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Autore: Jeo 95    19/01/2017    5 recensioni
[Crossover Epico/OOC Pesante su alcuni personaggi]
Bandito da Konoha dopo aver riportato a casa Sasuke, Naruto si imbarcherà in un viaggio oltre le terre Ninja conosciute. Le terre dell'Ovest sono da sempre avvolte nel mistero e logorate da una guerra che perdura da ormai troppi anni. Sarà qui che Naruto costruirà la sua nuova vita, ritrovandosi ad affrontare un destino che lui stesso non avrebbe mai potuto immaginare.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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Rigido e freddo come una statua, fissava con occhi sbarrati le file di uomini e donne che si stagliavano avanti a lui imponenti. Con parole di ghiaccio affilati più di qualunque katana avesse mai visto, quelle persone gli laceravano il cuore senza nemmeno dover estrarre un'arma per ferirlo.

Voleva piangere, ma era come se le lacrime fossero anch'esse paralizzate, colte alla sprovvista da quella sconvolgente verità a cui non poteva credere. A cui non voleva credere.

«B-Baa-chan...» provò a cercare lo sguardo dell'unica persona amica in quella stanza, in una vana speranza di vederla ridere sguaiatamente e prendersi gioco di lui, chiamarlo “stupido” e “bambino”, dargli del credulone e assicurargli che fosse tutto uno scherzo da lei architettato.

Doveva essere uno scherzo.

Anche il più briciolo frammento di speranza si frantumò nell'accorgersi che la donna evitava il suo sguardo, con il viso contratto in una smorfia di dolore atroce, quasi quel momento la stesse distruggendo come e più di quanto stava facendo con lui.

E quando vide una lacrima solcarle il viso non ebbe più alcun dubbio.

«Naruto Uzumaki... da oggi in poi sei bandito da Konoha!»

Per la prima volta dopo anni, il mondo attorno a lui crollò nell'oscurità.
 

* ~ * ~ *

 

Naruto si svegliò più stanco di quando si era coricato, disturbato dal crepitio del fuoco da campo che lui ed i suoi compagni avevano preventivamente acceso.

Si stiracchiò le braccia, e con uno sbadiglio si grattò la nuca, scompigliandosi i capelli color grano, leggermente più lunghi di come li aveva prima, e lasciati ricadere completamente sul lato destro senza che però fossero un intralcio alla sua vista.

Si mise seduto, con disappunto del gatto nero che si era comodamente appallottolato sulla sua pancia e che venne scostato di malagrazia.

Naruto rise imbarazzato, accennando un segno di scuse col capo «Colpa mia, non ti avevo visto».

Il gatto sbuffò, scosse il capo e si rifugiò su di un albero, per continuare il pisolino che era stato bruscamente interrotto dal ragazzo «Sei fortunato che io sia troppo stanco per graffiarti».

Aveva parlato. Il gatto aveva parlato, e con una voce profonda e cavernosa. Anche se ormai viaggiavano insieme da diverso tempo, Naruto ancora faticava ad abituarsi a quella caratteristica, nonostante di animali parlanti nella sua vita ne avesse visti di ogni.

Lanciò un'occhiata ai due ragazzini stesi poco lontani da lui, assopiti profondamente, e all'uomo che sedeva con la schiena appoggiata ad un albero, anch'esso in apparente stato di sonno. Ma se Naruto aveva imparato qualcosa sui suoi nuovi compagni in quei mesi, era che quell'uomo non abbassava mai la guardia, nemmeno quando sembrava che stesse dormendo.

«Non riesci a dormire, ragazzo?» come volevasi infatti dimostrare, l'uomo era sveglio nonostante tenesse gli occhi serrati.

«Non proprio, credo di essere... emozionato?» nemmeno lui sapeva dirlo con certezza, ma qualsiasi cosa fosse, l'aveva privato completamente del sonno.«Quanto manca ancora per arrivare a destinazione?»

L'uomo parve rifletterci seriamente. Aprì un occhio, scrutando i dintorni per poi soffermarsi sulla figura del ragazzino, impaziente di una risposta «Non molto ormai, siamo praticamente sul confine. Ancora qualche ora di cammino e saremo a destinazione».

Naruto annuì, sorridendo euforico. Non ricordava l'ultima volta che lo stomaco gli si era contratto per l'emozione a quel modo, di certo non spesso, dopo che tutti coloro a cui lui era più legato avevano deciso di voltargli le spalle per qualcosa che non aveva fatto.

