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Autore: Lady Neko Kadar    06/01/2017    3 recensioni
Uno speed-date è l’occasione per incontrare molta gente in poco tempo, tre minuti per raccontarsi e scoprire qualcosa dell’altro e in quei tre minuti Nishinoya Yuu e Azumane Asahi capiscono di aver bisogno l’uno dell’altro.
[ASANOYA/DAISUGA]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Asahi Azumane, Daichi Sawamura, Koushi Sugawara, Ryuunosuke Tanaka, Yuu Nishinoya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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YUU THERAPY

Primo capitolo


Nishinoya Yuu aveva capito da poco di essere attratto anche dai ragazzi. Fin dalla prima adolescenza aveva sempre perso la testa per le ragazzine più belle, ma da un paio d’anni aveva scoperto il fascino dell’uomo: braccia forti, barba incolta, altezza; si era preso qualche cotta per alcuni dei suoi compagni di corso, ma questi non erano abbastanza per lui. Yuu sentiva che da qualche parte esisteva il suo ragazzo o la sua ragazza ideale ma non sapeva dove cercare finché al suo migliore amico, Tanaka Ryunnosuke, venne un’idea: uno speed-date, l’occasione per incontrare tanta gente in poco tempo. Nishinoya non ne aveva mai sentito parlare e si ritrovò in una grande sala con vari tavoli e in mano una scheda con dei numeri datagli all’ingresso. Tanaka gli aveva spiegato che ogni incontro durava tre minuti e in quel breve periodo bisognava farsi conoscere, quindi c’era bisogno di soppesare le parole, trovare quelle giuste per fare colpo, scaduto il tempo si passava alla persona successiva e così via; ogni persona aveva un numero e alla fine dell’incontro bisognava segnare nella scheda ricevuta all’inizio quali incontri sono stati graditi e quali no.
Nishinoya era gasatissimo, era la prima volta che faceva una cosa del genere, aveva l’opportunità di conoscere tanti ragazzi e ragazze e di trovare la propria anima gemella. Si sarebbe fatto tutti gli speed-date del mondo pur di trovarla!
 

Azumane Asahi era un ragazzo timido, insicuro e molto pessimista, troppo sensibile per chiunque. Da più di un anno era stato lasciato dal suo fidanzato e ancora non si era ripreso da quella delusione; usciva poco, restava chiuso in casa a guardare film strappalacrime e con chiunque parlava soltanto del suo ex. Gli unici che lo sopportavano erano i suoi due migliori amici ma anche loro si erano stancati di questa situazione, così un giorno lo costrinsero a vestirsi bene e lo trascinarono letteralmente a uno speed-date. Asahi aveva sempre dichiarato di non volersi più fidanzare, di non essere pronto, di non esserne in grado e anche dentro quella grande sala dove stava per iniziare questo insolito evento sociale continuava a ripetere le solite cose.
<< Asahi, tu DEVI dimenticarti quel bastardo che ti ha lasciato, non puoi continuare a morire per lui! Qui non devi per forza fidanzarti con qualcuno, è solo l’occasione per conoscere nuove persone, poi se dovesse scattare qualcosa ben venga. >> spiegò Sugawara Koushi, uno dei due migliori amici.
<< E non presentarti alle persone con questa faccia, altrimenti non ti piglia nessuno. >> aggiunse l’altro amico, Sawamura Daichi. Asahi fece un mugolio d’assenso ma non era per niente sicuro di questo speed-date.

 
L’evento stava per cominciare, uno speaker spiegò il gioco, ogni persona aveva segnato sulla propria scheda il percorso da seguire dei tavoli numerati, tutti diversi tra loro in modo da non accavallarsi. Sembrava complicato poiché ogni percorso era stato indicato secondo le proprie preferenze sessuali. Spiegò inoltre che ogni incontro durava tassativamente tre minuti scanditi da una campanella ed era vietato scambiarsi dati personali di troppo (quali numeri di telefono, indirizzo email, ecc.). Quando tutti furono ai propri posti, la campanella suonò l’inizio degli incontri.

 
Nishinoya era già al sesto incontro ma non aveva ancora trovato una persona che lo colpisse davvero: le ragazze erano poche e troppo spigliate per i suoi gusti e i ragazzi non lo attiravano neanche fisicamente, troppo curati o disinvolti, troppo magri o troppo perfetti… Nishinoya aveva gusti fin troppo complicati e iniziava a pensare che in un posto del genere non avrebbe incontrato qualcuno che ci si avvicinasse anche solo un po’, ma al settimo tavolo dovette ricredersi. Un ragazzo alto, capelli lunghi castani, un piccolo pizzetto sul mento si stava sedendo al suo stesso tavolo.
“Fisicamente ci siamo” pensò Noya, bisognava conoscerne il carattere ora.

