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Autore: Christine_Heart    10/06/2017    0 recensioni
Acheron lo guardò stranito, come se le parole appena dette non avevano senso.
Sorrise contento e disse:
«Papà icino!» esclamò il bimbo felice, portandosi le manine sul cuore, una sopra l'altra.
Papà! Non mi ha mai chiamato Dottore o Smith o in qualsiasi altro modo. Non ha mai chiesto il mio vero nome, il mio vero essere. Da quando ha iniziato a parlare, non si è mai rivolto a me con quel nome che adotto con tutti, con quel nome che di solito per me significa tanto, per lui sono solo papà, sono il suo papà.
«Empre!!!» disse alla fine formando un piccolo arco con le braccia.
Il Dottore sorrise intenerito mentre dentro sentiva piangere per la commozione.
«Il papà ti starà vicino in ogni momento non temere.» gli sussurrò con gentilezza, accarezzandogli con affetto la guancia.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 10, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa, TARDIS
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Papà Dottore'
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Capitolo 16: Gioco tra bambini
 
Ash continuava a correre tra la folla, scontrandosi e inciampando con i passanti, che non degnava di uno sguardo, ma a cui chiedeva scusa ogni volta dopo averli spintonati o avergli pestato un piede, malgrado la fretta ricordava le buone maniere.
Si fermò un attimo per riprendere fiato, e ne approfittò per guardarsi attorno alla ricerca di quel bambino così simile a lui. Respirò affondo e poi lo vide.
Era davvero ad un paio di bancarelle più in là, ma la sua famiglia non c'era, era solo di nuovo.
«Tanto meglio.» pensò Ash. «Non dovrò perdermi in chiacchiere.» affermò deciso.
Riprese la sua corsa, con la paura che quei pochi metri che li dividevano potessero aumentare.
«Aspetta!!!» gli gridò contro, quando si rese conto che il bambino stava per andarsene.
Notò il faccino confuso e perplesso dell'altro, ma Ash sorrise di gioia quando capì che si era fermato solo per aspettarlo. Si fermò di getto di fronte a lui, con un sorriso solare, e dopo un respirò profondo parlò.
«Ciao io sono Ash!» si presentò allungandogli la mano.
«Tu come ti chiami?!?» chiese educato.
Il bambino fissò per un paio di secondi la mano aperta tesa verso di lui.
Deglutì nervoso, indeciso sul da farsi. Ma poi a cuor leggero sorrise, con sorriso dolce e commosso che gli illuminava gli occhi belli e azzurri come il cielo in quella giornata di pace.
«Io mi chiamo Styxx, molto piacere.» disse stringendogli la mano con forza.
 
***
 
Il Dottore aveva preso posto sotto l'ombra di un bell'albero, ormai stanco di fissare il mercato e le sue meraviglie. Stava tenendo d'occhio suo figlio e il suo nuovo amico, che giocavano tranquilli a pochi passi da lui, vicino ad una fontana che spruzzava acqua fresca.
Ash giocava con il cavallino appena comprato, mentre l'altro bimbo sfoggiava alcuni soldatini di legno, che prestava volentieri pur di mettere in scena un bel gioco. I due si stavano divertendo sul serio, ridevano di gusto, e si affiancavano il più possibile pur di star vicini.
Il Dottore sorrise con tenerezza di fronte quella scena, erano così spensierati, così piccoli, così tranquilli, così belli nella loro innocenza, nella loro spontaneità, nella loro purezza.
Li lasciò giocare godendosi le risate allegre e le parole d'infante che sentiva, non c'era nulla di più bello. Amava vedere suo figlio ridere, il suo volto splendeva come il sole quando era felice.
Chiuse gli occhi assaporando quell'attimo, e il buon profumo di fiori che il vento portava con se.
Il sole caldo gli baciava il volto, i capelli sbarazzini persi nella brezza, mentre un ricordo lontano e piacevole, gli sfiorava la mente.
Era in pace come non l'era stato da tempo.
 
