Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Christine_Heart    14/06/2017    0 recensioni
Acheron lo guardò stranito, come se le parole appena dette non avevano senso.
Sorrise contento e disse:
«Papà icino!» esclamò il bimbo felice, portandosi le manine sul cuore, una sopra l'altra.
Papà! Non mi ha mai chiamato Dottore o Smith o in qualsiasi altro modo. Non ha mai chiesto il mio vero nome, il mio vero essere. Da quando ha iniziato a parlare, non si è mai rivolto a me con quel nome che adotto con tutti, con quel nome che di solito per me significa tanto, per lui sono solo papà, sono il suo papà.
«Empre!!!» disse alla fine formando un piccolo arco con le braccia.
Il Dottore sorrise intenerito mentre dentro sentiva piangere per la commozione.
«Il papà ti starà vicino in ogni momento non temere.» gli sussurrò con gentilezza, accarezzandogli con affetto la guancia.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 10, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa, TARDIS
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Papà Dottore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 18: Buonanotte

 
Quando arrivò la notte quella tranquilla, dopo l'ora di cena, Styxx si recò in camera sua.
«Ciao!» salutò solare Ash quando lo vide entrare.
Il bambino stranito dalla situazione, sfigurò il volto per la paura e in un attimo era già pronto ad chiedere aiuto con un grido di soccorso.
«Oh no, ti prego, non urlare... sono io, Ash.» lo fermò lesto il bambino, alzando le mani agitante in segno di resa, annunciandosi con un sorriso.
«Ash?!?» chiese stranito l'altro, mettendo a fuoco.
«Ma che cosa ci fai qui?!?» domandò poi sollevato e rallegrato.
«Ti volevo fare una sorpresa!» scherzò divertito.
«Credo che tu ci sia riuscito.» ironizzò il piccolo.
«Il mio papà mi ha permesso di rimanere a dormire qui con te, credi che hai tuoi possa andare bene?!?» chiese con un che di speranza.
Styxx sorrise garbato e fissando l'amico rispose:
«Non credo che faccia differenza.» ammise sconsolato.
«Perchè?!?» chiese Ash stranito.
Styxx si ritrovò a sorrise con gentilezza e scuotendo il capo aggiunse:
«Non ti preoccupare.» rispose con calma in un sussurro.
«Viene, siediti!» l'invitò poi, quasi a voler cambiare argomento.
Il bambino fece come gli era stato detto. Lesto si tolse le scarpe, e saltellò due volte sul morbido letto. Incrociò le gambe e attese l'amico, che prendesse posto di fronte a lui. Styxx rise, ed educato prese posto sul letto mettendosi seduto con grazia.
«Ah!» esclamò subito dopo Ash alzando un dito, in segno di ricordo.
«Il mio papà, per ringraziarti della tua ospitalità ci ha comprato...» e senza fare troppe cerimonie scartò un sacchetto di carta marroncino.
«Pane con il miele!» esclamò felice il bambino vedendo quel piccolo tesoro.
«Ti piace?!?» chiese Ash quasi aspettandosi un sì come risposta.
«Se mi piace?! E' uno dei miei preferiti!» rispose solare il piccolo.
«Ne sono felice.» rispose con dolcezza Ash, porgendogli una fetta.
Styxx la prese con attenzione e attese che l'amico avesse la propria tra le mani.
Sorrisero contenti entrambi e addentarono il pane con gioia.
«Dimmi Ash...» iniziò Styxx dopo aver buttato giù il primo boccone.
«...come mai siete qui?!?» chiese curioso.
«Io e mio padre viaggiamo spesso, giriamo per il mondo, è divertente!» confessò con un sorriso sbarazzino in volto.
«Come si chiama il tuo papà?!?» chiese Styxx curioso.
«Il Dottore!» rispose Ash come se fosse ovvio.
«Oh, è un'uomo di medicina!» esclamò meravigliato il piccolo.
«Sì, ed è anche molto bravo nel suo lavoro, il più bravo dell'Universo.» confessò con orgoglio Ash guardando l'amico in volto mentre prendeva un'altro pezzo del suo pane.
«Ma io ti ho chiesto come si chiama, non che professione svolge.» rise l'altro assaporando anche lui un'altro boccone del suo spuntino.
«Te l'ho detto si chiama il Dottore.» insistette Ash inarcando un sopracciglio.
«Ho capito che è un'uomo di scienza, ma voglio sapere il suo nome!» disse Styxx confuso.
 