 
Neanche Asahi aveva avuto molta fortuna; quando provava a parlare con qualche ragazzo si bloccava spesso per la vergogna e si torturava le mani, si vedeva lontano un miglio che questo atteggiamento timido e insicuro non piaceva agli altri ragazzi, in fondo era per questo che era stato tradito e lasciato. Neanche il povero Asahi era stato colpito da qualcuno, sei no sulla sua scheda e Asahi pensava che alla fine della serata avrebbe segnato solo no. Era tutto inutile, non provava interesse per nessuno. Più volte era sul punto di andarsene ma i suoi amici erano rimasti ad osservarlo e a ogni tentativo di fuga sentiva i loro occhi incenerirlo.
Giunse al settimo tavolo con aria sconsolata e trovò di fronte a sé un ragazzo basso, sembrava un liceale, capelli neri e un piccolo ciuffetto biondo sulla fronte. Il piccolo sconosciuto lo stava fissando con la bocca semiaperta, poi si riprese e sorrise prima di sedersi. Quel sorriso fece tremare le ginocchia di Asahi, aveva sempre pensato che il suo migliore amico Suga avesse il sorriso migliore del mondo, ma aveva appena trovato qualcuno che lo superava.
Si misero entrambi seduti e il più basso iniziò a parlare.
<< Piacere di conoscerti, mi chiamo Nishinoya Yuu ma gli amici mi chiamano Noya, quindi puoi chiamarmi così, tu? >>
<< I-io sono Azumane Asahi >> la voce di Asahi tremava e le mani ricominciarono a muoversi senza controllo. Lo sguardo di Noya cadde su quelle mani così grandi e si morse le labbra, scacciando dalla testa qualsiasi pensiero perverso.
<< Ho 20 anni e frequento la facoltà di Beni Culturali. >>
Asahi rimase decisamente sorpreso e Noya se ne accorse.
<< Lo so, sembro più piccolo della mia età, lo pensano tutti. Tranquillo, uscire con me rientra nella legalità. >>
Asahi sorrise.
<< Io ne ho 21 e sono al terzo anno di Letteratura. >>
Questa volta fu il turno di Noya a essere sorpreso.
<< Ed io che credevo ne avessi quasi trenta! >>
Asahi si grattò la nuca, imbarazzato.
<< Me lo dicono tutti… >>
Nishinoya scoppiò in una risata cristallina, così bella e contagiosa agli occhi di Asahi.
<< Abbiamo lo stesso problema allora. >>
<< Già. >> entrambi risero e quella fu la prima volta per Asahi dall’inizio dell’evento.
<< Allora, cosa posso dire? Sono molto allegro e solare, mi piace fare amicizia e non so cosa cerco in una persona. Lego facilmente ma non ho trovato ancora nessuno in grado di colpire il mio cuore. Tocca a te. >> disse velocemente Nishinoya; Asahi lo ascoltò attentamente, quel ragazzo era il suo opposto in tutti i sensi e questo lo attraeva e spaventava allo stesso tempo.
<< Io non ho molto da dire. Sono timido e riservato e in realtà non vorrei neanche essere qui ma mi hanno costretto i miei amici per dimenticare il mio ex che mi ha lasciato… >>
Lo stava facendo di nuovo, stava parlando dell’ex fidanzato. Lo aveva nominato in tutti gli incontri e ogni volta aveva notato un’espressione inorridita da parte di tutti i precendenti “numeri”, ma Nishinoya non sembrava irritato.
<< Hanno fatto bene! Bisogna superarle certe batoste. >> sentenziò Noya con espressione da saputello.
<< Lo so, ma è impossibile per me… >> rispose Asahi, sospirando.

 
Daichi vide da lontano che il suo migliore amico aveva assunto l’espressione sofferente che aveva sempre quando parlava dell’ex.
<< Ci risiamo. >> disse, sbuffando.
<< Non di nuovo. Ma non impara mai! >> brontolò Sugawara accanto a lui.
<< È tutto inutile, non combinerà nulla. >>

 
La campanella dei tre minuti suonò e tutti si alzarono per il cambio.
<< Sai, spero di avere la possibilità di aiutarti a dimenticare il tipo che ti ha lasciato. >> disse Nishinoya, per poi salutare e cambiare tavolo. Asahi restò sorpreso da quelle parole ma in fondo sentiva che gli facevano piacere.
 

