TIME OF MY LIFE
Il
tempo cura tutte le ferite, dicono.
Con il tempo si fa l’abitudine a tutto, dicono.
Con il tempo il vuoto nel cuore e la solitudine fisica si fanno
pressanti, si arriva a conviverci e a non farci più caso.
Con
il tempo si dimenticano le cose.
Con il tempo, i giorni finiscono per diventare tutti uguali.
Quando il tempo a tua disposizione è infinito e tutte le
persone che
amavi sono morte i giorni di festa non hanno più valore.
Allora perché io, dopo tutto
questo tempo non riesco a dimenticare? Mi ritrovo a soffrire
più del solito in
questo giorno di fine gennaio, e pensare che per l’uomo di
questi decenni
questo è un periodo di festa, sarebbe carnevale, ma per me,
Merlino, il 26
gennaio è un giorno ancora più grigio degli altri.
Oggi
sarebbe stato il tuo
compleanno. Nessuno ha mai dato grande importanza a questo giorno. Non
tuo
padre, che per tutta la vita, pur volendoti bene, vedeva in te e nella
tua
nascita la morte di tua madre. Non i servi, troppo spaventati di
incorrere nell’ira
del re per regalarti un gesto gentile o una parola d’affetto
in questo giorno. Al
mio arrivo a Camelot il tuo compleanno era già passato, lo
scoprii da Gaius una
sera, e per quell’anno non feci nulla. L’anno
successivo però, nonostante
avessi dovuto fare le cose di nascosto, feci in modo di farti un
regalo. Non era
nulla in confronto a tutte le tue ricchezze, era solo un frammento di
corno di
un cervo legato a un cordino, ma tu lo apprezzasti come se fosse stato
il più
grande tesoro del mondo perché era il primo vero regalo che
ricevevi, il primo
regalato con sincero affetto e di persona e non una spada portatati da
un servo
su ordine di tuo padre. Non appena lo vedesti mi regalasti uno dei
più bei
sorrisi che ti abbia mai visto. Fu in quel giorno che ho iniziato a
capire che
quello che provavo per te andava oltre la devozione di un servo e al
compleanno
successivo riuscii a confessartelo.
Potrei
stare qui, in riva a
questo lago, a ricordare tutti i compleanni successivi ma non voglio
aspettare
ancora, è quasi l’alba e mi affretto ad adagiare
sulle acque un mazzo di
anemoni. All’alba giungemmo qui ed era troppo tardi, ogni
all’alba del 26
gennaio io torno qui, sulle rive del lago di Avalon, con la speranza di
vederti
risorgere.
Io continuerò ad aspettarti Artù, ancora. Nonostante faccia male.
NOTE:
Significato dell'anemone: abbandono, attesa.
Delicatissimo fiore chiamato anche fiore del vento perché il
suo nome deriva dal greco anemos, che significa appunto vento, e per la
sua fragilità e breve durata. Il significato attribuito a
questo delicatissimo fiore è dunque quello dell'abbandono,
ma anche quello di speranza e di attesa, espressa dalla singolare
bellezza del fiore.
(fonte: https://www.interflora.it/StaticPage/Content/Linguaggio)
che dire, esordisco nel fandom di "Merlin" dopo aver visto ieri sera il finale della quinta stagione. Conoscevo Merlin già da anni, avevo visto qualche puntata durante la programmazione su Italia 2 anni fa ma non lo avevo mai seguito sul serio finchè a dicembre, complici la febbre, la pausa invernale di altre serie e Box Sets di Sky, ho iniziato a vederlo dalla prima puntata e, ahimè, è stato amore fin dall'inizio. Ieri sera sono arrivata alla fine e ametto di essermi fatta un piantarello. Oggi ho scritto questa...cosa, non ho idea di come possa apparire agli altri ma ci provo a pubblicarla. Volevo attendere il 26 gennaio per pubblicarla ma non ce l'ho fatta. Forse vi starete chiedendo per quale motivo io abbia scelto di far cadere il compleanno di Artù il 26 gennaio, il motivo è molto semplice: sarebbe stato il compleanno di una persona a me molto cara che, purtroppo, a dicembre 2015 è venuta a mancare.
Sto valutando se farla diventare una long fic, il finale è, in fin dei conti, aperto. Voi che ne pensate?