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Autore: amnisya    20/01/2017    7 recensioni
Dewdrops è una raccolta di vari spin-off dedicati a stralci di vita quotidiana.
Segue la trama della mia fanfiction “Come un Vaso di Pandora” per cui molti capitoli possono essere sia spoiler che prequel.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pandora'
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Ciao a tutti!

A voi uno stralcio di vita quotidiana dei nostri protagonisti. Segue la trama della mia fanfiction “Come un Vaso di Pandora”.

Spero sia di vostro gradimento, l'ho scritta di getto :)



Segreti


Mamoru era seduto comodamente sul divanetto del Crown, chiuso al pubblico, una tazza di caffè nero fumante e Motoki, il suo amico di sempre. Si stava godendo un pomeriggio di assoluto relax come non succedeva da tempo immemore. Gli studi, l'imminente tirocinio, quegli attacchi anomali e l'organizzazione del matrimonio avevano prosciugato ogni sua riserva di energia.
Sorseggiò il caffè e gustò a lungo l'amaro della calda bevanda, poggiò la tazza sul tavolo e si stiracchiò le braccia abbandonandosi a un respiro profondo.
«Stanco?» Motoki sorseggiò il suo the verde.
«Lascia stare, non ce la faccio più! Sto lavorando da mesi alla tesi ma non riesco a concentrarmi come vorrei.» Sbuffò Mamoru reclinando la testa verso lo schienale della poltroncina.
«Posso solo immaginare la tua situazione, la città viene sempre attaccata da quei cosi...» rispose il ragazzo abbassando il tono della voce e incredulo per il tema trattato in quella discussione
«Youma, sono degli youma. Li chiamiamo anche daemon, dipende dalla loro natura» bevve altro caffè e si mise in una posizione comoda «La mia fonte principale di stress ha un nome: Usagi!»
Motoki scoppiò a ridere. Conosceva bene il caratterino di quella ragazza che ormai considerava come una sorella minore. Da quando Mamoru le fece la proposta di matrimonio, Usagi era in perenne fermento coinvolgendo tutti nell'organizzazione della cerimonia. Ricordò quel pomeriggio quando Usagi sfogliò ben quattro cataloghi di possibili location e Mamoru, nascosto dietro un paio di occhiali da sole, si addormentò con il viso poggiato sul palmo della mano. Rise quando il braccio del ragazzo cedette e sbattè la faccia sul tavolino causando l'ira di Usagi che abbandonò il locale dopo aver inveito contro il fidanzato.
«Dovresti trovare una valvola di sfogo. Non hai un hobby?»
«Curo il mio acquario» borbottò.
«Ma quale acquario! Iscriviti in palestra, fai un po' di boxe...anche se a pensarci bene non credo tu ne abbia bisogno!»
«Dovresti seguire l'esempio di Minako e Usagi»
I due ragazzi si voltarono di scatto. Un gatto bianco stremato salì sul tavolo e si acciambellò «Ragazzi, potete adottarmi solo per questo pomeriggio?» fiatò con aria affranta.
«Artemis, cosa succede?»
«Cosa succede? La tua fidanzata passerà l'intero pomeriggio a casa nostra. Sai cosa significa?»
Mamoru ricordò gli impegni di Usagi, doveva aiutare la sua amica con il cambio del guardaroba e relativo scarto di vestiario.
«Devono fare le pulizie, cosa ci sarà mai di così...tragico?» chiese divertito il moro.
«Non puoi capire!» strillò Artemis «Quelle due insieme sono l'apocalisse e a farne le spese è la mia povera testa! Sono scatenate...anche ai tempi del Silver Millennium erano così, Serenity e Venus ne combinavano di tutti i colori. Te ne rendi conto?»
«Non esagerare, sono delle pasticcione lo sappiamo, ma non credo siano portatrici di sciagure! Non sono più delle ragazzine!» rise Mamoru.
«Perchè non vai a constatare con i suoi occhi?»
Mamoru finì il caffè e pensò alle parole di Artemis. Spiare Usagi in un momento di intimità? No, non se ne parla, è poco rispettoso però...
«Io al tuo posto ci andrei» Motoki si rivolse al ragazzo e accarezzò il gatto «In fin dei conto tra un anno vi sposerete, dovresti conoscere tutti gli aspetti della tua futura moglie. Non credi?»
«No Motoki, non mi sembra rispettoso» Mamoru si alzò dirigendosi verso l'uscita salutando il ragazzo con la mano «Credo che andrò a casa a rilassarmi con un buon libro. Alla prossima e grazie per il caffè.»
Motoki e Artemis rimasero da soli. «Ti va di raccontarmi qualcosa sul passato delle ragazze? Se vuoi ti offro un po di latte.»
«Ma quale latte...» venne avvolto da un lieve bagliore e la sua forma umana prese posto «Portami un Jack & Coca!»
Motoki rimase scioccato per qualche secondo, osservò Artemis incuriosito. Da gatto a...umano?
«Non preoccuparti per la licenza, ho superato la maggiore età da qualche secolo» rise canconando il biondo. Motoki scosse la testa e si abbandonò ad una risata. Aveva degli amici più che unici. Magici.

