Sun
{Scese, evitando di guardarla a lungo,
come si fa col sole, ma vedeva lei,
come si vede il sole, anche senza guardare}
Mancano
un paio di ore all’alba, ormai, quando Stiles, suo padre e Lydia si incontrano
con gli altri all’entrata della scuola. Un sorriso di soddisfazione si riflette
nei volti di tutti, felici di averla scampata ancora di una volta e,
soprattutto, di riavere Stiles con loro.
«Forza,
ragazzi, domani c’è scuola.» dice lo sceriffo, abbracciando il suo amato figlio
e scatenando le risate di tutti.
Tutti
si incamminano verso le loro macchine, lasciando presto soli Stiles e Lydia
davanti alla jeep.
«Ti
accompagno a casa.» dice lui, sapendo benissimo che Lydia può andarci con la
sua macchina, ma sapendo anche che, diamine,
è cambiato tutto.
Lei,
infatti, sorride e va a sedersi nella jeep che si accende subito sotto il tocco
di Stiles e s’inoltra nelle strade deserte di Beacon Hills.
Domani
tutti si sveglieranno e inizieranno la loro giornata, come se nulla sia
accaduto. Riprenderanno la loro vita, ignari di averne perso giorni e perfino
interi mesi e tutto tornerà alla normalità.
La
jeep si ferma di fronte a casa Martin e Stiles fa appena in tempo a girarsi
verso Lydia che lei si è già protesa verso di lui per baciarlo.
Vorrebbe
ridere, perché se mai gli avessero detto che avrebbe baciato Lydia Martin
nell’abitacolo della sua jeep alle prime luci dell’alba, non ci avrebbe mai
creduto.
La
osserva, illuminata dai primi tenui raggi del sole e la ama più di quanto
avesse mai pensato possibile.
«Non
puoi capire quanto mi sei mancato, Stiles.»
Lydia
ha le lacrime agli occhi e la sua mano sfiora il viso di Stiles, ancora
incredula che sia di nuovo con lei.
«Credimi,
ho una certa idea.» sussurra lui, prima di baciarla di nuovo.
Torna
il silenzio nell’abitacolo, con Stiles e Lydia che vorrebbero dirsi mille cose
e non riescono a trovare le parole per dirne mezza.
«Ma… tipo, adesso… posso farlo
quando voglio?» chiese il ragazzo, scostandosi leggermente.
«Che
cosa?»
«Questo.»
dice lui, toccandole il labbro con il pollice e accarezzandole i capelli.
«Ho
dieci anni da farmi perdonare, no?»
Lydia
sorride e lo abbraccia, sapendo che domani mattina, finalmente, lo ritroverà a
scuola.
~
Lydia
bussa alla porta della stanza, e, come sempre in quei giorni, un senso di
malinconia l’assale se ripensa alla disperazione che ha provato quando c’era
solo un muro davanti a lei. Le si stringe il cuore e il medesimo nodo alla gola
le si ripresenta, ma svanisce nell’attimo in cui Stiles apre la porta e la
accoglie con un bacio veloce.
«Stavo
vedendo i moduli per la George University, ho quasi
finito di compilarli.» le dice, risedendosi velocemente alla scrivania,
occupata da mille scartoffie.
Lydia
lo raggiunge e lo aiuta a finire, pensando che pochi giorni prima le è arrivata
la conferma della sua entrata all’MIT, con il salto dei primi due anni per i
crediti ottenuti e il superamento eccellente delle prove d’ingresso.
Il
problema “Caccia Selvaggia” si è ormai risolto da quasi una settimana e,
nonostante i timori di Lydia e Stiles, stanno affrontando quei giorni con una
naturalezza che non credevano possibile, felici di rubarsi un bacio prima delle
lezioni e trascorrendo le loro giornate come normali adolescenti, senza doverle
passare a investigare su un omicidio o una sparizione misteriosa.
Dopo
aver concluso, Stiles attira la sedia di Lydia verso di sé, baciandola con
lentezza.
Questo
è il cinquantaduesimo bacio che si scambiano – c’erano forse dubbi che Stiles Stilinski non li avesse contati tutti, uno per uno? – e Stiles
è ormai certo che non riuscirà mai a farci l’abitudine.
Sente
Lydia quasi tremare e appoggia la fronte alla sua, respirando l’aria negatagli
dal bacio.
