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Autore: MackenziePhoenix94    15/04/2017    0 recensioni
Charlotte Bennetts è un'agente dello S.H.I.E.L.D, un membro integrato degli Avengers e la migliore amica di Steve Rogers.
La sua vita cambia drasticamente il giorno in cui il suo unico amore, il dio del Caos, viene ucciso davanti ai suoi occhi.
Dopo gli eventi di Ultron, la giovane decide di ritirarsi momentaneamente dalla squadra di supereroi; la sua vita prende una nuova piega inaspettata il giorno in cui il suo migliore amico si presenta davanti alla porta del suo appartamento, chiedendole di ospitare una persona.
Ben presto Charlie si ritrova coinvolta non solo in qualcosa più grande di lei, ma in una vera e propria Guerra Civile.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Steve Rogers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Davanti ai quattro c’erano sei teche di vetro, ciascuna collegata a dei fili e contenenti cinque uomini ed una donna, seduti e profondamente addormentati o almeno così sembrava dato che nessuno di loro si era mosso di un solo millimetro.

“Io stavo lì dentro” disse Bucky, indicando con un cenno della testa una settima teca, posizionata poco più in là delle altre “loro sono gli altri soldati”

“Stanno ancora dormendo”

“No, non stanno dormendo, li ho uccisi io”.

Una voce maschile e sconosciuta replicò alle parole di Charlotte, lei si voltò a guardare una porta situata dall’altra parte del laboratorio: dietro l’oblò di vetro c’era il volto di un giovane uomo dai capelli castani; non aveva nulla di particolare o di terrificante ma lei capì subito che si trattava del Sokovaro di cui Steve le aveva parlato.

Il migliore amico della ragazza lanciò subito il suo scudo in vibranio, per rompere il vetro, ma non vi provocò nemmeno un graffio.

“Chi sei, tu?”

“Ha forse importanza? Sono riuscito a portarvi dove io volevo. Davvero credevate che io volessi liberare questi mostri e scatenare la loro potenza? Io odio l’Hydra e voglio che paghi per tutto quello che ha fatto”

“Amico, allora credo che tu abbia un po’ le idee confuse riguardo alla parte da cui vuoi stare” rispose Tony puntando contro la porta blindata i guanti dell’armatura, da cui fuoriuscivano i raggi di luce azzurra.

“Tony Stark, ho qualcosa da farti vedere, sono sicuro che lo troverai molto interessante”

“Non ho tempo da perdere in sciocchezze, ragazzo”

“Ripeto: sono sicuro che lo troverai molto interessante. Tutti voi lo troverete tale” ripeté l’uomo da dietro la porta; uno degli schermi che c’erano nella stanza s’accese all’improvviso, mostrando quello che sembrava il video, molto vecchio, di una telecamera di sorveglianza.

“Conosco quella strada…”

“Tony, non guardare quel video” disse Rogers, capendo che cosa fosse, afferrò l’amico per un braccio ma l’altro si liberò con un gesto seccato.

“Non capisco, che cos’è quel video?” domandò Charlie, guardò Bucky ma lui aveva rivolto lo sguardo in direzione del pavimento; tornò a fissare lo schermo, giusto in tempo per vedere una macchina che si schiantava contro un palo della luce.

Dal cofano della macchina iniziò ad uscire del fumo ed un uomo cadde a terra dal sedile del guidatore.

“Tony, per favore, non guardare”.

Dopo qualche secondo arrivò una moto, guidata da un giovane uomo, la vettura si fermò dall’altra parte della strada ed il guidatore scese, avvicinandosi a quello che aveva fatto l’incidente, le immagini erano un po’ sgranate ma Charlotte riuscì a riconoscere Howard Stark nell’uomo a terra e Bucky in quello che era sceso dalla moto; un brivido di consapevolezza le attraversò subito la schiena, ma non riusciva a distogliere lo sguardo dallo schermo.

Si portò una mano alla bocca quando vide il giovane uomo afferrare il padre di Tony e fracassargli la testa nel terreno, posizionarlo nuovamente nel sedile del guidatore e strangolare la moglie, che aveva assistito impotente a tutta la scena; poi si allontanò nuovamente, risalendo nella moto d’epoca.

