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Autore: always_strong28    17/04/2017    1 recensioni
Louis è il proprietario di un pub e Harry è un fotografo che ha bisogno di aiuto per un progetto. Louis è scontroso, Harry il contrario. Louis ha un segreto. C'è inoltre tanto tormento e fluff.
-- dal testo --
"Perché continui a tornare qui esattamente?" Chiese Louis, incrociando le braccia sul petto.
"Mi piace la tua faccia. E Niall fa delle battute fantastiche. Ah, ovviamente anche la birra è buona."
La storia appartiene a pinky_heaven19 (ho il suo permesso per tradurla)
Link qui: http://archiveofourown.org/works/6623869
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9

 

Nel mese seguente Louis scoprì tanto di Harry. 

 

Scoprì che Harry era davvero un salutista che si svegliava alle sei della mattina per andare a correre ogni singolo giorno. Come fece a scoprirlo? Perché dopo ogni notte che trascorrevano insieme, alla mattina, era svegliato dal suono della sveglia di Harry. 

 

Alcune volte Harry l'aveva convinto ad andare con lui, alcune volte Louis aveva convito Harry a rimanere a letto. Ma il più delle volte il riccio gli dava un bacio per salutarlo e poi correva via ancor prima che Louis capisse che cosa stava succedendo. Era completamente sveglio solo per fare la doccia con Harry dopo tutti i suoi esercizi, il che accadeva ad un orario decente. 

 

Aveva imparato quanto Harry fosse rumoroso durante il sesso. Lo eccitava e Louis non era mai stato timido nel mostrare quanto stesse bene in quei momenti, quindi erano perfetti l'uno per l'altra. 

 

Aveva imparato che Harry era bravo a scrivere chat bollenti, inviava certi messaggi che Louis non avrebbe mai avuto il coraggio di dire ad alta voce. Le prime volte, davvero, Louis era arrossito e aveva fissato il telefono non sapendo come rispondere. Poi ci aveva preso la mano ed ora non batteva ciglio a leggere un messaggio porno nel bel mezzo dell'happy hour al pub. SI sarebbe masturbato prima di andare a dormire, ma aveva imparato come mantenere una faccia impassibile mentre scriveva ad Harry tutte le cose che gli avrebbe voluto fare. 

 

Aveva appreso anche che Harry amava sentirsi dire che cosa avrebbe fatto. Non era stata una sorpresa, perché Harry non stava mai zitto, ma si era sorpreso che lui, Louis, fosse davvero bravo a parlare in quel modo. 

Alcune volte bastava che Louis dicesse che cosa stava per fare per far venire Harry e finivano per non poter fare più tutte le cose promesse. Era lontano dal lamentarsi, comunque, amava l'espressione di Harry mentre veniva e i suoi gemiti. 

 

Inoltre aveva scoperto che Harry aveva una specie di fissa per la bocca. Louis diventava matto nel vedere Harry toccarsi le labbra mentre guardavano la TV sul divano o mentre erano a letto a leggere. Non che avesse problemi, poteva godersi la bocca di Harry ogni volta che voleva. Quello che lo infastidiva era quando erano in pubblico, e mentre Louis non aveva colpe, Harry ovviamente iniziava a toccarsi le labbra proprio quando erano in mezzo alla gente e Louis non poteva fare niente. Harry era uno stronzo quando ci si metteva. 

 

Però aveva imparato anche le piccole cose: come Harry amasse essere baciato sul viso; piccoli volanti baci che lo facevano sciogliere e lo lasciavano sorridente come un idiota. Louis lo amava. Amava il modo in cui Harry tremava quando gli baciava un punto preciso sulla schiena e come gli compariva un'erezione poco dopo, amava il modo in cui Harry parlava nel sonno dopo aver bevuto troppo te' prima di andare a letto. 

 

Amava il profumo di Harry la mattina, e quello fresco del post doccia; l'odore dopo essere andato a fare jogging e quello dopo aver fatto sesso. Amava particolarmente il profumo di Harry dopo una giornata che era stato fuori a scattare foto, quando arrivava al pub e rideva e gli raccontava contento tutto quello che aveva fatto. In quel momento profumava di sudore e felicità. 

