Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: scriveremibasta    25/06/2017    2 recensioni
Kagome. Gentile, tranquilla, solitaria, che sa il fatto suo...
Una ragazza normale, dalla personalità alquanto singolare...una ragazza acqua e sapone.
Inuyasha. Burbero, arrogante, orgoglioso, riflessivo...
Una sottospecie di otaku, fissato con l'epoca Sengoku...il bad boy.
Stereotipi...o qualcosa di più?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Okay, dev’essere…questa?”
Il primo pensiero che ti passa per la mente mentre vedi l’esterno della tua grande, nuova e, di certo, come non te l’aspettavi, scuola. Università, per la verità.
La National Congress University, un’università in omaggio a chissà quale congresso nazionale, di chissà quale anno: non ti era mai interessato così tanto. E, comunque, girava persino voce che quel nome fosse stato dato completamente a caso dal suo fondatore…quindi, l’attendibilità, calava al “sotto zero”.
Ma, comunque, si poteva dare un nome random ad un’università? E, in generale, lo si poteva dare ad una scuola? Era anche solo legale?
No, non ti importava nemmeno di questo.
“Sei qui, di fronte alla tua nuova vita, Kagome” pensi, lasciandoti ad andare ad un sorriso liberatorio “Cosa vuoi che te importi del nome della tua nuova università?”
La National Congress University, un’università che univa più scuole in una sola. Per capire, era divisa in più edifici, ognuno che avesse una funzione. C’era persino il college affiliato ed un enorme dormitorio…
“Perfetta” avevi pensato, dalla prima volta che l’avevi vista in quel giornalino. E lo pensavi tutt’ora.
Quella scuola era perfetta.
 -Oh, sei nuova?- una limpida e dolce voce ti costringe a voltarti, mentre una folata di vento manda i tuoi capelli corvini davanti ai tuoi occhi. Per un attimo, ti chiedi perché, semplicemente, tutte le ragazze nuove sono facilmente riconoscibili. Sarà per il tuo outfit? Eppure la gonna a scacchi un po’ sopra del ginocchio, le calce lunghe, una semplice t-shirt e degli anfibi non ti sembravano così male…
Ma, comunque, è tutto solo per un attimo.
Non appena, capelli permettendo, incontri lo sguardo sicuro e gentile del ragazzo che ti ritrovi di fronte, puoi solo inarcare un sopracciglio e pensare un semplice “Carino”. Lui ti sorride, gli occhi blu ti guardano come se fossi una gustosa preda.
-Sei nuova?- ti chiede, di nuovo, sempre con quel tono gentile e la voce limpida.
Un tipo parecchio strano, devi dire. E, non solo per il suo codino, ma soprattutto per quella strana camicia con i fenicotteri che indossa, i pantaloncini e le scarpe più raso terra che tu conosca…
E gli occhiali, da sole, sopra la testa.
-Mmh- ti ritrovi a mormorare –Pane-
-Scusa?- il suo sguardo ti fa capire che no, non ha capito,  e si, sei parecchio presa come una pazza, in questo momento…quindi ti spieghi.
Fai un passo verso di lui –Fai odore di pane- esordisci, prendendo una bella boccata di quella dolce e gustosa fragranza. Lui si limita a strabuzzare gli occhi, guardandoti dall’alto della sua statura.
Vi guardate per qualche attimo, poi lui scoppia a ridere, stavolta sotto il tuo sguardo accigliato.
-Okay, novellina- si lascia scappare, ridacchiando –Hai un ottimo fiuto. Mio padre gestisce una panetteria- fa, poi, come se fosse il lavoro migliore del mondo. Qualcosa di cui vantarti, insomma.
Non vuoi fare la scorbutica, quindi sorridi.
-Un figlio del panettiere vestito con abiti da spiaggia…tuo padre ha un lido?- chiedi, appoggiandoti alla vena ironica che da sempre ti caratterizza. Il grazioso sconosciuto ti lancia un sorriso furbo.
-C’è solo caldo- esordisce –E comunque non mi hai ancora risposto.
A quella affermazione sospiri.
-Si- rispondi, arrendendoti, perché si, il fatto è che si nota davvero. E ne chiedi subito dopo conferma.
-Oh- fa lui, sorpreso –No, certo che no- ti risponde, poi.
A quel punto, tocca a te essere sorpresa.
-E, allora…?- fai, aggrottando le sopracciglia. Ennesima, gioiosa risata da parte sua.
-Mai sentito parlare di…tecniche di rimorchio?-
Oh. Ora si spiega tutto.
