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Autore: AidenGKHolmes    14/05/2017    4 recensioni
La vita di coppia nasconde moltissimi momenti di ogni tipo e anche situazioni ordinarie e quotidiane possono trasformarsi in un qualcosa di speciale ed unico. Anche per Marinette Dupain-Cheng e Adrien Agreste.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PETITS FRAGMENTS DE VIE
Capitolo 1 - Sucre, Citron et Adrien
 

***


“Ma come diamine fanno i tuoi genitori a fare tutto questo ogni giorno?” Domandò stupito Adrien, pulendosi le mani coperte di farina sotto il getto d’acqua del rubinetto per poi asciugarsele, in maniera ben poco signorile, sul grembiule a quadri che portava in quel momento e che si tolse subito dopo, posandolo su un bancone poco distante.
Marinette si prese qualche secondo prima di rispondere, facendo attenzione a non esercitare troppa pressione sulla porzione di pasta sfoglia che si apprestava a sistemare sulla teglia. Era un’operazione delicata, che solo i figli di rinomati pasticcieri come lei potevano portare a termine in modo dignitoso, o almeno così pensava.

“Oh sai, è molto semplice” Mormorò appoggiando il primo dei numerosi croissant da richiudere, per poi prendersi un momento di meritato riposo “Mio papà dice che i segreti per fare dei perfetti croissant sono tanto amore e delicatezza” Cominciò a dire, rigirandosi tra le mani il mattarello usato pochi minuti prima, ancora parzialmente ricoperto di farina e qualche piccolo residuo di pasta sfoglia “E anche il burro non salato” Aggiunse subito dopo, lanciando uno sguardo malandrino al giovane, che sorrise in maniera colpevole.

Come aveva immaginato, infatti, Adrien non si era rivelato esattamente un professionista in cucina; la maggior parte delle porzioni di pasta sfoglia da lui create si erano rivelate per inutilizzabili per i più svariati motivi: dalla consistenza simile a quella del cemento armato fino all’abuso di zucchero involontariamente perpetrato dal biondino, rendendo gli strati di sfoglia più simili a vere e proprie armi glicemiche che a prodotti di pasticceria.

Tutti questi piccoli imprevisti avevano causato un ritardo enorme sulla tabella di marcia dei due aspiranti cuochi, che spesso si erano trovati a dover rifare da capo interi strati di pasta sfoglia, ma ormai il loro lavoro era quasi finito e in un certo senso Marinette era dispiaciuta di ciò: osservare la goffaggine dell’apparentemente infallibile e perfetto Adrien l’aveva fatta sorridere in più di un’occasione, specie quando si era ritrovato i suoi capelli color grano spolverati di un sottile strato di farina nel momento in cui perse il controllo del frullatore che impugnava in maniera molto simile ad un martello. Quantomeno si era rivelato un buon allievo e tendeva a ricordare gli insegnamenti e le correzioni della sua ragazza, ben più esperta di lui in quel campo e in un modo o nell’altro i dolci per la festa per la fine dell’anno scolastico erano quasi pronti.

“Beh è stato facile!” Sospirò Adrien portandosi entrambe le mani dietro alla nuca e stiracchiando i muscoli delle braccia. Tale affermazione non passò inascoltata alle orecchie della Ladybug in incognito, che rispose con un’occhiata piuttosto ambigua. Inizialmente non sortì alcun effetto sul ragazzo, ma col passare dei secondi si sentiva sempre più osservato e alla fine fu costretto a cedere.

“E va bene! È stato estremamente complesso per me e mai avrei pensato di fare così tanti disastri con uova, farina e pochi altri alimenti! Così va meglio?” Esclamò senza riuscire a trattenere una certa ilarità.
L’espressione indagatoria di Marinette si trasformò subito in una ben più soddisfatta, che venne seguita da un commento scherzoso della giovane.

“Molto. E bravo il mio Adrien. A quanto pare mi basta guardarti per convincerti a fare qualcosa!” Ridacchiò, pizzicando affettuosamente la guancia del ragazzo.

“Ahia! Ma dai, che cavolo, lo sai che ho le guance molto sensibili!” Mormorò massaggiandosi la porzione di pelle indolenzita, spostando poi il suo sguardo sulle porzioni di pasta sfoglia appoggiate sulla teglia di fronte a lui.

“Allora, adesso… che si fa?” Chiese Adrien, indeciso sul da farsi. Marinette non perse tempo e con fare entusiasta spiegò l’ultimo passaggio, quello più complicato e che poteva pregiudicare la buona riuscita del loro lavoro culinario. Con un paio di movimenti delle mani, effettuati abbastanza lentamente da permettere ad Adrien di ricordarli nella loro interezza, Marinette richiuse un croissant dopo aver cosparso l’interno di crema al cioccolato, preparata in una piccola ciotola poco distante.

“Et voilà! Capito come fare?” Chiese subito dopo aver concluso, osservando l’espressione attenta del suo ragazzo, che dopo qualche secondo annuì in modo deciso e sicuro di sé.

“Sì, penso proprio di sì. Vedrai che non ti deluderò” Sorrise Adrien, prima di tornare di fronte alle sue creazioni che non attendevano altro di essere completate.

Tra il dire e il fare, ad ogni modo, c’è di mezzo il mare e si accorse ben presto che l’osservare la ragazza dai capelli neri all’opera era ben diverso dal provare direttamente, con tutti i rischi che ne conseguivano. Gli occhi verdi di Adrien erano fissi su quel vassoio di metallo posato di fronte a lui. Ogni movimento veniva calcolato con cura minuziosa e per questo risultò infinitamente più lento rispetto a quelli di un’esperta come Marinette, che riuscì a concludere nel momento in cui Adrien non aveva ancora farcito nemmeno metà dei croissant ancora da portare a termine.

