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Autore: CreepyArkensaw220215    05/04/2017    0 recensioni
Nonostante i suoi soli diciassette anni, Ontari Pramheda è ''The Ice Queen'', la regina del ghiaccio. La ragazza siberiana infatti è la più famosa ragazza d'America. Un' icona di bellezza,
un' idolo per molte persone e una fonte di invidia inesauribile per gli altri. Insomma, una stella che brilla nel firmamento! Ma nella vita di Ontari c'è più oscurità che luce, e lei se ne accorgerà presto. Cosa nasconde Alie, la fredda e calcolatrice manager che sembra volerla portare al limite? riuscirà Ontari a risolvere il mistero prima di fare una brutta fine? leggi e lo scoprirai.
Genere: Angst, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Ontari, Raven Reyes
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non avevano idea di quanto tempo avessero passato in volo, ma si accorsero subito quando erano arrivati. A dare loro il benvenuto, c'era una pioggia di proiettili proveniente da sotto. Octavia fece un atterraggio d'emergenza, ma il jet era comunque danneggiato, e l'impatto fu parecchio violento.Sarebbero sicuramente finiti male, se una persona non fosse venuta in loro aiuto. Li aveva presi uno per uno e li aveva tirati fuori dal jet. Quelli che potevano camminare la seguirono, anche se ancora non l'avevano vista in faccia. Invece Marta, che zoppicava, fu tenuta su da lei. Li portò tutti in una casetta isolata, poi chiuse la porta a chiave e mostrò la faccia. Tutti rimasero senza fiato. Era Clarke Wanheda. Vestita pesante, e coi capelli rossicci, ma era lei. La rossa non perse tempo.''Chi siete e cosa siete venuti a fare qui?'' Octavia prese la parola, alzandosi ed avvicinandosi a lei.''Sei stata tu a salvarmi e a togliermi il chip'' disse, completamente sorpresa. Clarke annuì. ''Allora?'' Raven prese la parola. ''Alie ha preso Ontari. Abbiamo chiesto un aiuto a Lexa, ma lei ce lo ha negato'' Clarke la fermò nel sentire il nome di Lexa. ''Sta bene?'' poi fu John a parlare.''Non per molto'' Clarke aggrottò le sopracciglia. Marta finì allora la frase ''La disattiveranno il mese prossimo'' disse, con voce grave. Gli occhi di Clarke si inumidirono. ''Quali sono state esattamente le parole di Lexa?'' questa volta fu John a risponderle ''Ha detto che se volevamo la sua collaborazione avremmo dovuto portarle di più delle nostre supposizioni''. Clarke sembrava sul punto di rompersi in mille pezzi. ''C'è un modo per poter comunicare con lei?'' tutti si girarono verso Raven, che alzò gli occhi al cielo. ''Datemi qualche minuto'' disse tirando fuori il cellulare e muovendo le dita velocemente sul touch screen. ''Sono collegata alla rete dell'azienda''. Clarke prese il telefono. Ricordava a memoria il numero di Lexa. Premette la cornetta verde. Poi sentì la voce di Lexa, e nonostante tutto, sorrise. ''Lexa?'' dall'altra parte del mare, Lexa si sentì venir meno.Avrebbe riconosciuto quella voce su mille. ''Clarke?'' la rossa annuì. ''Devi venire in Siberia. Dobbiamo fermarli'' disse Clarke. ''Non capisco'' disse Lexa. ''Vieni e basta. Tu sai dove''. Schiacciò la cornetta rossa. John era perplesso. ''Come può saperlo se non sa?'' al posto di Clarke, rispose Octavia. '' Lexa porta ancora il chip, lei sa cose che nessuno le ha mai detto''. Dopo quell'episodio, avevano aspettato l'arrivo di Lexa. Stavano per perdere le speranze, ma il telefono di Raven squillò.''Fai uscire Octavia. Ho un piano'' disse poi Lexa. Octavia si alzò ed uscì. Lexa le spiegò velocemente il piano, Octavia annuì e si fece legare le mani. Poco dopo , le due tornarono alla casetta. Lexa mostrò loro il microfono, e fece cenno di entrare nella grande cassa che aveva portato gli altri.Lo fecero, e Lexa arrivò davanti alle porte dell'azienda, che si aprirono come per magia. Due guardie armate si avvicinarono. ''Cosa c'è qui dentro?'' chiesero. Lexa rispose con calma e freddezza. ''Sono gli averi di Okteivia, la fuggitiva'' disse, alzando le braccia della ragazza per mostrare le mani legate. ''Ora! '' urlò poi Lexa. Tutti uscirono dalla cassa. Clarke disarmò una delle due guardie, sparandogli in testa, mentre Marta diede una testata all'altra, spaccandogli il naso e facendolo cadere privo di sensi. ''Wow'' disse John. Sua sorella aveva paura del sangue, e ora la sua faccia ne era piena. ''Farei di tutto per Ontari'' sorrise la ragazza. Anche lui sorrise. ''Lexa, vai!'' disse Clarke. Infatti, pochi secondi dopo, l'allarme suonò. Non appena Alie fu avvisata, fece trasmettere le riprese della stanza dove si trovava sui monitor sparsi in giro per lo stabile.''Ciao ragazzi'' disse, sorridendo freddamente. Poi l'inquadratura si spostò su Ontari, che era legata ad una specie di macchina della verità. ''Non fate sciocchezze, potreste farvi male'' aggiunse poi, glaciale. Marta guardò Clarke. Non sembrava spaventata. ''So dov'è'' sussurrò poi alla bionda. Intanto, Lexa riuscì in qualche modo a farsi strada verso la sala dei dormienti, dove venivano tenuti i prototipi ancora non in funzione. Il piano era attivare i loro chip, in modo da poterli avere dalla propria parte contro i dirigenti dell'azienda ed Alie.Era quasi fatta.
   
 
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