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Autore: Lady Lara    07/05/2017    5 recensioni
"Anno domini MDCCXXVI XV giorno del V Mese . Diario di bordo .."
L'Irlanda e la Scozia subiscono il dominio dell'Inghilterra e le angherie di RE Guglielmo III. L'eroico pirata Captain Hook combatte la sua guerra personale. Qualcuno gli ha insegnato che si combatte per onore, per giustizia o per amore. Lui sceglierà quale uomo essere.
Chi è Lady Barbra, che lo assolda per una missione in incognito? E la donna che tutti chiamano "La Salvatrice"? Killian Jones è troppo scaltro per non capire che c'è altro oltre le apparenze.
Due anime che sanno leggersi l'un l'altra. Che succederà quando intenti e passione si incontreranno?
"Preferisco non averti che averti una sola volta e perderti per sempre .." Il dolore vissuto che rende oscuri e una nuova luce che permetterà loro di trovarsi ed amarsi anche se sembrava impossibile. Ciò che hanno fatto nella loro vita e ciò che faranno sarà per amore. Solo per amore.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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LV Capitolo
 
Sapore di Famiglia
 
 
  • Dobbiamo andare al porto immediatamente Killian! Henry ha bisogno di noi!
 
Emma si era sciolta dall’abbraccio del suo amato, dirigendosi velocemente verso il  guardaroba, intenzionata a vestirsi ed a partire di corsa per il molo, dove aveva visto che stava attraccando “La Stella del mattino”.
Killian la seguì e la prese delicatamente per l’avambraccio destro, trattenendola.
 
– Emma! Amore … aspetta … ragioniamo …
- Killian di cosa dobbiamo ragionare?! Ho bisogno di vedere il mio bambino, di abbracciarlo, rassicurarlo … voglio essere sicura che stia bene …
- Love … se …
- Non voglio nessun se, Killian! Henry è vivo ed è sulla “Stella del mattino” con mio fratello August! Non può essere diversamente da questo … non può essere …
 
Emma si era accasciata su se stessa piangendo e Killian la prese tra le braccia preoccupato.
 
– Amore perdonami … voglio essere ottimista anche io … ma dobbiamo anche essere pronti ad una brutta sorpresa …
 
Emma singhiozzava sul suo petto ancora nudo e si strinse maggiormente al suo torace.
 
– Tesoro … calmati dai! … Vestiamoci e aspettiamo che tuo fratello venga alla Rocca. Io non potrei nemmeno farmi vedere dalla Royal Navy … non posso presentarmi lì dicendo che sono suo padre, se qualcuno mi riconoscesse salterebbe tutto il piano che abbiamo escogitato con Jamie …
 
L’istinto protettivo di Emma, nei confronti delle persone che amava, le fece riprendere il controllo, Killian non aveva torto, era meglio attendere alla Rocca. Avrebbero avuto molto presto notizie sulla verità. Killiam le asciugò una lacrima con il pollice, facendolo scorrere orizzontalmente sulla sua guancia arrossata, poi le depose un bacio sulla fronte. Emma tentò un sorriso e annuì con il capo.
 
***
 
Sul cassero di poppa Eddy stava eseguendo una perfetta manovra di avvicinamento. Da bravo capitano aveva fatto rallentare l’abbrivio  ordinando di lascare le rande. Era felice … semplicemente felice! Stava tornando dalla sua adorata Anny, finalmente l’avrebbe sposata, tutto era ormai pronto per il loro “Si”, era stato solo rinviato. Era contento di aver recuperato suo nipote Henry sano e salvo ed era orgoglioso di se stesso e dei compagni che l’avevano supportato e incoraggiato in quel suo primo viaggio da “Capitano” di un veliero come “La Stella del mattino”.
 
August salì affianco a lui, lì sul cassero di comando. Eddy lo vide sorridente, anche egli felice di come si era svolta quella importante missione.
 
– Henry dorme ancora?
– No Eduard … è un pezzo che si è svegliato, sta correndo sottocoperta, dando guai a Jambon che non è riuscito a fargli fare colazione per quanto è eccitato dal ritorno a casa!
 
I due uomini risero insieme, orgogliosi di quello stupendo ragazzino che avevano ambedue per nipote, di sangue per Eddy e come zio adottivo per August.
Presero accordi riguardo all’arrivo. August sarebbe andato direttamente alla Rocca con Henry, avrebbe preso un cavallo da Angus. Ancora ignorava se Killian ce l’avesse fatta, se fosse stato così avrebbe avuto diverse cose da fare, non solo doveva parlare con Emma e Killian riguardo alla scoperta fatta da Henry, doveva annunciare a Killian che Jamie era sulla Pearl, doveva far accogliere il grave ferito, ospitato sulla nave ammiraglia, da Padre Benedictus Dotto e doveva assolutamente … riabbracciare la sua Lady Belle, che gli era mancata tantissimo in quei giorni di pena.
Eddy avrebbe organizzato il ricovero del ferito con i suoi uomini e voleva rivedere Anny quanto prima, per rassicurarla e rinnovarle la sua promessa d’amore.
 
Nel giro di un paio d’ ore si ritrovarono sul molo con l’Ammiraglio Jonas Alexis Framer.  August si accordò con il suo amico Ammiraglio per vedersi alla Rocca all’ora di pranzo, intanto il Tenente Maynard avrebbe provveduto alla registrazione dell’arrivo della Pearl e della nave catturata, oltre al trasferimento in prigione dei pirati sopravvissuti.
 
***
 
Betty era appena uscita dallo scantinato che utilizzava per la conservazione delle patate, ne portava un cesto infilato al suo grassoccio braccio destro e arrancava, con la sua gamba malandata, per tornare verso le cucine.
Il trotto del cavallo, che si avvicinava al grande portone dell’atrio del palazzo, la distrasse e, incuriosita, si portò verso l’entrata per dare una sbirciata a chi stava arrivando. La sua vista non era più quella di una volta, ne era consapevole, da lontano si confondeva facilmente, l’ultima volta aveva scambiato Jefferson per il Capitano Jones, favorita anche dalla somiglianza fisica tra i due! Ma questa volta non poteva confondersi, poiché quella voce che la stava chiamando l’avrebbe riconosciuta tra mille.
 
– Bettyyy Bettyyy!
– Henry?! Henryy! Piccolo mio!
 
Per la gioia Betty lasciò cadere il cesto in terra e le patate rotolarono per tutto l’atrio, mentre lei, nonostante la mole e la poca scioltezza fisica, cercò di correre verso il cavallo che portava in sella il Colonnello August e davanti a lui il piccolo per il quale lei si era sentita tremendamente in colpa, memore del fatto che non era riuscita a proteggerlo.
 
Henry saltò agilmente giù dal cavallo, che suo zio ancora non l’aveva fermato del tutto, e si buttò in braccio alla brava donna, che si era inginocchiata a terra accogliendolo a braccia aperte.
August vide quasi sparire il bambino tra le grosse braccia e l’abbondante seno di Betty. La donna piangeva come una fontana, per la gioia!
 
– Tesoro caro! Non sai come sono stata in pena per te! Quel brutto pirata mi ha dato una botta in testa e non sono riuscita a proteggerti!
– Betty è per quello che hai la testa pelata qua sulla tempia?!
– Henry non essere screanzato come al solito! Non si dice a una “Signora” che è “pelata”!
– Ma tu sei “pelata” veramente Betty!
– Mmm! Non farmi arrabbiare appena tornato sai?! Frate Benny mi ha dovuto ricucire la ferita e ha dovuto tagliarmi i capelli per mettermi i punti! Vedi? Ho ancora la cicatrice!
– Se ti do un bacino ti sentirai meglio Betty?
– Tesoooro! Certo che mi sentirò meglio!
– Mi perdoni pure che ti ho detto “pelata”?
– Beh … ma si dai! Te la perdono!
 
Mentre Henry dava il bacio promesso alla cuoca di palazzo, arrivarono insieme anche Emma e Killian. Ambedue avevano gli occhi che brillavano per l’emozione e un sorriso illuminava ulteriormente il loro viso. Emma andò di corsa verso Henry, che ancora era tra le braccia di Betty.
 
– Henry!
 
August e Killian si avvicinarono e si strinsero la mano, Killian sentiva un’immensa gratitudine nei confronti del Colonnello, gli aveva riportato “suo” figlio!
 
– Killian! Sono contento di vedere che ti sei ripreso!
- Frate Benedictus è veramente un “mago” August …
- Ho diverse cose da dirti Capitano … la prima è che Henry ha saputo da Blackbeard che è tuo figlio!
– Cooosa?!
– Non so come sia andata di preciso … avrà notato la somiglianza e avrà fatto due conti!
– Che altro gli ha fatto?
– Niente … Tuo figlio è in gamba! Congratulazioni! Ha ripreso veramente da te! Da quello che mi ha raccontato è riuscito a non farlo accostare!
 
Killian si voltò con il petto gonfio di affetto e orgoglio verso suo figlio e in quel momento il bambino, avendo sentito la voce di Emma, si stava staccando da Betty. Killian si aspettava di vederlo buttarsi in braccio a quella che conosceva come sua madre, invece il bambino rimase bloccato. Guardò Emma e si voltò poi verso di lui. Killian lo vide scurirsi in volto e ammutolirsi. Emma gli si accostò e chinandoglisi davanti cercò di abbracciarlo.
 
Al bambino si riempirono gli occhi di lacrime, si scosto bruscamente da Emma e scappò via correndo su per le scale.
 