Si rabbuiò appena per un istante, ma fu sufficiente affinché l'uomo lo notasse.

«Qualcosa non va?»

Il giovane scosse il capo, sorridendogli rassicurante «Stavo solo ripensando a questi ultimi mesi insieme, a tutto quello che... è successo da quel giorno».

 

Flash-back – Un anno prima

 

Naruto non stava passando affatto una bella giornata. Non solo le sue ferite non erano ancora guarite malgrado il suo fattore di rigenerazione superiore alla norma, ma era anche stato svegliato bruscamente da due ANBU che gli avevano detto di presentarsi davanti all'Hokage nella camera del Consiglio. Prima ancora che potesse formulare una protesta, i due ninja erano già svaniti nel nulla.

Come se non bastasse, non aveva neanche potuto salutare i suoi compagni con cui aveva svolto la missione di recupero di Sasuke Uchiha, il suo compagno di squadra che aveva avuto la brillante idea di disertare dal villaggio per andare da Orochimaru e ottenere il potere necessario per affrontare ed uccidere suo fratello, Itachi Uchiha.

Dopo essersi vestito con una semplice maglietta nera, visto che la sua amata felpa arancione era stata fatta a brandelli durante lo scontro con il sopracitato Sasuke, e dei pantaloni arancioni, il giovane si era avviato verso la torre dell'Hokage dove, come al solito, aveva ricevuto un'occhiataccia da parte di molte delle persone presenti e un ANBU lo aveva poi condotto davanti alle porte della camera del Consiglio posta sotto alla torre.

La cosa che aveva fatto preoccupare Naruto era che gli sguardi delle persone erano più duri del solito eppure non capiva perché. Aveva riportato Sasuke al villaggio impedendogli di scappare per la miseria! Come potevano avercela ancora con lui?

Quando le porte si erano aperte, l'ANBU lo aveva condotto all'interno prima di lasciarlo in mezzo alla stanza. Il giovane ninja aveva riconosciuto quasi tutti i volti presenti. Alla sua destra c'erano i capi dei vari clan di Konoha: Tsume Inuzuka, Shikaku Nara, Inoichi Yamanaka, Choza Akimichi, Shibi Aburame e Hiashi Hyuuga.

Sul lato sinistro, invece, c'erano i membri del lato Civile Consiglio, composto dai maggiori esponenti nell'economia e nella politica del villaggio, mentre davanti a lui c'erano il Quinto Hokage, Tsunade Senju, e i suoi consiglieri ovvero Danzo Shimura, Homura Mitokado e Koharu Utatane.

Normalmente Naruto avrebbe salutato con un classico «Ehi Tsunade-baa-chan!» ma lo sguardo della suddetta donna pareva straziato dal dolore e dalla sconfitta e uno sguardo simile era presente sui volti di alcuni dei capi dei clan. L'esatto opposto si poteva dire per i consiglieri e i membri del lato Civile del Consiglio che da sempre lo vedevano come la reincarnazione del Kyuubi e avevano fatto di tutto per rendere la sua vita miserabile.

Qualcosa non andava e una fredda morsa gli aveva stretto il cuore subito dopo aver incrociato lo sguardo con quello di colei che ormai considerava come una figura materna nella sua vita.

«Naruto Uzumaki. Ninja ID: 012607, attualmente grado Genin e facente parte del Team 7 sotto il comando del ninja Jonin Kakashi Hatake, insieme ai due ninja Genin Sakura Haruno e Sasuke Uchiha.» iniziò Tsunade con voce leggermente roca, come se stesse cercando di trattenere le sue emozioni «Sei stato convocato oggi davanti al Consiglio per rispondere delle tue azioni perseguite durante lo svolgimento della missione di recupero di Sasuke Uchiha».

«Uh? Ma ho già detto cos'è successo a Shikamaru e lui ha compilato il rapporto!»

«Silenzio Genin! Non vogliamo un riassunto di ciò che è successo! Sei qui solo per sentire ciò che ne sarà di te!» aveva subito urlato Homura facendolo sussultare, guadagnandosi un'occhiata di fuoco da parte di Tsunade che però aveva sospirato riportando lo sguardo sul ninja di fronte a lei.