«Nome di fantasia per i curiosi, non tutti comprendo che il mio nome vero e proprio sia “Dottore”, devo sempre essere il dottor chi, o il dottor cosa.»
 
«John Smith!» rispose rapido, dopo essersi ricordato le parole del padre.
«Oh, ma che nome interessante.» disse con occhioni pieni di curiosità l'amico.
«Già!» confermò l'altro molto vago.
«Quindi tu sei Ash Smith.» cercò di capire Styxx ancora curioso.
«Non proprio.» rispose mangiando un'altro po'.
«Non capisco?!?» chiese Styxx imitando l'amico.
«Io non sono proprio suo figlio, mi ha trovato...o meglio mi ha preso con lui quando avevo solo pochi giorni.» confessò timido, ma un sorriso dolce in viso.
«Eri appena nato?!?» chiese sconvolto Styxx.
«Sì, e lui mi ha trovato e mi ha cresciuto come se fossi suo.» spiegò di nuovo Ash.
E per non dover aggiungere altro, prese un'altro po' del suo pane.
«Quindi per lui tu sei suo figlio?!» chiese Styxx con tenerezza.
«Esatto.» rispose l'altro con un sorriso caldo.
«Ed è bravo con te?» chiese deglutendo appena, e prese di nuovo un po' di pane.
Ash trovò strana quella domanda, ma rispose lo stesso per educazione.
«E' fin troppo paziente con me!» scherzò con un sorriso enorme.
«Tu sei figlio unico?!?» chiese poi di gettò prendendo ancora pane.
«No, ho una sorella Ryssa...ma non andiamo molto d'accordo.» confessò triste.
«Come mai?!» chiese stranito Ash.
«Non so...lei non vuole capirmi. » provò a dire.
E in quel momento abbassò il capo sconfitto.
Ash rimase colpito, più rimaneva con Styxx, più si rendeva conto di essere davvero così simile a lui.
Anche in quel momento, si rivedeva così tanto in quel bambino.
«Hai visto?» chiese senza pensarci.
«Che cosa???» domandò Styxx senza capire.
«Siamo così simili tu ed io...com'è possibile?!» cercò di intuire, togliendosi gli ultimi strati di miele dalle dita.
«Non lo so...coincidenza?» scherzò l'amico finendo il suo pane.
«Forse...Il mio papà dice che nel mondo ognuno di noi ha sette sosia.» ironizzò l'altro.
«Magari alla fine scopriremo che siamo gemelli separati dalla nascita!» continuò a ridere Styxx.
«Non credo.» rispose di getto Ash.
«Perchè dici così?» chiese in un sussurrò Styxx temendo di averlo offeso.
«Anche se ci somigliamo nel corpo, non vale lo stesso nell'anima o nel cuore...è una cosa che dice sempre il mio papà.» annuì sicuro di ciò che aveva detto.
«E poi io sono diverso.» disse infine rattristato.
«Che cosa vuoi dire?» chiese l'amico adesso preoccupato.
Ash tentennò un paio di secondi poi si decise a rispondere:
«Sento le voci...strani voci nella mia testa.» disse in mormorio.
«Voci di dolore?!?» chiese l'amico spaventato.
«Esatto.» annuì Ash senza guardarlo.
«Voci che ti chiedono aiuto?» domandò ancora Styxx.
«Sì.» rispose Ash incerto.
«Voci che ti fanno male?» chiese Styxx ormai senza fiato.
«Ma come fai a saperlo?» chiese sorpreso Ash, guardandolo negli occhi.
E vide. L'amico aveva la sua stessa espressione, gli stessi occhi di timore, quando era lui a sentire quelle maledette voci che riecheggiavano nella sua testa.