 

Aveva anche capito che una volta che Harry fosse stato autorizzato a toccarlo, non avrebbe mai smesso. Infatti, ogni volta che erano a distanza di tocco, la mano di Harry era su di lui. Non sessualmente - non sempre almeno, era per conforto, come a dire che era presente, lì. Carezze leggere sulle braccia quando parlavano separati dal bancone del pub,  tocco delicato per spostargli la frangia dal viso, che stava diventando un po' troppo lunga. Ma se Louis l'avesse tenuta lunga per dare la possibilità ad Harry di toccarlo, nessuno avrebbe dovuto saperlo. Il punto era che Harry era sempre intorno, sempre vicino a lui per sfiorarlo e Louis non riusciva ad averne abbastanza. E i baci; Gesù, tutti quei baci. 

 

Da tutto ciò aveva imparato anche cose su stesse, come ad esempio gli piacesse essere punzecchiato e tenuto sull'orlo dell'orgasmo. Pregava e implorava Harry, che non lo lasciava liberarsi anche per un'ora, ma alla fine lo ringraziava perché le sensazioni che provava erano le migliori. 

 

Il baciarsi durante il sesso era un ottimo modo per eccitarsi. Non aveva mai preso troppo in considerazione la cosa prima, lo considerava parte del gioco, niente di più; ma non con Harry e, Dio, le cose avrebbe potuto fare con la sua bocca. Si trovava, senza vergogna, a bramare le labbra di Harry mentre facevano sesso, in qualsiasi posizione fossero. 

Ah, aveva scoperto di essere più flessibile di quello che avrebbe mai pensato. 

 

Una cosa che aveva scoperto e lo aveva fato morire dalle risate era che Harry teneva il conto di quante volte ciascuno dei due facesse l'attivo. 

 

"Cosa? È una competizione?" Chiese Louis ridendo tra le lacrime, la sera in cui Harry glielo aveva confessato dopo che Louis lo aveva scopato così bene che il riccio era mezzo addormentato e parlava anche più lentamente del solito. 

 

"Non è una competizione se vinciamo entrambi." 

 

"Come sei filosofico. Dimmi, com'è il punteggio?" Chiese Louis accarezzando Harry, finché quest'ultimo non si girò a recuperare il cellulare, sporcando di sperma le lenzuola che Louis aveva appena cambiato. Li fece ridere ancora di più, entrambi ancora su di giri.

 

"Con questo siamo…nove a sette," disse, controllando. 

 

"Per chi?" Chiese Louis curioso. 

 

"Nove per me," disse con un sorrisetto malizioso.

 

"Beh, non è giusto." 

 

"No, hai ragione." 

 

"Beh, dobbiamo pareggiare i conti," gli sussurrò Louis all'orecchio. "In ginocchio, Harry Styles." 

 

Quella sera finirono nove a otto.

___________________________

 

Dopo che le foto di Harry erano esposte da un paio di settimane, la folla al pub era notevolmente aumentata. Ora, mescolati ai soliti clienti regolari, c'erano altre persone provenienti da zone diverse. Per lo più c'era gente di Tottenham, ma anche molti da Londra e dintorni che volevano esplorare l'area. Era un mercoledì particolarmente impegnativo quando Harry gli inviò un messaggio, Louis guardò l'ora erano le 11:02 (avevano iniziato a chiudere più tardi ora), e quello significava che Harry era annoiato e quindi voleva qualcuno con cui parlare oppure era eccitato e gli aveva mandato un messaggio spinto. 

 

Una volta Harry gli aveva inviato una foto di sé disteso sul letto completamente nudo mentre si masturbava. Il commento era 'ti sto pensando' e Louis dovette fermarsi dal mollare tutto e correre a casa del riccio per finire il lavoro. Quindi era normale fosse scettico sull'aprire o meno il messaggio in quella circostanza. 

 

"Esco un secondo per prendere una boccata d'aria," disse a Niall mentre apriva il messaggio. Fu sollevato e un po' in disappunto nel vedere che non c'erano immagini. 

 

'PERCHE' MI HAI FATTO LEGGERE QUESTO LIBRO, STRONZO. NON HO MAI PIANTO PER UN LIBRO DOPO LA MORTE DI SILENTE E ADESSO STO MALISSIMO! PENSAVO DI PIACERTI. :((((((' 

 

Louis rise, facendo sobbalzare una persona che era appena uscita dal pub. Quindi digitò velocemente il numero di Harry. 

 

"Sono così incazzato in questo momento," fu il modo in cui ripose Harry. 

 

"Quindi deduco che l'abbia finito, eh?" 

