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Autore: Raykha    15/02/2017    1 recensioni
Dopo una litigata coi fiocchi, Greg e Mycroft decidono di prendersi una pausa. Entrambi hanno l'idea di partire per una breve vacanza e, coincidenza, si ritrovano nello stesso posto... Faranno pace?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non esistono coppie che non litigano mai. E se una coppia afferma di non litigare mai, ci sono due possibilità: o mentono, o non parlano neanche.

Litigare è inevitabile, e anche loro litigavano, qualche volta... Ma mai così.

 

"Non puoi continuare a difenderlo solo perchè è tuo fratello, Mycroft!"

"Posso eccome Gregory"

"Si chiama abuso di potere"

"Pensala come ti pare"

"Oh certo, tanto io sono solo uno stupido e comune poliziotto a cui voi Holmes fate la grazia di concedere un po' di tempo, come dèi tra i mortali"

"Gregory, adesso stai esagerando"

"Esagerando, io? Non sono io quello che difende un criminale solo perchè porta il mio stesso cognome"

"Non osare parlare di mio fratello in questo modo."

"Tu invece puoi parlare a me in questo stesso modo e comandarmi a bacchetta solo perchè sei Mycroft Holmes."

 

E se l'inizio della discussione aveva, tutto sommato, una giustificazione (nonostante si fossero più volte ripromessi di non lasciare che il lavoro o Sherlock creassero problemi tra loro anche in casa), ben presto la rabbia li portò a dire cose che nessuno dei due pensava.

Lestrade si scaldava facilmente, ma quella volta persino il controllato Mycroft esplose, recriminandogli ogni piccolo difetto come se fosse una questione di importanza vitale.

Dal canto suo, Greg lo accusava di essere frigido e menefreghista, accusandolo di meritare il soprannome di Uomo di ghiaccio, perchè a quanto pareva di lui non gliene fregava un cazzo.

Una pioggia di insulti più tardi, erano entrambi arrabbiati e feriti.

 

"Credo sia bene... Prenderci una pausa" disse Greg con un sospiro. Mycroft non gli rispose, rimanendo semplicemente lì a guardarlo lasciare la sua copia delle chiavi sulla mensola, prendere il cappotto e tornarsene al suo vecchio appatramento, che stava ancora cercando di vendere.

 

Quando rimase solo, Mycroft pianse. Non pensava nulla di ciò che aveva detto, e se n'era pentito subito dopo. Ma il suo stupido orgoglio gli aveva impedito di fermare Gregory prima che se ne andasse, e ora poteva soltanto sperare di non avere definitivamente rovinato tutto.

 

Greg arrivò al suo appartamento ormai sfinito. Sbollita la rabbia, gli rimaneva solo un grande senso di vuoto. Avevano sbagliato entrambi, si diceva, ma forse quel litigio era la prova che loro non erano poi così fatti l'uno per l'altro come credevano...

 

Nei giorni successivi, i due non si parlarono nè si videro. Persino Sherlock tenne il suo invadente naso fuori dalla faccenda, che dedusse facilmente non appena Greg gli portò il fascicolo di un caso.

Barba non curata, diversa colonia, dopobarba scadente, una chiave in meno nel mazzo, lui intrattabile e scortese... Persino John lo aveva ipotizzato senza che Sherlock gli dicesse nulla.

Dal canto suo, Mycroft avrebbe potuto monitorare Gregoo persino costringerlo a parlargli, facendolo prelevare, ma sapeva bene che il suo (ex?) compagno mal sopportava tutto ciò anche quando stavano insieme, perciò Holmes si rassegnò a lasciargli i suoi spazi.

 

Una settimana dopo, entrambi decisero di lasciare Londra per qualche giorno, per schiarirsi le idee, troppo testardi e orgogliosi per fare il primo passo...

Greg passeggiava per le ramblas di Barcelona e si guardava intorno, incuriosito dalle bellezze della città. Adorava l'atmosfera della città, e non vedeva l'ora di andare in spiaggia a sorseggiare un mojito in riva al mare. Tuttavia, continuava a girovagare tra i monumenti, e non riusciva a non pensare che Mycroft li avrebbe adorati, essendo appassionato di architettura...

Mycroft, in quell'esatto momento, camminava a piedi nudi sulla sabbia di San Sebastià, a Barcellona, e osservava la folla, così vibrante ed energica. Gregory l'avrebbe adorata, pensava con un sospiro.

 

E fu così che, per un fortunato caso del destino, a cui Mycroft rifiutava ancora di credere, si ritrovarono entrambi nello stesso bar, quella sera.

Non appena Mycroft entrò, vide subito il suo Gregory. Avrebbe riconosciuto quei capelli sale e pepe tra mille. Un attimo dopo, si sedette accanto a Lestrade un uomo molto affascinante, che che si mise poi a flirtare spudoratamente con lui dopo avergli portato un drink.

