Hola lobitos! Spero che vi piaccia! 

PROLOGO
Quando la madre di Stiles morì, il padre cadde in uno stato di depressione. Iniziò a bere e a giocare d'azzardo. Aveva perso così tanti soldi che aveva dovuto chiedere un prestito ad un usuraio. Noah aveva smesso di lavorare e l'unica possibilità che aveva per restituire i soldi era quella di vincere al gioco, ma ogni volta che vinceva, poi, li perdeva nella partita successiva.
Per questo, Stiles, si trovava seduto su una sedia vicino a un letto d'ospedale dove suo padre era sdraiato. Non era riuscito a restituire i soldi e gli scagnozzi di Blaine, l'usuraio a cui aveva chiesto il prestito, lo avevano pestato a sangue.
Stiles, ormai, era seduto su quella sedia da più di un'ora ad osservare suo padre in coma. Piangeva. Non voleva perdere un altro genitore e si sentiva in colpa per avere presentato Blane a suo padre. Ebbene si! Stiles e Blaine erano stati insieme per un anno. Si erano divertiti ed erano innamorati, ma tutto finì quando Stiles scoprì che Blaine gli aveva solo mentito, che con lui voleva solo giocare e niente di più. Blaine aveva sedotto Stiles ma, quello che più gli faceva rabbia, era ciò che aveva fatto a suo padre.
Il ragazzo si alzò da quella sedia e, tra le lacrime di rabbia, tristezza e paura, andò al locale dove lavorava come barman perché sapeva di trovarci Blaine, visto che lui ne era il proprietario.

Giunto al locale, si diresse verso una porta dove compariva la scritta PRIVATO, bussò e senza aspettare risposta entrò.
«Blaine! Devo parlarti!» il tono della sua voce era duro. Doveva assolutamente risolvere la situazione. Uno degli scagnozzi gli si paró davanti prima che Stiles potesse fare un altro passo avanti.
«Lascialo passare!» ordinò «Allora.. Stiles, qual buon vento ti porta qui?»
«Voglio ripagare il debito di mio padre entro l'anno»
«Ah si? E come? Il tuo stipendio non basterebbe» lo scherní
«Troverò un modo!» detto ciò uscì dalla stanza.

Stiles entrò nel suo appartamento, sapeva di aver fatto la cosa più stupida che potesse fare. Come poteva solo pensare di pagare l'enorme debito di suo padre? Stavolta si era cacciato in un bel guaio. I suoi pensieri furono interrotti dalla suoneria del cellulare. Stiles lesse velocemente il nomd sul display e rispose.
«Ehi! Zia Millie!»
«Stiles, quante volte ti ho detto di non chiamarmi così, ma Miss Milan?»
«Zia Millie, io non lavoro per te!»
«Lo so, ho chiamato per sapere come stai»
«Bene, anche se oggi sono andato da Blane e mi sono cacciato nei guai! Gli ho detto che gli avrei restituito i soldi entro l'anno! Non so cosa fare, non ho tutti quei soldi»
«Quanto gli devi?»
«Un milione»
«Stiles, potresti lavorare per me!»
«Zia Millie, ne abbiamo già parlato..» la donna non lo lasciò terminare «Ci vediamo domani mattina! Alle 10, nel mio ufficio» senza aspettare risposta, Millie chiuse la telefonata.

Quella sera Stiles era al lavoro dietro al bancone del locale, insieme al suo migliore amico, Scott. Quei due erano amici sin dall'infanzia. Si erano conosciuti il primo giorno d'asilo e non si erano più lasciati, ormai erano diventati come fratelli.
«...Stiles, non puoi andare a lavorare per tua zia»
«Si ma guadagnerei abbastanza soldi per pagare il debito di mio padre»
«Stiles... »
«Scott, nemmeno io ne sono entusiasta, però se serve per aiutare mio padre lo farò»
«Farai cosa?» Al bancone si avvicinò una ragazza dai capelli biondo fragola. Era Lydia.
Stiles e Scott conobbero Lydia quando iniziarono a lavorare al locale. Lei faceva la spogliarellista per pagarsi gli studi al college per poter diventare medico. All'inizio ai due era sembrata la solita ragazza snob, ma quando impararono a conoscerla divennero grandi amici.
«Stiles vuole lavorare per sua zia per saldare il debito di suo padre»
«Per me è una grande idea! Se potessi ci andrei io, ma non riuscirei a seguire le lezioni e lavorare in giro per gli Stati Uniti»
«Grazie Lydia, finalmente qualcuno mi appoggia! Comunque, domani sentirò cosa vuole propormi e poi deciderò»

Il mattino successivo Stiles era davanti al grande palazzo dove sua zia lavorava. Prese l'ascensore e salì fino all'ultimo piano. Le porte si aprirono davanti ad una stanza luminosa e una donna gli venne incontro
«Miss Milan la sta aspettando nel suo ufficio»
«Ehm.. Gra..grazie»
La donna aprì la porta a fianco alla sua scrivania e diede una leggere spinta a Stiles, che si era imbambolato per via dell'insicurezza e della paura che provava.
«Zia Mi..»
«Miss Milan, Stiles, Miss Milan! Se lavorerai qui dovrai imparare a chiamarmi così»
«Ancora non lavoro qui, e poi tu sarai sempre la mia adorata zia Millie»
«Allora, ho pensato a come potresti ripagare Blaine entro l'anno.»
«E come?»
«Vedi Stiles, ho dei clienti molto danarosi, sarai quello che loro vogliono che tu sia per tutto il mese che sarai in loro compagnia. »
«Devo andarci anche a letto?»
«Solo se tu ne hai voglia! Io e i miei clienti abbiamo un accordo non scritto nel quale loro ti devono il 20% in più sui 100mila che guadagni! Se fossi in te, ci farei un pensierino»
«Ok ci sto»


Ciao a tutti!
Innanzitutto spero vi sia piaciuto il primo capitolo della storia. Come avrete capito la Ff  è basata su "Calendar Girl" di Audrey Carlan. Altra cosa che avrete notato, se avete letto il libro, è che alcuni personaggi sono presi dal libro stesso. I dialoghi e le scene non sempre sono tratte per filo e per segno dal libro. 
Il prologo è breve, ma vi prometto che i prossimi capitoli saranno più lunghi :-) chiedo scusa per eventuali errori, ma ero ansiosa di pubblicare :-)
E niente, lasciate una piccola recensione se ne avete voglia per farmi sapere cosa ne pensate, critiche incluse! 
Un bacio,
Misshoech95