 

"Posso sentire il tuo ghigno, stronzo." disse, e Louis lo sentì tirare su con il naso. 

 

"Stai davvero piangendo?" Chiese, incapace di trattenere una risata. "Non è nemmeno una fine triste." 

 

"Beh, non è nemmeno felice," rispose, tirando di nuovo su con il anso e schiarendosi la voce. "Ero così legato a Theo, capisci? L'ho visto crescere e diventare lo stronzo che era, anche per una buona ragione. Volevo solo che fosse felice, ne aveva passate troppe." 

 

"Sai che non è reale, vero?" Lo prese in giro Louis. 

 

"Sto per riattaccare, cia," disse Harry, secco. 

 

"No, non faro. Sto solo scherzando," rispose veloce, con il sorriso in bocca. "Posso venire da te e baciarti quando finisco qui?" 

 

Quasi poteva vedere Harry mordersi il labbro e pensare se fare il sostenuto o guadagnarsi un round di pomiciata prima di andare a dormire. 

 

"Puoi venire, te lo concedo." 

 

"Bene, probabilmente chiudere un po' prima," disse, e proprio in quel momento un grosso gruppo di persone uscì dal pub. 

 

"Porta dei preservativi, li ho finiti." 

 

"Harry Styles, cosa ti fa pensare che io voglia fare sesso? Magari voglio solo che ci coccoliamo." 

 

"Hai ragione. Forse. Aspetta un secondo." 

 

Louis aspettò quasi un intero minuto, salutando alcuni clienti nel frattempo. Vide Niall attraverso il vetro che parlava con l'ultimo cliente. In quel momento il telefono vibrò per l'arrivo di un nuovo messaggio. 

 

Ancora con la chiamata in corso, aprì il messaggio e trattenne il respiro nel vedere Harry in mutande, che si toccava il membro ancora morbido attraverso il tessuto. 

 

"Okay, forse voglio qualcosa in più," disse al ricevitore e Harry rise. "Vedi, ti sto già facendo sentire meglio." 

 

"Ci vediamo tra poco, Lou. Pensami mentre vieni qui, mi preparerò per te." 

 

Louis grugnì. 

 

"Perché mi fai questo?" 

 

"Perché è divertente e tu sei stato cattivo. Ora riattacco. A meno che tu non voglia sentire?" 

 

"Ti odio qualche volta, lo sai?" Borbottò Louis, ma non ebbe modo di dire nient'altro perché Harry riattaccò ridendo. 

 

"Chiudiamo," mormorò tra sé cercando di non affrettare l'ultimo cliente, un operaio che veniva da un paio di mesi ogni mercoledì, ad andarsene. Poi c'era Niall che conversava con lui riguardo una qualche band hipster indie folk che aveva visto in Irlanda una volta. 

 

"È fantastico Niall," disse, mentre iniziava a spegnere qualche luce. 

 

"Mi stavi ascoltando almeno? In quale pianeta è considerato fantastico avere un tizio sotto acidi che ti vomita addosso nel bel mezzo di un concerto?"

 

Louis si bloccò. 

 

"Non volevo dire fantastico, volevo dire…" Niall lo stava guardando con sospetto, "Ascolta, Harry mi ha appena mandato un messaggio, invitandomi da lui, quindi speravo di chiudere un po' prima.

 

Niall fece un sorriso sornione. 

 

"Sto ritardando il tuo incontro romantico?" disse facendo ondeggiare le sopracciglia. 

 

"In realtà, sì." 

 

Niall si sedette su uno sgabello ma lo sguardo di Louis fu abbastanza da fargli capire che se ne sarebbe andato in dieci minuti. Louis salì di sopra velocemente, lavandosi il viso e i denti. Pensando poi di farsi una doccia veloce e alla fine decidendo per il no; si sarebbe fatto la doccia da Harry, oppure del sesso in doccia, che non era affatto male. 

 

Mentre si dirigeva all'appartamento di Harry, Louis fece come gli era stato detto, continuò a pensare ad Harry che si masturbava e si preparava emettendo dei brevi gemiti. Stava praticamente correndo per arrivare prima e avrebbe avuto un'imbarazzante erezione. Le cose che gli faceva quel ragazzo. 

 

Salì le scale due alla volta e rimase felice di vedere che Harry avesse lasciato la porta aperta per Louis. Entrò e la richiuse dietro di sé, poi si diresse in punta di piedi nella stanza. 