«Perchè succede anche a me.» confessò in un sussurrò quasi timoroso del fatto che se l'avesse detto un po' più forte la sua testa sarebbe esplosa di dolore.
«Non prenderti gioco di me.» disse Ash quasi arrabbiato.
«No, non ti sto mentendo è così, le sento anch'io, sono forti nella mia testa, le sento anche adesso.» confessò spaventato, con gli occhi lucidi.
«Dici sul serio?» chiese Ash sconvolto.
«Sì...io non dormo quasi mai per colpa loro...sto male per colpa loro, alle volte il dolore alla testa è così forte, che mi esce il sangue dal naso o vomito.» confessò con il cuore straziato.
«La tua famiglia lo sa?» chiese Ash timoroso quanto l'amico.
Styxx chinò la testa, e giocò un po' con la coperta prima di rispondere.
«Ho provato a dirglielo ma non mi hanno creduto, sono stato ridicolizzato e punito per aver mentito.» rispose deglutendo nervoso.
«Ma tu non hai mentito, hai detto loro la verità giusto?» cercò di fargli coraggio Ash.
«Sì, ma nessuno mi ha creduto...mi hanno accusato di simulare il dolore per avere maggior attenzione da parte loro.» spiegò ancora abbassando di più il capo.
«Come si può simulare il dolore, è impossibile.» s'irritò Ash.
Poi cercò gli occhi di Styxx per capire.
«Nessuno?!? Davvero nessuno ti ha creduto???» domandò incredulo.
Styxx non disse nulla, scosse il capo e basta.
«Il tuo papà lo sa?» chiese senza distogliere gli occhi dalle coperte.
«Sì, e lui mi ha creduto subito, passa le notte insonne accanto a me, mi conforta quando sto male, mi asciuga le lacrime quando il dolore non smette, mi bacia la fronte per tenermi buono.» disse con orgoglio, quasi a far capire all'amico che un vero padre si comporta così.
«Come vorrei che...» iniziò a dire Styxx, ma fu interrotto.
«Ci sono io con te adesso.» gli disse subito Ash, accarezzandogli la guancia con affetto.
Styxx rimase rapito da quel gesto. D'istinto sollevo il capo, imprigionò i suoi occhi in quello dell'amico e si lasciò avvolgere da quel gesto spontaneo, da quell'affetto.
Fu talmente spontaneo e inaspettato che rischiava di mettersi a piangere.
«Ma non ci sarai per sempre.» disse chinando di nuovo il capo.
«Io ed il mio papà troveremo una soluzione, ti daremo una mano, non temere.» gli disse fiducioso, pizzicandogli appena sotto l'occhio.
«E come?» chiese Styxx sorridendo e massaggiandosi sulla pelle.
«Lascia fare al mio papà...lui è brillante.» confessò Ash con un occhiolino.
Sorrise incoraggiante, e poi fece un enorme fatica a trattenere un enorme sbadiglio.
«Ora però credo che sia arrivato il momento di metterci a dormire.» disse strusciandosi un po' l'occhio sinistro, e sbadigliando di nuovo.
«Sì, lo credo anch'io.» rise Styxx.
E senza troppe cerimonie, si distese e si rannicchiò nel suo lato.
Aspettò che l'amico gli fosse accanto.
Fissò un'ultima volta quelli occhi così innaturali.
«Buonanotte Ash!» disse educato.
«Buonanotte Styxx!» rispose l'amico con un cenno del capo.
E in pochi attimi si erano addormentati uno di fianco all'altro, con le mani vicine.
 