Lei
non distoglie più gli occhi: non ricorda nemmeno quante volte aveva staccato lo
sguardo nel corso di quegli anni, perché quando Stiles la guardava ogni parte
di lui gridava il suo amore per lei e Lydia, spesso, non si sentiva all’altezza
di quel sentimento.
Si
alza e si mette a cavalcioni su di lui, ridacchiando del suo sguardo stupito e
cingendogli il collo con le braccia.
Lo
bacia e ride dei tentativi di Stiles di farli alzare.
«Ehm… che ne dici di andare al cinema?»
«Stiles.»
«O
potremmo andare a mangiare il sushi! Anche se forse, dopo tutto questo tempo il
pesce che hanno al ristorante è scaduto, ma i proprietari non se lo ricordano…»
«Stiles.»
«Oppure
una passeggiata.»
«Stiles!»
esclama lei, spazientita e divertita.
«Dimmi.»
«Possiamo… restare qui.» dice Lydia, sorprendendosi della
piega nervosa che ha preso il suo tono.
«Sì… certo! Posso cucinarti la cena…
o ordiniamo da asporto…»
Stiles
le accarezza i capelli e, come sempre, non servono parole tra loro due, perché
Lydia sa benissimo cosa succederà se resteranno in quella stanza e lo desidera
così tanto da averne paura.
«Provo
la stessa cosa anche io.» sussurra, a pochi centimetri dal suo viso. «Ma… Stiles, siamo insieme,
no?»
La
bacia come se fosse la prima volta, quasi annaspando e, come sciolte da un
incantesimo, le sue mani cingono la vita di Lydia, tirandola ancora di più
verso di sé.
Il
numero di volte che ha sognato quel momento ha smesso di contarlo da anni e la
realtà di esso supera ogni sua aspettativa.
Lydia
si alza in piedi, tenendolo per mano e sorride, nervosa ed emozionata. E Stiles
continua a guardarla in quel modo,
come se non esistesse nient’altro.
Si
coricano sul letto, spogliandosi con una lentezza quasi sacrale e Stiles è
convinto di svenire a ogni indumento che toglie a Lydia e che lei lo toglie a
lui.
Affonda
il viso nei suoi capelli biondo fragola che, ironicamente, profumano davvero di
fragola e freme al tocco di Lydia e ai gemiti che sente vicino al suo orecchio.
Scende
a baciarle il collo, mentre la sua mano vaga su quel corpo che ha amato prima
ancora di desiderare.
«Stiles…»
Si
ferma e la guarda, godendosi i suoi occhi verdi che luccicano, la sua bocca
aperta e le sue guance rosse ed è ancora più sicuro che Lydia Martin sia
l’amore della sua vita.
Annuisce
e la bacia, entrando dentro di lei con spinte delicate. Nonostante nessuno dei
due sia alla prima esperienza, entrambi si sentono più tesi della loro prima volta
e quando il piacere subentra all’imbarazzo iniziale, Lydia quasi trattiene una
risata di cuore.
Lo
bacia, strofinando il bacino contro di lui e seguendo il suo ritmo, come se
fossero due amanti da sempre.
«Lydia,
Lydia.»
Si
tira leggermente in su, consapevole che non può continuare senza protezione e
allunga una mano verso il comodino, quando Lydia lo rassicura, incitandolo a
proseguire.
«Non
c’è bisogno.»
«Sicura?»
«Ringrazia
gli ormoni ballerini.» risponde lei, ridendo e baciandolo.
Non
servono che poche altre spinte, prima che entrambi vengano, uno nel respiro
dell’altra. Lydia boccheggia e una mano di Stiles le accarezza la guancia e la guarda, come solo lui sa fare.
«Non
mi abituerò mai, Stiles.»
«Cosa?»
chiede lui, con il respiro strozzato.
«A
come mi guardi. Come se non ci fosse altro.»
«Non
c’è, Lydia…»
Le
salgono le lacrime agli occhi, ripensando a tutto quello che hanno passato a
causa dei Cavalieri Fantasmi e la sconcertante consapevolezza che, forse,
avrebbe continuato a negare a sé stessa i suoi sentimenti per Stiles, se non
gliel’avessero portato via.
«Sono
qui, Lydia.» le dice lui, abbracciandola a sé e coprendo entrambi col lenzuolo,
avendo capito i suoi pensieri.
«Siamo
qui.»
«Su
questo… ogni tanto mi do dei pizzicotti per essere
sicuro che non sia tutto un sogno.»
«Scemo.»
ride Lydia, rilassandosi contro di lui.