«A seguito dei... danni... riportati da Sasuke Uchiha, e dopo aver confermato che durante il vostro scontro tu hai attinto al chakra del Kyuubi, il Consiglio ha decretato che devi essere punito per atti di violenza non necessaria contro un altro ninja.» aveva poi detto la donna a capo del villaggio e ogni parola aveva colpito Naruto come un Chidori di Sasuke nel petto e lui sapeva bene cosa si provava visto che quel principe emo lo aveva trafitto per ben due volte!

«Punito?! Ma l'ho riportato al villaggio! Inoltre lui ha usato quel Segno Maledetto e mi ha trafitto il petto con il suo jutsu!»

«Uchiha-sama era evidentemente sotto l'influsso del Segno Maledetto di Orochimaru ma ciò non ti dà il diritto di ferirlo senza alcun ritegno!» urlò un membro del Consiglio Civile con i suoi 'colleghi' pronti a dargli man forte. La cosa assurda era che nessuno dei clan stava tentando di ribattere alle accuse mosse contro di lui. Perché non lo stavano aiutando?

«Genin Uzumaki...» lo richiamò Tsunade sopprimendo un singhiozzo «Dopo una votazione avvenuta pochi minuti prima del tuo arrivo, la maggioranza del Consiglio ha deciso che tu, da oggi in poi, non sarai più un ninja e sarai bandito da Konoha e dal Paese del Fuoco. Hai tempo fino a domani a mezzogiorno per abbandonare il villaggio e una settimana di tempo per abbandonare il paese. Qualora dovessi presentarti nel nostro territorio dopo queste date, tutti i ninja saranno autorizzarti ad attaccarti ed eliminarti».

Colpo secco. Il cuore di Naruto pareva essersi fermato dopo aver sentito e compreso quelle parole. Tendenzialmente suonavano come “Hai fatto il tuo dovere, come ricompensa sei esiliato dalla tua casa e sarai punito con la morte se proverai a tornare.” e non riusciva a capacitarsi della cosa. Non era possibile in fondo, lui aveva completato la missione, no?

«Tsunade-baa-chan...» la donna non aveva avuto il coraggio di alzare lo sguardo per guardarlo dritto negli occhi, cercando con tutta sé stessa di non scoppiare a piangere davanti a tutti. Notando questo suo momento di debolezza, Danzo aveva mostrato un piccolo ghigno prima di chiamare degli ANBU e far scortare Naruto al suo appartamento. Doveva preparare i bagagli dopotutto.

Il ragazzo non oppose alcuna resistenza e venne trascinato di peso fuori dalla stanza mentre i suoi occhi azzurri rimasero fissi sulla figura di Tsunade fino a quando non svanì oltre alle porte di legno massiccio.

Il suo compagno di team aveva deciso di disertare, due dei suoi compagni erano in fin di vita in ospedale e lui era appena stato bandito per aver compiuto il suo dovere. Poteva andare peggio?

Certo che sì.

Lungo la strada per il suo appartamento aveva incontrato alcuni dei suoi compagni di classe e, sorpresa sorpresa, Sakura gli aveva urlato in faccia fin da subito, definendolo un perdente, una nullità, un demone che aveva osato fare del male al suo 'Sasuke-kun'. Subito dopo era toccato ad Ino che aveva rincarato la dose e poi era venuto il momento di Kiba, appena uscito dall'ospedale, che aveva aggiunto la sua voce al coro. La situazione era peggiorata nel momento in cui era stato citato il Kyuubi visto che, subito la votazione, era stata bandita la legge secondo cui non bisognava parlare del Demone Volpe a Nove Code alla generazione più giovane di ninja. Il Terzo Hokage l'aveva creata per far sì che Naruto avesse degli amici ma, purtroppo, non era andata come previsto.

Poco lontano aveva visto Shino osservarlo senza dire nulla. Non lo aveva insultato ma non lo aveva neanche aiutato in qualche modo e lo stesso valeva per Shikamaru ma il suo sguardo parlava chiaro ed era decisamente scontento della cosa, visto che la notizia dell'esilio del 'Demone' era arrivata alle orecchie di tutti in pochi minuti. Tenten non era presente in quanto era vicina a Neji, ancora ricoverato in ospedale insieme a Choji e Rock Lee, quest'ultimo per delle visite di controllo.

