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Autore: Briseide12    20/01/2017    0 recensioni
Come finisce una storia in chat ? Cosa spinge una ragazza/o ad iscriversi in un sito d'incontri? Ecco la mia storia, tratta dalla mia vita, affrontata con la comicità che ci vuole..
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ritornai a casa con un’amnesia parziale delle situazioni che mi avevano infastidita in piscina, ma dopotutto l’amaro rimaneva e il senso di dover presto ammettere di aver compiuto un errore nella scelta della persona d’amare, cominciò ad emergere in me.
Al mattino ero felice, avevo dormito diverse ore, era domenica….santa adorata e profumata domenica. Trotterellavo per casa, allegra, avevo finito la tesi e la seduta di laurea era a pochissimi giorni di distanza. Fremevo come l’acqua in ebollizione. Il mio cellulare vibrò, sapevo che era il saluto mattutino di D, lo ignorai…volevo avere quella preziosa mattina per me. Mi vestii e respirando l’aria estiva, feci una deliziosa passeggiata al parco con il mio cane e mentre camminavo tra cespugli di rosmarino e foglie di alloro, rivolgevo lo sguardo verso l’alto e ammiravo il cielo nel suo azzurro vivace. Ero rilassata e perfettamente riposata e decisi di rispondere al messaggio di D, era molto più lungo del solito e mi informava che ci saremmo visti anche questo pomeriggio. Cominciò a sorgere quello strano tarlo di ragionevolezza che si faceva spazio nel melmoso cieco amore che mi avvolgeva…..desideravo non vederlo.
Repressi il pensiero sentendomi colpevole e gli risposi che ne sarei stata felice.
Il pomeriggio arrivò più presto di quello che credevo e mi ritrovai in macchina con D, arrivammo al suo paese e attraversando diverse stradine, mai percorse prima ,si fermò sotto il portone di casa sua. Questa volta era diversa dalle altre, non si guardava intorno temendo che lo potesse vedere qualcuno, ma era su di giri e finalmente senza mezze parole, mi disse che aveva casa libera per tutta la giornata. Bene la ragionevolezza che si stava risvegliando fu respinta con un calcio, dalla prospettiva di passare una giornata con lui, da soli…..(ero tornata nella fase di tardismo amoroso, perdonatemi ).
La sua casa era al terzo piano, non aveva ascensore e salimmo a piedi, non sarebbe stato un problema se non fosse che la palazzina era abitata da diversi parenti di D e quindi le facemmo di corsa; varcai l’ingresso con un fiatone simile al barrito di un elefante. Mi accasciai sul primo divano utile e D velocemente m’impedii di sedermi. Lo guardai stranita, non ero sporca né sudata né nessun’altra situazione che m’impedisse di poter beatamente poggiare il mio sederino su quel dannato divano. Lui mi disse che era il posto di suo padre e che non poteva essere sciupato, perché il padre lo avrebbe notato. Bene, lo fissai per diversi minuti senza emettere neanche un suono e sussurrai un va bene; mi spostò una sedia della cucina e finalmente potetti sedermi e mi portò un succo di frutta (un gesto gentile che mi fece notare, mentre lo compiva, che classe..).
Sicuramente starete pensando che sono una masochista o roba simile, ma in realtà vivevo nel mondo ovattato dell’amore cieco e pazzoide; andammo nella sua stanza ed entrammo in intimità, durante l’atto amoroso ci fu un eccesso di passione (più precisamente…D aveva voglia di saltare sul letto), sentimmo un meraviglioso crac ed il piccolo letto ad una piazza della sua cameretta, cedette all’impeto della passione.
Dovete sapere che sono una persona abbastanza gioviale e vedo la comicità un po’ in tutto e anche in questo caso, nonostante l’imbarazzo, scoppiai a ridere. D non rise con me. Mi fissò con odio e cominciò a ripetere per 7 volte di fila “che figura di m…a” e smisi di ridere all’istante ed iniziò l’ingigantimento della situazione, mi disse “Che c…o avevi da ridere”…….e come se non bastasse concluse con “adesso mio padre dirà chi c…o porti a casa”. Non sono un tipo litigioso e non riesco ad entrare in conflitto, quindi posi le braccia conserte e me ne andai da quella stanza e mi sdraiai sul famoso divano intoccabile del padre. Riflettei un bel po’, mentre D continuava a bestemmiare…. dopo 37 minuti di bestemmie, mi cercò e mi chiese di perdonarlo. Io non gli parlai, lo soppesai per un po’ e con estrema difficoltà cercai di allontanare l’umiliazione in cui mi sentivo avvolta. Mi alzai e gli dissi come potevamo risolvere il “problema” rete del letto, dato che si era solo piegata bisognava fare una pressione dalla parte opposta per raddrizzarla e dato che non era capace ad usare un martello, la aggiustai io.
Mi cinse tra le sue braccia per ringraziarmi, ma non ricambiai e dissi soltanto che volevo tornare a casa.
Svegliarsi dall’amore è come essere colpiti dall’onda d’urto di un esplosivo, ti rende per qualche tempo sordo e spaesato e comprendi che qualcosa si è distrutto. Non pronunciai neanche una parola, nonostante lui cercasse di ripristinare ogni cosa, ma ormai vedevo. Ero triste, ma consapevole……il problema era che non lo ero ancora abbastanza. Si fermò vicino casa mia e mi baciò senza che lo volessi e la scintilla che pensavo di aver sepolto, risplendette di nuovo (dannata scintilla ), ricambiai a malincuore il bacio. So di avervi deluso, ma ancora non ero pronta….ero molto vicina, ma non avevo ancora toccato il fondo… per spingermi via da lui. Vi rassicuro dicendovi che era solo questione di giorni e sarei rinsavita.
 
   
 
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