Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: FeBookworm    08/02/2017    2 recensioni
Questa OS è ambientata dopo l'episodio delle Desir [5x5]
Merlin inaspettatamente trova Morgana priva di sensi e decide di aiutarla.
Dalla storia:
"Se lui riusciva a far rinsavire Morgana, se riusciva a farla ritornare nella Luce… Mordred non avrebbe avuto più nessuno da cui trovare rifugio in caso di vendetta contro Arthur. E avere entrambi sotto il suo occhio vigile avrebbe garantito la salvezza di Arthur e, finalmente, la nascita di Albion!
“Devi aiutarmi, Mordred. Credo che ci sia un modo per riportare indietro la Morgana che entrambi conoscevamo. Ma Arthur non ne deve sapere niente, intesi?”
********
:”Molte persone hanno parlato di voi. C’è chi dice che vi causerete molti dolori e che sarete uno la fine dell’altra. Eppure nessuno vi ha mai fatto notare questo: le maledizioni sono possibili solo se vi è un destino contro cui possono lottare e la luce è inutile se non ha delle tenebre da rischiarare. Divisi siete finiti, uniti risplenderete.”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merlino, Mordred, Morgana | Coppie: Merlino/Morgana
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti!!!!!!
Vi lascio con questa piccola OS a tema Mergana. Ho paura che i personaggi siano leggermente OOC, però spero vi piaccia lo stesso!
Ci leggiamo sotto per alcune precisazioni! ;)

 

We can find another way


 
Devo sbrigarmi, pensò Merlin mentre correva a per di fiato per la foresta.
Quella mattina lui, Arthur e i cavalieri erano usciti presto per la rituale battuta di caccia e, ad un certo punto, lui si era voltato e loro non c’erano già più. Essere rimasto indietro gli avrebbe causato dei problemi o, peggio, la rabbia di Arthur e le battutine acide che ne sarebbero derivate.
Improvvisamente arrestò la sua corsa. Non perché avesse bisogno di riprendere fiato, ma perché quel posto, inspiegabilmente, lo aveva attratto. C’era della magia nell’aria, una magia talmente affascinante da spingerlo sempre più dentro quella radura. E poi capì: quello era il posto dove anni addietro lui e Arthur avevano ritrovato Morgana.
Quanto tempo era passato? Cinque, sei anni?
Sembra una vita fa, pensò il giovane mago.
Si ricordava ancora tutto, come se fosse successo solo poche ore prima. Si ricordava la rabbia che aveva provato nel vedere il castello in preda alla magia oscura di Morgause, il conflitto interiore che lo aveva afflitto quando aveva capito che l’unico modo per salvare Arthur e Camelot era quello di uccidere lady Morgana, la ragazza per cui da tempo provava dei sentimenti speciali. E di nuovo la rabbia, quando capì che il suo gesto non aveva fatto altro che avvicinarla ancora di più all’Oscurità.
Se Merlin avesse dovuto sceglie un momento in cui lady Morgana era diventata Morgana la strega, avrebbe scelto quello. Morgana si era fidata di lui a tal punto da rivelargli dei suoi poteri e lui era stato disposto a sacrificarla per un bene superiore. Un tradimento del genere non si può dimenticare.
Eppure, in quella radura, e solo adesso, si ricordò anche del sollievo che aveva provato quel giorno, quando l’avevano ritrovata. Era sporca, spettinata e impaurita (lo era stata veramente? O era solo una sua ennesima prova di recitazione?), ma era sempre bellissima come il primo giorno che l’aveva vista nella sua camera a Camelot.
Merlin scosse la testa. Aveva davvero creduto di poter cambiare le cose, di poter in qualche modo fare ammenda con lei e ritornare amici. Ma Morgause l’aveva istruita talmente bene nella fine arte del rancore e della vendetta che nulla sarebbe servito per riportarla nella luce.
Solo adesso, in quella radura, realizzò quanto in realtà tenesse a lei. Quando ancora tenesse a lei.
Scosse di nuovo la testa e si avviò di nuovo alla ricerca di Arthur, quando inciampò in qualcosa. Appena si rialzò, non poté credere ai propri occhi.
Morgana era stesa a terra, priva di sensi. Istintivamente le vi avvicinò e le toccò il viso. La sua fronte scottava, mentre il suo corpo era in preda ai brividi della febbre.
Di nuovo, come sempre quando si trattava di lei, l’istinto di aiutarla cozzò contro la volontà di tornare da Arthur e proteggerlo da qualsiasi trappola lei o gli altri nemici del suo re gli avevano preparato.
“Merlin!”
Il ragazzo alzò gli occhi e incontrò quelli chiari di Mordred.
Possibile che le antiche profezie si stessero avverando?
“Ma quella…è Morgana? Che ci fa qui?” Mordred gli si avvicinò e anche lui sfiorò la fronte di Morgana:”Ma ha la febbre! Credevo…sì, insomma, credevo che le Grandi Sacerdotesse fossero immuni a questo genere di cose” disse incredulo.
Merlin annuì:”Credo sia questo posto a renderla così vulnerabile. E’ come un’oasi di magia. La senti anche tu?”
Mordred annuì:”Non sarei mai arrivato qui altrimenti. Ho seguito una scia magica, credevo fossi tu a emanarla.”
I due ragazzi rimasero in silenzio per un po’, finché Mordred sussurrò:”Che cosa facciamo? Se Arthur la trova…”
Merlin si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro, mordendosi le unghie. Aveva già combinato un bel casino con le Desir, spingendo Arthur a rinnegare l’antica religione e permettendo al suo non ancora acerrimo nemico di vivere. Ma Mordred non sembrava ancora accecato dalla vendetta, non come Morgana almeno. Ed era meglio che loro due stessero il più separati possibile visto che le antiche profezie dicono che saranno alleati nell’oscurità. A meno che…
Se lui riusciva a far rinsavire Morgana, se riusciva a farla ritornare nella Luce… Mordred non avrebbe avuto più nessuno da cui trovare rifugio in caso di vendetta contro Arthur. E avere entrambi sotto il suo occhio vigile avrebbe garantito la salvezza di Arthur e, finalmente, la nascita di Albion!
“Devi aiutarmi, Mordred. Credo che ci sia un modo per riportare indietro la Morgana che entrambi conoscevamo. Ma Arthur non ne deve sapere niente, intesi?”
 