Ma la parte più tosta arrivò nel momento in cui quei piccoli dolcetti dovettero essere richiusi assumendo la classica forma a mezzaluna. La paura di poter rovinare la pasta sfoglia era costantemente presente nei gesti di Adrien, che inaspettatamente agì con mano ferma, quasi chirurgica.

“Serve una mano?” Domandò Marinette, vedendolo procedere a rilento, ma senza distogliere lo sguardo, Adrien fece cenno di no con la testa. Era evidente che stesse sfidando se stesso: voleva riuscirci senza aiuti esterni di alcun tipo, il che non poteva che fargli onore.

Marinette decise dunque di sedersi sul bancone, prendendo la ciotola ancora parzialmente piena di crema pasticciera e portandosela tra le braccia. I suoi occhi color oceano erano ben fissi sul ragazzo di fronte a lei ed era pronta ad intervenire in caso di richiesta da parte di Adrien. Immergendo un paio di dita nella crema avanzata sul fondo della scodella di ceramica, ne raccolse il più possibile, dopodiché si portò avidamente le dita alla bocca, assaporando quel sapore zuccheroso, dal classico aroma di limone che tanto amava.

Le sue dita fecero numerose altre puntate lungo il fondo e i bordi della ciotola, che venne svuotata completamente proprio nel momento in cui Adrien ebbe completato l’ultimo croissant. A quel punto, evidentemente contento di non aver combinato alcun disastro, almeno all’apparenza, annunciò in tono trionfante “E con sentita e vibrante soddisfazione, le annuncio che siamo pronti per infornare!”.

Ma Adrien aveva fatto male i suoi conti e questo lo capì solo nel momento in cui vide Marinette scuotere la testa ridendo.

“Non ancora, c’è ancora un ultimo passaggio. Ma prima fammi finire qui, ti prego” Mormorò concentrata nel disperato tentativo di raccogliere quanta più crema pasticcera residua dalle pareti del suo contenitore bianco.

Adrien la guardò inclinando la testa, con aria confusa, per poi guardare il contenitore dove fino a poco prima riposava la cioccolata usata per farcire i suoi croissant e che in quel momento era stato svuotato del tutto. Aveva evidentemente abbondato nel ripieno, a differenza di Marinette, e non era sicuro di aver agito nel modo corretto, tuttavia cercò di non preoccuparsene troppo. Il bello delle cose fatte in casa era anche la loro semplicità, aspetto ben diverso dall’assoluta perfezione.

“Ma pensa, la fortunella si è conservata anche la merenda una volta finito il lavoro” Scherzò Adrien, avvicinandosi alla ragazza e sferrando una ditata alle pareti della ciotola, “arraffando” una piccola quantità di crema. Tale gesto non fu ben accetto da Marinette, che si imbronciò fintamente in un batter d’occhio.

“Quella era mia, però” Borbottò, guardando altrove e contorcendo il viso in un’espressione offesa, come una bambina a cui avevano rubato il giocattolo preferito.

Nel vederla così, Adrien sogghignò beffardamente, per poi sfiorare le sue labbra con la punta delle dita, senza distogliere il suo sguardo dagli occhi di Marinette, la quale ancora si rifiutava di guardarlo. Sapeva bene come farla sciogliere, in quelle occasioni.

“Sei un ladro” Sbuffò lei, senza riuscire a trattenere una risatina nel momento in cui sentì il sapore di limone sulle sue labbra, a seguito del gesto del suo ragazzo. Solo allora decise di terminare quella breve e scherzosa arrabbiatura, tornando a comportarsi come la ragazza perdutamente innamorata quale era.

“Eddai… volevo solo assaggiarla” Mormorò dolcemente, cingendole i fianchi ed avvicinando le sue labbra a quella della giovane, che di certo non si fece pregare né tantomeno si oppose nell’unirsi a lui in quel bacio a cui si abbandonò gettando le braccia al collo di Adrien.
Se in futuro le avessero chiesto quale potessero essere gli ingredienti perfetti per i croissant alla crema, non avrebbe seguito la ricetta spiegata da suo padre. Ne avrebbe elencati solamente tre, tutti molto semplici: zucchero, limone… e Adrien.

Quest’ultimo era, tra i tre, quello che preferiva in assoluto.

 
***
 
Note dell'autore: e rieccomi, come già detto in precedenza! Torno a torturarvi in migliaia di modi differenti! (?)
Questa volta non con una singola OS ma con una raccolta di quelli che potrebbero essere, secondo me, i momenti più teneri e pieni di fluff tra il signorino Adrien e la sua dolce metà. Che altro dire, vi ringrazio come sempre se state leggendo queste linee, in quanto vuol dire che siete arrivati in fondo e ciò non può che farmi estremo piacere e vi invito come sempre a lasciarmi una recensione o anche una critica in caso abbia fatto qualche disastro.
E ovviamente non potrei concludere queste note senza ringraziare Haiwan, che per l'ennesima volta si è presa il disturbo di farmi da Beta Reader (Giuro che prima o poi ti farò una statua, ci sto lavorando, abbi fede in me XD)

Come primo capitolo ho preso spunto dal dialogo presente nella fan art che avete visto in cima e che appartiene a codesta autrice: http://mikavee.tumblr.com/post/139383134144/i-like-the-idea-of-adrinette-baking-sessions-and  

Ci rileggiamo alla prossima!

GK
 
   
 
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