***

Mamoru passeggiava senza meta, mani in tasca e passo lento. Si fermò davanti a una villetta, guardò la costruzione e riconobbe la casa di Minako. Sorrise, era totalmente assorto nei pensieri che non si accorse di aver sbagliato strada.
Dovresti conoscere tutti gli aspetti della tua futura moglie. Non credi?
Sentì delle risate e del chiacchiericcio, riconobbe la voce cristallina della sua Usako. Sospirò «Accidenti a te Motoki!» e scavalcò il cancelletto arrampicandosi sull'albero nascondendosi tra i fitti rami ricchi di fogliame. Vide Minako, i lunghi capelli raccolti in due trecce fermate alla base della nuca formando una graziosa acconciatura retrò. La ragazza si avvicinò alla finestra spalancandola, chiuse gli occhi e respirò l'aria frizzantina.
Mamoru squadrò Minako, ne osservò il viso lineare, le lunghe gambe snelle e toniche, il sedere alto e sodo fasciato da un paio di pantaloncini bianchi, le curve del seno messo in evidenza dal top arancione. Era una bellissima ragazza, non riusciva a capire come mai fosse ancora single. Se lui non fosse impegnato..Chiuse gli occhi scuotendo il capo e cancellando ogni strana fantasia, si sentiva un pervertito «Ma che sto facendo?». Cercò di alzarsi per andarsene quando si bloccò sentendo Usagi.

«Certo che Kevin è sempre un grandissimo figo!» Mamoru si voltò di scatto verso la finestra. Chi cazzo era Kevin? Strinse i pugni e si avvicinò furtivamente per osservare meglio la sua ragazza. Usagi abbracciava un cuscino a forma di cuore con una fotografia stampata. Cercò di focalizzare l'immagine ma la ragazza lo teneva premuto al petto. La vide fare una piroetta e gettarsi sul letto di Minako, i gomiti poggiati sul materasso e il viso sostenuto dalle mani. Mamoru osservò la sua ragazza, indossava dei shorts di jeans attillati e una canotta corta semplice bianca. Gli odango avevano lasciato il posto ad una morbida treccia mentre piccole ciocche ribelli erano bloccate da una fascia rossa per capelli. La sua Usako sembrò una pinup degli anni Cinquanta, era bellissima e seducente ma un tarlo gli tormentava la mente: chi era Kevin?

«Eh Kevin...gran bel fusto! Bello da giovane, bellissimo ora!» squillò Minako con occhi sognanti «E Nick? È diventato un bellissimo uomo...darei carte false per ottenere un pass VIP di un loro concerto!» aggiunse.
«Lo otterremo! Ho attivato l'alert su Ticketone, appena segnaleranno le date della tourneè compro subito i biglietti!» Rispose eccitata Usagi.
Minako si avvicinò al computer portatile, digitò il titolo di una canzone sul campo ricerca di Youtube e accese le casse stereo.
«Senti qui Usagi!»
Un suono robotico, dei vocalizzi maschili e una musica commerciale decisamente anni Novanta risuonò nella stanza. Minako cominciò a ballare abbandonandosi al ritmo di quella canzone, prese una spazzola impugnandola come un microfono e cominciò a cantare.

