Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: nanamiart    10/05/2017    3 recensioni
[Eren/Levi][Canon!Verse]
“Se avesse compiuto correttamente il suo lavoro,
se avesse protetto Eren,
tutto questo non sarebbe successo.”
Ovvero, quella notte in cui Eren riuscì a sorprendere il Capitano Levi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Not guilty

​"Se c'è l'amore, le cicatrici da vaiolo sono graziose come fossette."
​- proverbio giapponese


***

 


“Tieni” disse il Capitano Levi, appoggiando una tazza di tè fumante di fronte ad Eren. Il ragazzo abbozzò un sorriso e lo ringraziò, accarezzandosi le mani fasciate. Levi non rispose; si limitò a lanciargli un rapido sguardo ed Eren seppe che quello era il suo modo di dirgli ‘di niente’, ‘figurati’, ‘non importa’.

Le dita ed i polsi ormai avevano quasi smesso di fargli male.

Quella volta Hanji aveva deciso di provare un esperimento notturno, per testare il comportamento del titano di Eren al buio. Sarebbe riuscito a muoversi, o avrebbe avuto bisogno anche lui della luce come tutti gli altri giganti?

Tuttavia, gli era successo di nuovo. Non era riuscito a trasformarsi. Si era morso fino a quasi divorarsi la carne, ma non era servito a nulla. Così, quando aveva cominciato a sanguinare copiosamente, Hanji aveva capito che nemmeno volendo Eren avrebbe potuto continuare e aveva pregato Levi di farlo rientrare nel castello e medicarlo.
 
 



Il Capitano si sollevò sulle proprie ginocchia emettendo un grugnito, quando finì di sistemargli le bende attorno ai polsi accaldati.

Quella notte la cucina vuota accoglieva soltanto loro due, svegli ad un orario in cui entrambi avrebbero dovuto essere a dormire già da un pezzo.

Nessuno dei due osava farne parola, eppure lo sapevano entrambi: l’ultima volta che si erano ritrovati in quella stanza, da soli, era stato dopo la 57esima spedizione.
 
“Mi dispiace, Capitano. Se solo avessi fatto la scelta giusta…”
“Te l’ho già detto, nessuno può prevedere cosa accadrà.”
 
La luce era tenue e si rifletteva sul volto del più grande, illuminandogli le labbra umide. Levi si accomodò di fronte ad Eren, sospirando rumorosamente e sfiorandosi la gamba nel punto dove gli faceva più male. Con le dita afferrò l’orlo della tazza e se la portò alle labbra, bevendone un sorso.

“Capitano” lo chiamò Eren.

“Dimmi,” Levi non lo guardò.

Si limitò a continuare a bere, tenendo lo sguardo fisso sull’interessantissimo vuoto di fronte a sé.

“Mi spiace per… per quello che le ha detto Mikasa” proseguì Eren appellandosi a un coraggio di cui non conosceva esattamente la provenienza.
 
“Se avesse compiuto correttamente il suo lavoro,
se avesse protetto Eren,
tutto questo non sarebbe successo.”
 
Eren vide Levi bloccarsi con la tazza a mezz’aria. Fu solo in quel momento che gli le iridi blu dell’uomo si fiondarono in quelle verdi di Eren, catturandole, facendole diventare sue.

“Credi che mi importi?” domandò il Capitano, abbandonando la tazza sul tavolo. L’ombra scura delle sue occhiaie si accentuò.

“Sì” azzardò il ragazzo. Seppe di aver fatto centro quando, per la prima volta da quando lo conosceva, vide i suoi occhi spalancarsi. Mai nessuno si era spinto così in là con lui. “Ma” continuò Eren quando vide le labbra dell’altro schiudersi “Lei non ha nessuna colpa. Deve credermi”

“Beh, ti sbagli” replicò freddamente Levi. “Sappi che non mi interessa. La tua fidanzata è una ragazzina, proprio come te. Non è la prima volta che un cadetto prova antipatia nei miei confronti e lei non sarà nemmeno l’ultima…”

“Mikasa non è la mia…” provò a ribattere Eren, ma quando capì di aver interrotto il Capitano tacque immediatamente.

“Dicevo,” Levi sospirò. “Quando hai una responsabilità grande come quella che ho io, stare sulle palle a una mocciosa è l’ultimo dei tuoi pensieri.”

Eren provò a muovere le dita mentre faceva tesoro di ogni singola parola che usciva dalle labbra del Capitano.

“Certamente,” convenne il ragazzo. “Ma non era questo il senso del mio discorso.”

Levi si voltò verso di lui, finalmente prestandogli davvero attenzione.