**************************
 
Trovarono una piccola casetta abbandonata appena fuori dalle mura del castello, abbastanza vicina all’uscita della servitù di modo che Merlin potesse andare da lei spesso e in poco tempo.
Morgana rimase priva di sensi per alcuni giorni, giorni nei quali Merlin e Mordred si alternarono al suo capezzale riuscendo a non destare sospetti in Arthur o in Gaius.
Ogni tanto Merlin si chiedeva perché lo stesse facendo. Certo, avere Morgana vicino e sotto controllo era utile per tutti, ma la scusa che lo stesse facendo per altri oltre che per se stesso non reggeva più tanto. Sentiva come se stesse facendo ammenda per… beh, per tutto: per non averle detto dei poteri, per l’avvelenamento, per non aver insistito abbastanza quella notte nei sotterranei del castello. Forse, se avesse risposto in modo più convincente al suo “non c’è nessun altro modo”, avrebbero potuto sconfiggere Morgause insieme.
Mordred sembrava avere i suoi stessi pensieri. Spesso, quando lui pensava che non fosse nei paraggi, lo sentiva parlare sottovoce a Morgana. Le raccontava della sua vita insieme ai druidi e di una certa ragazza di nome Kara. La maggior parte delle volte però le chiedeva scusa: scusa per aver stravolto la sua tranquilla vita quando era solo un bambino, scusa per averla cercata solo così in là nel tempo. Scusa per averla pugnalata alle spalle, per averla abbandonata di nuovo a se stessa.
Oh, quella era lo loro colpa più grande. Entrambi avevano i poteri, entrambi sapevano quanto fosse difficile conviverci in una Camelot ostile alla magia, eppure non avevano fatto niente per farla sentire meno sola. Mordred era rimasto coi druidi, lui aveva dato retta a Gaius e al drago e non aveva detto niente. Forse se qualcuno l’avesse ascoltata realmente invece di darle solo delle droghe per dormire…
Ma un giorno quella tranquillità svanì. Morgana si svegliò e non le piacque quello che vide. Iniziò ad inveire contro Mordred, a rompere tutto quello che le capitava sotto mano, finché lui non la colpì alle spalle (per la miseria, di nuovo Merlin? Come puoi aspettarti che lei capisca se continua ad essere colpita in questo modo?!?). Dovettero metterle delle catene ai polsi, catene magiche in modo che non potesse fuggire o far loro del male.
Quando si svegliò, fu di nuovo la rabbiosa e vendicativa Morgana che apparve.
“Che cosa vuoi fare, eh? Vuoi tenermi incatenata qui fino a quando il tuo stupido re non sarà morto?”
Oh, anche quella sarebbe stata un’ottima idea. Perché non ci aveva pensato prima?
“Non voglio farti del male, Morgana. Voglio solo…”
Cosa?! Vuoi parlare come dei vecchi amici? Dovevi pensarci prima di avvelenarmi a tradimento!”
“Stai ancora mordendo quell’osso(*), Morgana? Ti ho già spiegato che non avevo scelta! Era l’unico modo per fermare l’incantesimo su Camelot. Non avevo scelta!
“E’ comodo dirlo, non è vero? Tu, Uther, Arthur. Tutti voi continuate a dire che non avevate scelta, come se questo bastasse a scusarvi. Beh, nemmeno io ho avuto scelta. Quelli come me sono condannati in questo posto e Morgause è stata l’unica ad accettarmi per quella che ero!”
Merlin fece una risata amara:”Se solo tu avessi spiegato le cose a Arthur, lui ti avrebbe protetta da Uther. Che diamine, Morgana, come fai ad essere così cieca?”
Questa volta fu lei a ridere amaramente:”Oh, perché il tuo grande re ha fatto qualcosa per quelli come me da quando è sul trono, vero?” alla sua muta risposta, Morgana proseguì con l’attacco:”Tu non sai come ci si sente. Avere tutto questo potere e non poterlo usare perché rischieresti la morte. Chi accetterebbe di vivere in una tale prigione per il resto della sua vita?”
“Lui” disse Mordred, il tono calmo di chi dice la verità. Morgana lo guardò con gli occhi sbarrati ed increduli, ma lui proseguì:”Merlin accetta di vivere in una tale prigione da quando è qui, Morgana. Lui è Emrys”.
“No” sussurrò Morgana guardandolo e scuotendo la testa:”No, non può essere. Non tu. Tu mi hai… Tu mi hai mentito! Quella notte venni da te ed ero talmente impaurita! E tu mi hai mentito! Hai rovinato tutto” gli urlò contro.
“Non…avevo scelta” si ritrovò a dire un’altra volta:”Il Grande Drago mi disse che tu avresti provato ad uccidere Arthur. Per proteggere lui dovevo proteggere il mio segreto e…”
Lo schiaffo che lei gli tirò fu del tutto inaspettato:”Spera che io non trovi il modo di liberarmi da queste catene, Emrys, perché altrimenti troverò il modo di ucciderti. E farò in modo che tu soffra”.
La lasciarono da sola con la sua rabbia, mentre loro si allontanavano con un peso nel cuore.
“Doveva saperlo, Merlin. Prima o poi l’avrebbe scoperto” si giustificò il druido.
Merlin annuì:”Solo speravo non così.”
 
