Dedicata a RohanEfp per il suo compleanno. Auguri in ritardo!
Scritta per il contest Prompt sotto l'albero della pagina Il giardino di Efp.
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Palla di vetro con la neve
Gohan mise l’ombrello umido
dentro il portaombrelli. La
superficie di vetro dei suoi occhiali era ricoperte di piccole
goccioline d’acqua.
Si tolse la sciarpa vermiglia che indossava e la utilizzò
per asciugarli.
Raggiunse l’appendiabiti, appese la sciarpa e si
slacciò il lungo impermeabile
che indossava. Si tolse anche l’impermeabile, appendendolo a
sua volta, si
sfilò i guanti e li mise dentro una delle tasche
dell’impermeabile. Si strofinò
le mani intirizzite tra loro, il suo naso era arrossato.
“Amore, sono a
casa” disse.
“Sono in cucina!”
gridò la moglie. Gohan avanzò lungo il
corridoio, svoltò dentro la cucina e vide Videl mettere dei
ciocchi di legno
dentro la stufa. La raggiunse a sua volta e allungò le mani,
verso il tepore.
“Vuoi che vado a prendere
della legna fuori?” domandò. Videl
si sporse e gli diede un bacio sulla guancia.
“Assolutamente no. Sei
appena tornato, ora riposati” ribatté
gentilmente. Indicò con la mano una delle sedie.
“Accomodati. Ho fatto del
budino caldo. Così ti riscaldi”
disse. Gohan le accarezzò la guancia con il dorso della mano.
“Non dovevi”
disse gentilmente. Videl si passò le mani sul
grembiule.
“L’ho fatta anche
per la piccola Pan, è in frigo. La piccola in questo momento
è al
piano di sopra con tua madre” disse. Gohan strinse le labbra.
“Tesoro…”.
Iniziò.
“Tranquillo. È
venuta anche Bulma. Ha portato i suoi regali
di Natale” lo rassicurò Videl. Gohan
abbassò lo sguardo osservando il tavolo.
“Noi dobbiamo ancora aprire
i regali di Natale che ci siamo
fatti” sussurrò con voce rauca. Vide Videl
mettergli davanti una tazza con
dentro un budino solido. Al suo interno c’era un cucchiaino
dal manico argentato.
“Dobbiamo farlo prima di
stasera. Bulma ci ha invitato alla
festa di Natale che ha fatto a casa sua. Ci ha portato i regali qui
perché
Trunks avrebbe fatto i capricci e ne avrebbe voluti altri per
sé” spiegò la
giovane. Gohan prese una cucchiaiata di budino e lo degustò,
con gli occhi
socchiusi.
“Sei diventata una cuoca
divina” si complimentò. Videl sorrise
e arrossì.
“Davvero?”
domandò con voce tremante. Scivolò
all’indietro,
Gohan scattò rialzandosi in piedi e la raddrizzò
con la supervelocità.
“Preferisco quello che
cucini tu a quello che cucina mia
madre” ammise. Si piegò e la baciò.
Videl chiuse gli occhi e ricambiò il bacio.
Gohan la aiutò a raddrizzarsi e le mise una corta ciocca
mora dietro l’orecchio.
“Appena finisco di mangiare
andiamo subito ad aprire i
regali. Voglio che vedi quello che ti ho regalato” disse con
voce seducente. Si
staccò da lei e Videl incrociò le braccia dietro
la schiena.
“Anche io ti ho fatto un
regalo che sono convinta ti
piacerà. Mentre tu finisci vado a controllare nostra figlia.
Poi ci troviamo di
là in salotto, davanti all’albero”
disse. Gohan la guardò uscire dalla stanza,
si sedette nuovamente ed iniziò a mangiare il budino,
ingoiando rapidamente una
cucchiaiata dietro l’altra.
< Speriamo di riuscire a
rimanere insieme per tutte le
vacanze fino alla Befana. Non dovrebbero anticipare le conferenze anche
quest’anno
> rifletté. Si massaggiò il collo e
sospirò. Finì il contenuto della tazza,
lasciò all’interno il cucchiaino, si
alzò e la portò fino al lavandino. Le
diede una sciacquata, si concentrò sui rumori
tutt’intorno, escluse il suono
dell’acqua e udì dei passi avvicinarsi. Chiuse il
lavandino e si diresse in
salotto, accomodandosi sul divano. Si sporse e prese due pacchi
vermigli da
sotto l’albero di Natale, si girò e li
appoggiò accanto a sé. Alzò il capo e
vide Videl raggiunse, la giovane si sedette accanto ai pacchi. Si
piegò in
avanti e guardò il nome scritto a penna su uno dei due
pacchi.
“Questo è
tuo” disse, porgendo un pacco a Gohan. Il marito
lo prese e Videl si mise in braccio l’altro pacco.
“E questo è
mio”. Aggiunse. Ruppe la carta con dei colpi
secchi, strappandola.
< Dentro di sé
resta sempre un maschiaccio > pensò
Gohan. Nascose la bocca con la mano e ridacchiò.
“È una palla di
vetro con la neve! La desideravo tanto!”
gridò, osservando i finti fiocchi di neve ondeggiare intorno
alla miniatura di
Satan City all’interno dell’oggetto.
Gohan scartò il proprio
regalo e sgranò gli occhi, le iridi
nere dietro le lenti brillarono.
“È una nuova
lente per il mio telescopio. Sapevi che l’altra
si era rotta” sussurrò e la voce gli
tremò.
“Rotta? Dì la
verità. L’hai stretta con troppa forza, mio
amato alieno” lo punzecchiò Videl. Gohan si sporse
e le diede un bacio a fior
di labbra.
“Metti al sicuro la tua
palla di vetro, non voglio romperla.
So quanto ci tieni” sussurrò. Videl
arrossì.
“Lo
farò” promise.