Mycroft sentì il suo viso imporporarsi e la sua gelosia crescere sempre di più, e stava per andare da quel tizio e ringhiargli di lasciare in pace il suo fidanzato, quando un pensiero lo gelò sul posto.

Gregory voleva una pausa, non era più suo. Mycroft non aveva più nessun diritto di fare una cosa del genere, e se Greg voleva andare via con quel tizio, lui non poteva fermarlo. Trattenendo a stento le lacrime, si sedette a un tavolino che gli permise di osservare i due.

 

Greg apprezzava la compagnia di Miguel, che aveva incontrato quel pomeriggio e che lo aveva invitato a bere una cosa con lui e degli amici, per poi guardare la partita della Bundes Liga in quello stesso bar.

Venne poi fuori che non c'era nessun amico e nessuna partita, e quando Miguel iniziò a provarci con lui, Greg lo respinse gentilmente, dicendo che era già impegnato.

Mycroft si rilassò visibilmente, guardando i due stringersi la mano e Greg uscire dal locale, da solo.

Holmes decise che non poteva perdere altro tempo, e gli corse dietro.

 

"Gregory!" gli urlò, in mezzo alla strada.

L'altro si girò di scatto, incredulo. Soltanto una persona lo chiamava così; una persona dalla voce inconfondibile...

"Mycroft?"

Pochi istanti dopo, il compagno lo raggiunse, scansando qualche passante.

"Che ci fai qui? - chiese Lestrade, sospettoso – Mi stavi forse seguendo?"

"No. No, assolutamente, Gregory, non arrabbiarti"

"E allora come sapevi dove trovarmi?"

"Non lo sapevo"

"Vuoi farmi credere che è stata solo una coincidenza?"

"Si"

"Ma tu non credi alle coincidenze"

"No, è vero... Ma non significa che a volte non possano accadere"

 

Greg lo guardava senza sapere cosa dire. Qualcuno doveva fare il primo passo, se volevano chiarire...

"Senti, Myc, volevo dirti che mi dispia-"

"No, Gregory – lo interruppe – é a me che dispiace."

E Lestrade fu certo che tra loro si sarebbe aggiustata ogni cosa quando sentì dire dal compagno una cosa che non aveva mai detto a nessuno: "Avevi ragione tu riguardo a Sherlock, Gregory. Ho sbagliato."

Greg allora gli si avvicinò, accarezzandogli una guancia.

"Ho sbagliato a dirti quelle cose, Myc. Non le pensavo"

"Lo so, non pensavo nemmeno io ciò che ti ho detto"

"Ti amo"

"Ti amo anche io, Gregory"

 

Mycroft aprì la porta della suite in cui alloggiava, all'Hotel W (ovviamente Mycroft aveva una suite nell'hotel più costoso di tutta la città, pensava Greg) e non fece quasi neanche in tempo a richiuderla, perchè il compagno già lo aveva sbattuto contro il muro, possedendo quelle labbra che gli erano mancate così tanto.

Holmes richiuse la porta, sbattendola con un calcio, e iniziò a strusciarsi contro il corpo del compagno, sospirando.

Si strapparono letteralmente i vestiti di dosso, accarezzando e graffiando quanta più pelle possibile, fino a lasciarsi cadere sul letto.

"Mi sei mancato"

"Dio, ti desidero da morire"

"Ti prego, prendimi"

Si sussurravano sulla pelle, masturbandosi a vicenda e gemendo oscenamente, incuranti di chiunque potesse sentirli.

E quando Greg entrò in lui, dopo averlo accuratamente preparato per non fargli male, Mycroft inarcò la schiena per andare incontro alle sue spinte forti e veloci, gettando la testa all'indietro.

"Dio, Myc, cosa sei..."

"Sono tuo, Gregory, questo sono."

 

Fecero l'amore per ore, prima di addormentarsi ancora abbracciati, esausti e felici.

E prima di trascorrere il resto della loro vacanza nello stesso modo. Dovevano pur recuperare il tempo che avevano passato separati!

Tornati a Londra, non mancarono le frecciatine di Sherlock. "Oh, vedo che avete fatto pace" disse fingendo un conato di vomito.

"Oh, si... Molte volte" rispose Greg con un sorrisino, dando una pacca su culo a Mycroft, e facendo avvampare entrambi i fratelli Holmes contemporaneamente.

"... Amico, li hai zittiti entrambi in un colpo solo – disse John scoppiando a ridere – Le congratulazioni sono d'obbligo"

 

Non esistono coppie che non litigano mai. E anche loro litigavano, ma da allora nessuno dei due mise più in dubbio che in fondo erano davvero fatti l'uno per l'altro.

   
 
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