– Henry! Henry! August … cosa hanno fatto al mio bambino?
– Emma stai calma! Ha visto brutte cose ma non gli hanno torto un capello … come ho detto a Killian … ha scoperto chi è il suo vero padre !
 
Emma guardò in volto Killian che annuiva con la testa.
 
– Scusatemi ora, devo avvisare Fra’ Benny che tra poco gli porteranno un ferito grave … andate da Henry … ha bisogno di sapere la verità e so per certo che non gli dispiace l’idea che tu sia veramente suo padre Killian!
 
Betty aveva sentito tutto e non ne fu sorpresa più di tanto. Sapeva che Henry non era figlio di Emma e Neal, lei stessa lo aveva accudito da piccino, aiutando l’inesperta Principessa che lo aveva accolto insieme a Lady Belle. Si era sempre chiesta chi fossero i veri genitori di quel bel bambino e aveva pensato che sicuramente erano di belle fattezze anche loro. Il Capitano ed Henry, a pensarci bene, si somigliavano, adesso anche lei aveva la certezza. Ne fu felice e per la gioia non sentì nemmeno i dolori alla schiena mentre raccoglieva le patate per tutto l’atrio.
 
August prese la via del giardino per andare dal Frate, avrebbe detto dopo a Killian ed Emma di Jamie, ora dovevano occuparsi del loro bambino …
 
La coppia si diresse in silenzio verso la stanza di Henry. Emma era sicura che si fosse rifugiato lì, lo faceva sempre quando era arrabbiato o offeso per qualche motivo.
Silenziosamente aprì la porta della stanza e, seguita da Killian, vide il piccolo accoccolato in ginocchio al lato del letto, con la testa nascosta tra le braccia poggiate sul materasso. Stava piangendo sommessamente. I genitori si guardarono negli occhi inteneriti e Killian, con un cenno della testa, incoraggiò Emma ad accostarsi, seguendola.
 
– Henry … amore di mamma …
- Lasciami stare! Sei una bugiarda! Tu non sei la mia vera mamma!
 
Henry si era scostato bruscamente dalla carezza che Emma gli aveva fatto sulla testa e si era voltato guardandola con gli occhi in lacrime, segnati dal dispiacere.
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Per Emma sentire quelle parole fu come ricevere una pugnalata al cuore, vacillò un attimo e Killian la sostenne abbracciandola. Henry li osservò tra le lacrime.
 
– Siete bugiardi tutti e due!
 
Killian intervenne con tono pacato e suadente.
 
– Non è come pensi Henry! Non ti abbiamo mentito! È vero, Emma non è la tua vera madre, ma ti ha allevato come se lo fosse e ti vuole bene. Come avrebbe potuto dirti questa cosa quando ancora non lo avresti potuto capire? Sei stato felice con lei … ti ha amato come una vera mamma e tu le hai voluto bene e sono sicuro che ancora gliene vuoi … io pure ti voglio bene, ma ho saputo che tu fossi mio figlio da pochi giorni, dopo che ti avevano portato via!
– Tu non mi vuoi bene! Perché non sei venuto a prendermi se sei il mio papà?
 
Fu Emma a rispondere a questa domanda, stringendosi al fianco del Capitano.
 
– Henry … Killian sarebbe venuto di persona e sarei venuta anche io, ma è stato ferito gravemente, per salvarmi la vita si è distratto nel combattimento e lo hanno colpito, in questi giorni è stato molto male … ha rischiato di morire!
 
Il bambino era rimasto colpito da questa notizia e cominciava a cambiare espressione, diventando meno accigliato e più disposto al dialogo. Guardò suo padre con preoccupazione. Aveva visto Neal proteggere  Emma al costo della sua vita e stava riflettendo sulla simile sorte che aveva rischiato il suo vero padre.
 
– Veramente stavi per morire come l’altro mio papà?
 
Killian fece un mesto cenno con la testa per assentire. Henry vide i suoi occhi rattristati.
 
– La mia vera mamma si chiamava Milah?
– Si Henry … si chiamava Milah Gold …
- Come era?
– Era molto bella Henry, aveva i capelli neri e gli occhi grigi come le nuvole quando piove …
 
Henry fece un sorriso quasi incantato.
 
– Non ho mai visto occhi grigi come le nuvole …
- Credo che tu li abbia visti invece …
- No …
- Se guardi gli occhi di Eddy … vedrai gli occhi della tua vera madre Henry …
- Eddy?!
 – Si … Eddy è suo fratello … ed è tuo zio …
 
Il bambino era rimasto a bocca aperta e i suoi occhi si erano illuminati, riacquistando la gioia e la vivacità che lo contraddistinguevano di solito. Era affezionato ad Eddy, gli era stato simpatico fin da quando lo aveva visto per la prima volta sulla nave di Killian. Se il suo vero padre non aveva potuto andare a riprenderselo, lo avevano fatto i suoi zii, Eddy e August, con la nave di suo padre. Sorrise a Killian e poi diventò rosso sulle guance abbassando il viso e toccandosi l’orecchio destro, mentre gli rivolgeva ancora una domanda.
 
– Devo chiamarti papà adesso?
– Henry … so che per te è una cosa strana … io stesso non sapevo di essere padre … per te la persona che chiamavi papà era Neal, io non voglio costringerti … fai come ti senti, ma se riuscirai un giorno a chiamarmi così … io ne sarò onorato!
 
Henry sembrò contento della risposta e portò lo sguardo al viso di Emma. La guardò con l’amore e la tenerezza con cui l’aveva sempre guardata, lei stava facendo lo stesso. Poi nuovamente gli occhi azzurri del bambino si rattristarono e  rivolse anche a lei una domanda.
 
– Posso ancora chiamarti mamma?
– Amore mio … non sei nato dalla mia pancia, ma sei nato nel mio cuore dalla prima volta che ti ho preso in braccio, per me sei mio figlio e mi si spezzerebbe il cuore se tu non mi chiamassi più mamma!
 
Non ci fu bisogno di aggiungere altro, finalmente libero Henry si gettò tra le braccia di Emma che lo accolse inginocchiata alla sua altezza.
 
– Ti voglio tanto bene mamma, mi sei mancata tanto tanto!
 
Emma stringeva al petto il suo bambino, mentre lacrime di gioia irrigavano le sue guance. Killian si inginocchiò al suo fianco e, protettivo, li accolse entrambi tra le sue braccia, accostando la testa alla loro.
In quel momento, come da tanto tempo non gli succedeva, il Capitano Killian Flinth Jones sentì, nel cuore e nell’anima, il sapore e il significato della parola “famiglia”.
 
***
 
Frate Benedictus, avvisato dell’urgenza da August, si era dato un gran da fare ad allestire la sala chirurgica. C’era poco da preparare, nei giorni precedenti vi aveva lavorato parecchio ed era sua abitudine tenere tutto sempre pronto e a puntino.
Il carro di Angus arrivò presto e il Frate ne sentì il cigolio delle ruote e gli zoccoli dei cavalli sul selciato. Corse con le sue brevi gambe a vedere la situazione.
Rimase molto colpito a vedere quel povero giovane moribondo. Era pallidissimo e forse a malapena aveva una ventina di anni. Sollevò il telo che lo copriva e vide il foro appena al di sopra dello stomaco.
 
– Da quanto è stato ferito?
 
Rispose Jack Spugna, visto che Anton non poteva parlare per il senso di nausea nel vedere la ferita.
 
– Sono circa sei giorni …
- Signore mio aiutalo! È un miracolo che ancora sia vivo, sia per la gravità della ferita che per il sangue versato. Avrà bisogno di altro sangue per andare avanti!
– Altro sangue?!
 
Anton era riuscito a far quella domanda con sguardo esterrefatto.
 
– Si, figlioli! Siete disposti a darmi un po’ del vostro sangue?
– Cheee?! Come?
– Lo prelevo con una siringa, ma devo vedere se è compatibile prima!
 
I pirati si guardarono l’un l’altro con gli occhi spiritati.
 
– Figlioli non fate quella faccia! Portiamolo dentro e facciamo a tutti questo prelievo!
 
La vista di un ago e una siringa, quegli uomini l’avevano già sperimentata con Emma a bordo della Jolly Roger, quando aveva curato il loro Capitano e si erano impressionati abbastanza, ma non volendo passare per vili l’uno agli occhi degli altri, entrarono con finta baldanza e si sottoposero al prelievo.
 
Come il Frate avesse fatto a vedere quella che aveva chiamato compatibilità, non lo avevano capito, ma Jack e Max ebbero una certa soddisfazione quando il Frate annunciò che l’unico tra loro compatibile era Anton.
 
– Sei fortunato ”Prete” potrai fare questa buona azione!
 
Anton, detto “Prete”, era pallido come un lenzuolo, si rassegnò facendosi il solito segno della croce e baciando il Crocefisso di legno che portava al collo!
 
Il bravo Frate Benedictus serbò il sangue prelevato in due contenitori di vetro sterilizzati e si apprestò ad operare il ragazzo, già disteso sul tavolo operatorio. Si premunì, intanto, rallentandogli il battito cardiaco, come aveva fatto per Killian, con la soluzione a base di Rubeus Noctis. Prima di iniziare a ricucire i tessuti del giovane, lo guardò in viso e, nonostante il distacco professionale che avrebbe dovuto avere, sentì tanta pena per lui.
 
– Povero figliolo quante ne deve aver passate!
 
Gli venne spontaneo fare una carezza sulle guance del ragazzo, lì dove due orribili cicatrici, partenti dalla bocca, le attraversavano fin quasi alle orecchie.
 
***
 
Angus O’Danag iniziava ad essere nervoso. Mary lo sentì sbuffare e sorrise tra sé.
 