***
 
«Ash, forza andiamo, si è fatto tardi.» lo richiamò il Dottore.
Il gioco era ormai finito da tempo, e Ash era rimasto con il suo cavallino in mano, e lo sguardo perso sul suo nuovo amico, che sereno a passo lento stava tornando a casa.
«Arrivo subito.» disse senza distrarsi.
«Guarda che non ti aspetto.» gli disse il Dottore con una risatina divertita.
Ma il bambino non riusciva a distogliere lo sguardo, quasi a voler rimane lì in quello stesso punto, solo per aspettare l'alba e riprendere il gioco.
«Io vado.» rise il Dottore, avviandosi con calma, verso il sentiero diretto al Tardis.
«Che?!? No, aspettami!!!» esclamò subito il bambino lanciandosi in una nuova corsa per non perdere il padre, che ha passo garbato si stava allontanando.
Preso dalla foga della corsa il bambino non riuscì a frenare in tempo, e senza volerlo si scontrò con quell'uomo che gli dava le spalle. Rise divertito, mentre si massaggiava la fronte.
«Scusa!» esclamò senza smettere di ridere.
«Ti sei fatto male?!?» sì sentì chiedere con cortesia.
Ash disse di no con la testa, poi alzò gli occhi e si sentì sprofondare quando si rese conto che quell'uomo non era suo padre.
Lì c'era un uomo giovane e attraente, dagli zigomi angolosi e dai folti capelli bruni piegati in una frangia. Portava giacca di tweed e un farfallino rosso.
«Ciao giovanotto!» si sentì dire dall'uomo con il cravattino.
«Oh, mi scusi!» disse mortificato Ash. «Ero convinto che...» cercò di spiegarsi.
«Credo che il tuo papà sia dalla parte opposta alla mia.» rispose lesto quell'uomo con un bel sorriso in volto, indicandogli il punto, dove un bel signore, alto dai capelli castani si guardava attorno in attesa di suo figlio.
«Ah, la ringrazio!» disse felice il piccolo con un sorriso tenero.
Quell'uomo si chinò davanti a lui e gli batté pian piano la punta del dito sul naso:
«Non lasciarmi mai la mano.» gli sussurrò con affetto.
«Come???» chiese subito Ash sorpreso con volto smarrito.
«Ah...cioè voglio dire...non lasciare mai la mano al tuo papà, potresti perderti tra tutta questa gente...e non credo che al tuo papà possa piacere l'idea di stare da solo.» disse tutto d'un fiato quell'uomo con un filo d' imbarazzo nella voce e sul volto.
«Insomma fai il bravo bambino.» gli disse infine con un occhiolino.
«Certo.» rispose annuendo Ash.
Non sapeva perchè, ma era come se conoscesse quell'uomo da una vita.
Lo ringraziò di nuovo, e lo salutò educato con un ultimo sorriso.
Quell'uomo gli fece ciao ciao con la mano, e con un semplice risolino sulle labbra, lo guardò andar via. Rimase a fissare l'attimo esatto in cui il piccolo strinse forte la vita di suo padre, l'istante in cui l'uomo che era stato, spostare gli occhi verso il basso e con un sorriso meraviglioso che gli accendeva volto dire qualcosa tipo: “Ah, eccoti finalmente!”, il sorriso complice dei due, l'affetto nel semplice gesto di accarezzare i capelli del piccolo, la protezione nel cingergli le spalle, e la semplicità nell'andarsene via assieme, felici di essere solo loro due.
Sorrise un'ultimo secondo, poi il suo volto si oscurò, avvolto da un dolore che conosceva bene. Infondo lui sapeva, lui ricordava che periodo era, l'aveva già vissuto, e rammentava il male che aveva fatto. Ma non poteva mostrarlo a nessuno, non era da lui, andava sempre tutto bene per lui.
«Chi era?!?» chiese una bella ragazza dai capelli ramati, avvicinandosi con passo saltellato all'uomo in attesa.
«Un bel bimbo molto educato.» rispose con che di fiero nella voce.
«Sono così carini a quella età!» esclamò la fanciulla con un misto di dolcezza e di meraviglia.
«Già!» acconsentì l'uomo sistemandosi il cravattino con orgoglio.
«Allora che facciamo?!?» domandò la ragazza, fissando l'uomo.
L'altro lasciando cadere le braccia lungo il corpo, e crucciando le labbra rispose:
«Non so, non mi diverte molto stare qui, preferirei le lune di Giove.» confessò annoiato.
«Le lune di Giove, mi piace come suona!» esclamò allegra la ragazza.
«Tu che dici Rory?!?» chiese all'uomo dai capelli biondi che gli stava accanto.
Quest'ultimo alzò le spalle, e con un mezzo sorriso tirato aggiunse:
«Perchè no!»
 
Continua...
 
Note dell’autrice:
Ta-dan!!! *-* Ecco la sorpresa di cui tanto parlavo, e insomma non credo che abbia bisogno di presentazioni con il suo cravattino rosso, in caso contrario, non potevo non dare una piccola parte al Dottor Undici, l'adoro troppo con la sua esuberanza e il suo carattere da bambino curioso! :3
E ho messo Rory ed Amy perchè sono stati i primi ad accompagnarlo nelle sue avventure! u.u
 
 
  
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