*********************************
 
Si era aspettato la rabbia, il dolore. Si era aspettato persino che lo picchiasse, che reagisse in qualche modo. Mai e poi mai avrebbe pensato che Morgana, la stessa Morgana che non perdeva mai occasione per dire la sua contro Uther, si chiudesse in un tale silenzio. Doveva essere stata questa la sua arma durante la prigionia di re Sarrum.
Più volte andò a trovarla, portandole cibo, acqua e persino delle coperte. Ma Morgana si era ritirata in un angolo della casa, rannicchiandosi il più possibile di modo da non vedere nulla e non essere vista. Merlin avrebbe dato qualsiasi cosa per sapere che cosa le passasse per la testa. Nemmeno Mordred riusciva a scuoterla dal suo guscio e Merlin si chiese se forse non avesse sbagliato persino questa volta con lei. Forse Morgana non voleva essere salvata o redenta. Forse andare incontro alla sua fine, portandosi dietro Arthur e chiunque fosse così stupido da opporsi a lei, le bastava.
Fu questo pensiero e fargli prendere la decisione che molto probabilmente avrebbe portato alla fine di tutto.
Andò da lei e le tolse le catene. Rimase fermo di fronte a lei, mentre Morgana insisteva nello stare rannicchiata il più possibile contro il muro.
“Avanti, alzati” le disse, rimanendo sempre immobile davanti a lei:”Puoi andartene o uccidermi se ti fa piacere. Basta che… che fai qualcosa, dannazione! Comportarti così non fa onore a te stessa.”
Morgana fece un sorriso stanco, disilluso:”Ti preoccupi per me adesso, Emrys?”
Merlin scosse la testa:”Il tuo rancore ti rende cieca, Morgana. Mi sono sempre preoccupato per le persone a cui tenevo. Sempre.”
Morgana si alzò di scatto e gli venne vicino:”Oh, davvero? E quando di preciso hai iniziato a tenere a me, Emrys? Quando mi hai avvelenata o quando mi hai fatto cadere da cavallo così che non potessi fare niente da Cenred? No, decisamente l’avvelenamento, vero Emrys?”
La rabbia di Morgana lo investì come una tempesta e non fece altro che risvegliare la sua:”Non sai fare altro che ricordare agli altri i loro errori, vero? Tu invece sei solo una vittima delle circostanze!” le disse in modo ironico:”Se solo sapessi guardare al si là del tuo odio, scopriresti che nemmeno tu sei così innocente!”
“Ho fatto quello che andava fatto per difendere il mio diritto al trono, Emrys!”
“Il tuo diritto? Uther non ti ha mai riconosciuto e solo Arthur è il legittimo re di Camelot! Lui è destinato a grandi cose, mentre tu sei solo destinata a fallire!”
Di nuovo, lo schiaffo che lei gli tirò fu del tutto inaspettato. Tutto sommato era buffa come situazione: nonostante la loro potente magia, usavano le parole per colpirsi a vicenda.
“Io ucciderò Arthur, Emrys. Anche a costo della mia stessa vita” disse lei sussurrando.
“Non importa quante volte ci proverai. Io sarò sempre lì a impedirtelo” ribatté lui.
Erano talmente vicini adesso che lui poté sentire il respiro di lei sulla sua pelle. Continuarono a fissarsi, come se là fuori non ci fosse nient’altro ad attenderli.
