Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: hibou    22/05/2017    1 recensioni
Promesse, partenze e mattine di pioggia autunnali:
Un lobo del cervello pensava ad un uomo biondo, familiare come il palmo della sua mano, rassicurante come le caldi braccia di lana che l’avvolgevano; l’altro ad un uomo moro, inafferrabile come la polvere nell’aria, imprevedibile come la stagione appena accolta.
Il cuore, dal basso, richiamava all’ordine. Promesse a confronto, direzioni opposte: sguardi che puntavano lontano e schiene che si allontanavano da
lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sakura Haruno
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sugli alberi le foglie








Erano giorni che nella testa vorticava un uragano di pensieri: quella mattina, gli stessi ritennero più efficace attirare l’attenzione includendo nella roteante danza anche il capo, sicché anche il compito più semplice quale chinarsi a terra per raccogliere le scarpe le causava vertigini tali da doversi aggrappare alla sedia più vicina. Si svegliò con la sorpresa della pioggia fuori la finestra, un’aria fredda la costrinse nell’abbraccio di un cardigan di lana ai primi di settembre.
Nel tragitto per andare al palazzo dell’Hokage, con l’unica compagnia del suo ombrello, incontrò una foglia smarrita affogata in una pozzanghera: salutò l’autunno con un sospiro malinconico.
Un lobo del cervello pensava ad un uomo biondo, familiare come il palmo della sua mano, rassicurante come le caldi braccia di lana che l’avvolgevano; l’altro ad un uomo moro, inafferrabile come la polvere nell’aria, imprevedibile come la stagione appena accolta.
Il cuore, dal basso, richiamava all’ordine. Promesse a confronto, direzioni opposte: sguardi che puntavano lontano e schiene che si allontanavano da lei.
Spossata, raggiunse il viale alberato che costeggiava il grande edificio, il rumore della pioggia che si fondeva al battito cardiaco. Colossi di corteccia in continuo mutamento, in primavera stendevano le braccia al sole, in inverno piegavano la testa alle intemperie: chi indirizzava la folta chioma a nord, chi cercava di seguirne il tragitto senza mai riuscire a raggiungerlo, chi, spettatore, cresceva lentamente, senza trovare lo spazio per distendere i propri rami. Si fermò di colpo Sakura, la panchina di pietra alle sue spalle.
Chissà se nel sottosuolo si tenevano tutti per mano.
Forse ciò che desiderava era solo il voler essere come quella giornata d’inizio autunno: saper far piovere mentre prima c’era il sole, saper tingere di marrone ciò che prima era verde, saper far appassire le foglie che ieri germogliavano. Un po’ come nascere bruco, riposare crisalide, morire farfalla.
Proseguì il cammino, la pioggia negli occhi. Il calpestio dei passi tra le pozzanghere, rosse foglie annegate al loro interno.















325 parole.
Partorita da pensieri passati, ripescata nel computer e adattata al mondo di Naruto, è forte la componente introspettiva e vago il nonsense di origine, ragion per cui non me la sono sentita di inserirlo tra gli avvertimenti. Non esitate a farmi sapere se dovesse essersi rivelata la scelta sbagliata.
Che dire, grazie a tutti coloro che sono arrivati a leggere queste note finali, sono aperta ad ogni critica e consiglio. ^^
Un bacio,

hibou.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: hibou