autore foto: emmaesme (tumblr)

Era il gesto, i movimenti calcolati, la forza che metteva per distogliere lo sguardo dal suo. Era quella routine che lo faceva sentire a casa. Succedeva spesso. Non c’era nulla di sbagliato, nulla di troppo complicato da non poterlo capire, ma allo stesso tempo era tutto abbastanza incasinato da non poterne parlare.
E quando smetteva di guardarlo ne sentiva la mancanza. Ogni volta. L’aveva fatto di nuovo, aveva abbassato lo sguardo. Forse per paura o per abitudine, ma l’aveva fatto. Questa volta no. Questa volta Castiel non ci stava. Questa volta aveva deciso.
E mentre aspettava che Dean alzasse di nuovo lo sguardo, mentre aspettava i suoi occhi fissarsi nei suoi, non ci pensò. Posò una mano sulla sua guancia, calda e ruvida di barba, e l’accarezzò piano per paura di rovinare quella fragilità. E Dean non si oppose, non commentò. Si limitò a guardarlo ancora prima di abbandonarsi al suo tocco. Come niente, come nessun’altro riusciva a farlo sentire a casa. Castiel guardò le sue labbra ed ebbe un ripensamento. Forse stava sbagliando. No, non gli importava. A Dean non importava. I loro nasi si sfiorarono in un tocco innocente, azzerando la distanza tra le loro fronti che ora erano poggiate l’una all’altra, sostenendosi. Era quello che facevano sempre, no? Sostenersi.
Fu Castiel il primo a sfiorare le labbra del cacciatore. Fu Castiel il primo a stringerlo forte e premere le labbra contro le sue. Dean Winchester non aveva più il controllo di sé stesso. Sembrò sparire tra le braccia dell’angelo, in un bacio in sospeso da troppo tempo.