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Autore: colinred_    12/06/2017    1 recensioni
Era una notte piena di stelle, lei e sua madre stavano tornando a casa dopo aver festeggiato l’arrivo dell’anno nuovo, il primo gennaio del 2005. [...] Rose pensa che conserverà quello strano ricordo in un angolo della sua mente, dedicato al Dottore che ha incontrato tanti anni prima in quel centro commerciale e con cui ha scoperto tutto del tempo e dello spazio.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 10, Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
Era una notte piena di stelle

Era una notte piena di stelle, adesso Rose ricordava, come si ricorda qualcosa che è avvenuto solo un attimo prima.
Un ricordo depositato in fondo alla sua memoria, venuto alla luce solo in quel preciso momento, un ricordo nuovo.
Come poteva essere nuovo un ricordo?

Rose si destò dal suo sonno notturno e scosse il braccio del suo ragazzo addormentato accanto a lei, nel loro letto. "John svegliati...Dottore."
 
Dottore, l'aveva chiamato Dottore. I campanelli d'allarme dell'uomo (soltanto per metà alieno) si erano drizzati.
Lo chiamava Dottore quando succedeva qualcosa di molto importante e allora lui accorreva all'istante per poterle dare una mano.
Sentiva sempre una scarica elettrica dentro di sé, un'adrenalina che suggeriva lui una sola parola: "corri".
Lo chiamava Dottore e lui era felice perché Rose aveva finalmente capito, aveva capito che lui lo era veramente; il Dottore che aveva visto con lei la fine della Terra e con cui dopo aveva mangiato patatine.
Lo stesso che aveva bruciato un sole solo per dirle addio.
Eppure, ancora in un angolino del suo unico cuore, aveva paura di essere messo da parte.
 
"Ti ho visto Dottore" Rose stava respirando affannosamente  "è una sensazione strana, è come se avessi un ricordo che non sapevo di avere fino a qualche minuto prima."
"Io sono qui Rose, forse hai sognato, torna a dormire…" John le passò un braccio attorno alle spalle per farla stendere.
Rose si fece guidare dalle braccia dell'uomo per poi rialzarsi ancora.
"No, io ti ho visto! Eri tu...mi hai detto che sarebbe stato un anno fantastico…" la sua vista si annebbiò, a poco a poco le lacrime cominciarono a scendere; la consapevolezza nei loro volti: il Dottore era stato grande ancora una volta.
"Sembrava un addio" Rose ricominciò a parlare  "io ho riconosciuto la tua, la sua voce...era dolorante ma il suo volto era nascosto dalla penombra."
 
Il Dottore – quello che era rimasto sulla Terra, quello a cui era stata tolta la vita sul TARDIS; ma a cui Rose si era donata con tutta se stessa (perché sì, lei aveva capito che lui era il Dottore) – si alzò dal letto e andò alla finestra, per scrutare le stelle e i pianeti in cielo, quasi potesse vederne i loro abitanti.
 
Era una notte piena di stelle,  lei e sua madre stavano tornando a casa dopo aver festeggiato l'arrivo dell'anno nuovo, il primo gennaio del 2005.
La neve era sparsa sulle strade a formare un manto bianco e lei si stringeva alla sua giacca per proteggersi dal freddo, poi sua madre se n'era andata e lei stava tornando a casa quando un verso strozzato le arrivò alle orecchie.
 
La ragazza si avvicinò al davanzale della finestra e intrappolò tra le sue mani il braccio di John per poi appoggiarsi alla sua spalla.
"Credo si stia rigenerando…" parlò Rose, guardandolo dal basso, senza ricevere risposta, soltanto un impercettibile mugolio.
Rose lo vedeva a volte, quando si parlava del Dottore, l'umore del suo ragazzo cambiava all'istante.
Si sentiva tremendamente in colpa quando lui non capiva che lo amava da vivere, lo avrebbe sempre amato solo in quel modo, fino alla fine dei suoi giorni.
Perché lei lo aveva capito, lui era il suo Dottore, quello che le aveva sussurrato quella frase all'orecchio quando si erano trovati per la seconda volta alla Baia del Lupo Cattivo, il suo Dottore...quello che era rimasto imprigionato insieme a lei in quel dannato mondo parallelo e aveva abbandonato il suo desiderio di viaggiare per luoghi e posti sconosciuti...solo per stare con lei.
Lei aveva capito che non era stata l'unica a perdere qualcosa quel giorno alla baia, perché John aveva sacrificato la sua vita.
 
Così mentre John ha ancora lo sguardo rivolto verso l'orizzonte, lei si alza in punta di piedi e si avvicina al suo orecchio per dirgli qualcosa e stampare un bacio sulla sua guancia ispida, a causa della barbetta incolta.
Il suo Dottore la guarda e in un gesto la porta tra le sue braccia, con un sorriso che gli incornicia il volto da un orecchio all'altro.
Mentre si dirigono a letto, Rose pensa che conserverà quello strano ricordo in un angolo della sua mente, dedicato al Dottore che ha incontrato tanti anni prima in quel centro commerciale e con cui ha scoperto tutto del tempo e dello spazio; riserverà invece tutto il suo cuore per l'uomo che ha accanto e con cui ha deciso di passare il resto della sua vita.
 
John adesso si guarderà allo specchio con meno paura di essere lui.
Perché è il suo Dottore, di Rose e ora John l'ha capito.

Angolo Autrice
Salve!
Questa è una piccola one shot sul Dottore umano, che ho voluto chiamare John Smith per facilità, e Rose.
Dai su, ringraziamo ma non troppo Russel per averci dato una mezza specie di happy ending fra i due.
Piccole note:
-Spero di aver fatto capire cosa intendessi per "ricordo nuovo", ovvero un ricordo che compare dal nulla. Ho letto tanti pareri riguardo al fatto che Rose, quando vede per la prima volta Ten, in realtà aveva già visto la sua faccia perché il decimo dottore l'aveva incontrata già nel 2005, a Capodanno; ci sarebbe tantissimo da discutere ma per me semplicemente Ten ha alterato i ricordi della ragazza e da qui la mia idea di ricordo nuovo che compare nella memoria di Rose ad un certo punto della sua vita. E voi che ne pensate?
-Il contesto non è definito volontariamente, è come se tutto avvenisse in una dimensione onirica, sono soltanto frammenti di pensieri di Rose e John messi insieme.
Ho voluto basare questa storia sul Dottore umano e Rose e non sul Dottore e Rose perché non mi piace che il Dottore umano venga sottovalutato.
È comunque il Dottore!
Inoltre ho voluto sottolineare il fatto che John sia umano e solo per metà alieno, ponendo le parole esattamente in quest'ordine dell'uomo (soltanto per metà alieno) e non scrivendo il contrario.
Spero di aver reso giustizia al nostro Dottore umano con un solo cuore e solo per metà alieno, che ha sofferto tanto quanto il Dottore alieno.
Mi dispiace per queste note lunghissime ma sono precisazioni che tengo a fare :)
Spero la storia vi sia piaciuta e che mi facciate sapere cosa ne pensate!
Bacii - Angela

 
  
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