braccio una bimba di pochi giorni.
- Sai- disse Sayuri- la mamma amava i quadri e la pittura in generale.
- Chi è la bimba, sei forse tu?
- No, sei tu Kaori.
Kaori rimase di sasso.
Continuò a fissare la bella donna raffigurata nel quadro e iniziò a strigere
sempre più forte la chiave datale da Teye.
Guardò nuovamente la figura della donna sorridente dischiuse il pugno e si
avvicinò alla sorella.
- Grazie, ora possiamo andare.
Un bambina si avvicina al quadro e tende un mano.
Lo tocca.
La signora del quadro si anima.
Le sorride.
Si sente una voce:
- Sara, Sara Nishikujo*. Cosa fai qui.
- Cosa c'è Akiko?
- Da quando abbiamo cambiato casa sei sempre qui.
- Già.
- Sbrigati, devi andare a lezione.
La bambina si gira guarda il quadro e mormora:
- Avevi ragione, tua figlia Kaori è molto giudiziosa.
FINE
So che ormai non ci
speravate più, ma questo racconto ha anche una fine!!!!!!!
Spero che vi sia piaciuto.
Minako
NOTE
(*1) Hator = divinità che incarna la quintessenza della femminilità
(*2) Menes = faraone che nel 3000 a.C. unificò l'Egitto
(*3) Maat= dea della giustizia
(*4) Iside = sposa d'Osiride e madre di Horus. Trio divino
(*5) Sara Nishikujo = si fa riferimento all'episodio "ANGELO
TRISTE"