– Angus caro … cerca di capire … sono due settimane che non si vedono … Anny è stata tanto in pena per Eduard! Lasciamoli un po’ per conto loro!
– Mary è proprio per quello che mi preoccupo! È  mezzora che sono chiusi in camera di Anny … tra pochi giorni si sposeranno … hanno aspettato fino ad ora! Che gli costa aspettare altri quattro giorni?!
– Angus … ti ricordi che noi non siamo riusciti ad aspettare?
– Sei troppo bella Mary e io non ti resistevo come non ci riesco neppure ora!
– Anche tu eri un bel fusto …
- Come … ero?!
– Beh! Non avevi quel pancione vent’anni fa!
– Senti! Ora basta! Se non scendono tra cinque minuti vado io di sopra!
 
Non passarono solo cinque minuti, Eduard ed Anny avevano perso la cognizione del tempo. Stavano così bene insieme! Si erano abbracciati e baciati appena entrati dalla porta, gettandosi l’una nelle braccia dell’altro, accarezzandosi reciprocamente le guance, non credendo che fossero finalmente di nuovo insieme.
 
– Anny … Anny quanto mi sei mancata!
– Oh Eduard! Anche tu mi sei mancato tantissimo.
 
Nel loro abbraccio le loro labbra si stavano fondendo con baci sempre più avidi e passionali. Caddero sul letto e le reciproche mani navigarono sui loro corpi avidamente. La camicia di Eddy era ormai aperta del tutto e Anny accarezzava il suo bel torace muscoloso e glabro.
 
– Anny ti desidero così tanto … ho bisogno di toglierti questi abiti … ho bisogno di sentirti …
 
Per Anny era lo stesso e lasciò che egli le aprisse la camiciola e le coprisse il seno di caldi baci. Era solo una parte del piacere che avrebbero potuto provare, il loro istinto li avrebbe mandati oltre, ma Eduard, nonostante il desiderio per la sua fidanzata, riuscì a dominarsi.
 
– Anny … tra quattro giorni ci sposeremo finalmente! Mi hai detto che Killian sta bene, Jefferson l’ho visto in piena forma sul peschereccio di Sebastian … non abbiamo più motivi per non celebrare le nozze! In questi giorni potremmo preparare un palco per i musicisti, voglio tanta bella musica irlandese, saranno contenti anche i tuoi genitori vedrai! Tutti potranno ballare, sarà una festa bellissima!
– Ne sono sicura Eduard, ma penso che adesso, pure se non facciamo altro … ancora qualche altro bacio possiamo scambiarcelo!
 
Eddy non se lo fece ripetere e continuarono le loro affettuose e dolci coccole sul letto di Anny, finché, bussando alla porta, un “furibondo padre della sposa” non decise che poteva bastare!
 
***
 
Dopo gli abbracci, Emma Killian ed Henry si misero seduti tutti sul letto del bambino. Il piccolo li tempestò di altre domande su quanto aveva saputo e loro risposero nel limite del possibile. Parlando parlando, alla fine Henry si era messo in braccio a suo padre ed Emma aveva visto chiaramente che erano ambedue felici di quel tenero contatto. Li guardava mentre si parlavano e ridevano insieme. Henry aveva raccontato anche della sua disavventura e di come un giovane di nome Peter lo avesse tanto aiutato e di come fosse stato colpito da Blackbeard. Emma vide le emozioni che si riflettevano in modo estremamente simile sui visi di Killian ed Henry e sentì che i suoi due uomini erano la cosa più preziosa che avesse al mondo, poi portò lo sguardo in basso, verso il suo ventre, e si accarezzo l’abbozzo di pancia che iniziava a notarsi.
 
“Si mio piccolo fiore … ci sei anche tu”
 
Henry intanto aveva cambiato in parte i suoi discorsi e in quel momento fece ridestare dai pensieri  Emma.
 
– Se tu sei il mio vero papà e Mamma resta la mia mamma … tu resterai qui con noi?
 
Quello poteva essere il momento buono per fare un certo discorso ed Emma si rese conto che Killian aveva avuto il suo stesso pensiero.
 
– Per restare insieme io ed Emma dovremmo sposarci, non so! Tu pensi che possa essere una buona idea?
– Fooorteee! Secondo me è un’ottima idea! Mamma ti sposi con Killian?
 
Il bambino si era voltato immediatamente, con espressione gioiosa e speranzosa, verso la Principessa.
 
– Henry … Killian dovrebbe chiedermelo! Ha la tua benedizione?
– Si! È il mio papà no?! Perché non glielo chiedi subito?
 
Dalla madre aveva ora voltato lo sguardo incoraggiante a Killian.
 
– Dici che posso chiederglielo subito?
– Si si!
– Henry … pensaci bene tesoro mio, se ci sposiamo potremmo darti un fratellino o una sorellina … saresti contento?
– Veramente mamma?! Non ci avevo pensato!
 
Killian ed Emma ebbero un attimo di preoccupazione, Henry stava storcendo la bocca, in effetti un fratellino o una sorellina già era in arrivo, non l’avrebbero detto per il momento, ma come l’avrebbe presa Henry?
 
– Angel ha due sorelle più grandi … e si lamenta sempre che non gli fanno fare niente di quello che vuole lui … io se avrò un fratello sarò il più grande, quindi sarà lui a dover fare quello che dico io, no?
– Henry … io ho avuto un fratello più grande e in effetti era un Comandante sai!
– Veramente?
 
Henry aveva sgranato gli occhi e Killian annuiva.
 
– Come si chiama?
– Si chiamava Capitano Liam Flinth Jones e pure se era più grande andavamo molto d’accordo, gli ordini me li dava solo come Ufficiale, come fratello non ce ne era bisogno perché ci volevamo bene. Quando c’è affetto in una famiglia non ci sono comandanti!
– Se è così penso che un fratello o una sorella possano andar bene … allora ti decidi a chiedere a mamma di sposarti?
– Va bene, va bene! Non vorrai mica arrabbiarti?! Vedo di farti questo favore, ma ti avverto che poi le cose dovranno essere fatte per bene, andremo a sposarci dai tuoi nonni nel Maine, ci vorrà anche la loro benedizione …
- Evviva! Rivedrò anche nonna Margareth, nonna Regina e nonno James! Dai sbrigaaatiii!  
 
Killian si alzò dal letto, facendo scendere dalle ginocchia Henry e si inginocchiò davanti ad Emma, prendendole la mano sinistra, dove da qualche mese brillava l’anello che le aveva regalato come promessa d’amore. Si guardarono negli occhi con emozione, complicità e con l’attrazione che provavano l’uno per l’altra.
 
– Principessa Emma Swan, mi vuoi sposare e aiutarmi a dare un fratellino o una sorellina ad Henry?
 
Emma riuscì a trattenere le risa per quella richiesta che andava un po’ oltre quella  classica e, raggiante, rispose:
 
– Si Killian, voglio sposarti e aiutarti in questa missione di dare un fratellino o sorellina ad Henry!
– Henry … dopo una richiesta di matrimonio, se viene accettata, si diventa fidanzati.
- Bene! Allora adesso siete fidanzati!
– Si, ma i fidanzati devono suggellare  l’impegno con un bacio!
– Bleah! Serve proprio?!
– Si, direi che è necessario, se no, non vale!
 
Emma diede un’occhiataccia a Killian, stava facendo il furbo con suo figlio. Killian era molto divertito.
 
– Va bene! Bacia mamma … io però non voglio vedervi!
– Come vuoi Henry! Puoi girarti se non vuoi vederci!
 
Henry preferì mettere una mano sugli occhi e mentre suo padre baciava teneramente sulle labbra sua madre, diede una sbirciatina tra le dita, ridendo sotto i baffi.
 
Il bacio, per quanto breve, fu interrotto da August che bussò alla porta.
 
-  Zio August! Mamma e Killian si sono appena fidanzati! Andremo nel Maine dai nonni, così si sposeranno e dopo io potrò avere anche un fratellino o una sorellina!
 
 August sgranò gli occhi meravigliato, non per il fidanzamento, sapeva ormai che sua sorella e il Capitano si erano sposati a Neverland ed un figlio era già in viaggio, bensì per il cambiamento di umore di Henry. Pensò che tra Killian ed Emma avessero fatto un buon lavoro con il loro “pargolo”.
 
– Allora Henry mi congratulo e faccio gli auguri a tutti e tre, sarete una vera famiglia con il matrimonio!
 
Henry non stava nella pelle e disse che doveva andare a dirlo a “Zia Belle”, filò via velocemente e i tre adulti rimasero insieme nella stanza del piccolo.
 
La conversazione sorprese Killian, venne a sapere infatti della presenza di Jamie sulla Pearl e August raccontò di quanto accaduto all’Orgoglio del Regno, dell’incontro con la Pearl, della decisione di Jamie di imbarcarsi sull’altra nave per salvaguardare il suo amico Jones, rinunciando per il momento a tornare da sua moglie e dal loro neonato. Raccontò degli accordi che avevano preso, alleandosi insieme contro Blackbeard e che grazie all’infallibile mira di Jamie, Henry era ancora tra loro.
Killian ed Emma, stretti l’una al fianco dell’altro, ascoltarono tutto con attenzione, rendendosi conto della grandissima generosità del loro amico e del grave pericolo che Henry aveva scampato grazie a lui. Furono contenti che l’avrebbero visto a pranzo ed Emma volle scendere nelle cucine, per avvisare Betty di preparare un pranzo adeguato con tanto di dolce. Doveva essere un giorno di festa quello!
 
