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Autore: Usagi    02/06/2009    2 recensioni
Alla fine della guerra contro il Regno di Zaibach, Hitomi è pronta per lasciare Gaea e ritornare a casa. Ma se fosse proprio Gaea a non concedere questo ritorno? Potrà Hitomi lasciare Gaea, consapevole che la sua vita e quella del pianeta sono strettamente collegate? Una lotta contro il tempo, dei segreti da svelare, per salvare il pianeta creato dai desideri della Stirpe degli Uomini-Draghi-Divini dalla distruzione completa.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I Cieli di Gaea '
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The Vision of Escaflowne

«Il Richiamo della Terra»


5
Il Guymelef di Gaea

« I guymelef costruiti dal popolo Ispano hanno
la particolarità di scegliere attraverso un patto di sangue
il loro possessore. E tale egli rimane fino alla sua morte »

 


La Crusade aveva già lasciato i confini del Regno di Fanelia già da molte ore e Van non si era mosso dalla sua posizione.
Continuava a guardare fisso verso la sua terra anche quando essa non era stata che un minuscolo puntino all’orizzonte.
« Signorino Van, state bene? » Merle le si era avvicinata e come al solito si era stretta al suo braccio.
« Certo, Merle. » aveva risposto lui, con tono vago.
« Non preoccupatevi Signorino Van, Fanelia sarà al sicuro. » disse Merle, sorridendo tranquilla.
« Piuttosto, non mi avete detto nulla. Mi meraviglio di voi. » cominciò lei, con tono stizzito.
Van si volse finalmente verso di lei, osservandola di sbieco.
« Che cosa Merle? »
« Di voi e di Hitomi, no?! » disse lei, appena più forte.
Van arrossì.
« I vostri sentimenti l’hanno raggiunta, così come vi hanno raggiunto i suoi quando l’avete trovata a Zaibach. » riprese, con tono più gentile, sincero.
Van annuì lievemente, incapace ancora di parlarle.
« Si però, avreste potuto dirmelo! Ma l’ho capito subito, quando ho sentito Hitomi rientrare con voi. Io ho fatto finta di dormire.. » rispose lei sogghignando.
« Ma Merle! » fece lui, apparentemente indignato.
« Eh no, non dite così. Lo sapete che noi abbiamo l’udito più fine di quello di voi umani. »
Van sospirò, sconfitto.
« Sapete, Signorino Van? Sono felice che Hitomi sia rimasta. »
« Lo sono molto anche io, Merle. » rispose lui sereno.
« Questo vorrà dire che non lascerà più Gaea? » domandò lei, con un sorriso sul volto.
« Tutto dipende da ciò che desidera. Se vorrà tornare a casa, noi non potremmo negarglielo. » rispose lui, con tono triste e serio.
« Ma adesso che lei conosce i sentimenti del Signorino Van, non andrà più via, vero? »
« Vorrei che fosse così Merle, lo vorrei tanto. »
In quel momento nella sua mente apparve un’immagine dell’Escaflowne, sembrava pronto ad attivarsi.
« Signorino Van? »
« L’Escaflowne! » esclamò Van, correndo verso l’hangar dove risiedevano i guymelef.


« Non credi che sia prematuro sforzarti troppo? »
Allen interruppe la sua concentrazione. Era lì ferma da così tanto tempo da averne perso completamente la cognizione.  Sollevò la fronte corrucciata dallo sforzo prima di incrociare lo sguardo di Allen.
« Signor Allen.. » sobbalzò Hitomi chiudendo in fretta la mano che stringeva il ciondolo.
« Non c’è alcuna ragione di sforzare i tuoi poteri di chiaroveggenza, avevo già tracciato la rotta per la Valle dell’Illusione la prima volta che vi siamo andati. » disse lui, comprensivo.
« Non si tratta di questo, Signor Allen. » rispose Hitomi, sembrava in imbarazzo.
Allen storse appena il capo di lato, perplesso.
« Hai forse avuto un’altra visione, Hitomi? »
« No, Signor Allen. Voglio rendermi utile,  tutto qui. »
« Non credi che dovresti stare con Van, adesso? » lo spadaccino sorrise.
« Eh? Lei.. le come lo sa, Signor Allen? » non poté fare a meno di arrossire e abbassare lo sguardo.
« E’ evidente, Hitomi. Anche se non lo dimostrate, tutto l’equipaggio se n’è accorto: un vero peccato per il Sergente Gadeth, sembrava che avesse un debole per te. »
Hitomi arrossì violentemente.
« Signor Allen.. »
« Hai ragione, perdonami. Non è da me parlare in questo modo, solo che sono davvero felice per entrambi. »
Hitomi sorrise, un po’ più a suo agio.
« La ringrazio. »
Proprio in quel momento una visione la colpì violentemente.
Vide l’Escaflowne attivarsi e prendere le sembianze di un drago bianco.
« Hitomi! »
Riaprendo gli occhi si accorse che Allen la teneva per le spalle.
« Signor Allen.. l’Escaflowne.. sta.. »
Non fu difficile divincolarsi dalla presa dell’uomo per correre in direzione del luogo dove era stato portato l’Escaflowne.