Senza
neanche rendersi conto, si addormenta profondamente, inconsapevole che Stiles
l’abbia osservata finché il sonno non è arrivato a prendere anche lui.
Sono
le nove del mattino, quando Stiles apre gli occhi e davanti a lui si presenta
un’immagine che non ha osato neanche mai sognare: Lydia Martin, con indosso la
sua felpa della squadra di lacrosse, che scrive qualcosa sulla sua scrivania,
concentrata e tremendamente sexy.
«Sei
la visione più eccitante che esista al mondo, Lydia.»
Lei,
non avendolo sentito, si volta stupita e ridacchia dello sguardo di Stiles, gongolante
come non mai. Si alza in piedi e si avvicina sensualmente al letto, ridendo per
la faccia da pesce lesso che il suo ragazzo le sta rivolgendo.
Il suo
ragazzo.
Forse
ora avrebbe bisogno di un pizzicotto anche lei, per crederci davvero.
Stiles
esce dal letto e la bacia, stringendola a sé e godendo di quella felicità che
prova.
«Stiles…»
«Dimmi.»
«Lo
so che non devo dirtelo…»
Inconsciamente
Stiles trattiene il fiato, perché sa cosa Lydia vuole dirle e sa che
probabilmente sverrà al suolo. Poi si ricorda che ha fatto l’amore con Lydia ed
è sopravissuto, quindi riuscirà a gestire quelle
parole.
«Ma
ti sei appena alzato.» dice, sperando che lui capisca.
L’espressione
più confusa si dipinge sul suo volto e l’eccitazione per quelle parole svanisce
come neve al sole.
«Alito,
Stiles Stilinski.» chiarisce Lydia, con una finta espressione di
rimprovero.
Lui
scoppia a ridere, contagiando anche la ragazza e recupera una maglietta al
volo, per andare in bagno e rimediare a quell’incombenza mattutina.
«Merito
un premio, però.»
«Ah
sì? Beh, sotto la tua maglietta,» dice tirandola leggermente verso su e
scoprendo le gambe ancora di più. «magari c’è qualche cosa.»
Apre
la porta della stanza e vola verso il bagno, lavandosi i denti alla velocità
della luce per poter tornare da lei.
Quando
rientra, Lydia è nella stessa posizione di prima, con un sorriso che le
illumina il volto.
«Stiles!»
«Che
succede?»
«Ti
amo anche io.»
Le
parole di Lydia si ripercuotono nella stanza e tutta la preparazione
psicologica di Stiles va a farsi benedire, sconfitta dall’imprevedibilità della
sua ragazza.
Lydia
avanza e lo abbraccia, quasi con la stessa disperazione che ha provato quando
l’ha rivisto con il Cavaliere Fantasma.
Si
china e la bacia, pensando forse la cosa più strana, mentre sta già provvedendo
a togliere la sua maglietta da Lydia.
Piano riuscito con successo.
The 10 year plan for making Lydia fall in love
with me may have to stretch to 15,
but the plan is definitely still in motion.
Read more at:
http://transcripts.foreverdreaming.org/viewtopic.php?f=137&t=8589
Fine.
Ben
8 giorni e il mio cuore duole ancora come il primo.
Lo
Stydia Canon ♥. Se me l’avessero
detto a Giugno del 2011, avrei riso. (Che poi, io ho iniziato a shipparli fin dalla prima puntata, 6 anni di sofferenza
totale).
La
scena è stata perfetta, l’ho vista e rivista e amata fino allo sfinimento e mi
viene una rabbia assurda quando sento che lo Stydia è
costruito MALE (può non piacere, sacrosanto, ma non che è costruito male ç_ç la cura dei dettagli, le canzoni, i riferimenti ad
altre stagioni, Scott caposquadra Stydia).
E
niente, ho un sacco di fic in mente, solo che Stiles
e Lydia sono così belli che ho sempre, sempre paura di rovinarli.
Il
titolo e la frase iniziale (di Anna Karenina, di
Tolstoj ♥) sono ovviamente ispirati al Sun delle
canzoni Stydia.
Quella
finale, ovviamente, è una frase detta da Stiles.
Che
dire, spero vi sia piaciuta, avrei tanto piacere se mi lasciaste un commentino
*_*
Un
bacione, torno da Stiles e Lydia.
EclispeOfHeart
P.S.
se Jeff osa rovinare nella 6B lo Stydia, io mi faccio
rimuovere la memoria e per me questo sarà, per sempre, il finale di serie. ♥