I may run and hide
When you're screamin' my name, alright
But let me tell you now
There are prices to fame, alright
All of our time spent in flashes of light


Minako cominciò a ballare in modo seducente, ondeggiò i fianchi con movimenti sinuosi e con una mano incitò Usagi ad unirsi in quella danza scatenata. Mamoru rise divertito davanti a quel teatrino e al buffo tentativo di schiodare la sua pigra fidanzata dal morbido letto. Sorpreso vide Usagi alzarsi di scatto e imitare la sua amica usando anche lei un oggetto come microfono fittizio.

All you people can't you see, can't you see
How your love's affecting our reality
Every time we're down
You can make it right
And that makes you larger than life


Una nuova voce intonò il ritornello di quella canzone accompagnata da passi coordinati e pieni di vitalità. Mamoru rimase rapito dalle movenze della sua ragazza, era bellissima, tremendamente sexy e la sua voce era...intonata? Da quando?

«Ora si che ti riconosco!» urlò divertita Minako dando uno schiaffo sul sedere sodo dell'amica.
«Lo sai che non resisto ai Backstreet Boys, Mina!»
Mamoru sentì un caldo improvviso, quel gesto audace lo aveva eccitato. Voleva raggiungere la sua Usako e schiaffeggiarla in quel modo. Trattenne l'eccitazione e si morse il labbro con la speranza di calmarsi.
Minako rise di gusto, continuò a ballare lanciando in ogni dove gli indumenti inizialmente poggiati sulla sedia. Si avvicinò al portatile e cercò un altro brano «Ci sono altri titoli irresistibili mia cara» disse rimanendo piegata sulla scrivania formando col corpo un angolo retto. Muoveva i fianchi e tamburellava le dita sul tappetino del mouse attendendo la fine della noiosa pubblicità di Youtube.
Mamoru si mise le mani tra i capelli «Non guardare, non guardare, non guardare!» mormorò. Si chiese cosa lo avesse spinto a rimanere li, nascosto tra i rami a spiare due ragazze che si stavano divertendo. Accidenti ad Artemis, accidenti a Motoki...accidenti alla sua improvvisa curiosità!

«Ecco che arriva!» esultò Minako facendo partire la traccia audio, si voltò verso Usagi e tese una mano verso l'amica. La sua espressione mutò, divenne...sexy.

«Nessuno può mettere Baby in un angolo!» disse la Minako calandosi nei panni di Jhonny Castle.

Mamoru riconobbe la citazione. Dirty Dancing, uno dei film preferiti di Usagi. Era stato costretto a guardarlo più volte e lei, puntualmente, sospirava e piangeva ad ogni coreografia di Patrick Swayze, soprattutto il ballo finale. Mamoru lo trovava estremamente noioso.

Now I've had the time of my life
No, I never felt like this before
Yes I swear it's the truth
And I owe it all to you

'Cause I've had the time of my life
And I owe it all to you

Le ragazze cominciarono a danzare abbracciate riproducendo l'esatta coreografia del celebre film. Mamoru tentò di respirare meglio tirando il colletto della maglietta, si sentì decisamente eccitato nel vederle. Cercò di mantenere il controllo ma non riuscì a distogliere lo sguardo dalle due ragazze, o meglio, da Usagi.
La vide spensierata, leggiadra come una farfalla, abbandonata alla musica senza freni. Vide una ragazza normale nel pieno della gioventù esternare la gioia di vivere, la propria femminilità fino ad ora nascosta.
Alternarono diverse canzoni, hit famose sempre degli anni Novanta. Passarono da Coco Jamboo a Zombie dei Cramberries, da canzoni lente a quelle più ritmate. Osservò le ragazze riordinare la stanza a ritmo di musica, diverse coreografie a seconda della canzone selezionata.

«Usagi-chan, ti va un po di the freddo? Sono completamente disidratata!»
«Volentieri» rispose la ragazza asciugandosi il sudore dalla fronte «Ti raggiungo a momenti, voglio sentire una canzone che mi da la carica!»
Minako si diresse verso la porta della sua cameretta «Ne avevi di stress da scaricare!» rise.
«Già» rispose Usagi «E non c'è niente di meglio che scatenarsi con la musica!»
«Senti ma...perchè non vai in discoteca con Mamoru? Secondo me vi fa bene!»
«Chi? Mamochan?» rise di gusto «Non è il tipo! Lui è un solitario, piuttosto si rinchiude in una noiosa biblioteca o un museo e poi...lui non conosce questo mio aspetto...»
«...Ribelle?» ridacchiò Minako «In effetti non lo conosce nessuno! A parte la sottoscritta!»
«Deve rimanere un segreto!» la ammonì Usagi mentre digitava sulla tastiera del portatile in cerca del nuovo titolo.
«Va bene Usa! Però secondo me sbagli!» rispose uscendo dalla stanza per dirigersi in cucina.