 

"Stai provando a fare un agguato, eh?" Lo prese in giro Harry dal letto. Era nudo con una mano dietro la testa sul cuscino, l'altra che toccava il suo membro con lentezza, le ginocchia piegate e le gambe aperte. Louis vide anche una macchia umida da sotto il sedere di Harry e un brivido di aspettativa gli corse lungo la schiena. 

 

"Cazzo, Harry, guardati," disse, togliendosi le scarpe e la giacca. Harry gli tese una mano e fece a Louis il gesto di avvicinarsi. Louis si gettò su di lui, tra le sue gambe. "Ogni volta penso di essermi abituato a quanto sexy tu sia, e ogni volta che ti vedo sbavo," disse e si gettò sulla bocca di Harry, tenendogli la mandibola e aprendogli la bocca per avere un migliore accesso, bramoso.

 

Harry gemette e incrociò le gambe dietro la schiena di Louis, mormorò qualcosa mentre si baciavano che Louis non riuscì ad afferrare, ma era comunque troppo impegnato a divorarlo per chiedere. Louis tirò i capelli di Harry, quest'ultimo tirò indietro la testa, esponendo il collo. 

 

"Sei così fastidioso," sussurrò Louis mentre succhiava il collo e la clavicola di Harry, "ma vale la pena ed è molto difficile essere arrabbiato con te. Hai un profumo magnifico," disse quasi senza fiato. 

 

Fece scivolare un mano lungo la gamba di Harry, poi nell'interno coscia, evitando di proposito il suo membro, dolorosamente eretto. Lasciò che la mano proseguisse fino all'apertura di Harry e la sentì umida sotto le sue dita. 

 

"Cazzo, non stavi scherzando quando dicevi che ti saresti preparato per me," gemette Louis. 

 

"Spogliati, sto morendo per averti dentro di me," sussurrò e diede uno strattone alla maglia di Louis, il quale si impegnò a togliersela mentre Harry gli slacciava i pantaloni. "Profumi di birra," disse, immergendo il naso nel petto dell'altro. 

 

"Scusami, penso se ne sia versata un po' oggi. Pensavo di farmi una doccia prima di questo. Vuoi che la faccia ora, molto velocemente?" Chiese, già pronto a scendere dal letto. Harry però lo tenne fermo. 

 

"No, non c'è bisogno," baciò il petto di Louis, continuando a togliergli i vestiti nel mentre, "mi ricorda belle cose." 

 

"Belle cose, eh?" disse Louis mentre si toglieva i calzini e voltava per baciare di nuovo Harry. 

 

"Di quando ti ho incontrato. Penso sempre a te quando sento odore di birra." 

 

Louis rise. "Tra tutti gli odori del mondo…" ma poi si interruppe quando Harry prese entrambi i loro membri in mano e iniziò a pompare. Louis perse un respiro e iniziò a spingere contro la sua mano. 

 

"Dio, amo tutto questo," disse Harry con un lungo gemito e gli occhi chiusi. Louis lo baciò finché le sue labbra non furono rosse e gonfie, iniziarono ad essere più frenetici e ogni tanto emettevano dei brevi respiri. "Hai portato i preservativi?" Chiese Harry tra un bacio e l'altro. 

 

"Merda! Sapevo che mi stavo dimenticando qualcosa." 

 

Harry si fermò immediatamente.

 

"Stai scherzando vero?" Rispose, guardando Louis molto seriamente. 

 

"Scusami, mi farò perdonare con un bel pompino, giuro," disse con voce morbida.

 

"Cazzo, sono così eccitato. Volevo davvero che mi scopassi sta notte." disse, nascondendo il volto dietro la propria mano e sospirando. 

 

"Domani, okay?" Continuò Louis, spostandosi con il viso all'altezza dei fianchi di Harry e leccando le foglie di alloro che incorniciavano perfettamente il membro del riccio. "Prendi il libro, per favore?" disse prima di lasciare un segno sulla pelle della coscia di Harry. 

 

"Uhm? Cosa?" sospirò Harry, sostenendosi con il gomito e guardando Louis confuso. 

 

"Voglio che tu legga mentre ti faccio un pompino," spiegò Louis, prendendo la mano di Harry nella sua e stringendola. 

 

Harry fece una risata roca e profonda.

 

"Tu, piccolo pazzo," disse con un sorriso e prese il libro dal comodino. 

