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Autore: Princess Kurenai    30/05/2009    3 recensioni
" Cerca di comprenderli: quello è l'unico modo che hanno per toccarsi quando sono in nostra presenza."
" Ah...", Cina, stupito da quella rivelazione, lanciò un’occhiata ai due, Arthur stava cercando di strozzare Alfred che doveva ancora aver criticato la sua cucina.
Possibile che Francia avesse ragione? Che sapesse quale fosse il vero legame tra i due?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Cina/Yao Wang, Francia/Francis Bonnefoy, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per il Temporal-Mente di CriticoniX3

È un'altra RussiaCina dai tratti più leggeri della prima XD

Mi ero ripromessa di scrivere una CinaGiappone ma non ci sono riuscita - o meglio, mi sono bloccata pensando ad altro X3 - ed è uscita questa in un attimo di follia X3

Forse non centra tanto con il prompt ma ho fatto un ragionamento molto contorto con tutti i doppi sensi che ho messo °O°

Beh, spero vi piaccia^^

 

{ Mani sul Tavolo ~

 

Se giochi a lungo e non cambi mai la posta il banco ti frega a meno che, quando si presenta la mano giusta, non scommetti il massimo e te lo porti via tu il banco!

(Ocean's Eleven – Fate il vostro gioco)

 

Il loro era un gruppo molto strano.

C’era America, ad esempio, che parlava tanto, e spesso anche a vanvera per il semplice gusto di far arrabbiare Inghilterra che, dalla sua, era sempre pronto ad afferrare al volo le provocazioni di Alfred, quasi non aspettasse altro, causando in quel modo una sadica ilarità da parte di Ivan e di Francis.

Che Russia non fosse del tutto sano, con quei suoi scatti di crudeltà nascosti dietro un dolce visino, Yao lo sapeva fin troppo bene. A stupirlo, lui che si teneva fuori dai battibecchi limitandosi ad osservare la scena dall'alto della sua saggezza, era Francia.

L'amante del bello e dell'amore come poteva divertirsi dinnanzi a quelle battaglie tra alleati?

Cina si era sempre posto quella domanda ma, sempre con saggezza e forse per senso di sopravvivenza, non voleva sapere la risposta.

Non era tutto sano quel che passava per la testa di Francis e per preservare la sua di sanità mentale, Cina, preferiva non sapere - anche perché era certo che ci fosse un motivo preciso che spingeva il francese a sorridere quando vedeva America e Inghilterra litigare. Sempre che quello si potesse definire sorriso dato che per il cinese era più simile a un ghigno che sperava non fosse mai rivolto alla sua persona.

Lo inquietava, ecco.

Storse leggermente il naso all'ennesimo idiota di Arthur - era quasi buffo vedere come l'arsenale di insulti dell'inglese fosse ridotto se diretto ad Alfred, e Yao sapeva che Inghilterra conosceva moltissimi improperi dato che era solito rivolgerli proprio a Francis quando eccedeva con le sue dimostrazioni d'affetto e d'amore.

" Non li trovi divertenti?" domandò qualche attimo dopo Ivan, candido come la neve che tanto detestava - e forse era anche per quello che il russo non era poi così candido e puro: meno somiglianze c'erano con la neve meglio era.

Il cinese si volse verso il giovane uomo seduto accanto a lui e, nonostante l'oscuro presagio che avvertiva dietro quell'espressione innocente, accennò un sorriso. Era più forte di lui, non poteva fare a meno di essere gentile con tutti, anche con il russo.

" Non eccessivamente, aru.", rispose.

" È buffo invece vedere come litigano. Sembrano quasi dei pesciolini messi sulla fredda terra.", parlava fissandolo con quella strana e sinistra luce maligna nelle violacee iridi. " Che si dibattono, saltano e sbattono la coda mentre la loro vita viene lentamente strappata via."

Un luogo brivido percorse la schiena di Yao. Anche se era abituato a Ivan e ai suoi atteggiamenti, ogni volta che si comportava in quel modo lo faceva rabbrividire.

" Ma loro non stanno veramente combattendo. Loro stanno giocando.", si intromise Francis, divertito come non mai.

“ Ma il gioco è bello quando dura poco, aru.”, ribatté il cinese.

Se quello era un gioco stava durando da fin troppo tempo.

" Cerca di comprenderli: quello è l'unico modo che hanno per toccarsi quando sono in nostra presenza."

" Ah...", Cina, stupito da quella rivelazione, lanciò un’occhiata ai due, Arthur stava cercando di strozzare Alfred che doveva ancora aver criticato la sua cucina.