Dopo aver incontrato altri ninja più che felici di insultarlo, Naruto era riuscito ad arrivare a casa, trovando Kakashi e Jiraiya ad aspettarlo con sua somma sorpresa. All'inizio aveva pensato che fossero lì per deriderlo o insultarlo e invece lo avevano seguito dentro al suo appartamento per dirgli qualcosa che sarebbe dovuto restare un segreto per ancora diversi.

Gli avevano rivelato la sua discendenza e la sua eredità. Lui era il figlio del Quarto Hokage, Minato Namikaze, e dell'ultima Uzumaki pura di Konoha arrivata da Uzushio nonché precedente Jinchuuriki del Kyuubi, Kushina Uzumaki. Jiraiya era a quanto pare il maestro di Minato che, a sua volta, era stato il maestro di Kakashi quando era ancora un Genin.

Dopo circa tre ore passate a raccontargli le storie dei suoi genitori, i due sensei gli avevano consegnato due piccoli rotoli contenenti la sua eredità da parte di suo padre e di sua madre. Nel primo rotolo, quello di Minato, aveva trovato una lettera indirizzata proprio a Naruto dove l'ex-Hokage si scusava di tutto e di non potergli essere stato accanto durante la sua infanzia, di renderlo orgoglioso perché sapeva che sarebbe diventato un grande ninja e di non arrendersi mai così come non si erano mai arresi lui e sua madre. Oltre alla lettera vi erano un sacco di rotoli relativi alle tecniche dei Sigilli, un campo dove entrambi i suoi genitori erano maestri, alcuni jutsu riguardanti Vento e Fulmine ed infine un haori bianco a maniche corte con delle fiamme rosse alla base, ovvero l'haori che aveva iniziato ad indossare dopo essere diventato Hokage ma senza kanji sulla schiena.

Nel rotolo di sua madre aveva trovato un'altra lettera che, come la precedente, lo aveva fatto scoppiare a piangere dopo poche parole e l'effetto si era trasmesso anche a Jiraiya che aveva letto la lettera insieme a Naruto. Jutsu di Vento e Acqua avevano seguito la lettera insieme ai materiali base per creare dei Sigilli ed infine un bracciale di pelle nera con una spirale bianca in bella vista.

Dopo aver messo tutto via dentro a vari rotoli ed aver preparato uno zaino pieno di tutto ciò di cui aveva bisogno, Naruto aveva salutato i due sensei ringraziandoli per tutto ciò che avevano fatto benché il giovane non si fosse risparmiato la frecciatina a Kakashi, affermando che da lui aveva imparato solo a camminare su superfici verticali grazie al chakra. Decidendo di partire di notte così da non dover vedere di nuovo tutti, l'ex-ninja di Konoha si era quindi diretto verso il suo stand di ramen preferito dove Ayame e Teuchi erano scoppiati in lacrime all'istante e gli avevano offerto diverse porzioni di ramen gratis per augurargli buona fortuna. Le ultime persone ad essere visitate erano state Konohamaru e Iruka, entrambi devastati dalla notizia, tant'è che il piccolo ninja aveva addirittura minacciato di abbandonare il villaggio per seguire il suo 'Boss' ma Naruto lo aveva persuaso subito grazie all'aiuto di Iruka che poi aveva ringraziato di cuore per tutti i bei momenti durante l'Accademia, lezioni noiose a parte.

Nel cuore della notte, aveva raggiunto uno dei cancelli di Konoha e se n'era andato in silenzio, senza mai guardarsi indietro per paura di vacillare nella scelta di andarsene da solo e di nascosto.

 

Time skip – Otto mesi dopo essere stato bandito

 

Molte cose erano successe dal momento in cui aveva abbandonato il villaggio. La cosa più lampante che si poteva notare era il suo nuovo aspetto che, senza alcun dubbio, era notevolmente migliorato rispetto a quando indossava solo una tuta arancione che urlava a tutti “SONO QUI! PRENDETEMI!”

Sandali ninja neri in tinta con dei pantaloni provvisti di diverse tasche per rotoli ed altri oggetti, una cintura grigia con una spirale rossa sulla fibbia e due contenitori per shuriken attaccati alla base della schiena, una maglietta nera con una volpe arancione che si era fatto fare apposta da un negoziante nel Paese delle Onde dove era andato a trovare Tazuna e la sua famiglia, una giacca nera di pelle con cappuccio che ormai portava sempre calato sul volto, una bandana grigia per nascondere il colore fin troppo evidente dei suoi capelli e, come tocco finale, la Kubikiribōchō (Mannaia Decapitatrice).