Gli incontri erano finiti. Asahi andò a consegnare la sua scheda e raggiunse i suoi amici.
<< Tu sei scemo! >> subito attaccò Daichi.
<< Si capiva chiaramente quando parlavi del tuo ex! Lo hai fatto sempre! Quante volte ti ho detto che non è un discorso da affrontare in un’occasione del genere? >>
<< Lo so, mi dispiace tanto. >> si scusò affranto Asahi.
<< Allora, hai trovato gente interessante? >> chiese curioso Sugawara.
<< V-veramente sembrava che io non interessassi a nessuno… >>
<< Grazie al cavolo! >> interruppe Daichi, beccandosi un’occhiata supplichevole da Asahi, che riprese a parlare.
<< Però c’è stato un ragazzo che non ha reagito male come gli altri. Sembrava interessato… e interessante. >> le ultime parole uscirono come un mugolio quasi incomprensibile ma i due amici riuscirono comunque a decifrarle.
<< Quindi hai messo qualche sì? >> chiese speranzoso Suga.
<< Solo a lui. >> rispose Asahi, beccandosi pacche di gioia sulla schiena da parte dei due migliori amici.
“Speriamo abbia contraccambiato davvero.” Pensò Asahi.

 
Nishinoya raggiunse il suo amico Tanaka in un bar lì vicino.
<< Allora bro, com’è andata? >> Tanaka andò subito al dunque.
<< Guarda, stavo quasi per perdere le speranze, non mi piaceva nessuno, finché non è arrivato lui: numero tre, capelli lunghi, pizzetto, alto, grandi mani altamente erotiche… ho dovuto trattenere i peggiori pensieri quando l’ho visto. E poi abbiamo parlato. È molto timido e insicuro ed è stato lasciato da uno ed è qui che entra in gioco Yuu che riparerà quel cuore affranto! >> Noya raccontò tutto con entusiasmo, aveva un grandissimo sorriso. Tre minuti erano stati pochi ma a pelle aveva sentito che finalmente aveva incontrato qualcuno di interessante.
<< Bisogna vedere se lui ti ha scelto. >> puntualizzò Tanaka.
<< Ehi, non smontarmi così. Gli ho detto che voglio fargli dimenticare l’ex, non può rifiutarmi, ha bisogno di me! >>
 

 
Cosa in realtà lo avesse colpito di quel piccolo numero quattro neanche Asahi lo sapeva. Forse la schiettezza, forse la sicurezza, la cosa certa è che era stato rapito dal suo sorriso fin da subito. Però Asahi era certo di non avere chance, che quelle parole dette prima di lasciarsi fossero solo di scena perciò rimase completamente spiazzato quando nella mail mandata dagli organizzatori dello speed-date c’erano i dati di Nishinoya con cui sembrava avesse avuto buon feeling. Non se lo aspettava, né sapeva cosa fare. Nonostante l’interesse nei suoi confronti, non se la sentiva di chiamarlo; aveva paura ma avrebbe anche voluto vederlo. Se avesse chiesto consiglio a Suga e Daichi, lo avrebbero costretto a chiamare di fronte a loro. No, non se la sentiva. Era inutile illudersi: nel momento in cui Nishinoya lo avrebbe conosciuto meglio, lo avrebbe scaricato, come già successo. Per Asahi era inutile persino cominciare e non chiamò, ma non ebbe il tempo di mettersi l’anima in pace che il suo cellulare squillò. Numero sconosciuto. Un dubbio assalì Asahi e controllò un numero contenuto nella mail: era lo stesso numero. A quanto pare Nishinoya non aveva perso tempo. Asahi aveva paura a rispondere ma sembrava maleducazione non farlo; non riuscì a decidersi finché il cellulare smise di suonare. Asahi fece un sospiro ma il cellulare riprese a squillare improvvisamente. Asahi non si aspettò che lo richiamasse subito e spaventandosi dell’improvviso squillo, accettò la chiamata involontariamente.
Era nel panico, restò qualche secondo in silenzio col cellulare in mano, poi deglutì e lo portò all’orecchio.
<< P-pronto? >>
<< ASAHI-SAN! >> un urlo dall’altra parte della linea costrinse Asahi ad allontanare immediatamente il cellulare.
<< Sono Nishinoya Yuu, ci siamo incontrati allo speed-date, ero il numero quattro, ricordi? >>
<< Sì, mi ricordo. Ho appena ricevuto la mail con i tuoi dati in effetti. >>
Due voci totalmente differenti: quella di Noya alta, quasi urlata, gioiosa, squillante, entusiasta; quella di Asahi bassa, quasi tremante a dimostrazione della sua timidezza.
<< Non è grandioso? Sei stato l’unico con cui sono risultato compatibile. Lo sapevo! >>
Asahi di certo non poteva dirgli che il numero quattro era stato l’unico sì che aveva messo in quella scheda, neanche sapeva spiegarsi il perché lo avesse fatto.
<< Io in realtà non me lo aspettavo… Non credevo potessi interessarti. >> era quasi un sussurro quello di Asahi.
<< Scherzi vero? Tu sei stato l’unico interessante in mezzo a quella gente! Asahi-san, non sai quanta voglia ho di vederti di nuovo. >>
Di nuovo quella schiettezza disarmante. Più lo sentiva parlare e più Asahi ammirava quel ragazzo; forse non sarebbero mai diventati fidanzati (come avrebbero voluto i suoi amici), ma magari amici sì e forse da lui poteva imparare molte cose su come affrontare la gente con un po’ più di sicurezza.
<< Anche io, Nishinoya. >>
<< Ti va di prendere un caffè domani? >>
<< Sì, io mi libero alle quattro. >>
<< Ok, ti mando l’indirizzo via mail del mio bar preferito! >>
<< Va bene, a domani Nishinoya. >>
<< A domani. >>
Asahi riattaccò e fece un enorme sospiro, lo avrebbe rivisto e questo lo rendeva nervoso ma felice. Però doveva restare con i piedi per terra, solo amicizia.
 

