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Autore: ARed    13/05/2017    3 recensioni
È Natale e a casa Cullen, Bella, Edward e la loro piccola bambina si preparano ad andare a festeggiare a Forks, dove è caduta tanta neve..
Lo so siamo quasi in estate.. ma volevo regalarvi questa storia che ho scritto per il contest "Natale a Pasqua".
Per chi di voi ha letto End?, capirà che è il seguito.
Buona lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Parte I
LOS ANGELES 24 DICEMBRE
 

Nonostante fosse ormai il ventiquattro dicembre a Los Angeles splendeva il sole e le temperature sfioravano in venti gradi centigradi, se non fosse stato per la presenza dell’abete pieno di decorazioni e piccole luci nel bel mezzo del salone di casa Cullen, non si sarebbe detto che mancavano poche ore alla Vigilia di Natale.
Bella era nella sua camera da letto intenta a preparare le valige per la partenza, a causa degli impegni di lavoro del marito avevano dovuto posticipare la partenza per Forks di un giorno, ormai mancava poco, doveva mettere in valigia solo i vestitini di quel piccolo angelo, che da tre anni e mezzo, illuminava ogni singola giornata della sua mamma e del suo papà.
« Mamy, la neve », urlò la bambina che stava giocando nella sua cameretta, Bella alzò di scatto la testa verso la grande vetrata e sorrise nel  vedere il sole, chissà cosa aveva visto sua figlia.
« Chloe, dove hai visto la neve? », domandò Bella entrando nella cameretta di sua figlia, non sapeva se urlare disperata davanti alla scena che si ritrovava davanti o se ridere per il sorriso stampato sul volto di sua figlia. 
Sul parquet chiaro della stanza, Chloe continuava a saltellare e a spargere il riso. 
« Mamma ecco la neve! », disse la piccola mostrando i palmi pieni di riso alla madre, che si abbassò all’altezza della figlia.
« Chloe! Cosa stai facendo? », le domandò prendendole le manine.
« Nevica nella mia camela! », rispose lei con un sorriso a trentadue denti.
« Amore, questo è riso, non è neve. Lo sai che qui da noi non nevica », cercò di spiegarle Bella.
« Ma io voio la neve! », piagnucolò la piccola, facendo scivolare dalle dita il riso.
« Amore.. tra poche ore prendiamo l’aereo ed andiamo dai nonni dove c’è tantissima neve »
« Davvelo? », domandò la bambina tornando a fare quel sorriso che riempiva di calore il cuore della sua mamma.
« Si amore. Anzi, sai cosa facciamo? », disse Bella alzandosi e prendendo la sua bambina per mano per raggiungere la camera matrimoniale.
« Cosa? »
« Chiamiamo i nonni e ci facciamo dire quanto neve è scesa », le rispose prendendola in braccio e facendola sedere sul lettone.
« Si »
« Aspettami qui, prendo il telefono », Bella si avvicinò al comodino e prese il cellulare, lo accese e trovò un messaggio di suo marito.
“Amore tra un’oretta sono a casa”
Bella sapeva che quel messaggio era solo un’altra bugia, sapeva che ci avrebbe impiegato molto di più di un’ora ad arrivare, e sapeva che avrebbero fatto tardi all’aeroporto se lui non si sbrigava. Ormai era così che funzionava da un po’ di mesi, Edward passava molto tempo fuori casa, e questo tempo si era allungato nelle ultime settimane. Bella cominciava ad avere paura, perché lui non parlava, non si confidava più con lei, e questo la faceva stare tremendamente male.
« Tieni amore, la videochiamata è già partita », disse Bella dando l’ IPhone alla piccola, pochi secondi dopo i grandi baffi di nonno Charlie comparvero sullo schermo.
« Ciao nonno! », disse entusiasta la bambina appena vide il nonno.
« Ciao piccola, sei pronta? »
« Quasi.. sai ho fatto nevicale! », disse lei fiera della sua opera.
« Come hai fatto? », domandò lui curioso, sapeva quanta fantasia avesse la nipote.
« Ha sparso i chicchi di riso per tutta la sua stanza », rispose Bella.
« Si vede sempre di più l’influenza di Emmet sulla mia nipotina! », disse Charlie divertito dal disastro che aveva combinato la nipote.
« Ma nonno qui non nevica! Io voio la neve »
« Guarda tesoro, ora ti mostro quanta neve c’è qui », le disse il nonno mostrandole il giardino completamente innevato.
« Che bello.. pelché qui non c’è? »
« Perché li da voi fa troppo caldo e la neve si scioglie tesoro! », le spiegò il nonno, intenerito dalla nipote.
« Quando allivo usciamo fuoli a fale Olaf? », domandò speranzosa la piccola.
« Mentre voi continuate le vostri interessanti chiacchere io vado a spalare la neve che è caduta in camera di mia figlia », disse Bella lasciando un bacio sulla guancia di sua figlia e salutando il padre.