 

"Non inizierò finché non lo fai tu," disse Louis, lasciando che le labbra si appoggiassero appena sulla sommità del membro mentre lo toccava leggermente con la mano. 

 

"Va bene, vediamo," Harry aprì il libro verso la fine, girando velocemente le pagine. Si schiarì la gola e iniziò a leggere con tono basso e profondo. "Una grande pena, che avevo appena iniziato a capire," lesse, per poi fermarsi e osservare Louis, il quale stava giocherellando con il suo membro lasciando baci e leccando la sommità. 

 

"Continua," lo affrettò Louis. Afferrò una bottiglia di lubrificante e se ne mise un po' sulle dita. 

 

"Non possiamo scegliere chi siamo. Non possiamo obbligarci a volere qualcosa solo perché piace agli altri." Louis si fermò e sospirò mentre Louis lo prendeva in bocca. "Non possiamo scegliere chi diventeremo." 

 

"La tua voce è così eccitante," sussurrò Louis contro l'erezione di Harry mentre leccava tutta la lunghezza. Infilò gentilmente due dita in Harry, il quale era abbastanza rilassato da accoglierle senza fare una piega. Quando Harry non continuò, Louis si fermò e guardò il riccio con un sopracciglio alzato. Harry scosse la testa e si concentrò di nuovo sul libro. 

 

"Cosa succederebbe se il nostro cuore fosse posseduto da qualcuno di cui non possiamo fidarci? Cosa succederebbe se quel cuore, per ragioni incomprensibili," continuò Harry, ma il suo respiro stava iniziando a diventare affaticato e una mano era appoggiata fermamente sulla testa di Harry, "conducesse qualcuno consapevolmente ad allontanarsi dalla salute, dalla quotidianità, dalla responsabilità civica e dalla rete s-s-sociale…" le parole si trasformarono in un delizioso gemito quando Louis colpì quel preciso punto. 

 

Harry stava faticando a mantenere gli occhi aperto e il libro stava scivolando via dalla sua presa. Louis si fermò con lui. Harry si lamentò mentre ricominciava a leggere. 

 

"E tutte le comuni virtù blandamente seguite e invece andare incontro alla bellissima fiamma della rovina, del sacrificio, del disastro. Se il tuo più profondo subconscio ti sta portando verso il fuoco, non è meglio voltarsi e scappare?" Harry degli. "Lou, non riesco a concentrarmi, è troppo," disse, e le mani guidarono Louis più in profondità mentre muoveva i fianchi per incontrare i movimenti che il ragazzo faceva con la lingua e le dita. 

 

Louis grugnì. Harry aveva un sapore così buono ed era così grande nella sua bocca, tutto quello che voleva era prenderlo finché non fosse venuto, che stesse leggendo o no; ma era un uomo con un obiettivo. E con cautela infilò il terzo dito in Harry. 

 

"Leggimi un altro paragrafo per me, Haz," disse e Harry lo accontentò. I suoi occhi erano offuscati e Louis poteva solo immaginare lo sforzo che richiedeva concentrarsi abbastanza per leggere quella pagina. La sua voce era un'ottava più alta del solito mentre leggeva ancora.

 

"Ignorare tutto ciò che il cuore ti urla?" Harry emise un lungo e gutturale gemito e chiuse gli occhi per un momento prima di continuare, "Fare in modo di tornare sulla retta via, verso la legge, il tornare a casa ad orari regolari, a relazioni stabili, una carriera solida al New York Times e ai brunch della domenica, tutte le promesse di essere, in qualche modo, una persona migliore?" 

 

Louis continuò a muoversi più velocemente andando a ritmo con la mano. 

 

"Cazzo. O-o è meglio gettarsi a capofitto e ridere al fato che chiama il tuo nome?" Harry concluse e chiuse gli occhi. "Fammi venire, Lou. Per favore." 

 

Louis gemette e seguì gli ordini. Dopo qualche altra leccata Harry stava perdendo il controllo. Venne forte e all'improvviso, gli occhi chiusi e la bocca aperta. Il suo respiro era rapido e superficiale mentre Louis lo conduceva attraverso l'apice, staccandosi solo quando Harry iniziò ad agitarsi perché era diventato troppo sensibile. 

 

"Gesù, Harry. La tua voce," disse Louis, piegandosi per tirare fuori qualcosa dalla tasca dei jeans. 