Uno dei campi che Naruto aveva deciso di esplorare durante i suoi viaggi era stato quello dell'arte della spada e, grazie alla sua forza fisica aumentata nel corso di estenuanti allenamenti, aveva deciso di brandire l'arma di Zabuza per rendergli onore e per non lasciarla lì ad arrugginire. Benché non fosse ancora ai livelli dell'ex-membro dei Sette Spadaccini della Nebbia, Naruto era arrivato a padroneggiare l'arma, utilizzandola insieme al chakra del Vento che aveva scoperto di possedere. Oltre a quello, era diventato molto abile nell'utilizzo dei Sigilli grazie a tutto ciò che gli era stato lasciato dai suoi genitori ed aveva anche imparato diversi jutsu di quattro affinità diverse, escludendo solo il Fuoco. Ovviamente non era minimamente ai livelli di un ANBU o di un Kage ma, avendone affrontati parecchi, poteva facilmente sconfiggere la maggior parte dei Chūnin e anche qualche Jonin se si giocava bene le sue carte.

Tuttavia, dopo aver girato per tutti i Paesi a lui conosciuti, preferendo evitare il Paese della Terra visto il loro odio per il Quarto Hokage, Naruto aveva deciso di dirigersi ad Ovest per vedere che cosa si estendeva oltre il territorio riportato sulle mappe da lui possedute. Come previsto si era trovato di fronte ad una sconfinata catena montuosa piena di cunicoli scavati nella roccia, bestie assetate di sangue e migliaia di sentieri che non portavano da nessuna parte. Un vero e proprio labirinto naturale.

Proprio in quel labirinto, però, aveva trovato il suo primo compagno di viaggio e il fatto che fosse un gatto nero lo aveva fatto preoccupare non poco, soprattutto dopo averlo sentito parlare. Il felino in questione sapeva infatti parlare e aveva detto di chiamarsi Yoruichi. Di sicuro era un gatto maschio dato che la sua voce era decisamente maschile ma Naruto non si era fatto troppi problemi e lo aveva preso con lui. Durante le loro prime ore insieme, l'ex-ninja aveva scoperto che Yoruichi arrivava dall'Ovest, un vasto territorio ben più grosso dei vari Paesi ninja messi assieme, dove era in corso una guerra da diversi decenni ormai a causa di tre fazioni principali: quella dei demoni, composta da mostri, demoni, spettri, ghoul e affini che volevano l'estinzione degli uomini; quella degli umani che lottavano per spazzare via le mostruosità dalle loro terre; quella considerata ibrida e composta da elementi di entrambe le altre fazioni che volevano portare la pace tra tutte le creature mettendo da parte i pregiudizi e il razzismo verso le altre razze.

Naruto era rimasto affascinato dalle varie storie narrate dal gatto e aveva deciso di andare ad Ovest per dare una mano a porre fine al conflitto.

«Perché vorresti partecipare in una guerra che non è la tua? E con chi ti schiereresti?» gli aveva chiesto Yoruichi e la risposta di Naruto era stata rapida e sincera «Mi schiererei ovviamente con la terza fazione! Io non sono un semplice umano e ho sofferto per molti anni a causa di ciò che porto dentro di me... se posso aiutare a creare un luogo di pace per tutti non vedo perché dovrei tirarmi indietro!» e così aveva guadagnato la piena fiducia del felino il quale aveva annuito soddisfatto.

Dopo quasi due settimane di viaggio in mezzo a quella distesa di montagne, Naruto e Yoruichi erano incappati in una coppia di ragazzi alquanto particolari, soprattutto a causa della loro forza sovrumana e delle loro abilità incredibili come avevano avuto di dimostrare subito. Il primo dei due si chiamava Gon Freecss ed era un ragazzo della stessa età di Naruto con dei lunghi capelli nero-verdi sparati verso l'alto e occhi marroni con indosso un completo verde composto da stivaletti, pantaloncini corti e una giacca. Il tutto con tanto di canna da pesca usata come... arma. Dopo quella scoperta Naruto si era ripromesso di non prendere mai più in giro nessuno riguardo all'arma scelta per combattere.