***
La tavola da pranzo della Principessa Swan era particolarmente affollata e allegra quel giorno. Henry teneva banco come suo solito. Gli era stato permesso di pranzare con gli adulti, la festa in effetti era per lui. Probabilmente aveva raccontato per tutto il palazzo che sua madre e Killian si erano fidanzati, ma era difficile che la poca servitù non si fosse già accorta della vicinanza tra Emma e il bel Capitano Jones. A palazzo tutti sapevano che lo aveva accudito giorno e notte nella malattia, tra loro si notava una chimica intensa, era difficile che con la vedovanza, la giovane età e la reciproca avvenenza, non fosse scattato un sentimento tra i due. La prima a gioire della notizia era stata Betty, consapevole della paternità di Killian su Henry.
 
Mentre Henry non smetteva di parlare e di essere il centro dell’attenzione generale, Frate Benny, che sedeva di fronte a Jamie, gli chiese del suo occhio e l’Ammiraglio Framer gli rispose che l’occhio era salvo ma, in seguito al colpo ricevuto sulla fronte, il suo medico gli aveva detto di non sforzarlo. Il Frate non rispose nulla, ma strinse le labbra tra la canuta barba. Killian, seduto al fianco destro di Jamie, aveva seguito il racconto del suo caro amico e aveva notato l’espressione poco convinta del Frate.
Il pranzo passò allegramente tra le risa causate dai racconti di Henry e gli aneddoti raccontati da Killian e Jamie su qualche loro vecchia avventura cameratesca. Finito il pranzo uscirono tutti in giardino e Jamie volle fare due passi con Killian.
 
– Jamie io ti devo moltissimo … hai rinunciato a tornare dalla tua famiglia per aiutarmi e in questo modo hai salvato mio figlio …
– Hai subito troppe ingiustizie Killian … era giusto che io venissi in tuo soccorso e ti portassi delle notizie fondamentali.
– Quali notizie?
– Guglielmo III è morto da qualche mese e sul trono siede Anna Stuart!
 
Killian era rimasto a bocca aperta e un sorriso gli si stava dipingendo sul volto.
 
– Quando siamo ripartiti, dopo il nostro incontro e la mia pantomima con il mio Primo Ufficiale, abbiamo redatto una relazione per il Commodoro, in cui si dice che Hook è stato abbattuto dal Capitano Jefferson e che Killian Jones fosse innocente, ingiustamente accusato da Rumbl, complice di Barbanera. Bill a quest’ora avrà già consegnato il rapporto al Comando … Resta solo da “lavorare” con la Regina. Maynard potrà dare la sua testimonianza riguardo a Blackbeard. August, Belle ed Emma sono testimoni oculari della complicità tra i due. Oltre al nostro resoconto Bill ha portato quello di Maynard, stilato dopo l’incontro con la “Stella del mattino”.
Ho detto a Bill di riferire alla Regina in persona che il “Gioiello del Reame”, dopo l’infausta missione per Guglielmo III, si era imbattuta in Blackbeard finendo agglomerata tra quelle da lui catturate in questi anni, utilizzata da uno degli accoliti di Black e Rumbl che si è spacciato per il Conte Flinth Jones, facendo ricadere la colpa su di te, che invece eri prigioniero, torturato, sull’ Isola dell’impiccato. Salvato fortuitamente da una nave mercantile sei arrivato a Storybrooke, dove hai iniziato la tua guerra a Rumbl, sia per quello che ha fatto alla tua fidanzata, che contro Guglielmo III che spalleggiava quel mostro per i suoi intenti personali. Sei diventato Corsaro per mandato della Principessa Swan, lei stessa testimone della crudeltà di Rumbl per la storia di Henry. Se la Regina Anna, emotiva e passionale, crederà alla storia, condita dalle varie testimonianze, tu sarai completamente riabilitato e potrai tornare in possesso dei tuoi beni in Irlanda e avere il tuo lieto fine con Emma e Henry. Visto che state per sposarvi … prendilo come il mio regalo di nozze!
 
Killian era commosso e non credeva alle sue orecchie per la possibilità che Jamie gli aveva dato.
 
– Jamie … sono veramente senza parole … questo si che è un regalo di valore incommensurabile! Io ed Emma, in realtà ci siamo sposati già con un rito religioso … ora lo faremo anche legalmente nel Maine …  aspettiamo un figlio … è giusto che quando nasca abbia un padre al suo fianco.
Jamie rise divertito.
 
– Santo Iddio Killian! Non c’è nulla da fare! Sei sempre un passo avanti a me! Credevo di averti battuto con la paternità e tu eri padre già da sei anni, non siamo nemmeno pari, visto che tra poco saremo due ad uno!
 
Rise anche Killian.
 
– Dai Jamie, ora che torni da tua moglie potrai darti da fare per pareggiare il punteggio o superarlo!
 
Jamie ridiventò repentinamente serio e distolse lo sguardo, vagando con esso lungo la linea dell’orizzonte marino.
 
– Che c’è Highlander?
 
Jamie emise un sospiro sofferto e puntò il suo occhio grigioverde sul viso del suo fraterno amico.
 
– Killian … difficilmente riuscirò a tornare da Clairette!
– Ma che stai dicendo Jamie?!
– Mi resta meno tempo da vivere di quanto sia necessario per tornare a Glasgow …
 
Killian era senza parole e con sguardo attonito, mentre Jamie aveva abbassato il volto guardando a terra corrucciato.
 
– Come è possibile Jamie?!
– Il colpo ricevuto alla fronte … avrei dovuto già essere operato … ho un edema intracranico che preme sul cervello … spesso mi causa svenimenti … il medico di bordo aveva ragione … avrei iniziato a perdere la vista e difatti il mio occhio sinistro ora vede solo ombre, tra breve avrò blocchi della parola e da lì … sarà la fine …
 
A Killian sembrava mancare l’aria, un peso gli stava schiacciando il petto.
 
– Tu sapevi questo … eri a poca distanza da casa … potevi salvarti e hai rinunciato per me …
-  Killian … io te lo dovevo!
– Jamie non mi dovevi proprio niente!
– No Killian! Se in quel vicolo di Greenwich, oltre dieci anni fa, tu non mi avessi salvato la vita, io non avrei avuto le fortune che mi sono capitate, diventare Ammiraglio, trovare l’amore e avere un figlio! Sarei morto appena arrivato a Londra se non fosse stato per te! Tu non avevi avuto nulla di quello che avevo io e quando ti ho ritrovato insieme alla donna dei tuoi sogni, dopo quello che è successo con Black, io dovevo far in modo che anche tu vivessi la tua felicità!
– Jamie Jamie! Nessuno potrebbe mai dirlo per come sai nascondere i tuoi sentimenti! Ma tu hai sempre avuto più cuore che cervello!
 
Killian non poté che abbracciare il suo amico di sempre e Jamie lo ricambiò con forza. Poi improvvisamente le forze sembrarono abbandonarlo e Jamie si accasciò tra le braccia di Killian.
 
– No! Mio Dio Jamie! Non mi fare questo amico!
 
Il Capitano adagiò sul prato il corpo del suo amico e corse a chiamare Frate Benedictus.  Mentre correvano da Jamie gli raccontò quel che aveva saputo da lui. L’espressione di Padre Dotto non era affatto sorpresa e Killian capì lo sguardo che aveva avuto durante il pranzo al racconto dell’ Ammiraglio. Frate Benedictus  si era reso conto che Jamie aveva minimizzato sul suo occhio e il colpo ricevuto.
 
Dietro ai due giunsero anche August, Eddy e le due Ladies. Gli uomini portarono Jamie nell’infermeria. L’Ammiraglio doveva essere operato, su quello Frate Benedictus ormai era certo!
 
– Padre, puoi salvare il nostro Jamie?
– Killian … l’intervento è delicato. Avrò bisogno di assistenza esperta! Tu August manda a chiamare il medico militare, insieme ad Emma opereremo Jamie. Tu Eddy avvisa il Tenente Maynard di quanto accade, dovrà aspettare per ripartire!
 
August ignorava la situazione di Jamie, rimase molto colpito, voleva bene all’Ammiraglio non meno di Killian. Andò di persona a parlare con il medico militare, in fin dei conti era ai suoi ordini!
 
Quando Eddy avvisò personalmente il Tenente Maynard, questi non si sorprese, anzi, fu contento che l’Ammiraglio potesse essere curato adeguatamente. Forse non avrebbe potuto aspettare la sua completa guarigione ma, in fin dei conti, la nave e parte dell’equipaggio, per tornare a Glasgow, l’Ammiraglio Framer l’avrebbe avuta! La Queen Anne’s Revenge sarebbe stata a sua disposizione.
 
Dopo che Jamie si fu ripreso dallo svenimento, Frate Benny lo visitò e gli disse della sua intenzione di intervenire. Jamie si mise nelle sua mani, aveva una possibilità, senza Frate Benedictus non ne avrebbe avuta nessuna. Killian ed August erano al suo fianco in quel momento e lo incoraggiarono. Killian aveva cieca fiducia nel Religioso, se era sopravvissuto era grazie a lui.
 
L’intervento iniziò la mattina seguente, con una buona luce del giorno. Furono necessarie numerose ore. Jamie fu anestetizzato profondamente, i medici dovevano rimuovere una parte dell’osso frontale e non sapevano cosa avrebbero trovato di preciso al di sotto, anche se immaginavano una consistente espansione dell’edema.
 
Killian, August e Belle si erano recati alla piccola cappella per pregare e dopo poco giunse al loro fianco anche Jefferson, che aveva saputo tutto da Eddy.
 