La bionda fece partire la traccia e prese uno straccio. Tamburi e bassi, un ritmo incalzante e Usagi cominciò a seguire la musica.

Been working so hard
I'm punching my card
Eight hours for what?
Oh, tell me what I got
I've got this feeling
That time's just holding me down
I'll hit the ceiling
Or else I'll tear up this town

Una canzone anni Settanta, Footloose.
Mamoru ascoltò la traccia, il testo inneggiava la libertà, la spensieratezza, lo sfogo dell'anima. Vedeva nella danza sfrenata di Usagi il significato di quella canzone. Ammirò il viso sorridente, il corpo libero da ogni tensione, le gambe e piedi in continuo movimento, passi sciolti, coordinati e sensuali. Appoggiò la testa al tronco dell'albero, l'allegria di quella ragazza lo contagiò e senza rendersene conto schioccò le dita seguendo il ritmo della canzone.

Finita la traccia Usagi si avvicinò alla finestra, stiracchiò le braccia e respirò a pieni polmoni per riprendere il fiato.
«Ora sì che sto bene!» sorrise. La fronte imperlata di sudore, il petto che si gonfiava velocemente per il fiatone e un sorriso radioso la rendevano bellissima. Chiuse le imposte della finestra e raggiunse Minako in cucina.
Mamoru scosse la testa «Artemis si riferiva a questo?» rise e senza far rumore scese dall'albero e uscì dal giardinetto di casa Aino.
Una breve passeggiata e arrivò a casa. Appoggiò le chiavi e il cellulare sulla mensolina vicino l'ingresso e si diresse verso il bagno liberandosi degli abiti.

«Usagi...ballare e cantare durante le pulizie. Chi l'avrebbe mai detto?» si sciolse in una fragorosa risata. Aprì l'acqua calda della doccia e accese la radio come sua abitudine, l'acqua e la musica avevano su di lui un potere rilassante.
«Ballare in quel modo per scaricare i nervi...» borbottò mentre versava il bagnoschiuma sulla spugna «che cosa infantile!» e si insaponò corpo e capelli.

Un giro di chitarra elettrica attirò l'attenzione di Mamoru che uscì momentaneamente dalla doccia.

«I Guns! Adoro questa canzone!» alzò il volume all'inverosimile e rientrò il doccia. Cominciò a tenere il ritmo con il piede per tutta la prima strofa intonata da Axl Rose fino al ritornello.

Take me down
To the paradise city
Where the grass is green
And the girls are pretty
Oh, won't you please take me home
Take me down
To the paradise city
Where the grass is green
And the girls are pretty
Take me home


Mamoru cantò a squarciagola usando il doccione come microfono. Ballò dentro la cabina doccia urtando più volte contro il vetro, imitò il suo cantante preferito mimando gli accordi di una chitarra immaginaria.
Si abbandonò alle note di una canzone come sempre per distendere i nervi.
Un'abitudine segreta a tutti.

Note:

Ho visto un video che mi ha ispirata. Credo che tutti noi, soli, ci siamo abbandonati a un ballo sfrenato per distendere i nervi o semplicemente per sentirsi liberi e ho immaginato questi personaggi di esprimere i propri sentimenti. Soprattutto Usagi ballare come i ballerini nel video-musa

A presto!

Amnisya

https://www.facebook.com/Amnisya82/


Il video che mi ha ispirato:

Footloose: https://www.youtube.com/watch?v=uHisd9P2M-Y


Canzoni citate:

Backstreet Boys - Larger Than Life: https://www.youtube.com/watch?v=1jkH7An7dKk
Dirty Dancing - Time Of My Life: https://www.youtube.com/watch?v=WpmILPAcRQo
Mr. President - Coco Jamboo: https://www.youtube.com/watch?v=cOrc37wNUqU
The Cranberries – Zombie: https://www.youtube.com/watch?v=6Ejga4kJUts
Guns N' Roses - Paradise City: https://www.youtube.com/watch?v=Rbm6GXllBiw

   
 
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