Nishinoya non si era perso d'animo al primo tentativo fallito e aveva fatto bene. Aver sentito quella voce tanto virile ma tanto timida lo aveva riempito di gioia e non riusciva a controllare il tono di voce. Era fatto così lui, sempre spontaneo e con quella spontaneità aveva parlato, confessandogli di volerlo rivedere.
"Anche io" aveva risposto il suo interlocutore e fu difficile trattenere un salto di gioia, i suoi occhi brillarono e anche la sua voce sembrava più eccitata. Ne approfittò subito e gli diede un appuntamento che l'altro accettò e a chiamata conclusa fece tutti i salti trattenuti. Si sbrigò a mandare l'indirizzo ad Asahi.
<< Giornata passa in fretta, devo rivedere quel ragazzo bellissimo. >> disse, buttandosi sul letto, poi chiamò Tanaka per aggiornarlo.
 

 
Asahi era stato talmente emozionato durante la telefonata che aveva completamente dimenticato che il giorno dopo non avrebbe avuto lezioni. Si era persino presentato all'università e capì l'errore dovuto all'emozione solo quando vide la sua aula con studenti e insegnanti mai visti prima.
Prima di tornare a casa decise di passare all'indirizzo mandatogli da Nishinoya per memorizzare la strada e non rischiare di perdersi o ritardare nel pomeriggio. A casa iniziò il panico: girava per l’abitazione senza una meta, aveva tirato fuori tutti i vestiti per decidere cosa mettere ma l'indecisione regnava sovrana e infine ci si mise anche lo stomaco sotto-sopra. Asahi mandò un messaggio ai suoi migliori amici chiedendogli di venire a casa sua con urgenza appena potevano.
I due arrivarono alle due e mezza insieme, preoccupati per quel l'improvvisa convocazione.
<< Oggi mi vedo con Nishinoya, il ragazzo dello speed-date. >> esordì Asahi, sudando freddo.
<< Ti ha scelto? Quando lo hai saputo? >> l’entusiasmo dei due amici si accese.
<< Ieri. >>
<< E perché ce lo dici solo ora? >> lo rimproverò Daichi.
<< Ecco, in realtà io non volevo chiamarlo e se ve lo avessi detto, voi mi avreste costretto a farlo, ma lui mi ha chiamato subito e ho finito per accettare di incontrarlo. >>
<< Hai fatto benissimo! Asahi sono così felice! Finalmente torni a vivere! >> Sugawara abbracciò l’amico interessato, il quale cercò di divincolarsi.
<< Non fraintendete, io non credo potrà nascere nulla e non voglio che nasca nulla se non una semplice amicizia. >>
I due amici restarono immobili, come se le parole di Asahi li avessero congelati.
<< Che avete? >> chiese preoccupato Asahi.
<< Bhè, è comunque un inizio. >> commentò Daichi.
<< Stiamo parlando di uno che non voleva neanche più uscire di casa. >> Suga rispose al compagno.
<< Potrebbe spronarlo questa amicizia. >>
<< Sbloccarlo e chi lo sa, da cosa nasce cosa… >>
<< Smettetela di parlare di me come se non ci fossi! >> Asahi interruppe il dialogo tra i suoi amici.
<< Ho bisogno del vostro aiuto. Non so assolutamente cosa fare, che dire, come vestirmi… >> spiegò con agitazione il padrone di casa, accompagnando i due ragazzi in camera propria. I due rimasero sconvolti nel vedere la quantità d’indumenti in giro per la stanza.
<< Hanno provato a derubarti, Asahi? >> chiese preoccupato Suga.
<< N-no, stavo decidendo cosa mettermi. >> rispose imbarazzato Asahi.
<< Fammi capire, hai fatto tutto questo macello in camera e sei così agitato solo per un’amicizia? >> il tono di Daichi era inequivocabilmente sarcastico e questo mise ancora più in agitazione Asahi.
<< B-bhè, non voglio fare brutta figura… sapete che oltre a voi due non rivolgo la parola a nessuno. >>
<< Veramente nessuno si avvicina a te perché parli solo del tuo ex… ECCO! Non parlare del tuo ex, non parlare del tuo ex, NON FARLO! >> Mentre parlava, Daichi posò le mani sulle spalle di Asahi e le strinse, questo gesto, unito al tono con cui pronunciò quell’ordine erano molto minacciosi agli occhi del pauroso Asahi.
<< O-ok, ci proverò. >>
<< Non devi provarci, devi farlo e basta! >> il tono di Suga era più dolce ma altrettanto inquietante.
<< Va bene, niente ex. Ex proibito. Ho afferrato il concetto. >> sospirò Asahi.
<< Bene, altrimenti te la vedrai con me. >> ecco le minacce esplicite di Daichi.
<< Su Daichi, già è in ansia per sé, non agitiamolo ancora di più. >> Sugawara sorrise, posando una mano sulla spalla di Daichi.
<< Troppo tardi. >> Asahi fece un nuovo sospiro pesante.
<< Asahi, se quel ragazzo ha voluto rivederti è perché lo hai colpito così come sei. Non agitarti troppo e sii te stesso. >> disse Sugawara con un tono dolce, quasi materno in grado di rilassare chiunque, ma fu interrotto da Daichi.
<< Se è se stesso, inizia a parlare dell'ex. >>
<< Allora sii te stesso senza parlare di Shinji. >> aggiunse Suga, sorridendo. Asahi capì che sarebbe stata ancora più dura di quel che aveva creduto.
 