“La mia riflessione non era rivolta a Mikasa, Capitano, ma solamente al fatto che… se mai dovesse accadermi qualcosa, vorrei che lei non si sentisse in colpa. Sa, io sarei onorato di morire per aver seguito un suo ordine, per essermi fidato di lei, perché…”

Eren prese il silenzio di Levi come un invito a proseguire.
 
“Io la ammiro molto, Capitano Levi! E non lo dico solo perché è riconosciuto da tutti come il soldato più forte dell’umanità. Io non parlo di forza fisica…” proseguì il ragazzo, trovandosi improvvisamente in bilico. Si sentiva profondamente in imbarazzo per ciò che stava confessando al suo superiore, eppure in qualche modo una forte adrenalina lo stava incitando a non smettere. “Lei ha fatto la scelta giusta, quel giorno. Lei non ha nessuna colpa, ha sempre scelto la cosa migliore anche quando nessuno la capiva.”

Eren deglutì, incerto. “Una prova è la sua squadra. Pur non comprendendo appieno i suoi piani, Erd e gli altri si sono fidati di lei perché lei è fatto così. È sicuro delle proprie decisioni e alla fine dimostra a tutti di aver ragione. È meraviglioso, e io sono onorato di essere al suo fianco.
Le sue labbra si bloccarono non appena quelle ultime parole furono pronunciate. Sentì il suo viso andare improvvisamente a fuoco e poté giurare di essere arrossito violentemente. In tutto questo, Levi non aveva smesso di guardarlo nemmeno per un secondo.

Le sue sopracciglia abbandonarono l’espressione corrucciata che da anni caratterizzava il suo volto, le sue labbra si schiusero.

Quando vide il Capitano Levi alzarsi Eren indietreggiò quasi d’istinto, intimorito. La sua bocca si spalancò in una comica ‘o’ quando però il più grande si inginocchiò davanti a lui e gli prese le mani, sfiorandone il dorso con i pollici.

“Ti fa ancora male?” domandò.

Un bruciore si impadronì dello stomaco di Eren. Scosse la testa.

“Meglio così…” sussurrò, per poi alzarsi nuovamente. Indugiò appena sulle mani del ragazzo, prima di lasciarle andare ed Eren si sentì inaspettatamente vuoto senza quel calore sulla pelle.
 
“Credo che andrò a dormire… e anche tu faresti meglio a fare lo stesso” gli disse, raggiungendo la porta. “Buonanotte, Eren.

Il cuore del ragazzo saltò un battito quando quella voce pronunciò il suo nome. Gli parve solo in quel momento di avere il nome più bello del mondo.

“B-Buonanotte, Capitano!” esclamò Eren, ma quando si voltò verso la porta si accorse l’uomo era già sparito. Boccheggiò per qualche istante; scosse la testa, abbozzando un sorriso, e si rimise composto.

Fu solo in quel momento che Eren notò qualcosa che lo lasciò esterrefatto. La tazza del Capitano giaceva ancora lì, di fronte a lui. Il Capitano si era dimenticato di toglierla dal tavolo, di lavarla, e soprattutto non gli aveva ordinato di fare la stessa cosa.

Si era limitato ad augurargli la buonanotte prima di sparire dietro la porta.

Non c’era alcun dubbio… l’aveva davvero colpito.
 





Spazio Autrice
​Io non so con quale coraggio ho deciso di pubblicare questa cosa. La scrissi davvero tantissimo ​tempo fa, forse addirittura a febbraio, ma è rimasta fino a stasera nel mio computer e quando risfogliando i file l'ho vista guardarmi con i suoi grandi occhioni e gridarmi "pubblicami, ti prego!" non ho resistito e niente, eccola qui.
​Non so voi, ma quando Mikasa ha incolpato Levi per quello che era successo a Eren ho sentito il mio cuore stringersi. Sarà che non riesco a reggere lei, sarà che amo troppo lui, secondo me ha davvero esagerato.
Quando ho visto quella scena ho sentito davvero il bisogno dentro di me di rassicurare quel povero cristo e dirgli "Non è colpa tua, è lei che non capisce". Ma dato che io non posso farlo l'ho fatto fare a Eren, perché lui è la persona che può davvero rendere felice il nostro Heichou con queste semplici parole *sparge amore sugli Ereri*
​E niente, non accade niente di speciale in questa one-shot, ma ho davvero sentito il bisogno di fare in modo che qualcuno desse un attimo di sollievo al mio Levi perché non ce la faccio proprio a vederlo sempre più triste.
​Concludo qui o rischierei di occupare altre tre pagine soltanto per parlare di lui.
Alla prossima, un bacione
morgainedelilth.

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: nanamiart