Prologo
 

Jen Bosting strofinò le lenti degli occhiali con la manica della maglietta. L'orologio appeso sopra la reception segnava le diciotto in punto. Fece guizzare lo sguardo fuori dalla porta a vetri, i primi fiocchi di neve della stagione cadevano candidamente dal cielo e si posavano sulle chiome degli alberi, abbracciando nel loro manto il paesaggio circostante. Ogni rumore sembrava affievolirsi, come spento, soffocato dalla coperta bianca.
I coniugi Shepfield avrebbero lasciato l'albergo in una mezz'ora, la cabinovia chiudeva alle diciannove. Non avrebbero dovuto tardare.
Certo, a McLean non sarebbe sicuramente dispiaciuto doverli ospitare per un'altra notte, al dovuto prezzo, s'intende.
Le labbra della ragazza si arcuarono in una smorfia divertita. Era così viscido quell'uomo, cosa non avrebbe fatto per denaro.
Eppure, nonostante l'inverno fosse sempre stato la stagione più redditizia, quell'anno non avevano ricevuto nemmeno una prenotazione. Senza dubbio, il Goldpeak Hotel aveva conosciuto periodi migliori e con ogni probabilità stava andando incontro alla sua fine.
Ma non le importava più di tanto.
Stare a quel banco cominciava ad annoiarla, sempre di più. Quando aveva cominciato a lavorare lì si divertiva a indagare con gli occhi i comportamenti degli ospiti, ad intuirne i vizi e le ossessioni, ma sopra ogni cosa a criticarne l'abbigliamento.
Lei, che a certe cose teneva particolarmente.
Quella mattina Gordon Shepard si era presentato a colazione con una camicia nera e dei pantaloni di velluto marroni. Era rabbrividita. Tuttavia quel briciolo di emozione era durato poco.
Doveva cambiare ambiente.
Lo squillo del telefono la fece sobbalzare. Rise. Alzò la cornetta e se la tenne all'orecchio con la mano sinistra, mentre con la destra cercava una penna.
-Fra due settimane? Sì, ci sono molte stanze libere. Quanti ha detto che siete? Certo, non ci sono problemi, anzi, il Goldpeak Hotel è lieto di ospitarvi. Le piste da sci nelle vicinanze sono raccomandate da tutte le guide turistiche.-
Sì, come no. Le guide turistiche di dieci anni prima, magari. Si annotò su un foglietto di carta il numero di persone che avrebbero dovuto accogliere. Qualche presenza umana a farle compagnia in quel buco dimenticato da Dio.
E la voce dell'interlocutore sembrava così giovanile. Avere uno o due bei ragazzi nei dintorni non le avrebbe guastato l'umore.
-Attendiamo il vostro arrivo.- rispose sorridendo a se stessa.


 

Angolo dell'autore

Okay popolo di efp, sono tornato. Probabilmente nessuno si ricorda di me, ma amen.
Eccomi con una supernuova storia ad OC, se vi eravate iscritti a Well... Beh, è stata cancellata.
Se seguite Reality, invece non avete motivo di temere, entro la fine della settimana prossima arriverà il capitolo 13, al 99% l'ultimo.
Quindiii, non rivelo particolarmente quello che succederà in questa storia, anche perché nemmeno io sono ancora certissimo del suo evolversi. Chi vivrà vedrà. Intanto inscrivetevi numerosi ed inviatemi i vostri OC!!
Un avvertimento, non vado matto per i personaggi complessati e dal passato tragico. Tenetelo ben presente mentre scrivete la scheda. Se ritengo l'OC eccessivo potrei non accettarlo eh. Vi avviso.
Ecco la scheda da compilare!

-Nome e cognome
(tutti avranno 20 anni)
-Aspetto fisico e vestiario
-Carattere
-Paure
-Abilità e passioni
-Storia
-Altro
-In tre parole