 

Harry aveva il volto coperto, il petto si alzava e abbassava. Louis sapeva che il riccio era troppo distratto, troppo preso nella sua bocca post-orgasmo per notare quello che Louis stava facendo. Con un sorrisetto, prese velocemente il preservativo e lo aprì, il più silenziosamente possibile. Lo mise e si lubrificò. 

 

"È stato fantastico, Lou. Le cose che fai con la tua bocca, giuro…" finalmente aprì gli occhi e guardò Louis, che si stava sistemando tra le gambe aperte di Harry. Velocemente Harry abbassò lo sguardo verso il membro di Louis e poi lo riportò sul viso del ragazzo. 

 

"Oh sì, dopo tutto sembra che io non mi sia dimenticato i preservativi," disse Louis prima di entrare in Harry con un sorriso malizioso. 

 

"Piccolo bastardo," mugugnò Harry, trascinando le parole mentre Louis lo riempiva. Gettò la testa all'indietro e iniziò di nuovo a gemere. "Mi hai preso in giro. Oh, cazzo. È così bello." 

 

"Sei arrabbiato?" Chiese Louis, piegandosi e appoggiando le labbra sul collo di Harry. Leccò l'orecchio del riccio, che tremò sotto di lui. 

 

"Come posso essere arrabbiato con te, in questo momento?" rispose e Louis rise, muovendo i fianchi avanti e indietro con un lento e stabile ritmo.

 

"Buono a sapersi," disse, ma la situazione stava perdendo ilarità, una sensazione di bisogno stava prendendo il posto delle risa. E anche Harry lo sentiva. 

 

"Più veloce, Lou," sospirò, e catturò le labbra di Louis in un bacio infuocato. 

 

Louis si mosse più rapido, sentendo l'urgenza crescere in lui. Harry deglutì un gemito mentre si sosteneva con l'avambraccio appoggiato vicino alla testa di Harry. Erano vicini e intimi. 

 

Louis sentiva la pelle iniziare a essere umida per il sudore e scivolare su quella di Harry mentre aumentava il ritmo. 

 

"Lou, Lou, Dio, Lou," Harry stava cantilenando immerso nel suo collo, poteva sentire il membro del riccio ridestarsi intrappolato tra i loro corpi. 

 

"Sei così sexy, Harry, è così bello," sussurrò Louis mordendo forte la spalla di Harry, alleggerendo un po' la pressione che sentiva dentro. Harry sussultò e avvolse le sue gambe intorno ai fianchi del ragazzo, avvicinandosi ancora. 

 

Louis si scostò appena solo per abbassare losguardo su Harry che teneva gli occhi aperti e respirava affannosamente dal naso con le sopracciglia crucciate. Un po' di capelli erano appiccicati sulle tempie. 

 

"Bellissimo," sussurrò Louis, tracciando le labbra di Harry con la punta delle dita. Gemette quando Harry aprì la bocca per succhiare due dita di Louis. L'interno della bocca di Harry era umido e caldo mentre muoveva la lingua contro le dita di Louis e gemeva, succhiando forte. 

 

"Potrei venire solo a vederti," disse mentre si spingeva più violentemente e in profondità. SI allontanò leggermente mantenendo le dita nella bocca di Harry, facendo spingere i fianchi del ragazzo più in alto. 

 

"Lou," Harry gemette iniziando a masturbasrsi, senza togliere gli occhi da Louis nemmeno per un secondo. 

 

"Cristo Santo," Louis chiuse gli occhi per un secondo, cercando di controllare il suo respiro e rallentare. 

 

"Non fermarti," Harry gemette, "Sono così vicino." 

 

"Ho bisogno di un minuto," rispose, con i fianchi che continuavano a muoversi ma più lentamente.

 

"Vuoi che ti cavalchi?" Chiese Harry con uno sguardo malizioso. Louis scosse la testa. 

 

"Succhiamele," disse e mise le due dita di nuovo nella bocca di Harry, che velocemente gli chiuse le labbra intorno. Gemette quando Louis incrementò la velocità di nuovo, facendo scontrare i loro fianchi insieme con forza. 

 

Tolse le dita e le avvolse introno al membro di Harry, il quale sibilò e sprofondò nel cuscino.

 

"Vieni per me, Haz," disse e quelle parole sembrarono portare Harry al limite. La mano di Louis si coprì di sperma e non riusciva a togliere gli occhi dal riccio. Harry era assolutamente bellissimo mentre veniva, e Louis si perse per un momento vendendo il suo ragazzo in quel modo.