 
Quattro precise, Nishinoya era già al bar, indossava una maglietta verde con stampate in nero varie parole straniere di cui neanche lui sapeva la provenienza, dei pantaloni neri e scarpe da ginnastica. Non era per niente agitato ma molto contento ed entusiasta.
Fece avanti e indietro mentre aspettava, non era un tipo molto paziente, peggio ancora in quel momento che stava per rincontrare il ragazzo dei suoi sogni (almeno fisicamente lo era). Fortunatamente l'attesa fu breve. Asahi era proprio davanti a lui, capelli legati in un morbido chignon come la prima volta che si videro, camicia bianca che, se si guardava bene (e Noya lo stava facendo), lasciava appena intravedere i muscoli, e jeans. Un look molto semplice ma che sembrava renderlo perfetto e incredibilmente sexy. Rivederlo fu la conferma per Noya che fisicamente era quello che voleva, ma doveva conoscerlo bene e farsi conoscere per valutare meglio la situazione.
Si riprese da quella visione divina e andò incontro al nuovo arrivato.
<< Ciao! >> una parola che gridava mille emozioni positive.
<< Ciao, aspetti da molto? >> la voce di Asahi era più pacata, così come il suo sorriso timido.
<< No, sono appena arrivato anche io. Sediamoci. >> Noya fece strada nel bar. Un locale dal design moderno, pareti bianche con cornici di metropoli straniere, un classico della modernità ma aveva un particolare vintage, un jukebox ed era quello che amava Nishinoya di quel locale, un angolo retrò in un ambiente totalmente moderno; il loro tavolo era proprio vicino a quel l'apparecchio funzionante.
<< Sono contento tu abbia accettato il mio invito. >> disse Yuu mentre attendeva il barista.
<< Come ti ho già detto, mi ha sorpreso che tu mi abbia contattato così presto, ma non posso nascondere che sono anche stato contento. >>
<< Tu avevi intenzione di chiamarmi? >>
Asahi restò un attimo in silenzio.
<< Vuoi la verità? >>
<< Ovvio! >> quella domanda non spaventò Noya.
<< Inizialmente ero molto combattuto se farlo o no… Ero felice che qualcuno volesse conoscermi ma non mi sentivo pronto, così alla fine avevo deciso di rinunciare ma tu mi hai colto alla sprovvista e ora sono qui. >>

 
Noya osservò il suo interlocutore, aveva tenuto la testa bassa per metà del discorso con l’aria colpevole di chi era pentito di aver fatto un grosso dispetto a qualcuno, solo all’ultima frase aveva alzato gli occhi verso di lui.
<< Hai fatto la scelta giusta, non mi piacciono i no! >>
 