Il secondo ragazzo invece, che aveva la stessa età degli altri due, avevi capelli bianchi scompigliati e occhi blu. Il suo nome era Killua Zaoldyeck e Yoruichi, sorprendendo tutti e tre, aveva intuito all'istante che l'albino fosse un assassino molto abile. Killua, come Gon, indossava degli abiti molto semplici quali delle scarpe da ginnastica viola, dei pantaloncini del medesimo colore e una maglietta a maniche lunghe blu con una T-shirt lilla sopra a quella.

Dopo aver parlato di fronte ad un fuoco da campo, Naruto aveva scoperto che loro due erano in viaggio per allenarsi visto che erano entrambi Hunter e dovevano diventare forti per poter raggiungere i loro obiettivi. Yoruichi aveva poi spiegato al biondo che ad Ovest esistevano molte organizzazioni di 'mercenari' tra cui gli Hunter, gilde di maghi, gilde di assassini e via dicendo. Contrariamente a molte altre organizzazioni, quelle dei mercenari difficilmente si schieravano definitivamente con una fazione benché ci fossero alcuni elementi che si estraniavano da questa 'regola'. A detta di Gon e Killua, loro volevano entrambi unirsi alla terza fazione visto che alcuni dei loro amici non erano umani e non volevano vederli morire.

Convinto dalle loro parole, Yoruichi aveva proposto loro si seguirlo visto che poteva mettere una buona parola per loro così da farli entrare subito nel grosso delle forze armate e così, con due nuovi compagni di viaggio, Naruto aveva ripreso ad avanzare verso il suo nuovo traguardo ovvero quello di porre fine alla guerra dell'Ovest.

L'ultima cosa degna di nota avvenuta nel corso del suo viaggio era stato l'incontro con un uomo alquanto muscoloso dai capelli arancioni tirati all'indietro e occhi scuri che aveva perso sia il braccio che la gamba sinistra, rimpiazzandoli con delle protesi di ferro. Gildarts Clive, così si chiamava l'uomo, aveva detto di essere un mago in viaggio per conto della sua gilda, Fairy Tail.

Avvertendo in lui un enorme potere, Naruto e i suoi nuovi amici avevano provato ad affrontarlo in uno scontro amichevole, venendo bastonati all'istante senza ritegno e con solo due mosse di incredibile potenza. Costretti a fermarsi a causa di alcune ferite, il gruppo di viaggiatori aveva parlato di diverse cose e Gildarts aveva rivelato loro che ad Ovest la situazione era più difficile del solito a causa degli umani sempre più inclini ad attacchi insensati con i demoni che diventavano sempre più feroci e brutali.

La sua gilda, stranamente, era completamente schierata con la terza fazione visto che alcuni dei suoi membri non erano semplici umani e per loro la famiglia era la cosa più importante. Se uno della famiglia veniva minacciato, allora tutti quanti rispondevano all'affronto e questo aveva portato il loro master, Makarov Dreyar, a schierarsi con la fazione ibrida e Gildarts stava facendo ritorno dopo aver viaggiato sia nei territori degli umani che in quelli dei demoni, dove aveva perso gli arti a causa di uno dei generali dell'esercito, un drago nero di nome Acnologia.

Ormai sempre più convinto di voler aiutare, Naruto aveva usato il jutsu per cui era diventato famoso, in un certo senso, nel suo villaggio e aveva creato due cloni per poter trasportare Gon e Killua visto che le sue ferite erano già guarite e così, insieme ai suoi nuovi compagni aveva continuato il suo viaggio che lo avrebbe cambiato per sempre.

 

* ~ * ~ *

 

Finalmente erano quasi arrivati. Dopo settimane di viaggio, la famosa terra dell'Ovest era ormai a portata di mano. Nonostante la guerra stesse logorando il paese, Naruto non vedeva l'ora di poter ammirare con i suoi occhi il continente che non aveva mai sentito nominare, e che sin da subito aveva destato la sua curiosità ed il suo interesse. Voleva poter aiutare quelle persone a creare un mondo in cui anche chi era diverso potesse vivere senza paura, un mondo di cui forse anche lui, avrebbe potuto far parte.

«Ora è meglio che provi a dormire, altrimenti domani non avrai forze per camminare. Non preoccuparti, farò io la guardia.» gli sorrise Gildarts, e Naruto accettò con piacere.

