"L'immensità delle acque tetre non l'aveva mai spaventata come in quel momento. Chissà cosa c'era veramente, sui fondali dell'oceano. Quante vite aveva osservato spegnersi quel velo scuro ed irrequieto, quanti segreti nascondeva. Quanti pianti, quanti sogni, quante speranze.
Il suo rimuginare la strappava dal presente e lei non poteva impedire che la sua mente vagasse tra le memorie più nascoste. Le sue paure riemergevano dalle acque confuse dei ricordi e l'adolescenza ormai trascorsa le pungeva la pelle sospinta dal vento. Era il passato a provocarle la pelle d'oca, a farle tremare il corpo e l'anima. Più del futuro e del presente stesso. Il fatto di aver abbandonato la sua vita a Dallas non la spaventava più, non era stata la sua fatica più grande.
Un brivido le attraversò il corpo ed i capelli si scossero lisci sulle sue spalle e sul viso. Si strinse tra le braccia nude, pentita di non essersi coperta abbastanza.
"Se ti faccio così tanto schifo, perché te ne stai qua?"