Di nuovo quel sorriso, quello del primo incontro che quasi gli fece cedere le gambe. Asahi era molto nervoso ma quel sorriso esprimeva rassicurazione e fiducia, più di quello del suo migliore amico Suga.
Arrivò un barista, Asahi ordinò un tè freddo e Noya un espresso.
<< Allora studi letteratura, giusto? Vuoi fare l’insegnante? >>
<< No, ho scelto letteratura solo per passione, non per mestiere. Mi piace leggere e mi piace scoprire cosa c’è dietro ogni libro, ogni testo, ogni parola, ogni autore. >>
Noya guardò Asahi con gli occhi spalancati, come un bambino che stava ascoltando una leggenda interessantissima.
<< Fantastico! Non l’avevo mai pensata così! >>
<< Già, tu perché sei ai Beni Culturali? >>
<< Mi piacciono le cose belle e cosa c’è di più bello dell’arte? Inoltre mi piacerebbe fare la guida turistica, ma non una di quelle guide noiose che ti parlano delle opere come una rottura di scatole, voglio essere una guida che racconta, mostra e fa provare emozioni! >>
Ad Asahi piaceva il modo in cui Nishinoya si infervorava quando parlava di qualcosa che lo colpiva particolarmente.
<< È un bel progetto. A pelle sento che potresti farcela. >> disse Azumane, sorridendo.
<< Davvero? Sono felice che tu me lo dica! >>
Arrivarono le ordinazioni e ci fu silenzio mentre entrambi consumavano le loro bevande.
<< Noi due ci siamo lasciati con una promessa allo speed-date. Ti avrei fatto dimenticare il tuo ex. Parlami un po’ di lui, così so cosa devo fare. >>
Ad Asahi andò di traverso il tè e rischiò di strozzarsi. Gli tornò in mente il volto spaventoso di Daichi e le sue parole. “Non parlare del tuo ex” si ripeté nella mente.
<< N-non credo sia il caso. >> rispose in un sussurro tremante, stava per sudare freddo, temeva che i suoi migliori amici potessero spiarlo da qualche parte e punirlo se avesse disobbedito agli ordini. A quel pensiero il ragazzo si guardò intorno istintivamente, come per cercarli.
<< Dai, non fare il riservato ora. Sembrava ne volessi parlare allo speed-date e ora che siamo qui per conoscerci stai zitto? Ne ho bisogno per la mia terapia. >>
<< Terapia? >> ripeté confuso Asahi.
<< La Terapia Yuu, adatta per ricostruire un cuore spezzato. >> Nishinoya si alzò in piedi, posò un piede sulla sedia e si indicò con aria trionfante. Asahi scoppiò a ridere per quella auto-pubblicità.
<< Davvero non posso. L’ho promesso ai miei amici. >>
<< E perché? >>
<< Da quando sono stato lasciato, non faccio altro che parlare di lui con chiunque e le persone mi hanno allontanato per questo; solo Suga e Daichi, i miei migliori amici, mi sono rimasti accanto. Mi hanno categoricamente proibito di parlare della mia storia precedente. >>
Nishinoya aveva assunto un’espressione pensierosa.
<< Ma sono stato io stesso a chiedertelo quindi non ci sono problemi. Sono io che voglio sapere di lui. Se poi si arrabbiano, ci parlo io con i tuoi amici! >> sentenziò deciso Noya.
<< Ok, ma sei davvero sicuro? Insomma è una storia noiosa. >>
<< È per il bene della terapia. >> Nishinoya sorrise di nuovo, come se con quel sorriso volesse spingere l’altro a parlare.
<< Si chiama Shinji, ci siamo conosciuti il secondo anno delle superiori, nella biblioteca della scuola. Mi chiese il libro che stavo leggendo perché doveva studiarci sopra, io glielo diedi e così ci presentammo. Con la scusa di ridarmi il libro ci siamo rivisti, conosciuti e abbiamo deciso di frequentarci. Lui era bellissimo per me, così sicuro di sé e mi sentivo bene e protetto con lui. Siamo stati bene per i primi tre anni, lui era buono con me e sopportava ogni mia crisi, tutte le mie ansie e io lo amavo tantissimo, lo aiutavo con gli studi quando ne aveva bisogno, cercavo di accontentarlo il più possibile. Ma nell’ultimo anno la mia ansia è aumentata a causa dell’università; ero insicuro su tutto, chiedevo continuamente conferme e Shinji si era stancato. Quando mi ha lasciato disse che ero diventato una palla al piede, lo infastidivo con le mie incertezze, voleva più libertà e non mi sopportava più. Solo dopo ho saputo che mentre stavamo insieme, lui usciva con un altro, migliore di me in tutto: più bello, più sicuro… più tutto! È passato un anno ma ancora non riesco a lasciarmelo alle spalle. >>
Era stata una liberazione per Asahi parlarne, i suoi amici non avrebbero approvato ma lui si sentiva meglio, per quanto potesse essere possibile.
Nishinoya aveva ascoltato tutto con attenzione e  aveva osservato ogni suo minimo movimento per ogni parola. Si vedeva che ci soffriva e che provava ancora qualcosa per lui. Sentiva il bisogno di conoscere di più di questa storia se voleva aiutarlo ma doveva trovare un modo per parlarne con gli amici di lui e conoscere altri punti di vista.
<< È stato un bastardo. Tradire una persona già insicura di suo. >> commentò Yuu.
<< Ha fatto bene. Io non sono stato abbastanza e quella persona poteva dargli ciò che lui voleva davvero. Divertimento e non ansia continua. Anche se so che è giusto così, non riesco a smettere di soffrire. >>
Nishinoya rimase a bocca aperta.
<< No, questo non lo accetto! 1- Il tradimento è sbagliato, era meglio lasciarti prima e fare il porco del comodo suo dopo. 2- Tu sei così, se non ti ha accettato il problema è il suo. Asahi-san, non distruggerti per questa storia. Io e te non ci conosciamo ma sento che sei migliore di quello che tu pensi di essere. >> Nishinoya posò  una mano sul braccio di Asahi, il quale alzò lo sguardo verso di lui. Questa volta sul volto di Nishinoya non c’era nessun sorriso ma un’espressione seria che esprimeva tanta determinazione.
<< Ti farò capire ciò che vali. >>
<< Nishinoya, non perderci tempo. >> disse Asahi alzandosi. Anche Yuu si mise in piedi e con un rapido scatto gli bloccò la strada. Voleva aiutarlo, non sopportava l’idea che un ragazzo del genere possa arrendersi alla disperazione e in cuor suo sperava di poter sostituire il suo cuore spezzato con il proprio.
<< Sì invece! Voglio farlo. Asahi-san, non voglio più solo conoscerti, voglio aiutarti a ritrovare la felicità che hai perso un anno fa. >>
Asahi era scosso, quello sconosciuto voleva davvero prendersi a cuore un problema che non lo riguardava? E perché?
<< Cosa ci guadagni nell’aiutare un caso perso? >>
<< Non ci deve essere per forza un tornaconto nell’aiutare qualcuno. >>  Noya rispose con schiettezza, non si poteva dubitar della sua sincerità.
<< Ti va di fare un giro? >> chiese Noya col suo solito, splendido sorriso. Asahi avrebbe voluto chiedere al ragazzo di smettere di sorridere perché ogni volta lo lasciava senza fiato: troppa bellezza in un semplice sorriso. Annuì e entrambi andarono a pagare il conto per poi lasciare il bar.
 