Charlie si voltò una seconda volta in direzione di Bucky.

“Tu li hai uccisi?”

“Ero sotto il controllo dell’Hydra”

“Risparmia le tue stronzate” rispose il miliardario, voltandosi subito per attaccarlo, per vendicare i genitori che aveva creduto fossero rimasti vittime di un incidente, non che fossero stati uccisi in modo così barbaro, ma la ragazza si posizionò subito davanti al soldato, facendogli scudo con il suo corpo, imitata dal Capitano.

“Stark, la tua mente è annebbiata dall’odio e dalla vendetta. Bucky non ha ucciso i tuoi genitori perché voleva farlo, è stata l’Hydra a costringerlo. Dimentichi che gli hanno fatto il lavaggio del cervello?”

“Levati, dolcezza, o potrei non farmi problemi a colpire anche te. Vedo che non esiti a difendere il tuo bel soldatino, lui sa dell’esistenza di Piccolo Cervo?”.

La giovane sgranò gli occhi, incredula che Tony avesse menzionato davvero Loki.

“Chi è Piccolo Cervo?”

“Oh, allora la nostra Charlie non ti ha detto nulla? A quanto pare a lei piacciono i tipi particolari, più fuori di testa sono e meglio è”

“Smettila, Tony”

“A Charlotte non importa nulla di te, le importa solo del suo dio asgardiano che ha distrutto mezza New York. Tu sei solo un giocattolo, uno sfizio. Prova a chiederglielo tu stesso, se non ci credi”

“Basta!” urlò Charlie, scagliandogli addosso del ghiaccio che avvolse parte dell’armatura, il miliardario era in procinto di sferrare il suo attacco quando Steve gli si parò davanti.

“Perché non te la prendi con quelli della tua taglia?”.



 
“Stai bene?” domandò Charlotte a Bucky, preoccupata per quello che aveva rivisto nel vecchio filmato, lui si voltò a guardarla con uno sguardo duro negli occhi.

“È vero quello che ha detto Stark? O è stata solo una bugia per distrarmi? Tu ami un altro uomo?”

“Io…”

“Rispondi!”

“James, ascolta…” iniziò Charlie, decisa a dirgli che avrebbe spiegato quella faccenda una volta usciti da lì ma il soldato le sferrò un pugno all’altezza dello stomaco, facendola piegare in avanti a causa del dolore lancinante “che cazzo stai facendo?”

“Sono stato per troppo tempo un burattino, credevo tu fossi diversa, invece non hai fatto altro che prendermi in giro! Mi hai solo preso in giro!”

“Io non ti ho preso in giro! Mai! James, non puoi credere alle parole di Tony! È vero, sono la verità, ma…”

“Stai zitta, puttana!”

“Non ti voglio attaccare!” gridò la giovane, ma fu costretta a sprigionare del ghiaccio dalle proprie mani per evitare di ricevere un secondo colpo; lo stomaco le faceva male, sentiva la nausea salirle alla bocca, ma non era il momento opportuno per vomitare la cena della sera precedente.

Imprigionò il braccio sinistro del soldato in una morsa di ghiaccio, lui si liberò subito e l’afferrò per un braccio, scagliandola contro una delle teche; Charlie cadde a terra, il male allo stomaco era sempre più forte ed insopportabile, provò a rialzarsi ma Bucky le serrò la mano di vibranio attorno alla gola, sbattendola addosso ad una parete.
“Ti ucciderò con le mie stesse mani” sibilò il giovane uomo, nei suoi occhi c’era uno sguardo talmente folle che sembrava essere tornato il Soldato d’Inverno.

“James…Lasciami…Ti prego” rispose con un filo di voce la ragazza, tentò di liberarsi cercando di graffiare il volto a Bucky ma non ci riuscì, iniziava ad avere bisogno di aria ed il suo corpo diventava sempre più debole; il suo volto prese a cambiare colore, Tony e Steve stavano lottando dall’altra parte del laboratorio e nessuno di loro si era accorto di quello che stava accadendo.

Charlie capì che la sua fine era arrivata, che non sarebbe riuscita a cavarsela questa volta, così si lasciò andare e davanti ai suoi occhi apparvero delle chiazze prima rosse, poi nere ed infine l’oblio più profondo.
   
 
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