« Si lamenta sempre tua madre? »
« Semple! », confermò la piccola, Bella sorrise, aveva una famiglia completamente matta.
Dopo aver ripulito il disastro della sua piccola Bella guardò nuovamente l’ora e notò che ormai erano le dieci e di suo marito, non c’era nemmeno l’ombra. Provò a chiamarlo, ma era inutile, il telefono squillava e lui non rispondeva. Cominciò ad agitarsi, e sapeva benissimo che non doveva.
Non voleva pensare a quello che da giorni la sua mente cercava di proporle, si rifiutava di credere a quello che, ogni donna nella sua condizione avrebbe pensato. Edward non era quel genere di uomo.
E se non rispondeva perché aveva fatto un incidente? Non ebbe nemmeno il tempo di elaborare quel pensiero, che sentì la porta d’ingresso aprirsi e poi chiudersi subito dopo. Bella corse giù per le scale e andò contro suo marito che la accolse stupito tra le sue braccia.
« Hey », disse lui con tono dolce, dando un bacio alla moglie sulla fronte, lei alzò lo sguardò e si allontanò di colpo dal marito.
« Bella.. », la chiamò lui allungando una mano per lasciarle una carezza sul viso, ma lei si allontanò.
« Dove sei stato? », domandò lei fredda, si era allontanata da lui, perché non riusciva ad essere completamente lucida tra le sue braccia.
« Dovevo fare l’ultimo allenamento prima delle vacanze »
« Il giorno della Vigilia.. certo », rispose lei delusa, perché non riusciva più a credere alle parole del marito.
« Bella.. », Edward non voleva mentirle, ma sapeva che era necessario, lei non doveva sapere ancora nulla.
« Hai 10 minuti, non di più per farti una doccia e farti trovare pronto in garage! Altrimenti rimani qui! », disse lei fredda ignorando il marito, se entro quaranta minuti non si fossero presentati in aeroporto, avrebbero perso il volo.
« Si, signora! », lui aveva voglia di scherzare.
« 9:59 - 58 - 57 »
« Corro! »
« Ti conviene », disse Bella tornando al piano di sopra per chiudere le valige. Chloe continuava a giocare nella sua cameretta. « Amore, prendi Olaf e andiamo in macchina, papà è arrivato », le disse mettendo nella sua borsa il regalo per Edward.
Bella portò le valige in garage e cominciò a sistemarle nel baule della macchina, facendo attenzione a sollevarle con cautela, e senza fare gesti azzardati. Fece salire sul suo seggiolino la bambina, e cominciò ad aspettare suo marito.
« Bella, dove sono le valige? », urlò Edward da dentro casa.
« Sono già in macchina! Ti sbrighi a scendere?! », rispose lei urlando spazientita, tra meno di un’ora il loro aereo sarebbe partito e loro non erano ancora in viaggio verso l’aeroporto.
« Eccomi, perché non le hai lasciate a me? Sono pesanti », disse lui chiudendosi la porta alle spalle.
« Hai anche il coraggio di lamentarti? », chiese lei sul punto di urlare, ma evitò, non voleva spaventare la piccola seduta sui sedili posteriori della macchina.
« Potevi farti male, quelle scale sono ripide », rispose Edward realmente preoccupato per la moglie, ricordando un episodio precedente, dove Bella era scivolata su quelle stesse scale.
« È altro  a farmi male in questi giorni », disse lei aprendo la portiera della macchina, era stanca di discutere.
« Cosa? », Edward non capiva il malessere della moglie, era da un po’ di giorni che non ne capiva il comportamento, era un po’ lunatica ultimamente.
« Sali in macchina, siamo in ritardo », rispose lei evitando di dare una risposta alla domanda del marito, Edward la seguì, si sedette accanto alla moglie e le prese la mano sinistra, dove quattro anni prima aveva messo quella fede d’oro bianco, non voleva vederla triste perciò portò la mano alle labbra e la baciò, trasmettendole in quel piccolo e semplice gesto tutto il suo amore. Bella arrossì, dopo anni questa sua caratteristica, non era ancora svanita.
« Piccola, andiamo? », domandò Edward accendendo il motore della macchina e cominciando a fare le manovre per farla uscire dal garage.
« Dai papi, lo sai che a Folks c’è tantissima neve? », rispose la bambina tutta contenta, Bella sorrise a quel scambio di battute.
« Davvero? », domandò Edward fingendosi curioso, sua sorella gli aveva detto della grande nevicata del giorno prima.
« Sii »
« Amore perché hai un chicco di riso tra i capelli? Non è che in mia assenza ti sei risposata con qualcun altro? », Bella sorrise alla domanda del marito, cominciando a testarsi i capelli alla ricerca del chicco incriminato.
« Mi sarebbe piaciuto, ma no », rispose lei, Edward era felice di sentire la sua voce allegra.
« Allora come c’è finito? », domandò mentre erano ancora fermi al semaforo.