Era ancora bella, si ritrovò a pensare Merlin. Era ancora la più bella donna che avesse mai visto, più bella persino di Freya. E ancora, nonostante tutto, si ritrovò a pensare a ciò che sarebbe successo, se lui non l’avesse avvelenata. O se le avesse rivelato dei suoi poteri quella notte. Probabilmente avrebbe accettato i suoi consigli per controllare la sua magia e non sarebbe caduta sotto il giogo di Morgause. Probabilmente lei e Arthur avrebbero regnato insieme, come fratelli.
Le si avvicinò ancora di più, sempre guardandola negli occhi, e istintivamente le disse:”Incolpo me stesso per quello che sei diventata. Non ne hai la minima idea.”
“E fai bene, Emrys. In fondo…”
Morgana non riuscì a finire la frase. Le labbra di Merlin furono sulle sue e lei non riuscì a fare altro che lasciarsi andare a quel contatto.
Fu… strano. Strano ritrovarsi l’uno nelle braccia dell’altra dopo anni passati ad annientarsi l’un l’altra. Ancora più strano fu sentir scorrere nelle proprie vene la magia, quella stessa magia che alimentava la terra in cui erano nati.
Fu… difficile staccarsi l’uno dall’altra. Come se, dopo anni passati a respingersi l’un l’altra, adesso non potessero fare a meno di attrarsi a vicenda.
Quando Merlin la guardò di nuovo fu colto da un barlume di speranza. Negli occhi di Morgana, più luminosi che mai, non riusciva più a trovare nessuna traccia di odio o vendetta.
Le sfiorò una guancia e sussurrò:”Morgana, io…”
“A quanto pare, avete spezzato secoli e secoli di profezie contro di voi” disse una voce alle loro spalle.
La Cailleach(**) li guardò, un sorriso calmo e sereno sulle sue labbra:”Molte persone hanno parlato di voi. C’è chi dice che vi causerete molti dolori e che sarete uno la fine dell’altra. Eppure nessuno vi ha mai fatto notare questo: le maledizioni sono possibili solo se vi è un destino contro cui possono lottare e la luce è inutile se non ha delle tenebre da rischiarare. Divisi siete finiti, uniti risplenderete.”
Così com’era arrivata, la Cailleach se ne andò lasciandoli soli.
Merlin guardò di nuovo Morgana negli occhi e alla fine comprese.
C’era bisogno di Morgana per far sorgere Albion. Dovevano far vedere a Arthur che la magia poteva portare davvero a qualcosa di buono, buono come il ritorno di Morgana nella luce. E se Arthur accettava lei, doveva accettare tutti quelli come loro e allora, solo allora, avrebbero visto l’alba di Albion.
Alla fine, dopo tutto, un altro modo c’era.
 
 
 
 
It doesn’t have to be like this.
We can find another way.






Note dell'Autrice:
(*) Stai ancora mordendo quell'osso è una semi citazione da uno dei miei cartoni preferiti, Il principe d'Egitto. Se lo avete visto, forse ricorderete che Ramses dice a Mosè:"Stiamo ancora rosicchiando quell'osso, eh?" all'ennesimo tentativo di Mosé di convincerlo a liberare il popolo ebraico. Credo che nel caso di Morgana il verbo "mordere" sia più adatto ^^"
(**) Onestamente non sapevo chi far apparire di fronte ai due piccioncini una volta baciati. Avevo pensato a Freya, ma la cosa sarebbe stata difficile da spiegare. La Cailleach mi sembrava la più appropriata visto che è lei a rivelare a Morgana dell'esistenza di Emrys e comunque nel suo discorso riprende parte di quello che aveva detto a Morgana ^^"

Vi lascio con il link della mia pagina FB in caso vi venga voglia di seguirmi lì =)

https://www.facebook.com/FedeMorningRockEFP-663566033691978/

-Fé-
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: FeBookworm