 

Giro per la città, i due ragazzi vagavano senza una meta nella zona commerciale. Essendo fine settimana c’era molta gente a rilassarsi e a fare shopping.
<< Mi piace molto anche la fotografia, ogni tanto ci provo ma non lo farei mai come professionista. >> disse Noya, guardando una locandina appesa che aveva catturato la sua attenzione proprio per lo stile fotografico.
<< E perché no? >>
<< Non mi piacerebbe fotografare per commissione, le foto devono essere libere. E poi preferisco guadagnare come guida turistica figa. >>
<< Si adatta di più a te .>> Asahi abbassò lo sguardo e la voce con timidezza maggiore.
<< Se dovessi riuscirci, mi piacerebbe assistere a una tua visita guidata. >> aggiunse il più grande.
Nishinoya si girò verso di lui, con gli occhi che brillavano.
<< Sarebbe bellissimo. Tu potresti aiutarmi proprio! Io parlo delle emozioni dell’arte e tu potresti aggiungere le tue conoscenze letterarie! >> Nishinoya era completamente entusiasta della propria idea e Asahi venne quasi travolto da quella grande ondata di entusiasmo.
<< Si potrebbe provare. >> balbettò appena Asahi, mostrò poca sicurezza ma questo bastò a Noya per saltare letteralmente di felicità, guadagnandosi l’attenzione dei passanti.
<< Hai mai pensato di fare il modello? >>  chiese Yuu, dopo essersi calmato.
<< Io? No. >> ad Asahi uscì una risata spontanea..
<< Non sono il tipo. >> aggiunse.
<< Fisicamente saresti perfetto, quei capelli, quel fisico, quelle mani… >> Nishinoya si bloccò di colpo perché le sue fantasie erotiche stavano riaffiorando in superficie e quello non era decisamente il momento giusto. Asahi non se ne accorse, troppo occupato ad arrossire per i complimenti.
<< C-comunque potresti provarci. >> tentò di riprendersi Noya.
<< Nessuno scatterebbe foto a uno come me. >>
<< Io sì! >>
<< Ma tu non vuoi farlo per professione. >>
<< E allora? Facciamo un book fotografico amatoriale. >>
<< Stai dicendo sul serio? >>
<< Sì! Facciamo così, io mi studio i tipi di scenari, pose e foto adatti a te, ci rivediamo, cerchiamo gli abiti adatti e poi foto! >>
Asahi non credeva che glielo stesse proponendo davvero.
<< Io… >>
<< E poi sarebbe un modo per rivederti. >> di nuovo il sorriso disarmante di Noya. Asahi si chiedeva se quel ragazzo fosse consapevole che il suo sorriso era un’arma.
<< Va bene. >> Azumane finì per accettare.
 