« Semplice.. tua figlia ha fatto nevicare in camera sua fiocchi di riso! », rispose lei ricordando l’episodio della mattina.
« Emmet! »
« Come? »
« È lui che le mette in testa certe idee », disse Edward riprendendo la guida verso l’aeroporto.
« Su questo non avevo dubbi », confermò Bella, che di dubbi, invece, cominciava ad averne su suo marito, a quel pensiero si rattristì.  Per tutto il resto del viaggio non disse nulla, nemmeno Edward parlò, l’unica ad animare quel viaggio verso l’aeroporto era la piccola, che cantava a modo suo tutte le canzoni che passavano alla radio.
« Eccoci, Bella tu va pure al check in, mentre io porto le valige »
« Se ti fossi sbrigato, non saremmo in enorme ritardo! », rispose lei uscendo dalla macchina, Edward non riusciva più a capire i continui sbalzi d’umore della moglie. Sapeva che era colpa sua il loro ritardo, ma doveva ricordarglielo ancora a lungo?
Edward sbuffò mentre prendeva le valige dal baule della macchina, Bella prese Chloe per mano e si avviò all’entrata dell’aeroporto.
« Bella.. cos’hai? », le domandò Edward quando furono a bordo, per pochi minuti non avevano perso il volo, e la rabbia di Bella nei confronti di suo marito, non aveva fatto altro che aumentare. La sua voce la irritava, anche la sua presenza.
« Nulla, ho sonno », rispose lei fredda sistemandosi meglio sul sedile di prima classe, mentre la piccola continuava a giocare con il piccolo tablet da bambini.
« Papà, quando palte? »
« Tra poco tesoro », rispose Edward lasciando una dolce carezza alla figlia, che avevano fatto sedere nel sedile in mezzo a lor due. Chloe era felice di volare, le piaceva viaggiare così come piaceva alla sua mamma.
« Andremo in alto, alto, alto? », chiese alzando le piccole manine per indicare l’altezza.
« Sopra le nuvole », le rispose Edward facendole un po’ di solletico.
« Sii, così vediamo li angeli? », chiese lei nel suo fare innocente, da bambina curiosa.
« Spero di no amore mio, loro stanno in cielo e noi non ci vogliamo andare in cielo, ma vogliamo andare dai nonni e dai tuoi cuginetti », Bella sorrise alla risposta del marito.
« Nonno Chally mi ha fatto vedele la neve così posso uscile fuoli e giocale con Ben e Liam », disse la piccola pensando ai suoi due cuginetti.
« Con Ben si, ma Liam è ancora troppo piccolo per uscire fuori a giocare », le ricordò Edward, il piccolo aveva solo tre mesi.
« Oh, peccato », rispose lei riprendendo a giocare sul tablet, Bella non voleva che passasse troppo tempo incollata a quello schermo.
« Chloe dammi il tablet, perché adesso l’aereo decolla e il tablet si rompe », le disse Bella allungando la mano verso il tablet.
« Ma mami », cercò di ribattere la piccola, ma sapeva che con Bella non funzionava fare gli occhi da cucciola.
« Chloe ascolta la mamma », le disse Edward e la piccola, anche se con la faccia triste consegnò il tablet alla madre.
« Brava tesoro, adesso preparati che l’aereo prende il volo », le disse Edward dandole un bacio sui morbidi capelli castano ramati.
Il viaggio in aereo passò tra le risate di Chloe e quelle di Edward, mentre Bella si era addormentata, ultimante era sempre stanca.
« Mamma! La signolina ha detto che tla poco siamo allivati »
« Oh amore, grazie per avermi svegliata. Allora cominciamo a mettere il giubbotto che qui fa freddissimo »
« Si, pelchè se fa caldo la neve si sollie! », Bella sorrise e si alzò per prendere dal piccolo bagaglio a mano i tre cappotti.
« Questa bambina sa troppe cose », disse Edward divertito dalla risposta di sua figlia.
« Ha me per madre Cullen! »
« Quando fai così io ti.. »
« Tu? », lo incalzò Bella.
« Ti amo », rispose Edward sorprendendola, Bella sorrise e si abbassò per dare un casto e dolce bacio a stampo sulle labbra del marito, il loro primo bacio della giornata.
« Ti sei salvato in calcio d’angolo »
« Mi sei mancata, non so cosa tu abbia, ma ben tornata », le disse Edward prendendole la mano, a Bella la rabbia di quella mattina era scomparsa, ma ancora si chiedeva cosa stesse nascondendo suo marito.
Ciao fanciulle 😊
Eccomi dopo tanti mesi con una nuova storia, che tanti nuova non è, è il seguito di End?, è una storia scritta per il contest Natale a Pasqua.
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio ❤️
A lunedì 
Ps. Per chi amasse i Robsten, The Truth è stata completata 😊. Vi lascio il link ⬇️
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3641987
 
   
 
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