“Perfetto, Kagome. Primo giorno e già hai conosciuto un tuo potenziale stupratore…davvero, ottimo”
Pensi, mentre lui ti lancia un sorriso…
Elettrizzante, oseresti dire.
-Certo che questa scuola è pazzesca…-
Il tuo sguardo torna all’edificio che hai davanti, ignorando categoricamente la sua ultima affermazione.
Lui non sembra seguirti –Dici?- fa, soltanto, seguendo il tuo sguardo.
Gli mandi un’occhiata interrogativa. Come fa a non considerare la NCU “grandiosa”?
-Io venivo qui al college- ti spiega, continuando a guardare la struttura –Quindi non mi sembra così… pazzesca, ecco- continua e tu lo guardi bene: sembra parlare senza particolare sentimento ma i suoi occhi non mentono, quella scuola, pazzesca o meno, pare piacergli parecchio.
“Questo ragazzo qui è parecchio interessante…” ti ritrovi a pensare, ridacchiando.
Lui ti lancia un’occhiata interrogativa, lo sai perché ti senti osservata abbastanza…insistentemente.
-Ah, comunque- ti richiama e, i vostri sguardi, si incontrano ancora una volta, prima che il tuo si posi sulla mano che ti porge. Una normale, piuttosto abbronzata, mano.
Sorridi, stringendola.
-Il mio nome è Miroku- ti rimanda il sorriso.
Annuisci –Mi chiamo Kagome, Kagome Higurashi-
 
-E tu perché, sei qui?- ti chiede, dopo secondi di silenzio, facendoti voltare.
-Oh, sono venuta a portare le mie cose al dormitorio…- fai spallucce, ottenendo un suo sguardo sconcertato, al quale, davvero, non sai dare una risposta.
-Le tue…cose?- domanda, sporgendosi oltre la tua schiena, il suo sguardo va a posarsi sul tuo trolley grigio.
Capisci immediatamente cosa intende.
-Le altre valigie le ho portare i giorni scorsi- spieghi, facendo un sorrisetto.
Miroku sospira –Voi ragazze…- fa, abbassando leggermente il volto.
-Potrei sentirmi offesa…- lo avverti, mettendo il broncio e guardandolo male, facendolo inevitabilmente ridere. Sai di essere infantile, che diavolo…
-E tu? Che fai qui? Oltre ad andare a mare…si intende- finisci il tutto con un occhiolino.
Miroku sembra ricordarsi di una cosa di massima importanza solo in quel momento: si porta una mano al volto, probabilmente lasciandosi prendere dal panico, e guarda l’orologio.
-Porca…!- impreca –Io, secondo questo coso- ti mostra l’orologio da polso che solo ora hai notato indossare –Dovevo essere circa…un quarto d’ora fa, in spiaggia, sulla sdraio, a prendere il sole!- esclama, facendoti strabuzzare lo sguardo e pensare un “Che cavolo?”.
-E…- inizi –Perché ci sei?- chiedi, tra il perplesso ed il divertito, un sorriso sghembo sulle labbra.
Lui sbuffa –Per colpa di qualcuno…- fa, gettando uno sguardo dietro le tue spalle –Che è in netto ritardo e solo ora ha il coraggio di farsi vedere- guardi prima Miroku, che ha uno sguardo semplicemente irato, poi segui il suo, ritrovandoti da osservare una figura che corre verso di voi.
Non appena ti è più vicino, riconosci che sia un ragazzo ed il tuo sguardo da neutro e vagamente perplesso, si spalanca di netto. Capelli bianco argenteo, orecchie da cane in cima alla testa e frangia che gli copre completamente gli occhi…oltre al fatto che sia vestito come un barbone, con le ciabbatte, il costume da bagno e soltanto una felpa aperta sopra.
“Uno più strano dell’altro” pensi, non appena si ferma a qualche metro da te, le mani sulle ginocchia, piegato ed ansimante. Ti ritrovi a sbattere le palpebre, sempre più stranita.
-Inuyasha- lo chiama Miroku, la voce rabbiosa –Sempre in ritardo, dico bene?- gli chiede, il tono ironico.
Pensi che tu non ci stia capendo nulla, ed hai anche ragione.
-Perdonami…!- dice, senza fiato, “Inuyasha”, alzandosi solo ora dalla sua posizione.
Nel farlo, quelli che prima credevi essere capelli, gli liberano un po’ della testa, che scopri essere coperta da ciuffi color carbone. “Pazzesco” pensi, soltanto.