 

"Cazzo, Lou. Sei fantastico," disse Harry in un respiro, afferrando le braccia di Louis per tirarselo addosso. "Adesso è il tuo turno," sussurrò contro l'orecchio di Louis. 

 

Tutto quello che Louis riusciva a fare era assaporare, annusare, sentire e udire Harry, Harry, Harry, e fu troppo. Venne con un grugnito e morse il collo di Harry. Sentì diverse ondate dell'orgasmo colpirlo ed era troppo preso per muoversi o dire qualcosa per tutto il minuto successivo. Il suo respiro era quasi tornato alla normalità quando parlò. 

 

"Sono troppo pesante?" Chiese ad Harry che stava accarezzando la sua schiena mentre si riprendeva. 

 

"No, è una bella sensazione," sussurrò Harry, e lo sentì sorridere. 

 

Uscì da Harry con un sospiro e si tolse il preservativo, annodandolo e gettandolo per terra. Per ora, tutto quello che voleva fare era stare sdraiato su Harry e non riusciva a pensare ad un posto migliore dove trascorrere il resto della sua vita. 

 

"Lou?" sussurrò Harry, quasi troppo piano per essere sentito. 

 

"Che c'è?" rispose, appoggiandosi su un gomito per guardare il ricco negli occhi. 

 

"Ho ricevuto un'offerta di lavoro," disse, piatto. 

 

"Tu? Davvero? Dove?" Gli occhi di Louis si illuminarono e sorrise facendo sorridere Harry a sua folta. Sentì le dita di Harry avvolgersi nei suoi capelli umidi. 

 

"È un'agenzia di modelli nel centro di Londra. Mi vogliono per degli scatti di prova così da iniziare a lavorare per loro nello studio." 

 

"Harry! Ma è magnifico," quasi gridò Louis, baciando il riccio sulle labbra. 

 

"Lo è, vero?" Disse poi sospirò. 

 

"Non mi sembri così felice, tesoro. Che problema c'è? Non pagano bene?" Chiese, piegando la testa. 

 

"No, la paga è fantastica per il lavoro che farei," ammise Harry con un sorriso forzato, "ed è devo prendere solo la metropolitana per arrivarci." 

 

"Allora cosa?" Continuò Louis. 

 

"È solo che…non lo so." disse Harry rotolando su un fianco, facendo spostare Louis a sua volta. Si fissavano, occhi negli occhi, poi Harry abbassò la testa ma Louis gli prese il mento tra le mani facendogli alzare di nuovo il viso. "Non sono sicuro di volerlo fare." 

 

"Perché?" Chiese Louis iniziando a lasciare baci leggeri sulla guancia di Harry, per poi proseguire sulla fronte, sul naso e sulla bocca. Harry ridacchiò e Louis gli sorrise con affetto. 

 

"Non voglio fotografare modelli con i capelli perfetti e il trucco, in pose forzate e con sorrisi falsi dentro vestiti firmati. Non è quello che amo fotografare. Mi sono divertito a fare il progetto, e io…" Harry si masticò un labbro dal nervoso, "sono un terribile ingrato, vero?" 

 

"No, ovvio che no," Louis accarezzò il braccio del riccio, per calmarlo. 

 

"È una grande opportunità, onestamente. Avrei la possibilità di entrare in un gruppo molto selettivo, e mi sto lamentando del fatto che non fotograferei la "vita vera" come un hipster." 

 

Louis rise. 

 

"Harry, se non è quello che vuoi fare, non farlo. Dio solo sa quanto io non voglia che tu faccia il mio stesso errore e finire a fare qualcosa che non vuoi fare davvero." 

 

Harry abbassò lo sguardo di nuovo, poi lo rialzò incontrando gli occhi di Louis. 

 

"È quello che penso,sai. Quanto tu ami di più il giardinaggio che gestire il pub. Mi sento male a pensarci. 

 

"Non dovresti, è la verità," lo rassicurò Louis, "e preferirei mille volte vederti felice nel fare quello che ami, che avere un vero lavoro ma odiandolo." 

 

"Non penso che lo odierei, è quello il brutto. Penso sarei felice, ma…" Harry si interruppe. 

 

"Non felice come vorresti," concluse Louis ed Harry sorrise. 