 
Nel primo pomeriggio Emma, sfinita, arrivò ad annunciare che l’intervento era concluso e riuscito. Jamie ora era in uno stato di coma indotto e sarebbe rimasto così per il tempo necessario. Non sarebbe stato piacevole, lei ne sapeva qualcosa, visto l’esperienza con Killian.
Jamie avrebbe avuto necessità di assistenza e Killian lo vegliò senza interruzione per due giorni e due notti. Poi, su insistenza di Emma e August lasciò che quest’ultimo facesse la sua turnazione, il Capitano doveva riposarsi, non dormiva da due giorni e il giorno dopo doveva essere presente al matrimonio di Eddy. Quella sera Emma gli preparò una tisana rilassante, lo tenne tra le braccia nel suo letto, accarezzandogli dolcemente il volto e lasciando che si addormentasse sul suo seno.
 
***
 
La chiesa di San Patrick era addobbata con veli bianchi, era il 14 Novembre 1726 e quel giorno Anny O’Danag ed Eduard Gold sarebbero stati uniti in matrimonio da Padre Charles O’Danag,  zio paterno di Anny.
 
Erano le otto del mattino, Eddy, con vicini Killian e Jefferson, attendeva all’altare la sua sposa. Era bellissimo nel suo elegante pastrano in broccato blu, profilato in oro. I suoi capelli ricciuti di oro rosso, pettinati perfettamente in un ordinato codino, allacciato con nastro di raso in tinta con il pastrano, mettevano in evidenza il suo viso giovane e appena rasato della poca barba. I suoi testimoni vestivano in pelle nera, eleganti e fieri nella loro postura.
 
Il dolce suono del violino di Bardo inondò la chiesa, nel momento in cui si aprì la porta ed entrò Anny al braccio di suo padre Angus. La giovane sembrava avvolta da un’aureola di luce bianca. Indossava un ampio vestito bianco e il capo era coperto da una meravigliosa mantilla in pizzo che le copriva il volto.
Dietro la sposa le due damigelle d’eccezione, sue testimoni, erano Lady Belle e Lady Emma. Le due dame indossavano abiti ampi, con le maniche a sbuffo e il cappello piumato. Azzurro per Belle e verde smeraldo per Emma. Erano molto belle. August non era presente, essendo rimasto al capezzale di Jamie.
 
La sposa giunse all’altare, il padre consegnò la sua mano nella mano dello sposo e il giovane le sollevò il velo. Anny era così raggiante ed emozionata, che il rossore sulle guance la rendeva più bella del solito agli occhi innamorati del suo Eddy. Non staccando gli occhi da lei, si portò al suo fianco e la cerimonia iniziò.
I due paggetti d’onore furono Angel ed Henry, ognuno portò la fede nuziale per uno dei due sposi, Angel per sua sorella e Henry per suo zio Eddy. Un grande applauso accolse il bacio finale tra marito e moglie,  Angel e Henry si guardarono facendo una smorfia di disgusto,  Mary consolava Angus piangente e Agnes, che aveva tenuto gli occhi sul Capitano Jones per tutta la cerimonia, sorrideva felice perché, notando gli sguardi tra Killian e Lady Emma, ormai non aveva più alcun dubbio su chi fosse la sua amata.
 
La festa dopo la cerimonia fu come l’avevano voluta i giovani sposi. Cibo in abbondanza per tutti, allegra musica irlandese e danze. Erano presenti tutti gli amici della Rete di Lady Emma e nessuno fiatò riguardo all’assenza di Lady Barbra.
Il festeggiamento durò fino a notte. Emma, Belle ed Henry erano andati via nel primo pomeriggio. Killian rimase fino all’ultimo, aveva sentito Max intenzionato ad architettare uno scherzo allo sposo, nel momento in cui si sarebbe ritirato a casa sua con la sposa. 
 
– Nessuno si azzardi a rovinare la prima notte di nozze ad Eduard o ve la dovrete vedere direttamente con me!
 
Gli uomini di Killian ci rimasero male, ma qualcosa stavano architettando comunque. Killian si rese conto che la serata di guardia sarebbe stata lunga! Gli sposi furono accompagnati in corteo fino alla loro nuova casa, poi tutti andarono via e il Capitano rimase nei paraggi finché non fu sicuro che i suoi uomini si fossero arresi definitivamente.
 
***
 
Anny ed Eduard erano finalmente soli nella loro casa. Avevano iniziato ad avere confidenza con i loro corpi, tanto quanto le loro anime. In silenzio finalmente lui sciolse i veli che gli nascondevano la sua sposa, lei, tremante, nei suoi rossori, liberò lui da ogni impedimento e poterono sentire l’un l’altra il contatto della loro pelle. La gioia li invase nel profondo del cuore. Eddy ricordò le parole di Killian, di trattare la donna che amava come un fiore delicato. Anny era “la sua rosa”, avrebbe baciato e accarezzato ogni suo petalo, con delicatezza e dolcezza, e così fece, finché la passione e l’istinto li guidò in quello che è la cosa più naturale e meravigliosa che può accadere tra due cuori che si amano.
 La candela che bruciava piano, illuminando i loro giovani corpi nudi, si sciolse completamente e il buio calò sul loro sonno, stanchi e felici si addormentarono abbracciati.
 
***
 
Era così tardi che Killian pensò che Emma ormai dormisse. Si era avvicinato alla sua porta e stava per bussare, ma pensando di disturbarla, tornò sui suoi passi ed entrò nella stanza in cui era ospitato. Era passato prima all’infermeria, Jamie era stazionario, come doveva essere. August era andato a dormire e Frate Benny vegliava sull’Ammiraglio. Era stata una lunga giornata e non si era potuto avvicinare ad Emma, non aveva ballato con lei e avrebbe tanto voluto farlo per avere una scusa per tenerla tra le braccia. Ormai lei era per lui indispensabile come l’aria che respirava!
 
Si denudò e si rinfrescò versando l’acqua della brocca nel bacile di peltro, si asciugò e si avvolse l’asciugamano sui fianchi. Si allungò sul letto, ma non aveva sonno, erano così tanti i pensieri che gli passavano per la mente. La felicità era a due passi, i suoi sogni avrebbero potuto avverarsi presto con quanto gli aveva detto Jamie! Eppure il suo cuore era ancora oppresso da un peso: la preoccupazione per la vita del suo più grande amico …
Si passò la mano sugli occhi e poi sulla fronte, come per cacciare i pensieri tristi. Un rumore alla porta lo distrasse, si portò seduto sul letto. Un cigolio e la porta si aprì.
 
– Emma!
 
Era lei, gli sorrideva, avvolta in una vestaglia di seta bianca, lunga fino ai piedi, i capelli lucenti portati su una spalla. La vide slacciarsi la cintura di stoffa che chiudeva la vestaglia. Sentì che il proprio inguine reagiva irrimediabilmente alla sua sensualità. La vide mentre la stoffa setosa scivolava dalle sue spalle, cadendole intorno ai piedi scalzi. Era completamente nuda davanti a lui, bianca e incantevole visione per i suoi occhi azzurri. Con passo lento ed elegante, scuotendo i capelli, che le si aprirono sulle spalle e sul seno, lei gli si avvicinò. Lui rimase immobile ad attenderla sul letto. Lei gli sorrise ancora e con gesto lento e sensuale gli sciolse l’asciugamano che  teneva annodato sui fianchi. Gli accarezzò con dita leggere la cicatrice della ferita che lo aveva quasi ucciso, poi, con la stessa leggerezza, lo sfiorò dove sapeva che l’attendeva fremente. Egli l’accolse su di sé, scoprendole il seno dai capelli, spostandoli indietro. Lei si stese su di lui e unirono le labbra in una serie di baci profondi e languidi, fino a diventare una sola cosa, amandosi con la dolcezza e l’amore che ormai era parte di loro.
Quando esausti si ritrovarono abbracciati uno al fianco dell’altro, Killian realizzò che la mezzanotte era passata da un pezzo, era giunto il 15 di Novembre.
 
– Buon compleanno Emma …
- Oh! Killian … ti sei ricordato … grazie!
– Cosa ti piacerebbe ricevere per regalo?
 
Lei si sollevò leggermente al suo fianco per guardarlo meglio in viso. Non le servì tempo per pensare, mentre si chinava verso il suo volto, per baciarlo ancora, gli rispose:
 
- Ho tutto ciò che ho sempre desiderato, se ho te e Henry al mio fianco, non posso desiderare altro di più importante!
 
***
 
August e Belle avrebbero voluto festeggiare il compleanno di Emma, ma con tutto quello che era successo in quel mese di novembre, non avevano avuto la possibilità di organizzare nulla, nemmeno il loro matrimonio. Emma, come Killian, era preoccupata per Jamie e non meno lo erano i due futuri sposi. Non era il caso di festeggiare con un caro amico in quelle condizioni! Emma però, avendo ripreso un certo ottimismo da sua madre, volle iniziare i preparativi per le nozze di suo fratello. Un grande desiderio di Belle, spronato da August, era di partire, dopo il matrimonio, per la Francia. Il padre della Baronessa sicuramente la credeva morta, ma lei voleva tornare ad abbracciarlo e a fargli conoscere il meraviglioso uomo che era al suo fianco.
Il Tenente Maynard non poteva attendere la guarigione di Jamie, lo stesso Ammiraglio, prima dell’intervento, gli aveva dato l’ordine di ripartire.
Con sé l’ufficiale portò due lettere, la prima era per il suo riconoscimento di avanzamento a Capitano di Vascello, firmata dall’Ammiraglio Jonas Alexis Framer, la seconda era la lettera di Belle, indirizzata a suo padre. Tornando a Londra Maynard l’avrebbe consegnata al primo mercantile in rotta per la Francia.
 
