Se c’era una cosa che irritava Mycroft più delle battute di suo fratello minore, era vedere casa sua in disordine. Un maniaco del controllo come lui non poteva proprio sopportarlo. 
Aveva chiesto a Greg di vivere con lui poche settimane prima, e casa sua (o meglio, casa loro, per quanto ancora sembrasse strano da dire) era ancora piena di scatoloni. Facevano del loro meglio per sistemare tutto il più in fretta possibile, ma con i loro ritmi di lavoro era piuttosto difficile. Infatti quel giorno Greg era molto preso da un nuovo caso in cui aveva coinvolto anche Sherlock e John, e aveva avuto a malapena il tempo di scrivere un paio di SMS veloci.

Per il politico invece la giornata si era rivelata piuttosto fiacca: nessun Primo Ministro da redarguire, nessuno staterello in cerca d una guerra, nessuna crisi internazionale… Tutto tremendamente noioso. 
E così, Mycroft decise di lasciare il Diogene’s e tornare a casa loro, per sistemare un po’ di scatoloni.
Dopo un paio d’ore passate a sistemare vestiti, finalmente qualcosa di interessante: un album con i ricordi del liceo, fotografie degli anni dell’Accademia (di cui una in divisa militare che ora Mycroft conserva gelosamente nel portafogli), catene e borchie del suo “periodo punk”,cui Greg semvbrava essere ancora misteriosamente legato. 
Mycroft passò l’ora successiva a fantasticare sul suo Gregory completamente in pelle, borchie e eyeliner. Mentre si crogiolava nel suo nuovo kink (non senza essersi appuntato mentalmente di comprare il necessario) trovò sul fondo dello scatolone un vero e proprio gioiello: una giacca di pelle nera lucida modello “Bad" di Michael Jackson. 
Il politico rimase letteralmente a bocca aperta: poteva immaginare vividamente il suo Gregory appena ventenne, con i capelli nerissimi, in sella ad una moto rossa fiammante mentre indossava proprio quella giacca… Ok, basta, meglio che si fermi qui, se non altro per evitare un’erezione…
Mycroft porta la giacca al viso e inspira profondamente: cuoio, profumo da uomo, benzina… Gregory. Il profumo del suo partner ancora impregna il tessuto della giacca, e il politico sorride, con gli occhi socchiusi.

Finalmente il caso era risolto e il colpevole era stato arrestato. 
Concluse le operazioni, Greg si preparò a tornare a casa, tra le frecciatine di Sherlock e John riguardo lui e Mycroft. 
Mezz’ora dopo, stava entrando in casa loro (e pensarlo gli faceva ancora un certo effetto).
“Myc! Sei a casa?” chiese senza aspettarsi una risposta
“Sono in camera, Gregory”
Che ci faceva già a casa a quell’ora? Solitamente era Greg il primo a rientrare la sera…
“Ehi, come mai già a ca-” entrando nella stanza, l’ispettore rimase a bocca aperta vedendo il suo compagno. Mycroft indossava un paio di jeans neri attillatissimi e la giacca di pelle che Greg non vedeva più o meno dagli anni 80. Vestito così, Mycroft era l’incarnazione del sesso. Greg ormai non aveva più sangue al cervello, e se ne stava lì sulla porta con uno sguardo ebete, senza riuscire a staccare troppo gli occhi da lui.

“Gregory? Tutto bene?” chiese allora Mycroft con un sorriso beffardo, perfettamente consapevole dell’effetto che stava suscitando nel compagno.
“…………… Cazzo, Myc” 
“Sì, esatto, era proprio quella l’idea, Grgeory caro” rispose con un sorrisetto beffardo.