Mentre si stendeva, sentì i ricordi del passato travolgerlo come un mare in tempesta, pronto a schiacciarlo con la sua forza irruenta, ma per la prima volta fu in grado di arginarli e rinchiuderli in un angolo della sua mente.

Chiudendo gli occhi, il ricordo di Konoha e di coloro che l'avevano ferito si faceva sempre più flebile e distante, rimpiazzato dal possibile futuro che stava per costruirsi con le sue stesse mani.

La mattina dopo ebbe un brusco risveglio. Gli artigli di Yoruichi s'infilarono con forza sotto la pelle del viso di Naruto, che con un urlo si tirò a sedere, tenendosi il volto tra le mani e gemendo dal dolore.

Il gatto scosse il capo, come se stesse facendo una scenata per un nonnulla. «Voi giovani d'oggi, vi lamentate per un graffietto da niente.» borbottò infastidito il felino, salendo sulla spalla di Gildarts che assisteva al tutto con velata compassione.

«E questo sfregio sarebbe nulla per te, Yoruichi-san?!» protestò il biondo, mostrando il tre grossi tagli che aveva sulla fronte, freschi e sanguinanti. Aveva le lacrime gli occhi, ma era troppo arrabbiato con quel gattaccio per permettersi di piangere.

«Sono d'accordo con Naruto! Hai idea del dolore?!» affiancando l'amico, Killua indicò i tre taglietti che gli attraversavano il naso, anch'essi con il sangue che ancora colava a piccole gocce. Gon intanto se la rideva sotto i baffi, completamente incolume dalla furia felina di Yoruichi.

«Se vi foste svegliati la prima volta che vi ho chiamato, come Gon, ora non avreste di che lamentarvi.» rispose, muovendo la cosa e passandosi con nonchalance una zampa sull'orecchio «Ora muovetevi, abbiamo ancora un po' di strada da fare, e siamo già in ritardo sulla tabella di marcia!»

E anche se con sincero disappunto per la punizione subita, nessuno dei due ragazzi osò protestare.

Si rimisero in marcia, e ci vollero altre due ore circa prima di giungere alle pendici di un'imponente catena montuosa, dalle pareti così ripide ed alte che Naruto non era certo di riuscire a scalarle nemmeno immettendo tutto il suo chakra sulle piante dei piedi.

«Ora che si fa, Yoruichi-san?» domandò Killua, dando voce alla domanda che anche gli altri due giovani si stavano ponendo.

Gildarts gli sorrise, incamminandosi verso sinistra costeggiando strettamente la parete rocciosa.

«Dovete sapere miei cari ragazzi, che alla gente dell'Ovest non piace avere contatti con gli estranei, difatti per i ninja che abitano queste terre noi siamo solo una leggenda, una diceria mai confermata né smentita.» spiegò il mago, tastando la parete con il braccio sano.

Yoruichi irrigidì il pelo, nervoso «Fa attenzione Gil, ti ricordo cos'è successo l'ultima volta».

«Ti diverti a ricordarmelo ogni volta che c'incontriamo, vero? È stato solo un incidente, non intendevo creare quel cratere!»

Gildarts si schiarì la voce, ignorando gli sguardi perplessi dei tre giovani e ricominciando il suo discorso «Come dicevo, non avendo buoni rapporti con le altre terre, i primi re dell'Ovest utilizzarono varie abilità per ergere questa invalicabile catena montuosa, costruendovi al suo interno un labirinto che solo chi è nato qui può conoscere».

Finalmente, dopo vari tentativi a vuoto, l'uomo sembrò aver trovato ciò che cercava. Premette quello che apparentemente sembrava una normale pietra sporgente, abbastanza forte la lasciare un piccolo solco, e davanti ai tre ragazzi si aprì una porta di pietra simile all'ingresso di una caverna, lasciandoli a bocca aperta.

«Incredibile!» commentò Gon, con gli occhi colmi di meraviglia.

Naruto era sconvolto. Non un fiato usciva dalla sua bocca, mentre seguiva il mago e gli altri compagni all'interno della grotta, mentre la porta si richiuse alle loro spalle una volta che furono entrati.

Camminarono per un tempo che parve infinito, forse per minuti, forse per ore, non seppe dirlo con certezza. L'ambiente era tutto uguale, sembrava di aver girato in tondo e di non essersi mossi dal punto in cui erano partiti, nonostante Gildarts e Yoruichi continuassero a sostenere di conoscere alla perfezione la strada.