 

"È troppo chiedere qualcosa di favoloso? Invece che solo buono? Non penso di essere proprio nella posizione di scegliere in questo momento." 

 

"Puoi sempre scegliere, Haz. Sempre." Louis disse e si accoccolò vicino ad Harry. Tenendolo stretto con gli occhi chiusi, respirando il profumo di Harry, un mix di shampoo, colonia e sudore, "il tuo nome e quello che puoi fare sono in quella mostra, non sarà l'unica opportunità che riceverai. Sarai grandioso in qualsiasi cosa deciderai di fare." 

 

"Ho messo da parte abbastanza soldi per iniziare questo corso che guardavo da un po'. Era il motivo per cui mi sono trasferito qui in primis," disse Harry osservando il viso di Louis con gli occhi scintillanti. "Penso che con altri duecento sterline potrei iniziarlo. Voglio davvero, davvero farlo. Quello che imparerei e il titolo sul curriculum sarebbero davvero la svolta. Il lavoro all'agenzia mi aiuterebbe a mantenermi, ma che succede se mi trovo bene e decido di non studiare più? Oppure peggio, se lavorassi lì, continuassi a studiare ma non vorrei poi lasciare il lavoro perché avrei una stabilità economica…" Harry balbettò.

 

"Shhhh, amore," Louis fermò il suo flusso di coscienza con un bacio. "Non devi decidere niente nell'immediato." 

 

"La cosa è che..ho già deciso, non voglio." 

 

"Allora basta," sorrise Louis e Harry sospirò di sollievo. "Sono orgoglioso di te per non fermarti davanti ad una cosa che non ti sarebbe piaciuta del tutto." 

 

"Davvero non voglio. Tranne quando si tratta di ragazzi, sto bene con chiunque." Disse Harry con un sorrisetto mezzo accennato. 

 

"Scusami? Da quando siamo fidanzati?" Disse Louis fingendo shock. 

 

"Sei il mio ragazzo, Louis Tomlinson. Scusami per avertelo detto in questo modo, ma lo sei." 

 

Louis rise, provando a mascherare la gioia del sentirselo dire. 

 

"Bene, credo di poterci fare l'abitudine." 

 

Harry sorrise e lo baciò. 

 

"Hai ottimi gusti in fatto di fidanzati," lo prese in giro Louis. 

 

"Davvero, non potrei stare con nessuno che non mi faccia vedere le stelle mentre vengo," Harry morse il collo di Harry, "o che non riesca a reggere i miei scherzi e le mie battute." 

 

"Amo le tue battute, anche se a volte mi fanno desiderare di strapparmi la faccia dall'imbarazzo, li amo." Disse Louis tirando i capelli del riccio e facendo grugnire Harry. 

 

"Siamo perfetti," disse mettendosi supino. "Vuoi unirti a me per una doccia?" Chiese Harry alzando un sopracciglio. 

 

"Ma sto così bene qui," rispose Louis, con gli occhi chiusi. 

 

"Siamo disgustosi. Abbiamo sperma sul petto, e ad essere onesti credo che io ne abbia un po' sull'orecchio." 

 

Louis rise e scosse la testa.

 

"No, il tuo orecchio sta bene." 

 

"Si ma il mio culo è completamente ricoperto di lubrificante," continuò Harry, poi cambiò stratagemma. "E possiamo divertirci un po' in doccia." Questo funzionò. 

 

"Okay, sono in piedi," disse Louis alzandosi e facendo ridere il riccio, dirigendosi poi in bagno. 

 

"So quanto ti piacciano i pompini in doccia, inoltre penso di essere finito. Mi hai svuotato completamente, sono impressionato." Disse Harry, azionando i getti. 

 

"Vediamo. Ho un Harry nudo e sexy in ginocchio di fronte a me. A chi non piacerebbe? E comunque credo di poterti far venire un'altra volta." disse Louis mentre con un sorrisetto entrava sotto l'acqua. 

 

"Dovremmo farla diventare una competizione? Vedere chi riesce a far venire l'altro più volte?" Propose Harry cercando di nascondere l'eccitazione nella sua voce. 

 

"Ora, questa mi sembra un'ottima idea." 

__________________________________

 

Salve! 

Ecco il mio regalo di Pasquetta!

Manca solo un capitolo, siamo quasi giunti alla fine di questa storia e intanto vi ringrazio se siete arrivati a leggere fino a questo punto! 

 

Marica x

   
 
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