Possibile che Francia avesse ragione? Che sapesse quale fosse il vero legame tra i due?

Era noto che il biondo avesse molta fantasia, soprattutto quando si parlava delle questioni sentimentali, ma che fosse a conoscenza di un simile fatto era quasi strano. Ma non ebbe tempo di ragionarci ulteriormente sopra, visto che la sua attenzione venne di nuovo catalizzata da Ivan che parlò.

" Se vogliono toccarsi possono farlo di nascosto, non è più eccitante? Rischiare tutto quello che si ha per un solo attimo...", faceva ancor più paura quando parlava in quel modo.

" Che vuoi farci, Russia?", il francese sospirò con fare teatrale. " Sono esibizionisti. Ma se hai la mano giusta ti conviene sfruttarla e quella è l’unica mano che loro hanno. Hanno poca inventiva."

" Sono certo che, se ti sentissero, non sarebbero tanto d'accordo, aru."

" Sono mai stati d'accordo con me per qualche cosa?", rise Francia, ed effettivamente era vero.

Francis, Alfred e Arthur erano sempre in disaccordo tra di loro, erano più uniche che rare le volte che si trovavano sullo stesso piano di ragionamento.

“ Hai ragione, aru.”, sorrise a sua volta Yao poco prima di sentire un oggetto non identificato posarsi sul suo ginocchio.

Si irrigidì all’istante e bastò poco per capire che quell’oggetto misterioso era la mano di Ivan che, lenta, risalì sulla coscia.

Cina rabbrividì sentendosi al contempo avvampare.

“ Russia.”, lo chiamò, stringendo i denti per tentare di mantenere una tono di voce fermo.

“ Sì?”

Lo guardò male, molto male, invitandolo silenziosamente a levare l’arto da sopra il cavallo dei suoi pantaloni. Ivan però, nonostante avesse capito, si limitò a sorridere nel suo solito modo e a muovere la mano in una curiosa carezza.

Yao sobbalzò sulla sedia - poteva chiaramente sentire il sangue pulsargli in viso e in un’altra zona del corpo presidiata ormai da Russia - e cercò subito una via di fuga che non gli facesse perdere quel briciolo di dignità che gli era rimasta, il che risultò decisamente difficile dati i tocchi sempre più astuti di Ivan.

Si morse il labbro inferiore bloccando ogni suono simile ai mugugni e fece correre gli occhi per la stanza.

La porta era troppo lontana e c’era il rischio di imbattersi in Alfred e Arthur che continuavano a punzecchiarsi e, nelle condizioni in cui ormai versava il suo corpo non era salutare - anche perché stava già iniziando ad andare incontro alla mano quasi desiderasse un contatto maggiore.

La finestra... sì. Forse poteva buttarsi di sotto.

Non era una cattiva idea, soprattutto quando notò che Francis li stava guardando e... sorrideva.

Teneva i gomiti sul tavolo e le mani sotto al mento. Sul viso un’espressione compiaciuta e maliziosa mentre sulle labbra, stava quel sorriso che era solito rivolgere ad America e a Inghilterra quando litigavano.

Ahh...”, gli sfuggì un basso gemito per lo stupore - e forse anche per il terrore - e questo non solo lo fece ulteriormente avvampare, ma fece anche allagare il ghigno sul volto di Francia.

“ Vedo che tu sai come usare le tue carte.”, mormorò mellifluo, inclinando un poco il capo.

“ Sì e sento che presto sarò io a portarmi via il banco.”, rispose placido Ivan stringendo la mano, facendo quasi gridare Yao, reazione che attirò anche l’attenzione di Alfred e Arthur che si volsero a guardarli.

“ Bene, signori.”, rise Francis, abbastanza soddisfatto dallo spettacolo al quale aveva assistito. “ Ora che abbiamo l’attenzione di tutti possiamo riprendere la riunione, così ce ne torniamo a casa a farci gli affari nostri.”

“ Se l’abbiamo interrotta è colpa di questo idiota.”, borbottò Inghilterra sedendosi con un leggero broncio sulle labbra.

“ Sì, certo. Ne sono convinto.”, sorrise Francia, puntando poi le sue cerulee iridi su Ivan che, tranquillo continuava a torturare Cina, il quale provava una forte voglia di sprofondare verso il centro della terra. “ Ora, mani sul tavolo, per cortesia. La riunione riprende.”

 

Spazio di Miki

Mi astengo dal commentare questa volta X3

Baci a tutti!

 

 

   
 
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