La giornata continuò tranquilla tra le chiacchiere e una lunga passeggiata per il centro. I due si lasciarono con la promessa di rivedersi la settimana prossima e di continuare a sentirsi nell’attesa di quel giorno.
 

A casa Yuu chiamò subito il suo migliore amico.
<< Ryu, è andata! >>
<< Raccontami tutto. >>
<< Cavolo bro, tu non puoi capire quanto è bello! L’ho quasi costretto a farmi da modello per alcune foto la settimana prossima, così potrai ammirarlo anche tu. >>
<< Non posso crederci, e quella cosa dell’ex? >>
<< Ne abbiamo parlato, lui si butta molto giù, è troppo demoralizzato. Voglio aiutarlo a risalire, voglio farlo vivere. >>
<< Lo so io come vuoi farlo vivere! >> la voce di Tanaka aveva un forte tono malizioso.
<< Anche quello è un modo! Davvero, se tu fossi al posto mio, lo vorresti anche tu. >>
<< Te lo lascio volentieri! I capelli lunghi mi piacciono sulle ragazze. >>
E i due risero.
<< Voglio conoscerlo di più, davvero. È diverso da tutte le persone che ho frequentato finora. È interessante. >> Noya fu stranamente calmo nel dire queste cose.
<< Yuu, ti piace proprio. Hai già una cotta per lui. >> affermò Ryuu, quasi con una nota di dolcezza nella voce.
<< Non lo so, so solo che non posso aspettare una settimana per rivederlo. >>
 

Al suo rientro a casa Asahi ebbe una bella sorpresa. I suoi due migliori amici lo stavano aspettando nella sua cucina.
<< Come avete fatto a entrare? >> si allarmò Asahi. Il ragazzo aveva visto le luci accese nella casa dove viveva da solo e si era spaventato, pensando a qualche ladro; fortunatamente riconobbe Sugawara alla finestra dall’esterno prima che, preso dal terrore, potesse correre a chiamare i vicini.
<< Sappiamo dove nascondi le chiavi di riserva. >> rispose Daichi.
<< Allora, come è andata? Cosa avete fatto? >> Suga sembrava quello più eccitato dei tre.
<< È-è andata bene. Ci siamo visti al bar, abbiamo chiacchierato, abbiamo passeggiato. >>
<< Di cosa avete parlato? >> incalzò curiosissimo Koushi.
<< Degli studi, le nostre passioni, insomma le solite cose che si dicono per conoscersi. >>
Daichi notò un certo nervosismo in Asahi, come se stesse nascondendo qualcosa.
<< Non hai parlato di quella cosa, vero? >> chiese minacciosamente Daichi, marcando l’ultima parola. 
<< E-ecco… >> Asahi stava iniziando a sudare, aveva disobbedito all’ordine dei suoi amici e ne temeva le conseguenze.
<< Vero? >> ripeté Daichi, avvicinandosi allo spaventatissimo Azumane.
<< N-n-no-non è colpa mia! Io ho cercato di evitare il discorso, è stato Nishinoya che ha insistito, voleva saperne di più per la terapia! >> spiegò velocemente Asahi, tremando per paura dell’amico.
<< Che terapia? >> chiese Sugawara.
<< Nishinoya dice che ha una terapia per cuori spezzati, per questo voleva sapere di più del mio passato. >>
<< E come ha reagito? >>
<< È scappato. >> brontolò Daichi in risposta a Sugawara.
<< No, mi ha ascoltato e ha detto che vuole aiutarmi a rivalutare me stesso, vuole aiutarmi a tornare felice. >>
<< Ci sta chiaramente provando! >> Suga sembrò illuminarsi a quella rivelazione.
<< Non dire sciocchezze! >> Asahi sospirò.
<< Vi rivedrete? >> Daichi era più serio.
<< Settimana prossima. Gli piace fare foto e mi vorrebbe come modello. >>
I due amici si guardarono.
<< Ci sta provando. >> dissero all’unisono.
<< Non credo. >>
<< Sì! >>
<< Sarebbe meglio di no. Io non voglio relazioni. >> disse Asahi con tono abbattuto, poi si alzò.
<< Ora scusatemi ma sono stanco. >> si diresse verso la camera e lasciò i suoi amici in cucina a sospirare amareggiati.


 
Ebbene sono tornata, questa volta con una ship più classica, la mia splendida OTP dolciosa <3
Questa volta avviso in anticipo che saranno solo tre capitoli di storia. Questa oltre a essere la mia prima AsaNoya ufficiale è anche la prima AU che pubblico, spero sia venuta bene.
Ringrazio la mia best friend Lauchan che ha letto tutto in anticipo per risolvere i miei dubbi e mi ha dato delle dritte. Ti voglio beneeeeee.
Al prossimo capitolo, grazie a chi legge, recensisce, sopporta ecc. <3
Lady Neko Kadar
   
 
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