 
Pochi giorni prima di Natale, Lady Belle e il Colonnello August convolarono a nozze nella bella chiesa di San Patrick. Concelebrarono Frate Benedictus e Padre Charles O’Danag.
Avevano atteso la guarigione di Jamie e l’avvenente ufficiale, nella sua divisa di Ammiraglio della Royal Navy, onorò con il Conte Flinth Jones, l’amico August, facendogli da testimone. Emma e Jefferson furono i testimoni di Belle.
La popolazione di Storybrooke accolse con gioia questo matrimonio e la notizia ufficiale del fidanzamento della Principessa Emma con il prode e nobile Capitano Killian Flinth Jones.
La Damigella speciale di Belle fu Agnes O’ Danag. Nel suo bellissimo vestito di organza rosa, la giovane figlia di Angus ricevette i primi complimenti dal suo amico Killian, che galantemente le depose un piccolo bacio sulla mano destra. Un po’ del colore rosato sembrò dipingersi sulle guance graziose della morettina.
Henry ormai si era abituato a fare il paggetto e si era proposto di persona. Entrò in chiesa dietro alla sposa e alla damigella, dando la mano a sua madre, mentre suo padre era già all’altare con Jamie e lo sposo.
In ogni angolo del paese fu distribuito cibo gratis quel giorno. La serenità doveva tornare per tutti. La sera, dalla Rocca, furono fatti esplodere dei fuochi d’artificio che Henry non aveva mai visto. Tra Emma e Killian, che lo tenevano per mano, rimase con il nasino in su a guardare quei disegni di luce che si espandevano brillanti nel cielo.
 
***
 
La “Queen Anne’s Revenge” era stata ripulita e l’albero abbattuto sostituito. La ciurma di Killian e parte dei marinai lasciati da Maynard, avevano lavorato sodo, in quell’ultimo mese, per resettarla a dovere. Lo stesso Capitano Jones si era occupato delle ispezioni e i controlli, tra  un turno e l’altro al capezzale di Jamie. Il risultato finale era stato ottimo, come lo giudicò lo stesso Ammiraglio, ma, come aggiunse, non si sarebbe aspettato diversamente con l’interessamento e i suggerimenti dell’attento e pignolo Capitano Jones!
 
La nave, ormai del tutto equipaggiata, partì per la Scozia, al Comando dell’Ammiraglio Framer, due giorni dopo il Natale, portando i due illustri ospiti appena sposati. Dalla Scozia, dove avrebbero passato qualche settimana ospiti di Clairette e Jamie, sarebbero poi partiti per Londra dove avrebbero testimoniato contro Rumbl e scagionato Killian definitivamente. Meta seguente sarebbe stata Parigi. Per il loro arrivo sicuramente il padre dell’ormai Lady Belle Charming Pendràgon, sarebbe stato avvisato dalla lettera di sua figlia.
 
Emma era arrivata al quinto mese di gravidanza, iniziava ad arrotondarsi, anche se stava molto attenta alla dieta. Presto sarebbe partita con Killian ed Henry.
Da reggente della Penisola di Storybrooke, nominò un Prefetto che la sostituisse a tutti gli effetti. Il Maggiore Smoke accettò onorato l’incarico e la coadiuvazione dell’Assemblea Popolare costituita dagli elementi della “Rete” della Principessa. 
 
***
 
Ai primi di Gennaio 1727 la “Stella del Mattino” lasciò il porto di Storybrooke.
 
Emma aveva Killian al suo fianco che la teneva per la vita con il braccio sinistro. Con la mano destra ambedue continuavano a salutare i loro più cari amici, che erano tutti sul molo. Nonostante la tristezza della partenza e qualche lacrima versata, tutti sapevano che quello era solo un arrivederci e non un addio. Angus ed Eduard avevano la responsabilità dell’Assemblea Popolare da condividere e andavano molto d’accordo. L’oste aveva trovato in Eddy un nuovo figlio ed era fiero che fosse diventato il marito della sua Anny. Killian gli aveva regalato, come promesso, una cassetta di dobloni d’oro ed Eduard avrebbe potuto realizzare il suo sogno di costituire una piccola flotta di pescherecci, dando lavoro a tante famiglie del posto.
 
Gli esercizi commerciali che Lady Barbra aveva creato erano tutti in buone mani, Emma aveva lasciato ad ognuno dei suoi gestori la sua autonomia decisionale. Si era sparsa la voce che Lady Barbra sarebbe partita con la sua stessa nave, per importanti affari nel Maine.
 
Lady Agata Fergusson, su incentivo e sprono della Principessa e del suo futuro marito, il Conte Flinth Jones, aveva aperto la scuola pubblica, per ragazzi e ragazze, aiutata da Padre Charles, il quale aveva messo a disposizione un’ala della parrocchia di San Patrick.
 
Tutto sembrava aver preso una via positiva. Da che Killian aveva messo piede a Storybroke e aveva ritrovato Emma, tanti cambiamenti erano avvenuti. Non se ne erano nemmeno resi conto di quanto essi ne fossero i fautori, solo Frate Benedictus, con loro sulla “Stella del Mattino”, stava pensando in quel momento che
 
“Il Cigno e l’Uncino si ritroveranno sempre e porteranno il cambiamento dovunque si troveranno …”
 
Mentre con i suoi vivaci occhi cerulei li guardava salutare i loro amici, Il vecchio saggio sorrideva, cosciente lui solo che l’amore puro che quelle due creature provavano l’una per l’altro, si rifletteva e inondava anche gli altri. Si voltò alla sua destra e il suo sorriso diventò più ampio, quell’amore stava contagiando qualcun altro! Mastro Nicodemo O’Malley, nonostante la sua proverbiale riservatezza, stava corteggiando palesemente Edith, la cameriera di Emma. Erano vicini per età e nessuno dei due aveva un compagno di vita, vedovi entrambe da anni, ora difficilmente sarebbero rimasti soli, si erano trovati anche loro …
 
 
Il molo divenne sempre più lontano e la terra diventò una linea azzurra all’orizzonte.
Killian si era spostato con Emma sul cassero del timone, Henry non si vedeva in giro.
 
– Emma dov’è “nostro” figlio?
 
Ad Emma si riempiva il cuore di gioia quando Killian usava quell’aggettivo possessivo che li coinvolgeva insieme nel ruolo genitoriale e rispose allo stesso modo.
 
– Nostro figlio è andato da Jambon con Peter!
– Fra Benny … pensi che Peter si sia rimesso abbastanza da poter fare esercizio fisico?
– Capitano, io al momento lo terrei ancora in convalescenza, ma qualche piccolo esercizio l’aiuterà a star meglio!
– Amore che ti sei messo in testa per Peter? Non vorrai fargli fare l’allenamento durissimo di Eddy?!
– Swan … primo: ricordati che il “Comandante” della nave sono io; secondo: Peter non è una bambinaia, ha bisogno di rimpossessarsi della sua identità, sappiamo cosa ha passato con quel maiale di Black! … Non intendo farlo stancare troppo … per il momento! Terzo: … ricordati che ti amo e ascolto i tuoi consigli … non offenderti se ogni tanto ridivento il pirata che ero!
 
Mentre Frate Benedictus si allontanava per andare a chiamare Peter e Henry, Emma si avvicinò al suo uomo con sguardo languido e un tono più basso e seducente della voce.
 
– Mio bel Capitano … a me non dispiace quel tuo lato pirata!
 
Gli sfiorò le labbra con la punta della lingua, in un bacio appena accennato e Killian per un attimo perse completamente la concentrazione, tanto che appena Peter Panney e Henry arrivarono di corsa, non sapeva più che dire e si portò la mano verso l’orecchio, imbarazzato e leggermente imbronciato.
 
– Agli ordini Capitano!
 
Peter non era più Finny, non lo sarebbe stato mai più. Si era salvato dalla morte resistendo per il viaggio fino a Storybrooke. Jamie si era accorto lui stesso che ancora respirava e lo aveva fatto ospitare sulla “Pearl”. Frate Benny lo aveva poi operato e i suoi cicatrizzanti al Rubeus Noctis avevano fatto il miracolo definitivo.
 
Henry aveva scoperto che il suo amico fosse vivo una mattina che giocava in giardino.
 Reggendosi a due stampelle il ragazzo era uscito dall’infermeria per la prima volta, per prendere un po’ di sole, su consiglio del vecchio Frate. Henry aveva gridato di gioia riconoscendolo e così Emma e Killian avevano avuto modo di conoscere e ringraziare il ragazzo che aveva accudito il loro bambino durante la prigionia.
 
– Peter … stavo pensando che potresti essere l’uomo giusto per coprire il ruolo di timoniere quando Jefferson tornerà da sua moglie …
 
Peter aveva sgranato gli occhi, non si aspettava una simile fiducia e un tale onore.
 
– Aspetteremo che tu ti sia rimesso completamente, dopo inizierai l’allenamento fisico per irrobustire i muscoli …
- Ne sarò onorato Capitano Jones!
– Ma se Peter farà gli esercizi e il timoniere … io con chi potrò giocare? 
- Henry, figliolo … tu devi studiare per prima cosa, poi potrai allenarti con Peter … prendilo come un gioco! Intanto, giocando giocando, prendete lo spazzolone e pulite il ponte!
– Ma quello lo fanno i mozzi! Io sono tuo figlio!
– Ecco! A maggior ragione che sei mio figlio, devi capire cosa significa essere un marinaio! Per diventare Capitano devi conoscere anche l’importanza del lavoro del grado più basso. Il mozzo mantiene pulito, aiuta a conservare la “forma corretta”! Ora obbedite al Capitano o dovrò farvi percorrere la passerella!
 