«Statemi vicini, se vi perdete è la fine.» aveva ripetuto più volte il mago, e Naruto aveva provveduto a fare quanto detto. Non aveva intenzione di morire dentro uno stramaledetto labirinto.

Finalmente, dopo un'eternità in cui l'unica fonte di luce era stata una torcia accesa da Gildarts appena entrati nella grotta, la luce del sole segnalò ai ragazzi che erano vicini ad un'uscita, al che non contennero più l'entusiasmo.

Fecero a gara per vedere chi uscisse per primo, ed una volta fuori il viso di Naruto fu sferzato da una corrente gelida, che fu capace di togliergli il fiato per diversi minuti. Gon e Killua subirono lo stesso trattamento, paralizzati dal vento freddo di montagna che soffiava pungente su di loro.

Erano ancora abbastanza in alto, e l'unica via d'uscita da quella montagna sembrava un lungo sentiero a spirale che scendeva fino a valle, poco lontano da quella che sembrava una cittadina.

I tre ragazzi osservavano con stupore e meraviglia il paesaggio che si presentava ai loro occhi, strappando un sorriso al mago e al gatto. Quest'ultimo scese all'improvviso dalla spalla dell'uomo, sedendosi di fronte ai giovani ed indicando l'orizzonte alle sue spalle con la punta della coda.

«Benvenuti nelle terre dell'Ovest.» sorrise, miagolando appena «Ora ci dirigeremo verso la città di Crocus, capitale del regno di Fiore ed attuale Quartier Generale dell'armata Rerum!»spiegò poi Yoruichi, iniziando la discesa seguito a ruota dai compagni di viaggio.

«E' da un po' che volevo chiederlo, ma perché si chiama così quest'armata?» domandò Naruto osservando il panorama nel mentre e Gildarts fu subito pronto a dargli una risposta «Significa 'Rivoluzione' in lingua antica. In un certo senso stiamo cercando di rivoluzionare l'Ovest unendo tutte le razze sotto ad una bandiera».

Il biondo annuì avendo capito l'importanza di quel nome e il fatto di poter entrare a far parte di una simile armata lo rendeva più energico del solito. Nel mentre Yoruichi aveva spiegato alcune cose riguardanti Crocus e a come fosse diventata il Quartier Generale grazie alla benevolenza del sovrano «Lì incontrerete molti dei nostri migliori guerrieri, con cui potrete allenarvi e lottare per diventare più forti, sempre in nome della pace a cui tutti aspiriamo».

I tre annuirono, ascoltando rapiti le spiegazioni di Yoruichi sul comportamento da tenere e su come non dovevano assolutamente causare problemi in città se non volevano rischiare di fare una brutta fine ancor prima di aver potuto combattere.

«Inoltre, se farete come vi dico, potrei anche farvi incontrare 'loro'».

Naruto storse il capo, confuso ed incuriosito al tempo stesso «'Loro'?»

Yoruichi sorrise sotto i baffi «Coloro che ci hanno fatto arrivare fin dove siamo ora, le attuali leader dell'armata Rerum, Tia Haribel e Minerva Orland!»


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Angolo di Jeo & Ainz:

Buonasera a tutti e benvenuti in questa nuova storia scritta a quattro mani! Dopo aver concluso la nostra prima storia in coop abbiamo deciso di iniziarne un'altra su fandom diverso e con un'idea completamente diversa (anche se è nata da un'altra fic di un altro sito letta da Ainz) che speriamo possa piacervi!

Come molti di voi avranno notato, esploreremo dei territorio non trattati nell'universo di Naruto e questa storia sarà un crossover epico in quanto saranno presenti personaggi di svariati universi (libri, anime, manga, videogiochi, ecc...) ma non tutti ovviamente altrimenti sarebbe il caos vero e proprio!

Quindi quale universo vorreste vedere integrato in questa storia e quali personaggi? Vi avvisiamo che NON potete scegliere gli universi di Twilight, Harry Potter, Percy Jackson, Evangelion, Gundam (tutte le serie) e mecha vari, Death Note e manga/anime sportivi (non avrebbero senso)!

Speriamo quindi che la storia possa piacervi e che continuerete a seguirla fino alla fine!

See you around and have a good night!

Jeo & Ainz

   
 
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