Ringrazio anche solo chi legge.
Squalo/Takeshi. Come sono finiti insieme.
Scritta per Valyria_Valyria che l'aveva richiesta.
Squalo
appoggiò la mano sull'elsa della spada e si
affacciò alla finestra.
"C*zzo
ci fa qui uno dei marmocchi?! Ora ci sfidano anche a casa nostra?"
ringhiò.
Takeshi
sollevò il capo, sorrise ampiamente vedendo Squalo
affacciato e alzò la mano agitandola in aria.
"Squalo!
Allora vivi davvero qui!" urlò.
"Che
diamine vuoi?!" gridò Squalo a squarciagola.
Takeshi
si portò le mani a coppa ai lati della bocca.
"Posso
entrare? Qui sembra voler scoppiare a piovere!" strillò.
Squalo
schioccò la lingua sul palato e scosse il capo, facendo
ondeggiare i capelli argentei.
"VOOOOOOOOOOIH!
Sali, suicida!" sbraitò.
Takeshi
sporse le labbra, guardò la finestra, si guardò
intorno e mugugnò.
"Beh!
Vieni ad aprire allora!" gridò in risposta.
Corse
verso la porta, si fermò davanti ad essa e prese a
ondeggiare sulla punta delle scarpe da ginnastica; la sacca che aveva
in spalla ondeggiava battendo contro la sua schiena.
Si
sentirono urla e sbuffi provenire da dentro casa, delle porte che si
chiudevano.
"MAI
nessuno che alzi un dito in questa stramaledettissima casa!" si
sentì gridare Squalo.
Il
Capitano dei Varia aprì la porta spalancandola di scatto.
"V-O-I!"
ululò.
Takeshi
alzò la mano con un ampio sorriso.
"Yo!"
salutò.
Si
sporse di lato guardando dentro da oltre il fianco di Squalo.
"Wow!
Pensavo viveste in una specie di castello spaventoso come quello dei
Luna Park!".
Squalo
gli sfiorò il viso con la lama della spada.
"Il
Castello dei Vongola si trova in Italia, ignorante!" lo
rimproverò.
Takeshi
chiuse gli occhi arricciando il naso, mugugnò e sporse le
labbra.
"E che
c'entra! Se dovete fingervi assassini, dovete avere un castello
spaventoso!".
"Voooooooi"
sibilò Squalo. Lo raggiunse con una manata sul capo.
"Noi
siamo assassini! Entra e smettila di dire assurdità"
ordinò.
Takeshi
si massaggiò la testa, avanzò guardandosi intorno
con gli occhi dilatati.
"Beh!
Sembra comunque un bel posto dove stare!" esclamò.
Avanzò
seguendo Squalo, teneva le braccia incrociate dietro il collo e
guardava a destra e sinistra.
"Anche
Xanxus vive qui?".
"Sei
venuto qui per allenarti?" domandò Squalo gelido, corrugando
le sopracciglia color argento.
Takeshi
scrollò le spalle, gli si mise di fianco e si sporse.
"Quindi
non è in casa? E' andato a prendere Bel al corso di poesia o
qualcosa del genere?" chiese.
Ridacchiò,
si grattò la guancia e storse il labbro.
"Ah.
Volevo vedere il mio sensei! Non è giusto tu sappia dove
vivo io, ma io non sappia dove vivi tu!".
"Belphegor
a quest'ora è al corso di nuoto, non di poesia"
borbottò Squalo. Le sue gote pallide divennero rosate.
Indicò
con la spada un divanetto.
"Accomodati
lì. Ti offro una tazza di the e poi te ne vai" disse con
tono perentorio.
Takeshi
rise divertito, si poggiò contro il bracciolo del divano e
accavallò le caviglie. Lasciò cadere in terra la
sacca con un tonfo, poggiò le mani sul bracciolo.
"Prenderò
del latte, se non è un problema! Il the non è
proprio la mia bevanda preferita!".
"Voi,
vuoi anche il cioccolato?" ringhiò Squalo, appoggiandosi una
mano sul fianco, sporgendo in fuori il bacino.
Takeshi
negò, accentuando il sorriso.
"Latte
bianco. Ma se c'è del salmone lo mangio volentieri, ho
saltato il pranzo e sto morendo di fame!".
Piegò
il capo di lato guardando Squalo, batté le palpebre e si
passò la mano tra i capelli leggermente umidi di sudore.
<
Il modo in cui si muove è sempre strano, vorrei imparare un
giorno! > pensò.
Squalo
si diresse in cucina, digrignando i denti.
"VOI!
Tu in casa mia non mischi pesce e latte!" stabilì.
Takeshi
ridacchiò, prese a dondolare un piede agitandosi contro il
bracciolo del divano.
"Eh?
Ma non è giusto, sono le mie cose preferite!"
protestò.
Scosse
il capo, sospirò e fece vagare lo sguardo lungo la stanza.
"Beh,
allora fa tu sensei!".
Squalo
si diresse in cucina.
"Voi.
Hai qualcosa di intelligente da dirmi?" domandò dall'altra
stanza con voce alta.
Takeshi
sospirò divertito, si scostò dal bracciolo e
girò attorno al divano, poggiandosi contro l'altro.
"Perché
mi hai dato del suicida? Stava per piovere, mica per succedere qualcosa
di grave!" strillò in risposta.
Ridacchiò
tra sé, incrociò le braccia al petto.
<
Anche se potrei semplicemente raggiungerlo in cucina, è
davvero divertente fare così! > si disse.