Henry andò con gli occhi da suo padre a Peter e questi gli fece un gesto di assenso con la testa per fargli capire che il Capitano faceva sul serio. Henry si aprì in un ampio sorriso e corse a cercare spazzolone e secchio.
 
 
***
 
I giorni non sembravano scorrere velocemente in quel mese di Gennaio. Era freddo e il mare era spesso molto mosso. L’abbrivio di conseguenza era potente. Emma spesso aveva malori, ma fortunatamente Frate Benny aveva i rimedi giusti per accudirla. Impiegarono meno del tempo che si aspettavano per giungere nel Maine.
 
La gravidanza di Emma non si poteva nascondere più molto. Killian era preoccupato per come l’avrebbe presa suo padre. Voleva la sua benedizione per il matrimonio con sua figlia, ma nel momento in cui il Principe Charming si fosse fatto due conti, avrebbe capito che Emma era rimasta incinta nel periodo in cui erano sotto il suo tetto.
 
– Killian … amore mio … li conosci ormai i miei … sono persone portate al perdono, mio padre nemmeno ci farà caso che sono incinta, distratto com’ è!
– Credi che io possa star tranquillo?
– Sicuramente!
 
Furono le ultime parole famose “ovviamente”!
 
  1. Febbraio 1727 Palazzo della Reggenza
 
- Santo cielo Jones! Mia figlia è incinta di quasi sette mesi?! Hai messo incinta la mia bambina sotto il mio tetto?! Io mi sono fidato di te! Ti ho detto di proteggerla non di approfittare di lei!
 
Killian era costernato, non sapeva cosa dire, se fosse stato lui il padre di Emma l’avrebbe preso a pugni il tizio che l’aveva messa incinta, ma sperò che James fosse meno impulsivo e passionale di quanto lo fosse lui!
Emma intervenne per sciogliere il ghiaccio che si stava creando tra i due uomini più importanti della sua vita.
 
– Papà! Ti ricordo che non sono una bambina e Killian non ha approfittato di me! Ero presente e consenziente! Lo sapevi che lo amavo! Sono una donna di 31 anni e sono felicissima di aspettare suo figlio!
 
Regina e Margaret origliavano dietro la porta dello studio del Reggente.
 
– Margareth … forse è il caso che entri e calmi tuo marito! Siamo state noi ad organizzargli la cena e il ballo per farli avvicinare maggiormente! Quando si decideva sennò Emma?!
 
Intanto, da dietro la porta, improvvisamente non si sentì più nulla, Margareth guardò Regina sgranando gli occhi preoccupata.
 
– Mio Dio Regina! Pensi che James abbia già strangolato Killian?!
 
Regina fece una smorfia e alzò gli occhi al cielo, aprendo lei stessa la porta senza bussare. La scena che videro non era poi così drammatica!
 
Emma e Killian erano vicini, lui le cingeva la vita con il braccio sinistro e James stava unendo le mani dei due innamorati parlando a bassa voce.
 
– Lo so che significa essere innamorati, lo si vede tra voi, darmi un nipote è il più bel dono che avreste potuto farmi, non solo hai la mia benedizione Killian, ora hai anche l’obbligo di riparare! Vi avrei benedetto anche senza gravidanza, lei ti vuole e tu vuoi lei … la puoi sposare!
 
Regina era rimasta ammutolita e le si aprì un largo sorriso sul viso bello e severo. Margareth saltellava di gioia come una bambina, dicendo che aveva tante idee per organizzare una cerimonia meravigliosa per la sua unica figlia, qualcosa che avrebbe superato la cerimonia del suo primo matrimonio.
 
– Mamma … perdonami … ma io e Killian non abbiamo bisogno di una festa grandiosa … vogliamo la nostra famiglia vicina e una cerimonia intima nella chiesetta sulla collina, tra la natura … dove potremmo vedere il verde dei prati e l’azzurro del mare. La cosa che conta veramente è la promessa che vogliamo scambiarci nel nostro rito religioso, anche se già ce la siamo scambiata a Neverland!
 
La Principessa Madre era un po’ delusa, ma alla fine il matrimonio era di sua figlia non suo! Si voltò verso Regina e la vide acconsentire con un cenno del capo e un sorriso compiaciuto sulle labbra.
 
– Bene allora! Ora che ci penso … ho un sacco di idee su come addobbare la chiesetta in collina!
– Ma non ci saranno troppi spifferi là su?!
– Oh! James! Emma vuole così e così sarà, sarebbe perfetto anche in una grotta, con la luce che loro emanano!
 
Regina alzò gli occhi al cielo, la sua figliastra romantica e suo marito non sarebbero mai cambiati!
 
***
 
Vista l’intimità desiderata da Emma per la cerimonia, non fu necessario molto tempo per organizzare il tutto!
L’atto legale che univa i due innamorati fu redatto dallo stesso padre della sposa, nelle sue funzioni di Reggente. Emma e Killian firmarono l’atto davanti a lui, in presenza della Principessa Madre e di Lady Regina. Jefferson e Nicodemo furono i testimoni, mentre Henry guardava il tutto con le manine sul tavolo e il nasino che appena superava la superficie della scrivania di suo nonno.
 
Margareth White, non avendo potuto organizzare secondo i suoi gusti, stava impazzendo di gioia all’idea di far preparare l’abito da sposa per sua figlia.
Emma avrebbe voluto poter indossare nuovamente l’abito della sera del mancato incontro con il giovane Tenente Jones, ma mentre pochi mesi prima l’aveva potuto fare senza difficoltà, ora il suo ventre, di abbondanti sei mesi di gravidanza, non lo consentiva e in fretta la sarta di palazzo le confezionò un abito simile, più lento da sotto il seno.
 
Killian non avrebbe rinunciato per nulla al mondo al suo stile piratesco ma elegante e per lui il sarto, del Principe James, confezionò un pastrano in morbido velluto nero,  un panciotto in brillante broccato rosso e una camicia in seta nera, con sciarpa da annodare al collo e appuntare con una preziosa spilla maschile con un diamante, regalatale per l’occasione da Emma.
 Fu lo stesso Killian a scegliere le fedi per la cerimonia religiosa e volle coinvolgere il piccolo Henry in quell’importante compito. Il bambino non solo approvò la scelta di suo padre, si ritrovò con la missione di far da  custode di quel tesoro. Quando Killian, con aria seria glielo chiese, il bambino sgranò gli occhi.
 
– Mi hai tanto spronato a sposare Emma, che penso sia giusto che tu abbia l’onore di custodire il simbolo di questa unione, mi raccomando però … non perderle o tua madre ci ucciderà a tutti e due!
– Vedrai papà! Porterò a termine questa importante missione!
 
Il piccolo strinse al petto il pacchettino e filò in camera sua a nascondere il “Tesoro”, mentre Killian era rimasto di sasso, con un groppo alla gola per l’emozione … suo figlio lo aveva chiamato per la prima volta in vita sua “papà”!
 
***
 
Domenica 20 Febbraio 1727, chiesetta della “Beata Maria Vergine”, Terra del Porto, Maine.
 
Il Capitano Killian Flinth Jones, nel suo abito di velluto nero, attendeva all’altare la sua adorata Emma. Non la vedeva dal giorno prima, aveva voluto rispettare l’usanza di mantenere il riserbo della sposa prima delle nozze, per auspicare un futuro radioso. Era molto emozionato, anche se conosceva già quell’emozione, avendola vissuta a Neverland. Quella cerimonia, che avevano celebrato tra i pellerossa, era stata la cerimonia del cuore, questa era la cerimonia del loro Dio, la cerimonia delle loro anime, l’esprimere una promessa eternamente sacra e divulgata al mondo.
Dal primo momento che si erano visti si erano sentiti già uniti in una cosa sola, come se le loro anime fossero nate legate e … forse lo erano veramente.
 
La chiesa era piccola ma accogliente. L’unico addobbo che Emma aveva voluto erano dei simbolici tralci di vite che erano stati posti intorno e al di sopra dell’altare, come segno sia di abbondanza e prosperità che di unione.
Frate Benedictus era al centro dell’altare e attendeva, con lo sposo e i testimoni, che si aprisse la porta della chiesa. Bardo iniziò a suonare il violino, come aveva fatto per la cerimonia di Eddy, e la Principessa Emma apparve al braccio di un elegantissimo Principe James. Killian rimase estasiato nel vederla con quell’etereo abito in pizzo bianco, non riuscì a trattenere il suo sorriso emozionato e il brillio azzurro dei suoi occhi.
 I capelli della sposa erano stati raccolti in modo morbido e dei riccioli le ricadevano ai lati delle guance, mentre sulla sommità del capo aveva voluto indossare una coroncina di rose di pizzo bianco, puntinate di brillantini.
 
James consegnò simbolicamente la mano di sua figlia al  genero e si spostò verso sua moglie.
 
Killian ed Emma si guardarono intensamente. In quello sguardo il tempo sembrò fermarsi  e il mondo intorno a loro sparire.
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Le parole sgorgarono dal loro cuore, come acqua pura zampillante da una sorgente. Erano parole che suonarono come la loro canzone.
 
