Prima dei numeri in guerra si perdono uomini. Questo Francia lo sapeva anche fin troppo bene, lui e la sua gente, che di sangue non ce n'è mai abbastanza per saziare la fame di gloria e libertà del popolo. Così giustificò il tradimento fatto ai due italiani i quali avevano riposto tutta la loro fiducia nei suoi confronti, sopratutto Lucia, lei sperava davvero in una riapacificazione tra i due dopo l'evento del 1801. In sé per sé quando venne a conoscenza del cambio di fronte da parte di Francis non rimase così sorpresa, forse delusa ma non meravigliata, se lo aspettava che l'avrebbe tradita un'altra volta perché infondo chi tradisce una volta, tradirà per sempre. In un certo senso provava pena per lui, oramai assomigliava più ad un cagnolino ubbidiente piuttosto ad uomo con una ragione e la capacità di pensare usando la propia testa. Pietoso, ecco com'era per lei, un essere pietoso senza più un'anima.
«Mi dispiace, davvero, ma non posso disubbidire a Napoleone e tanto meno mettere in pericolo sia il popolo francese sia Stato della Chiesa.»
«Oh, ma quale novità -sarcastica, pungente e diretta, se credeva di impietosirla e farsi perdonare in quel modo stava sbagliando strada- se cerchi il perdono o la pietà non li troverai più in me. Vai, corri via insieme al tuo padrone sotto l'ala prottetiva della Chiesa e delle sue sporche false promesse di merda. Per i traditori ci sei sempre, per i traditi mai.»
L'altro non disse nulla, si limitò ad ascoltare in silenzio la sua ira cosciente di non possedere più scuse per quegli atti di pura meschinità anzi, non ce n'erano affatto. Quali motivazioni le avrebbe dovuto dare se di fondo non ne esistevano? A parte Gilbert che gli stava col fiato sul collo e premeva al confine renano, l'unica sensata e decisamente importante. Ma Lucia non sentiva ragioni, testarda quanto il nonno anche se Francia avesse avuto una minima ragione non si sarebbe smossa dalle sue idee.
«Come hai potuto, come puoi essere così vile? Non solo l'armistizio con Austria ma, poiché non ti bastava, hai dato il governo delle federazioni al papa. Mi deludi Francis, mi deludi, A questo punto puoi anche andare a farti fottere. Uomo, ma quale uomo, tu sei una bestia. Con tutto il cuore, vaffanculo.»
Non lasciò il tempo di ribattere al francese, lo abbandonò solo nella stanza chiudendo violentemente la porta dietro di sé. Non meritava nulla se non l'essere divorato vivo dalle sue stesse colpe, morire ucciso da quel male che riteneva libero, giusto e umano.
Eppure non se ne accorse, accecata dal desiderio di poter rivedere i fratelli, lei non era tanto meglio di lui.

11 Luglio 1859, Armistizio di Villafranca, il tradimento di Napoleone III.