***
 
Quella notte sono riuscito a dormire. Sono riuscito a dormire tranquillo e beato come non facevo da tempo. Le voci erano così distanti, così leggere che sembravano solo un brutto sogno.
Non sentivo niente attorno a me, solo i pensieri felice di Ash. E ad essere onesto con me stesso, mia facevano bene. Mi faceva bene la sua vicinanza, mi faceva bene la sua presenza, mi faceva sentire normale, mi faceva sentire amato.
Si comportava da amico con me, e l'avrei voluto al mio fianco.
Per sempre.
 
 
***
 
Un paio di ore dopo l'alba.
 
Il Dottore aveva visto nella mente di Styxx, e non voleva metterlo nei guai. Decise così che alle prime luci del mattino sarebbe andato a prendere suo figlio, e l'avrebbe riaccompagnato dall'amico quel pomeriggio stesso. Il suono dell'Universo riecheggiò tranquillo ed il Tardis si materializzò nella stanza, dove i due piccoli dormivano beati.
Il Dottore, fece piano nell'aprire le porte, e senza fare rumore si avvicinò al letto.
I due bambini dormivano schiena contro schiena, le piante dei piedi vicini, e volti sereni.
Il Dottore sorrise nel vederli così tranquilli, ma egualmente si chinò su suo figlio.
«Ash!» chiamò piano, accarezzandogli il capo.
Il bimbo si scosse appena e ritornò a dormire.
«Dai pigrone.» scherzò il padre accarezzandolo di nuovo.
«Andiamo sveglia, torniamo più tardi.» cercò di spigargli.
«Ash!» lo chiamò di nuovo.
Il bimbo aprì lentamente gli occhi, stropicciandoseli con la mano chiusa a pugno.
«Papà...» provò a pronunciare ancora stanco.
Il Dottore sorrise, nel vedere i capelli scompigliati del figlio, nel sentire la sua vocina ancora rotta dal sonno, e il suo volto ancora addormentato.
«Ma io che ti avevo chiesto?!?» gli chiese divertito.
«Mhm...» pronunciò il piccolo poggiando di nuovo la testa sul cuscino.
«Di portarti il pigiama.» gli disse pizzicandogli il naso.
«...Scordato.» bofonchiò il figlio in risposta.
«Lascia perdere, non fa niente.» gli disse prendendolo in braccio.
Ash aprì di poco gli occhi solo per stringersi forte al padre. Fece passare le mani intorno al collo, poggiò la testa su di una spalla, e chiuse gli occhi ancora una volta.
«Sei stanco eh?!?» chiese baciandogli la guancia.
«Che ore hai fatto ieri sera, piccolo monello?!?» chiese ancora guardando in volto il figlio.
Ma Ash non rispose, tutto quello che il Dottore riuscì a sentire era il suo respiro leggero, segno che si era riaddormentato. Il Dottore sorrise scuotendo il capo e abbassò gli occhi su Styxx. Fissò Styxx allungo, adorava la possibile idea di aver un altro figlio. Con un sorriso gli accarezzò il capo, facendo attenzione a non svegliarlo, poi lo coprì meglio dalla leggera brezza di quella mattina. Dopodiché issò meglio suo figlio, e gli accarezzò con dolcezza la schiena, mentre si avviava piano verso il Tardis.
«Papà...» si sentì chiamare all'improvviso, da una vocina stanca.
«Sì.» sussurrò il Dottore, mentre apriva le porte del Tardis.
Ash inumidì due volte le labbra, sistemando meglio la testa sulla spalla del padre, poi parlò:
«Lui è come me.» confessò piano.
Il Dottore si fermò di colpo, con il figlio in braccio e gli occhi sbarrati.
Respirò affondo più volte per calmarsi, cercando controllare i battiti.
Aveva ragione dunque?!? Sarebbe successo???
Sentì gli occhi bruciare, e la gola seccarsi.
L'avrebbe permesso??? Sarebbe riuscito a fare una cosa simile???
«Dormi Ash, dormi adesso...ne parliamo più tardi.» mormorò nervoso.
Un'ultimo toccò alla schiena di Ash, poi le porte del Tardis si chiusero, e la cabina blu si allontanò da quella stanza, con la premura di fare il minimo rumore possibile, così da lasciare il piccolo Styxx al suo bel sonno.
 
Continua...
 
Note dell’autrice:
La maggior parte dei riferimenti che trovate in questo capitolo sono estratti dal libro di Stige. Frammenti che potete trovare nel sito qui sotto, gentilmente offerto e tradotto da Dark Hunter Italia – Fan Site italiano dedicato a Sherrilyn Kenyon. ^^

http://darkhunteritalia.it/books/22-styxx/estratti-styxx/estratto-07/

 (In questa storia sto usando il vero nome del protagonsita, Styxx, perchè mi sembra più corretto e più orecchiabile, ma per qualche assurdo motivo in italiano è diventato Stige, quindi per non fare torto a nessuno ogni tanto lo tiro fuori.)
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Christine_Heart