"Perché
ti ammezzerà il Boss, ecco
perché!"risuonò la voce del Varia.
Takeshi
scosse il capo, accavallò le caviglie e prese a dondolare le
gambe.
"Se
non mi ha ucciso perché mi alleno con te, non lo
farà più!" ribatté.
Sporse
il capo, si scostò dal bracciolo del divano e storse il
labbro.
<
Sono troppo curioso di sapere che sta combinando lì dentro,
però > pensò.
"Potrebbe
pensare che siamo amanti" ribatté secco Squalo.
Uscì
dalla cucina con un vassoio in plastica, su cui svettava una tazza
fumante.
Accanto
c'era un vasetto di miele e un contenitore di zollette di zucchero.
Takeshi
girò nuovamente attorno al divano tornando al bracciolo di
fianco a cui aveva lasciato la borsa, sorrise piegando il capo di lato.
"Pensavo
che Xanxus sapesse che tutti vogliono essere tuoi amanti, ma tu vuoi
solo lui" disse.
Squalo
gli porse il vassoio.
"Ti ho
lasciato la cazz* di scelta del dolcificante. E no, Boss pensa che mi
devo fare l'amante, ma ne è geloso" borbottò.
Takeshi
prese il vassoio, si sedette sul divano e poggiò il vassoio
sul bracciolo. Prese il cucchiaio, mise il miele su una zolletta di
zucchero e la lasciò cadere nel latte. Ripeté
l'operazione con altre due e girò il latte.
"Quindi
vi farete tutti e due l'amante? Xanxus ne ha già scelto
uno?".
"Penso
di sì" bofonchiò Squalo in risposta.
Takeshi
strinse le labbra, sorseggiò il latte lentamente e
mugugnò poggiando la tazza sul vassoio.
"Se tu
vuoi che trovi un amante e lui vuole che tu trovi un amante, e se
entrambi lo volete perché così state meglio,
è una cosa brutta o bella?" domandò.
Si
mordicchiò il labbro, dondolò le gambe.
"O il
problema è che non sai chi scegliere come amante e hai paura
che anche lui rinunci?".
Squalo
si sedette sulla poltrona.
"Un
Centro ha bisogno di amanti come di Guardiani " spiegò con
voce roca.
Takeshi
sorrise gentile sporgendosi verso di lui.
"Xanxus
ha bisogno di te. Scommetto che ha solo pensato che se lui non avesse
trovato un amante, tu non avresti mai considerato l'idea" disse.
Prese
la tazza, la rigirò tra le mani sentendola tiepida e strinse
le labbra.
"Lui
non smetterà mai di essere geloso, e ti
considererà sempre la cosa più importante".
Aggiunse. Scosse il capo, sorrise ampiamente e chiuse gli occhi.
"Quindi
dobbiamo trovare qualcuno che tu possa amare, o si
arrabbierà ancora di più!".
Squalo
gli diede uno scappellotto con la mano sana.
"Voi...
consigli?" chiese.
Takeshi
si massaggiò la parte colpita, mugugnò.
"E
questo per cos'era?" protestò.
Finì
il latte, leccò il bordo e si umettò le labbra.
Poggiò la tazza sul vassoio, allargò le gambe e
si sporse in avanti intrecciando le mani sul divano.
"Non
c'è qualcuno che ti piace? Con cui ti trovi bene, che ti
conosce o simili?" domandò.
Squalo
sporse il labbro inferiore e negò con la testa.
"Conosco
solo te e i Varia. Oh, anche Dino, ma piuttosto mi castro. Voi!".
Takeshi
sospirò divertito, scosse il capo.
"Ok.
Pensa a me e i Varia. Con chi ti trovi bene? Intendo... anche solo a
parlare, o stare insieme. Certe cose sono importanti!".
Squalo
gettò indietro la testa e batté un paio di volte
le palpebre.
"Voiii.
Io parlo solo con te e Boss" ammise.
Takeshi
arrossì, si grattò la guancia e mugolò.
"Uh.
Ok. E qualcuno che ti piace fisicamente oltre Xanxus?".
Squalo
si svitò l'arto finto collegato al moncherino.
"Umh.
Non so. Lussuria non è il mio tipo. Dino nemmeno. Tu
assomigli a Boss fisicamente, ma è come dire che mi piace
solo quel baka di un Boss..." rifletté.
Takeshi
si alzò, si poggiò contro il bracciolo della
poltrona e si chinò verso Squalo.
"Praticamente
stiamo dicendo che sono l'unico candidato a poter essere tuo amante, ma
hai paura che io mi senta un sosia di Xanxus e visto che sono il tuo
moccioso la cosa sarebbe male".
Squalo
si massaggiò il mento.
"Voi!
Lo sai che hai ragione?!" realizzò.
Takeshi
rise con forza scuotendo il capo, si poggiò le mani sulle
ginocchia piegandosi completamente per essere con il viso all'altezza
della spalla di Squalo.
"Beh!
Se trovi una cosa di me che ti piace perché è mia
e basta, io accetto".
Ridacchiò,
passandosi il dito sotto il naso.
"In
realtà io accetterei comunque, ma ti sentiresti in colpa,
quindi...".
"Da
quando sei tornato dal futuro, sei una persona migliore.
Però io lascio una sola chance" illustrò Squalo.
Takeshi
annuì, sorrise appena socchiudendo gli occhi castani, che
brillarono di riflessi più chiari.
"Anche
se non so se 'essere una persona migliore' valga... una chance
è tutto quello che basta per farcela!".
"Allora
avrai la tua possibilità" promise Squalo.