– Emma, mio cigno, ero diventato nemico dell’amore … vivevo nell’oscurità e nel desiderio di vendetta … tu sei stata la prima fonte di luce nella mia vita e ritrovandoti hai annullato la mia oscurità. Sono tuo e sarò al tuo fianco nel bene e nel male, nella buona e cattiva sorte, in salute e malattia … oltre la vita e oltre la morte … perché ti amo e senza di te non avrei più nulla per andare avanti … Ti dono questo anello come pegno di questa promessa …
- Killian, amore mio, hai combattuto per me, hai abbattuto ogni muro che imprigionava il mio cuore, lo hai fatto con delicatezza, attenzione, dolcezza. Hai conquistato il mio cuore ed hai atteso … sono tua e ti dono il mio cuore, come tu mi hai donato il tuo. Sarò al tuo fianco, nel bene e nel male, nella buona e cattiva sorte, in salute e malattia … te lo prometto … anche oltre la vita e oltre la morte … Ricevi questo anello come pegno del mio amore per te …
 
Henry, che aveva portato le due fedi nuziali, era felicissimo e rimase vicino ai genitori. A Frate Benedictus non rimase che concludere il rito.
 
– Killian Flinth Jones, vuoi sposare la qui presente Emma Swan Charming Pendràgon secondo il rito di Santa Romana Chiesa?
– Si, lo voglio!
– Emma Swan Charming Pendràgon, vuoi tu sposare il qui presente Killian Flinth Jones, secondo il rito di Santa Romana Chiesa?
– Si, si  lo voglio!
– Per i poteri a me conferiti, io dichiaro questi due giovani, che hanno espresso le loro promesse matrimoniali davanti a Dio, “MARITO E MOGLIE”. Lo sposo può baciare la spo … sa!
 
Probabilmente non sarebbe stato nemmeno necessario l’ultimo suggerimento di Frate Benedictus! Killian ed Emma non gli fecero finire la frase, poiché già si erano gettati l’una nelle braccia dell’altro e avevano unito le loro labbra appassionatamente, provocando un brivido alla schiena a tutti i presenti, per il carico di passionalità che riuscirono a trasmettere. I presenti erano ammutoliti e, se non fosse stato per Frate Benedictus che iniziò ad applaudire, sarebbero rimasti come ipnotizzati. Lo scroscio degli applausi riportò anche i due neo-sposi nel mondo della realtà, rinviando il seguito a quella notte.
 
***
 
La loro giornata era stata intensa di emozioni, non solo per loro ma anche per i loro cari.
 
Quella sera, finalmente nella loro stanza nuziale, Emma e Killian poterono ascoltare solo il battito del loro cuore, lontani dal ciarlio felice di Margareth, Henry ed il brusio degli ospiti.
 
Iniziarono a baciarsi voluttuosamente appena chiusa la porta, ruotando in quell’abbraccio come in un’ennesima danza, oltre quelle dei festeggiamenti.
Killian si ritrovò poggiato allo scrittoio di Emma, quasi seduto, mentre lei, baciandolo con desiderio gli stava sciogliendo il nodo della sciarpa e sbottonando il panciotto. La passionalità di sua moglie e il desiderio che mostrava per lui, lo eccitavano a sua volta. In un movimento veloce, per afferrarla in vita, Killian colpì un oggetto sulla superficie della scrivania e si sentì il tonfo sul pavimento.
 
– Cosa … ?
- Oh! Quello è il regalo che mi hanno fatto i miei genitori …
- Un gioiello?
 
Killian raccolse la piatta scatola quadrata, rivestita di velluto verde smeraldo.
 
– Si … è un antichissimo monile … la leggenda dice che sia stato il dono di un cavaliere innamorato alla mia antenata, la prima Principessa Swan del Casato Pendràgon!
– Non sapevo ci fossero state altre Principesse Swan …
- Sai … è una tradizione di famiglia … se il primogenito di un discendente Pendràgon è femmina … il nome di Battesimo viene seguito da quello di Swan … pare che io sia la prima nuova Swan dopo secoli e mio padre mi ha regalato quel monile … ha detto che stava aspettando me …
- Che cosa singolare!
– Si … pare che fosse collegato ad un ricordo della Regina Ginevra … Gwyneth … come dice il libro di Frate Benedictus …
 
Killian stava guardando attentamente il contenuto della scatoletta.
 
– No Emma … non dicevo per l’usanza …
- A cosa ti riferivi allora?
– A questa medaglia tesoro … è identica al simbolo del mio casato … è lo stemma araldico della mia famiglia … mio padre diceva che era il segno scelto dal nostro antenato Primo Cavaliere di Artù …
- Cillian … Lancillotto …           
 
Ambedue guardarono il bassorilievo che brillava sul monile tondeggiante, al quale era allacciato un nastro di raso, verde come la scatola che lo conteneva. Al fuoco delle candele brillò, come se fosse appena stato coniato, un cigno in volo, ad ali spigate, che portava tra i piedi palmati un bastone uncinato.
 
Spostarono lo sguardo dal monile ai reciproci occhi, guardandosi intensamente e trattenendo il fiato. Qualcosa riapparve nelle loro menti, come un’immagine di un lontano passato … Emma stava guardando gli occhi di Cillian e Killian stava rivedendo gli occhi di Gwyneth …
 
- Non è solo una leggenda Love … ci siamo ritrovati veramente … questo segno ti appartiene legittimamente perché … mi appartiene.
– Il Cigno e l’Uncino si sono ritrovati oltre la vita e oltre la morte Killian!
– Voglio che tu lo porti al tuo grazioso collo amore mio … quello è il suo posto!
 
Il Capitano prese il nastro con la medaglia e la pose intorno alla base del collo della sua amata sposa. Emma si portò sensualmente le mani dietro la nuca e allacciò il nastro.
 
– Amore … sei mia e il mio segno è su di te … doveva essere così da sempre … Voglio che tu questa notte sia vestita solo di questo monile …
 
Lentamente, con una carezza sensuale, Killian fece scivolare dalle braccia di Emma il suo vestito da sposa, finché cadde ai suoi piedi. La prese delicatamente per mano e la fece uscire da quel cumulo di pizzo e organza bianco e l’ammirò estasiato nelle sue sinuose forme, arrotondate dalla gravidanza. Emma abbassò lo sguardo arrossendo.
 
– Mi sento in imbarazzo Killian … inizio a mostrare il pancione …
- Pensi che ti renda meno bella ai miei occhi Love?
 
Con lo sguardo basso lei accennò un si con la testa, scatenando un’infinita tenerezza in suo marito.
 
– Emma … non potresti essere più bella per me, anche quello è il segno che ci apparteniamo … è il frutto del nostro amore, non potrei non amarti con quella rotondità meravigliosa.
 
Fugando ogni dubbio di Emma, la prese in braccio e la depose sul loro letto, si chinò vicino a lei e accarezzandole il ventre, lo coprì di piccoli baci.
 
Soli, alla luce delle candele di due candelabri, consapevoli che quella loro “seconda” prima notte di nozze, sarebbe stata migliore di quella di Neverland, si abbandonarono completamente l’una all’altro, amandosi con la tenerezza e la dolcezza che Killian volle dedicare ad Emma e al suo stato di gravidanza. Le diede modo di gestire a suo piacere e desiderio il loro amplesso e l’intensità di quanto provavano, l’uno per l’altra, li portò alla gioia che meritavano …
 
***
 
Pochi giorni dopo le loro nozze, Killian volle mantenere la promessa fatta ai suoi uomini, di riportarli a Neverland. Arruolò altri marinai, che avrebbero sostituito al ritorno Jefferson, Bardo e Jambon. Era giusto che essi tornassero alle loro famiglie …
 
Il saluto tra Emma, Killian ed Henry fu struggente. Lui avrebbe voluto portare con sé la sua famiglia, ma preferì lasciare Emma con i suoi genitori a causa del suo stato. Avrebbe fatto in modo di tornare prima del momento del parto e così fu. Ma al ritorno da Neverlan Killian trovò qualcosa ad attenderlo  che avrebbe portato un drastico cambiamento nella sua vita …
 
 
Angolo dell’autrice
Buona Domenica a tutti, cari amici di penna e lettura e buona visione della puntata musicale! Sono tra coloro che non hanno resistito a sbirciare tra gli spoiler e mi auguro che quanto visto sia proporzionale a quanto vedremo. Hook che canta mi è piaciuto moltissimo, conoscevo già Colin come cantante e qua credo che sia stato veramente bravo.
Che i miei Killian ed Emma si sarebbero sposati alla fine della mia storia era in conto fin dall’inizio e sono contenta che questo capitolo coincida con la puntata tanto pubblicizzata del loro matrimonio, da parte mia non è stato calcolato. Per alcune cose comunque ho preso suggerimento da quanto visto, altre sono coincidenze ed altro è completamente diverso. Per il disegno (non so mai se si vedrà) ho copiato la foto del telefilm, l’acconciatura  e gli abiti li avevo pensati così.
Questo doveva essere l’ultimo capitolo ma mi è venuto di oltre 60 pagine e l’ho spezzato qui. Il resto è pronto e lo pubblicherò come epilogo la prossima domenica, con l’ultima puntata di OUAT. Non so se ci sarà una settima stagione, ma mi farebbe piacere.
Intanto chi ne avrà piacere potrà seguire la mia nuova avventura, AU moderna CaptainSwan: The man who lived twice. Ho completato anche i 4 giorni d’arte con i CaptainSwan, fatemi sapere se vi piace il “Bacio” di Rodin!
Un grazie a chi legge, a chi non mi fa mancare i suoi commenti e a chi ha dato considerazione a questa mia prima creazione. Un abbraccio a tutti.
Vostra Lara
   
 
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