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Autore: Crybaby    21/02/2017    2 recensioni
-È così... piccola...
Questo, fu tutto quello che Choji era riuscito a dire, da quando Kurenai gli aveva lasciato tenere in braccio la sua neonata.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Choji Akimichi, Kurenai Yuhi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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-È così... piccola...

Questo, fu tutto quello che Choji era riuscito a dire, da quando Kurenai gli aveva lasciato tenere in braccio la sua neonata.
Choji nemmeno si sarebbe aspettato di ricevere un onore così bello. Era passato davanti alla casa di Kurenai solo per un breve saluto, tutto qui, ma quella che avrebbe dovuto diventare la moglie di Asuma aveva insistito tanto perché lui si fermasse almeno per un bicchiere d'acqua.
Choji nemmeno avrebbe voluto ricevere un onore così bello.
"Asuma-sensei non ha mai potuto coccolarla, non è giusto che io invece possa..." aveva cominciato a dire. Ma quando Kurenai lo ebbe rassicurato e gli ebbe porto la piccola Mirai, tutto era cambiato.
Le varie preoccupazioni, il dispiacere per Asuma, l'ansia per l'imminente quarta guerra mondiale... ma anche il pranzo di quel pomeriggio, il sacchetto di patatine ancora da consumare ben nascosto in tasca, l'appuntamento che avrebbe avuto di lì a poche ore con il resto del suo team...
Tutte le cose, brutte e belle, erano sparite dalla mente di Choji. In quei pochi minuti, nella sua vita esisteva solo quella splendida creaturina, grande poco più della metà del possente avambraccio su cui si era addormentata.

-È la prima volta che hai a che fare con un bebè, Choji?- chiese Kurenai, per interrompere un po' a malincuore quel morbido silenzio.
-Sì. Non mi è mai capitato, prima.
-Nemmeno nel tuo clan?
Choji negò con la testa.
-Io sono l'ultimo degli Akimichi, dopo di me non è più nato nessuno. Non ho fratelli, e gli unici cugini che ho sono tutti più grandi di me. ...lei, invece...

Choji mosse pianissimo la mano libera per accarezzare Mirai, ma per paura di farle del male si limitò invece a sfiorarla.
-È così piccola... Così minuscola... Non posso nemmeno accarezzarla senza coprirla tutta con la mia mano...
-Preferisci che la riprenda in braccio io?- domandò Kurenai.

Ma Choji non la sentì. Il breve discorso sull'essere figlio unico gli aveva appena fatto scoprire Mirai sotto un’altra luce.
Quella creaturina accoccolata sul suo avambraccio era la figlia di Asuma, che era stato per lui oltre che un maestro anche un secondo padre.
Di conseguenza, quella creaturina accoccolata sul suo avambraccio era appena diventata la sua sorellina.

-Sorellina...- mormorò Choji, senza accorgersene.

Così come non si accorse di avere stampato in viso il sorriso più grande che avesse mai fatto.

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Non ho messo il DISCLAIMER all'inizio perché mi sembrava brutto (ma rimane il fatto che ogni possibile somiglianza con altre opere è casuale) e poi perché, in questo caso, un riferimento a un fatto realmente accaduto c’è.
Ovvero, a quando ho potuto tenere in braccio per la prima volta la mia nipotina, nata due settimane fa.
Nella storiella che avete appena letto, più che descrivere una scena lunga (cosa che era nelle mie intenzioni iniziali) ho preferito semplicemente incanalare le mie sensazioni a caldo.

Spero di essere riuscito a trasmetterle ^^

E spero anche di aver coniugato i verbi al trapassato remoto nel modo giusto, nel caso abbia commesso qualche errore da matita rossa segnalatemelo pure ^_^’

  
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