Miroku, di rimando, sbuffa –Perdonami un paio di palle- fa, incrociando le braccia –Hai sempre la scusa pronta- lo sgrida –E, che diamine, per quanto ancora vuoi continuare a metterti quella parrucca?-
Ah. Una parrucca.
“Ha gli occhi color oro…lentine?”

-Insomma- esordisce, solo in quel momento, Inuyasha.
La voce giovanile e aspra…totalmente diversa da quella di Miroku…
“Ma non per questo meno bella…”
-Questa parrucca qui- se la toglie dalla testa, rilevando una chioma scura abbastanza spettinata –Non è solo una parrucca- si avvicina al moro, sbattendogliela quasi in faccia –Capisci?- fa, infine, ritirandosi solo quando l’altro non ce la fa più. Continui a guardarli con occhi sempre più sconcertati, pensando che il manicomio non sia più una così brutta alternativa all’università.
-Diavolo, sta’ fermo!- si altera più del dovuto, Miroku e, solo in quel momento, il ragazzo della parrucca si allontana, facendo una smorfia sprezzante –Non vedi che la stai spaventando?-
Ben presto, due paia d’occhi ti puntano, facendoti sciogliere in un sorriso abbastanza nervoso.
-Kagome, ti prego, perdonalo…- ti si rivolge, poi, Miroku.
“Perché non sa, quello che fa!” continui, mentalmente, con tono drammatico.
-Ma, ad ogni modo, la frittata è fatta- continua, poi, lui, sospirando –Saltiamo alle presentazioni- annuisce, convinto –Inuyasha, lui è Kagome- vi scambiate uno sguardo, lui indifferente, tu abbastanza perplessa –E, Kagome, come avrai già capito, lui è Inuyasha, il maniaco delle parrucche, nonché un fissato dell’epoca Sengoku- non appena la sua mano si abbassa, il sopracitato scatta.
-Cazzo, Miroku!- sbotta, un po’ arrossito –Ti pare modo di presentarmi ad una ragazza?!-
-Ho solo detto la verità- ghigna, il moro, facendo tremare di rabbia Inuyasha.
A quel punto, non puoi fare altro che intrometterti –Beh, a me quella parrucca sembra abbastanza carina…- esordisci, facendo un sorriso sghembo ed aggrottando le sopracciglia allo stesso tempo –Cioè, è fatta bene- spieghi, poi, scrollando le spalle. Inuyasha si volta verso di te, seguito da Miroku, ma, in particolare, lo sguardo del primo sembra quasi illuminarsi, alla tua vista.
“Come se avesse visto Dio…” pensi, cercando di non scoppiargli a ridere in faccia.
-Questa parrucca non è solo fatta bene, ragazzina- ti apostrofa, con un sorrisetto –Si dice sia appartenuta ad un grandissimo demone cane!- spiega, fiero.
Vedi quasi spuntargli gli occhiali, e l’aria da otaku che ha intorno, ti portano a guardarlo con aria accigliata.
-Cosa?- dici –Quel demone aveva una parrucca?-
Inuyasha si immobilizza, come se gli si fosse appena rovinata la sua amata parrucca, mentre Miroku ridacchia –Hai trovato pane per i tuoi denti, cagnolino- gli scocca un’occhiata maliziosa.
Lanci uno sguardo ad entrambi.
-Vaffanculo- si limita a sibilare, il ragazzo delle parrucche, mettendosi in cammino e superando Miroku che, di rimando, scuote la testa, come si fa con un bambino.
-Beh, noi dovremmo andare…- ti lancia un sorriso, che tu ricambi istantaneamente.
Lo vedi voltarsi e sei già pronta a dire addio a quei due tipi strambi, quando, ad un certo punto, si volta verso di te, lo stesso sorriso gentile, a cui semplicemente non si può dire no.
-Perché non vieni con noi?- ti chiede, radioso.
Spalanchi gli occhi, mentre la brezza ti scombina ancora una volta i capelli -Mmh?-

 
Angolino <3
Sono una pessima autrice, lo so.
Scompaio per…non si sa quanti mesi, senza pubblicare o aggiornare nulla…e mi rifaccio viva con l’ennesima, egregia storia. (Perché egregia? O.o)
Si, mi odiate. E non ho scuse.
E, beh…continuerò questa storia? I don’t know.
Carpe diem, comunque. Avevo ispirazione ed è anche uscito qualcosa di accettabile…ma questo è solo un prologo, comunque, ci scusiamo per il disagio U.u
Buone vacanze
   
 
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