I wish we were together
[Raccolta di due capitoli dedicata a Katia – Rinalamisteriosa -]
Dimenticate
tutto.
Cancellate gli ultimi capitoli del manga e fermatevi al 437, il
capitolo della
dichiarazione. E’ da questo punto che parte questa storia,
anzi queste storie.
Si tratta di due ‘what if?’ dalle direzioni
completamente opposte. La prima
finisce bene (?), la seconda no. Presenza di angst a palate, vi
avverto.
Purtroppo in questo periodo non riesco a partorire altro.
Grazie per l’attenzione e buona lettura.
A
Katia,
la ragazza più cara che abbia mai conosciuto.
E’ tutta per te, anche se sicuramente sarà orrenda.
Ti auguro il più felice compleanno del mondo!
Ti voglio bene <3
[#1]
Nine-taled fox
“Naruto
kun”
La sua voce
stanca è poco più di un sussurro,
coperta
dal sibilo del vento tagliente mosso dal
chakra rosso di Kyubi.
La volpe non
può udirlo. Anzi, lo sovrasta con un urlo disumano e sbatte
le sue
code sul suolo, facendolo sussultare. Hinata sente il suo corpo
tremare, se sia
di paura o di rabbia non lo sa.
Le braccia le
fanno male, si piegano quando cerca di rialzarsi ponendovi sopra
tutto il peso del corpo, ma, infine, si ritrova in piedi. Barcolla,
è scossa da
tremiti, ma è in piedi. Guarda dritto davanti a
sé, vede l’aria diventare rossa,
pesante, vede la volpe –Naruto- e,
con una sicurezza incrollabile, passo dopo passo, con
difficoltà, si dirige verso di lui. Non le importa
di
andare incontro alla morte, perché per lei non esiste Kyubi:
c’è solo Naruto,
il suo Naruto.
“Naruto
kun” ripete quando ormai gli sta di fronte. Le code del
demone smettono
di sbattere contro il suolo, si sollevano piano e i suoi occhi gialli e
penetranti indugiano su di lei.
“Naruto
kun”
Una macchia
bianca, due macchie lilla, una cornice viola. Questo riesce a
vedere Kyubi. Nulla di più.
Riesce a capire
solo che qualcuno sta chiamando il suo nome, ma non sa chi
possa essere.
“Naruto
kun”
Lacrime le
solcano la guance. Hinata piange. Piange perché Naruto non
da segno
di averla riconosciuta. I suoi occhi gialli continuano a fissarla,
penetranti,
mentre sul suo muso si disegna un espressione di rabbia. Lui non ricorda
più chi lei sia.
“Naruto
kun”
Due piccole linee
trasparenti si sono aggiunte al ritratto che la volpe può
vedere di Hinata. Sgorgano dalle macchie lilla, adesso quasi invisibili
dietro
la grande macchia bianca, e si disperdono nell’aria.
Qualcuno sta
piangendo.
Il demone scuote
la testa, di scatto, e si concentra sulla figura che si erge
davanti a sé.
Un rumore di
singhiozzi aumenta nell’aria rossa di chakra e la rende
irrespirabile.
Kyubi si sente
quasi soffocare.
“Naruto
kun”
La figura pian
piano prende forma.
Gli si avvicina
lentamente, ma costante nella sua andatura. Procede sempre
nella stessa direzione, verso di lui.
Giunta ai suoi piedi, lo guarda dall’alto in basso, rivoli di
lacrime ancora
presenti a bagnarle gli occhi.
“Naruto
kun” singhiozza piano. Le sue dita si avvicinano a
Kyubi,
ne sfiorano il chakra infuocato, lo
accarezzano, si bruciano. Gli fanno
ricordare.
All’improvviso
un volto si disegna nella mente del demone: un volto fine,
pallido, contornato da capelli lunghi e scuri, illuminato da due occhi
chiari e
misteriosi.
Hinata.
“Naruto
kun”
La kunoichi
attacca il suo petto al chakra del demone, lo cinge con le braccia,
lo stringe a sé.
Lo abbraccia e la
sua veste prende fuoco.
“Io…
io ti amo.”
Un altro sussurro
inudibile, eppure ben conosciuto. La mente della volpe è
confusa, mentre un’immensa battaglia infuria dentro di lui.
Io ti amo. Qualcosa di
già sentito. *
Quel volto. Qualcosa di
già
conosciuto.
In un attimo, una
coda del demone, scivolando sul terreno, avvolge Hinata e la
stringe forte, avvicinandola al suo corpo, nutrendosi delle sue
lacrime. Lei
appoggia il capo su quel chakra scuro e le lascia scorrere liberamente
,
abbandonandosi finalmente nelle braccia del suo Naruto.
Il
demone della volpe a nove code.
*Capitolo
437, pag. 12.