Ringrazio anche solo chi legge.
Dedicata a Lady Atena.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=AbQhaLUxyb8. Nightcore - Call Me Master.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Dbz
★
Iniziativa: Questa storia partecipa
alla Challenge “All Summer Long” a cura di Piscina
di Prompt e Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 527
★ Prompt: Rubare la pelle a un@ selkie
★ Genere: Steampunk
★ Bonus: Angelo e demone
Come una selkie
La porta della
prigione si aprì e il demone avanzò, i
respiri pesanti della vittima risuonavano nella stanza. La porta si
chiuse con
un tonfo pesante, mentre le candele si accendevano automaticamente a
uno
schiocco di dita. Vegeta si tolse il monocolo olografico e lo
appoggiò sopra il
tavolaccio di legno, macchiato di sangue in più punti.
Afferrò da terra una catena
di metallo che finiva nel collare del suo prigioniero.
I suoi capelli
neri a fiamma ondeggiavano, mossi dagli
spifferi gelidi che filtravano attraverso le pareti.
“Sono
tornato a casa, mio piccolo e fottut* disastro. Cosa
si dice al tuo master,
quando ritorna?” domandò.
Goku
digrignò i denti, si dimenò. Le catene che lo
teneva
bloccato alla parete di pietra presero fuoco, immobilizzandolo. Alcune
delle
piume candide sulla sua schiena arsero, caddero a terra fumanti
e
annerite. Il suo corpo muscoloso era in tensione e sulla pelle pallida
risaltavano
tagli sanguinanti ed ematomi.
“Speravo
fossi morto, maledetto demone!” gridò.
Vegeta
osservò il corpo ignudo del suo prigioniero e si
leccò le labbra. Avvertì una fitta al basso
ventre, i pantaloni di velluto blu
a coste che indossava lo stringevano dolorosamente.
“Insegnarti
l’eduzione sarà il più grande piacere
della mia
vita” disse con voce roca. Si sfilò i guanti di
raso nero che indossava, ad
ogni suo passo faceva ondeggiare il pesante mantello color pece che
indossava. Si
tolse le cartucce da mitragliatrice che portava ai polsi e le
appoggiò sul
tavolo insieme ai guanti, si sbottonò la camicia di seta
bianca sotto il
panciotto vermiglio.
“Io
non sarò mai tuo” ringhiò Goku. Il suo
battito cardiaco
era accelerato e le sue iridi verde-acqua erano liquide, le pupille
dilatate.
Un rivolo di sudore gli scivolò lungo il collo muscoloso.
Vegeta gli
accarezzò l’interno coscia, l’altro
chiuse le
gambe di scatto.
“Per
tenere una selkie
prigioniera, basta rubarle la pelle. Allo stesso modo, per tenere
prigioniero
un angelo, basta possedere il suo cuore” spiegò
Vegeta.
“T-tu
non hai… il mio cuore…”
biascicò Goku con voce
spezzata. I suoi occhi erano arrossati e il dolore gli faceva pulsare
le
tempie, la sua vista era oscurata e respirava con rumorosi rantoli.
“Non
ancora, ma quando ti avrò reso per metà cyborg,
mi
apparterrà, come tutto di te. M’implorerai di
essere mio in ogni momento e
quando ti avrò corrotto abbastanza, mio angelo, ti
tramuterai in un demone e
sarai mio schiavo per l’eternità”
spiegò Vegeta. Aumentò la stretta sulla
catena, mentre quelle che stringevano Goku premetterò
così forte che gli fecero
scricchiolare le ossa. Una serie di bruciature comparvero sul corpo
martoriato
del prigioniero.
Vegeta gli
accarezzò il viso e Goku gli morse la mano,
all’altezza
dell’indice, strinse i denti fino a sentire il sapore del
sangue.
Vegeta
ghignò, mostrando i canini aguzzi. Ritrasse la mano e
lo raggiunse con uno schiaffo, lasciando i segni delle sue dita sulla
guancia
dell’angelo.
“Liberami!
E smettila di dire cose strane… nemmeno lo so
cos’è
una selkie”
biascicò.
Vegeta fece una
bassa risata.
“Una
creatura del mare che può essere portata via da esso
con l’astuzia” rispose.
< E che
può scappare in qualsiasi momento, quindi, mia
preda, starò molto attento > pensò.