Quando arrivò nell’hangar dove era stato alloggiato il guymelef, Van era già lì.
« Van! » lo chiamò, con il fiatone.
« Hitomi, anche tu..? » domandò lui, perplesso.
Lei annuì: bastava così poco per capirsi.
Con passo più lento si avvicinò all’Escaflowne.
« Van, sta per succedere qualcosa. »

Il sergente stava scrutando l’orizzonte, quando una luce luminosa attirò la sua attenzione.
« Accidenti, ma quello…! »
Guardò ancora una volta attraverso il cannocchiale.
« Maledizione, avvertite il capitano! Un Guymelef ci sta venendo contro! Kio, tieniti pronto a virare a sinistra! »
« Si Sergente! » rispose lui, serrando le mani con forza sul timone.
Gadeth andò verso il meccanismo di comunicazione, che rappresentava un tubo di metallo capace di portare la propria voce dovunque.
« Capitano, Guymelef in avvicinamento! »

« Ripeto: Guymelef in avvicinamento, Capitano! »
La voce metallica del Sergente Gadeth giunse anche all’interno della stiva.
« Che cosa?! Com’è possibile?! » esclamò Allen, che aveva seguito Hitomi.
« Andrò con l’Escaflowne! »
« No Van, aspetta! » e Hitomi lo afferrò per il braccio.
« Prima vediamo che cosa ha intenzione di fare! Forse non si tratta di un nemico! »
D’un tratto, l’intera nave fu sbalzata di lato. Hitomi trovò fortunatamente Van a sorreggerla ma Merle e Allen caddero a terra.
« Ma cosa sta succedendo!? »
« Capitano, ci viene addosso! »
« Maledizione! » imprecò Allen, prima che si appoggiasse ad un altro tubo per la comunicazione.
« Aprite il portello! »
« No! Signor Allen! » esclamò Hitomi, ma Van aveva già attivato il dispositivo per aprire l’Escaflowne.
« Hitomi, allontanati! Allen, conto su di te! »
« Van!! »
E velocemente, la nave vibrò dei passi dell’Escaflowne prima che questo si trasformasse in un drago bianco.

Risalire sull’Escaflowne fu per Van un’esperienza unica.
Solo adesso si era reso conto quanto gli fosse mancato pilotare il suo guymelef.
Era proprio vero che fra i due intercorreva un legame simbiotico che solo grazie ad Hitomi aveva potuto sviluppare.
Rivolse un ultimo sguardo verso la Crusade, poteva scorgere Hitomi guardare verso di lui preoccupata e con il suo ciondolo fra le mani.
Poi cercò il guymelef.
Non fu difficile trovarlo. Stava puntando in sua direzione.
Assomigliava ad un guymelef di Zaibach, ma la fattura era completamente diversa.
Sarebbe apparso un guymelef ornamentale tanta era la sua bellezza.
Alla solita forma antropomorfa si aggiungeva una corazza i cui ornamenti ricordavano una foresta. Portava una lunga catena, come alcuni modelli con cui Van aveva dovuto destreggiarsi ad Asturia, solo che, più che sembrare una catena fatta di anelli, assomigliava più al corpo di un serpente.
All’inizio Van venne colto di sorpresa, e per un soffio la catena non colpì l’Escaflowne.
« E’ veloce! » esclamò, sconvolto.
E il suo drago impugnò la spada pronto ad attaccare.

« E’.. il guymelef della mia visione.. » mormorò Hitomi, con gli occhi sbarrati dalla paura.
« Hitomi, lo avevi già visto?! » domandò Merle preoccupata almeno quanto lei.
« Si.. »
Ed ancora una volta le tenebre calarono.

Il Guymelef era almeno tanto veloce quanto il proprio.
Certo, aveva la capacità di prevedere le sue mosse di qualche istante, ma in forma draconica era davvero difficile poter colpire un avversario di quel tipo.
Van cercò di concentrarsi per amplificare le sue percezioni.
I suoi movimenti furono chiari e decisi, pronti ad attaccare.
Sentì la spada incontrare il metallo della corazza del nemico.
Quando finalmente riuscì a colpire l’energyst del guymelef, percepì un urlo che proveniva dalla Crusade, l’urlo di Hitomi.

« Van, attento! » urlò Hitomi dall’alto della sua visuale, stava fluttuando ad una decina di metri dal luogo dello scontro e cercava di aiutare Van anticipandogli le mosse nemiche.
Ma il guymelef puntò contro di lei, ignorando l’Escaflowne.
La catena dalla forma attorcigliata di un serpente la ghermì a se, stringendola.
« Van… aiuto.. » mormorò quando questa cominciò a risalire, proprio come un serpente.
No, adesso somigliava ad un ramo di un albero.
Sapeva cosa sarebbe successo.
Ma questa volta il dolore fu più forte della volta precedente.
« Van!! »

« Hitomi! Hitomi!! » dall’Escaflowne l’urlo di Van venne chiaramente udito.

***

Ciao a tutti! :)  Spero che questo capitolo, un po' più movimentato degli altri, dove finalmente comincia ad arrivare un po' di sana azione, vi sia di gradimento :)
Rispondo all'unico commento ricevuto:

leidia: Ciao! Innanzitutto ti ringrazio per i tuoi complimenti che come sempre mi rendono estremamente felice. No, non è mia intenzione smettere di scrivere la storia, anche se devo dire che mi sono "bloccata" al capitolo dieci. Ma è ancora lontano dalla pubblicazione, quindi per adesso non dovrete subire ritardi di sorta e sono sicura, che per quando dovrà essere pubblicato qui, sarò già andata avanti (e magari la storia sarà anche finita. Chi lo sa! XD )  Spero che questo capitolo ti piaccia, fammi sapere che cosa ne pensi: anche le critiche - così come i commenti positivi - sono ben accetti :D

Un bacio e alla prossima!

Usagi.

 

  
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