Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=7PsB84ahBb8.
★Autore: Kamy
★Fandom: Thor
★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla Challenge “All Summer Long” a cura di Piscina di Prompt e Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 501
★ Prompt: A e B mangiano anguria alle tre di notte
★ Genere: Fantasy
★ Bonus: "La nostra canzone"
Lo stregone e il vichingo
Lo stregone
avanzò con passo cadenzato, facendo ondeggiare
la pelliccia di lupo blu notte che indossava sul corpo ignudo.
Thor alzò lo
sguardo, i lunghi capelli biondi gli
ondeggiavano intorno al viso.
Loki adagiò il
proprio bastone di legno contro la parete di
legno e si sedette sulla veranda accanto a lui.
La neve cadeva e i fiocchi
candidi si riflettevano nelle
iridi azzurre del vichingo.
Thor socchiuse gli occhi,
mentre i simboli sul corpo di Loki
brillavano di luce azzurrina.
“Le angurie
della neve, le hai davvero trovate” sussurrò lo
stregone. Una coroncina di filamenti d’oro comparve tra le
sue corna,
ramificandosi sulla sua fronte spaziosa.
“Per questo e
altro, mi duole solo di essere giunto da te
solo ora, sono le tre di notte” sussurrò roco Thor.
Loki accavallò
le gambe e accarezzò con le dita affusolate
l’anguria
candida, solcata da venature verdine simili a rune.
Loki salmodiò
un paio di parole in un’antica lingua e nella
sua mano comparve un pugnale d’osso cesellato. Lo
utilizzò per aprire il
melone.
La luce argentea della
luna illuminava il terreno candido,
dando sfumature metalliche alla neve.
“Vorrà
dire che lo mangeremo insieme alle tre di notte”
rispose Loki.
Thor sorrise, le sue gote
erano ricoperte da una leggera
peluria bionda.
“Lo condividerai
con me?” domandò, estraendo un flauto dai
pantaloni di tela.
Loki socchiuse gli occhi,
mentre un corvo sorvolava la
catapecchia di legno, gracchiando rumorosamente.
“Condividerò
sempre tutto con te, sia notte o giorno poco
importa. Però, tu, non tradirmi mai o la mia punizione
sarà terribile” sussurrò
con voce seducente. Le sue iridi verde smeraldo brillarono di riflessi
vermigli.
“Non lo
farò mai” promise il vichingo. Chiuse gli occhi ed
iniziò a suonare il flauto, le sue dita callose scattavano e
ad ogni movimento
del suo capo faceva ondeggiare le sue treccine dorate.
Loki prese una fetta del
melone della neve, facendo sparire
il pugnale nell’altra mano e lo addentò. Le sue
labbra si sporcarono di polpa
rossa ed un rivolo gli solcò la gota scavata. Si
leccò le labbra e guardò l’altro.
“Ricordi ancora
la nostra canzone. Risuonava per mano del
mio maestro quando c’incontrammo nel cerchio delle pietre
magiche” sussurrò.
Thor smise di suonare.
“Quando mi venne
dato l’incarico di servirvi per permettervi
di essere il nostro tramite per gli dei. Certo, ero solo un bambino, ma
il
momento del nostro incontro fu magico per me. Anzi, direi essenziale.
Vi ho amato da
subito”.
Abbassò il capo
e avvampò.
< Ed il vostro
‘abbigliamento’, devo dire, che l’ho
sempre apprezzato > pensò, sentendo le orecchie
andargli in fiamme. Il fiato
gli si condensava davanti al viso.
In lontananza si
udì l’ululato del vento.
“Ci conviene
entrare. Continueremo a parlare dinanzi al
fuoco. La tempesta si avvicina” disse lo stregone,
rialzandosi.
Thor afferrò il
piatto d’argento su cui erano adagiati i
pezzi di melone e annuì.
“Non vedo
l’ora di assaggiarlo. So già, però, che
il suo
sapore sarà migliore perché lo gusterò
in vostra compagnia” disse roco.